<BR>L'estrosa mediana composta da due mischiaioli: Radagast nella nuova veste di scrum half ha fatto in modo che raramente si aprisse fino all'apertura. L'apertura era l'unica persona (a parte me) che non si sentisse a disagio colla neve: l'habitat naturale per l'abominevole Yeti, che ha raddoppiato il suo numero di maglia (da 5 a 10) e che merita un applauso perchè oggi da apertura si è sporcata più di quanto si siano mai sporcate tutte le aperture della storia messe assieme. La coppia di centri formata da un tale Philip di Newcastle a secondo centro e dal mitico Alby F, che è venuto con una macchina senza tettuccio per non ritrovarsela invasa dai pinguini o, peggio ancora, dallo Yeti, a primo centro (e grazie pe' avermi aiutato!). Alle ali sulla destra Pippo (unico a marcare sia a giugno che oggi) e a sinistra Greg70 (che, da vera ala, ha passato la partita a lamentarsi del freddo). L'estremo, o l'estremità, o il didietro, o il buco del culo (qualdirsivoglia) della squadra delle stelle del buco era lui, il vostro mitico Billingham, a detta di un tifoso del test match di Genova "mezzo italiano e mezzo scozzese", ma mi accontento di non esser nato brianzolo o svizzero
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<BR>Da annoverarsi nelle file degli Olds Monza anche due che a diritto sarebbero stati nostri:il primo caso al mondo di comodino suino, vale a dire il pilon-tallonatore Luigi XVI nell'insolita veste di apertura e la figlia di Nambereit, che non ho capito dove ha giocato, ma ci ha fornito un bel quadretto di affetto familiare; sfido chiunque a dirmi quando mai si è visto un padre placcare la figlia.
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<BR>La partita si apre alle 10 e 40 sotto la neve che scende nel rigore invernale brianzolo con un placcaggio di massa all'arbitro. Poi si comincia sul serio. Le squadre si equivalgono, ma la maggiore organizzazione degli Olds gli da un qualche vantaggio. Eppure una giocata d'intelletto, poi ribattezzata "palla al capo e tutti dietro" manda il monolitico seconda linea tradatese Fiume_di_birra in meta. La giocata d'intelletto, copiata nella sua quasi intierezza dalla "giocata Einstein" della nazionale francese, è questa: punizione a dieci metri dalla linea di meta, tap del mediano, passaggio al seconda linea o a qualsiasi persona che si meriti il titolo di "uomo più grosso della squadra", e seconda linea che va dritto travolgendo qualsiasi cosa trova sul suo cammino. Come diceva Paolini "Dove passa Attila, non cresce più l'erba, dove passa Trevisin, se pol semenare!". Verso la fine del primo tempo (da venti minuti), c'è uno switch alla mediana: Yeti, fino a quel momento scrum half, va all'apertura, e Radagast, impiegato come numero 10, diventa mediano di mischia. Entro la fine del primo tempo pareggio degli Olds. Secondo tempo Olds che passano in vantaggioprima 2-1 e poi 3-1. Poi mischia ai 5, giocata a Pippo che sull'ala chiusa si invola in meta: 3-2 alla fine del 40' minuto. Il secondo tempo e mezzo (di 15 minuti) non vede nessuna meta, ma è puro rugby champagne, ove rilucono splendenti i gesti di 28 fra i più grandi artisti sportivi che si siano mai visti, tutti riuniti sullo stesso campo: diamanti infangati e coperti di neve, ma che divertono (i 4 gatti presenti, fra cui l'allenator-president-dirigente accompagnatore McPippus, a cui è dedicata la vittoria, assieme a tutti gli assenti che, almeno a titolo personale, ci sono mancati!) e si divertono. Al fischio dell'arbitro saluto atipico con le due squadre in cerchio. E poi nuovo placcaggio all'arbitro.
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<BR>Dal canto mio...capisci di esser diventato rugbista da due cose: guardi il campo innevato e ti vien voglia di rimetterti la maglietta e giocare ancora finchè sopraggiunge la notte; e poi finisce la partita, ti apri una birra, te la bevi, e ancora non hai tolto il paradenti
