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Da appassioinato old, ancora nostalgicamente legato al Campanile e alla bandiera, ho avuto un incubo: un lontano domani la mia squadra, tuttanera, crescendo piano piano era arrivata a vincere lo scudetto, che ci mancava da diversi lustri. Gioia irrefrenabile... ma dopo poco tempo notizia bomba: tutta la squadra comprata in blocco dal vicino industriale biancoverde.
<BR>Mi sono svegliato piuttosto agitato con il dubbio: ma il prossimo anno per chi dovrò tifare? Per nuovi sconosciuti, magari stranieri con la maglia nera, o per i ragazzi che ho visto crescere ma che hanno cambiato maglia?
<BR>Provate a schiarirmi le idee. Grazie
Una domanda più pertinente sarebbe: riuscirà la squadra tutta nera ad arrivare a competere per lo scudetto prima di aver esaurito il numero di sponsor disponibili per pagare gli stipendi di giocatori che devono competere con i vicini industriali? Perchè con gli incassi di una stagione ci paghi giusto le casacche ed i palloni, e la totalità dei costi, dagli stipendi alle strutture alle trasferte al settore giovanile la deve pagare lo sponsor per il privilegio di far vedere il suo marchio a 500 persone che sono più interessate a vedere dove va il pallone che non a vedere cosa c'èscritto sulla casacca del proprio beniamino. Un torneo professionistico mantenuto esclusivamente da un mecenate e un certo numero di polli disposti a buttare qualche milione di euro solo per il gusto di farlo, semplicemente non ha futuro.
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<BR>Un club professionistico con 30 giocatori deve pagare almeno €600.000 in stipendi ai giocatori (a €20.000 l'uno, lordi, quindi non un granchè). Fra costo degli impanti, stipendi del personale non giocatore (tecnici, dirigenti, massaggiatori, commercialisti, legali ecc.) puoi raddoppiare quella cifra, e stiamo ancora parlando di cifre minime. Ogni acquisto sul mercato comporta un costo una-tantum che può essere compensato da cessioni, ma non sempre (e.g. se un giocatore finisce la sua carriera). Poi ci sarebbero i settori giovanili (per chi ce li ha...) che aggiungono qualcosa ai costi, soprattutto in termini di costi per l'utilizzo delle strutture ed attrezzatura. Quindi, in totale un minimo di un milione-un milione e mezzo di euro (ma può diventare molto di più) A fronte di questo, gli unici incassi garantiti sono gli incassi interni della stagione regolare: 9 partite interne in campionato, forse tre o quattro nelle coppe. Diciamo 15 in totale per essere ottimisti. Con una media di 1000 spettatori a partita (che molte squadre di Top10 faticano ad avere) a 5 euro a biglietto (costo al botteghino del biglietto per il derby Leonessa-Ghial lo scorso anno) si arriva a €75.000. La domanda è come può una squadra professionistica sopravvivere quando oltre il 90% delle loro spese fisse viene pagato dal buon cuore dello sponsor di turno?
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<BR>Quindi, per rispondere alla tua domanda: finchè dura, tifa Petrarca. Ma continua ad avere simpatia per quegli ex petrarchini che vanno a Treviso, perchè grazie a loro continuerà ad esserci un Petrarca almeno fino a quando la follia del sistema attuale sarà stata smascherata e sarà stato trovato un rimedio. E il rimedio non è il professionismo.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
perfetta fotografia... ma non hai dimenticato qcsa, riguardo ai veri interessi che muovono i nocchieri dei vari Titanics ?
<BR>W l'Arca ! E comunque speriamo non arrivi mai il Diluvio.......
Come sempre LA VERITA' STA NEL MEZZO.
<BR>Cosa voglio dire?
<BR>Che magari se invece di prendere una marea di giocatori mediocri in questi anni ci si fosse concentrati su una strategia un po' più accurata e intelligente, se invece di mettere tanti bastoni tra le ruote ai giovano talenti che volevano fare delle esperienze in squadre più forti (pensando con lungimiranza che li stessi dopo alcuni anni sarebbero potuti ritornare molto migliorati)si fossero comportati un po più intelligentemente, forse dico FORSE non ci sarebbe questo divario enorme tra l'amata squadra tuttanera e quella dei vicini verde e bianca!
E' perchè quegli interessi ho rinunciato a capirli. Visti da fuori mi sembrano tanto un feticcio di automutilazione testicolare dovuto a ripicca coniugale...
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
X non dire che Padova non è il terzo mondo od una delle province messe peggio d'Italia, come sempre la differenza (anche economica) la fa la gestione della società e la sua capacità di autopromuoversi.