CLUBS ALLA SBARRA
Moderatore: Emy77
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travis
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CLUBS ALLA SBARRA
negl'ultimi forums sto leggendo sempre più critiche al nostro rugby:
dalle nazionali a BBZ che convoca solo oriundi/stranieri, i nostri che scappano all'estero, super ten scarso ecc....
ragazzi è inutile che per tutti i nostri problemi rugbistici ci incacchiamo con i soliti nemici pubblici (calcio,BBZ, Fir,argentini, adesso Wosavai)
Puo essere che il vero problema del rugby italiano è la pessima mentalità e gestione che hanno i club delle massime serie (serie A e super ten)?
per esempio: se i giocatori che a 21 anni vincono il campionato nazionale giovanile ( penso ai giovani bresciani del calvisano di due anni fa) e l'anno dopo si ritovano a giocare in serie c di chi è la colpa di BBZ o dei clubs?
dall'addio di Diego non abbiamo più avuto un'apertura affidabile e duratura (e ci lamentiamo dell'oriundo che è la terza apertura del Perpignan) ma quanti giocatori italiani e Giovani giocano apertura nei campionati massimi? Pepe e Cocco ultra trentenni se avessero 20 anni sarebbero titolari? poi arriva Marcato sarà anche lui una meteora??
stranieri oriundi piacciono molto ai nostri clubs fino a quando vengono notati dagl'altri e poi vengono venduti. Tirare sui nostri e poi se mai venderli all'estero o ad altre squadre italiane è troppo faticoso?
conclusione i giovani non sono motivati nè considerati nè valorizzati dai nostri clubs e finiscono nelle serie minori e i loro posto viene preso da oriundi e stranieri che vengono poi equiparati o a cui si cercano parenti italiani per dargli il passaporto.
il risultato è sotto gl'occhi di tutti: super ten scandaloso per livello e seguito, nazionale maggiore italiana al 70% con giocatori che giocano all'estero, nazionale a e u.21 che fanno scarse performance (almeno sulla carta) piazze storiche del rugby italiano (Rovigo, Aquila) con problemi economici gravi
quindi il problema del rugby italiano puo essere il rugby italiano (rappresentato dai clubs)???????????
la mia è una supposizione quindi accetto commenti critiche e insulti (solo personali però!)
dalle nazionali a BBZ che convoca solo oriundi/stranieri, i nostri che scappano all'estero, super ten scarso ecc....
ragazzi è inutile che per tutti i nostri problemi rugbistici ci incacchiamo con i soliti nemici pubblici (calcio,BBZ, Fir,argentini, adesso Wosavai)
Puo essere che il vero problema del rugby italiano è la pessima mentalità e gestione che hanno i club delle massime serie (serie A e super ten)?
per esempio: se i giocatori che a 21 anni vincono il campionato nazionale giovanile ( penso ai giovani bresciani del calvisano di due anni fa) e l'anno dopo si ritovano a giocare in serie c di chi è la colpa di BBZ o dei clubs?
dall'addio di Diego non abbiamo più avuto un'apertura affidabile e duratura (e ci lamentiamo dell'oriundo che è la terza apertura del Perpignan) ma quanti giocatori italiani e Giovani giocano apertura nei campionati massimi? Pepe e Cocco ultra trentenni se avessero 20 anni sarebbero titolari? poi arriva Marcato sarà anche lui una meteora??
stranieri oriundi piacciono molto ai nostri clubs fino a quando vengono notati dagl'altri e poi vengono venduti. Tirare sui nostri e poi se mai venderli all'estero o ad altre squadre italiane è troppo faticoso?
conclusione i giovani non sono motivati nè considerati nè valorizzati dai nostri clubs e finiscono nelle serie minori e i loro posto viene preso da oriundi e stranieri che vengono poi equiparati o a cui si cercano parenti italiani per dargli il passaporto.
il risultato è sotto gl'occhi di tutti: super ten scandaloso per livello e seguito, nazionale maggiore italiana al 70% con giocatori che giocano all'estero, nazionale a e u.21 che fanno scarse performance (almeno sulla carta) piazze storiche del rugby italiano (Rovigo, Aquila) con problemi economici gravi
quindi il problema del rugby italiano puo essere il rugby italiano (rappresentato dai clubs)???????????
la mia è una supposizione quindi accetto commenti critiche e insulti (solo personali però!)
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Wirg
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- Iscritto il: 22 giu 2006, 15:40
viavai dai vivai
possibili problemi dei vivai:
- poca cura dei fondamentali (in Italia siamo diffusamente carenti) fin dalla più giovane età: sono da curare sempre e dovrebbero venire prima ancora del fisico, quello lo si può sviluppare dopo, da maggiorenni --> i giocatori, raggiunta la maturità fisica non sempre hanno buone basi tecniche;
- alto tasso di abbandono: mamma e papà al primo occhio nero prendono paura;
- campanilismo & tasche al verde: i giocatori giovani e buoni, principalmente perchè non vedono un soldo da parte di club poco disposti - per indole dei club 'ricchi' - ad investire su giocatori ancora acerbi preferendo quelli già maturati (evidentemente all'estero) o a cedere il proprio gioiello che aumenta il valore della propria squadra in serie B o C, si sentono presi in giro di fronte alla spilorceria di quasi tutti i club di fascia medio-alta: i giocatori del maledetto calcio, ad esempio, hanno un minimo di paghetta o rimborso anche giocando a livello dilettantistico, e mi sembra che un giocatore di rugby, facendo spesso ed oggettivamente più fatica, non sia indirizzato all'idea del professionismo, bensì ad un livello amatoriale (sempre che ci siano le basi per la sostenibilità economica del professionismo... in termini di ritorno di immagine-sponsor: sei nazioni a parte di rugby si parla poco se non male, vedi rissa della finale scudetto)
insomma la mentalità dei club è ancora indietro
- poca cura dei fondamentali (in Italia siamo diffusamente carenti) fin dalla più giovane età: sono da curare sempre e dovrebbero venire prima ancora del fisico, quello lo si può sviluppare dopo, da maggiorenni --> i giocatori, raggiunta la maturità fisica non sempre hanno buone basi tecniche;
- alto tasso di abbandono: mamma e papà al primo occhio nero prendono paura;
- campanilismo & tasche al verde: i giocatori giovani e buoni, principalmente perchè non vedono un soldo da parte di club poco disposti - per indole dei club 'ricchi' - ad investire su giocatori ancora acerbi preferendo quelli già maturati (evidentemente all'estero) o a cedere il proprio gioiello che aumenta il valore della propria squadra in serie B o C, si sentono presi in giro di fronte alla spilorceria di quasi tutti i club di fascia medio-alta: i giocatori del maledetto calcio, ad esempio, hanno un minimo di paghetta o rimborso anche giocando a livello dilettantistico, e mi sembra che un giocatore di rugby, facendo spesso ed oggettivamente più fatica, non sia indirizzato all'idea del professionismo, bensì ad un livello amatoriale (sempre che ci siano le basi per la sostenibilità economica del professionismo... in termini di ritorno di immagine-sponsor: sei nazioni a parte di rugby si parla poco se non male, vedi rissa della finale scudetto)
insomma la mentalità dei club è ancora indietro
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pier12345
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- Iscritto il: 28 ott 2004, 0:00
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Un opinione di un straniero
I clubs fanno bene
La fir anche
pero non lavoranno INSIEME
En Irlanda , en nei anni 95, 97 c'er un studio fatto, ,che poi varie Federazione hanno coppiato...
La cosa interesante del studio era....LA ULTIMA PARAGRAFO...
"VOI I CLUB E LEI , LA FEDERAZIONE..FATE BENISSIMO SEGUIRE CON STRADE PARELELLI...
LA PROBLEMA... Dovete collisionare...pero gia...!"
I clubs fanno bene
La fir anche
pero non lavoranno INSIEME
En Irlanda , en nei anni 95, 97 c'er un studio fatto, ,che poi varie Federazione hanno coppiato...
La cosa interesante del studio era....LA ULTIMA PARAGRAFO...
"VOI I CLUB E LEI , LA FEDERAZIONE..FATE BENISSIMO SEGUIRE CON STRADE PARELELLI...
LA PROBLEMA... Dovete collisionare...pero gia...!"
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pam
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- Iscritto il: 6 mag 2003, 0:00
pier12345 ha scritto:Un opinione di un straniero
I clubs fanno bene
La fir anche
pero non lavoranno INSIEME
En Irlanda , en nei anni 95, 97 c'er un studio fatto, ,che poi varie Federazione hanno coppiato...
La cosa interesante del studio era....LA ULTIMA PARAGRAFO...
"VOI I CLUB E LEI , LA FEDERAZIONE..FATE BENISSIMO SEGUIRE CON STRADE PARELELLI...
LA PROBLEMA... Dovete collisionare...pero gia...!"
Ottimo Pier, credo anch'io che in entrambe ci sia del buono (lasciamo perdere per un attimo il resto), però, purtroppo, pare non solo che le strade non siano parallele, ma che la recente istituzione dell'Accademia sia diventato un ulteriore problema di divisione invece he di unione degli intenti.
Sono allibito.
pam
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pier12345
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- Iscritto il: 28 ott 2004, 0:00
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Quello studio infatti era fatto di stranieri....una azienda che si non mi ricordo male " ATL Consult"...
i stranieri sono andati , senza preguidizi..facevanno un studio , presentato..e poi VIA
Dopodiche..c'era varie mitin...molti mitin pieno di tensione...pero al finale hanno deciso di remare insieme
Se andiamo indietro..andiamo indietro insieme..bla bla bla
Pero il punto chiave...NESSUN ERA COLPEVOLE....
i stranieri sono andati , senza preguidizi..facevanno un studio , presentato..e poi VIA
Dopodiche..c'era varie mitin...molti mitin pieno di tensione...pero al finale hanno deciso di remare insieme
Se andiamo indietro..andiamo indietro insieme..bla bla bla
Pero il punto chiave...NESSUN ERA COLPEVOLE....
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tz
- Messaggi: 27
- Iscritto il: 12 giu 2006, 9:42
Giusto, Federazione e clubs (Lega) dovrebbero lavorare di comune accordo e soprattutto la federazione dovrebbe aiutare i clubs (vedi Francia). Ma in Italia, in quanti sport è così? Le Federazioni sono una sorta di feudo. Poi ci sono le convocazioni "politiche" Curare il vivaio costa ti senti dire spesso dalle società, ma se non fai così muori o ti fai una squadra di oriundi argentini tipo Catania o come alcune squadre negli anni 80-90. Purtroppo in questo campo paghiamo un ritardo enorme, ma non c'è via di uscita. D'accordissimo sul discorso della tecnica. Può star bene il discorso dell'accademia, ma con la A maiuscola, ristretta ai migliori, avendo anche il coraggio ed i soldi, di chiamare un allenatore straniero (io insisto sui francesi), perchè non bisogna avere vergogna di doversi affidare anche a chi ne sa più di noi. O no?
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Monanilbarbaro
- Messaggi: 547
- Iscritto il: 12 mag 2006, 12:42
;poca cura dei fondamentali (in Italia siamo diffusamente carenti) fin dalla più giovane età: sono da curare sempre e dovrebbero venire prima ancora del fisico, quello lo si può sviluppare dopo, da maggiorenni --> i giocatori, raggiunta la maturità fisica non sempre hanno buone basi tecniche
Hai proprio ragione, infatti per molti anni si è cercato di chiamare nelle varie rappresentative, dalle regionali alla nazionale giovanile, solamente dei vitelloni paracarri, ok che di Dominici, Castaignede non ne nascono tutti i giorni, ma alcuni tecnici di nazionale o regionale dovrebbero smetterla di ragionare in kg come al mercato, anche perchè se guardiamo le giovanili dei paesi anglosassoni molte volte hanno dei ragazzi molto meno fisici, ma con tecnica buonissima che come si suol dire ci mangiano in testa.
Chiama anche tu in F.I.R. per far cantare gli inni degli avversari a Leone Di Lernia!!!
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napocapo
- Messaggi: 528
- Iscritto il: 30 set 2003, 0:00
- Località: avezzano
mi sono sentito dire da allenatori di under: 1 difficoltà di reclutamento (i genitori hanno paura, tranne che siano ex atleti o abbiano avuto atleti in famiglia) 2 il tasso di abbandono: elevatissimo, sia per il timore di danni ai figli (quando a decidere sono i genitori) sia per mancanza di prospettive (atleti grandicelli che ritengono che la fatica non valga le gratificazioni).
3 Le selezioni fatte a peso (come al mercato) senza valutare adeguatamente la tecnica: ritengono in pratica che se sei grosso, possono loro, per scenza infusa, insegnarti la tecnica: tra due ragazzi della stessa squadra prendono per la selezione quello più grosso, anche se è meno tecnico dell'altro.
ho letto il messaggio trionfalistico del responsabile della mia regione sul rugby: parla di crescita e poi mostra cifre (in praticanti, squadre e risultati) da terzo mondo.
sono rimasto allibito: se un responsabile regionale e persona seria ritiene quei dati positivi, non oso pensare quali siano quelli negativi!
Il discorso della mancanza di motivazione dei giovani è legato a doppio filo con la diffusione e la conoscenza del rugby.
non voglio dire che non si è fatto niente: io a scuola avevo smesso di dire che giocavo a rugby perchè mi rispondevano tutti: quello con i caschi?
ora non succede.
Ma per salire di livello tutti bisogna ampliare la base, sia nelle piazze storiche (che sono solo "orbi in terra caecorum") sia con la conquista di quei luoghi dove è assente.
Ovviamente è un discorso che non possiamo farci noi di rugby . it, atteso che, dai nomi e dalle provenienze che vedo nei post, siamo, ovviamente, tutti praticanti o ex.
Lo dovrebbe fare la federazione: aumentare il numero di club, favorire le giovanili, specie quelle "piccole", aumentare il numero di arbitri ......
3 Le selezioni fatte a peso (come al mercato) senza valutare adeguatamente la tecnica: ritengono in pratica che se sei grosso, possono loro, per scenza infusa, insegnarti la tecnica: tra due ragazzi della stessa squadra prendono per la selezione quello più grosso, anche se è meno tecnico dell'altro.
ho letto il messaggio trionfalistico del responsabile della mia regione sul rugby: parla di crescita e poi mostra cifre (in praticanti, squadre e risultati) da terzo mondo.
sono rimasto allibito: se un responsabile regionale e persona seria ritiene quei dati positivi, non oso pensare quali siano quelli negativi!
Il discorso della mancanza di motivazione dei giovani è legato a doppio filo con la diffusione e la conoscenza del rugby.
non voglio dire che non si è fatto niente: io a scuola avevo smesso di dire che giocavo a rugby perchè mi rispondevano tutti: quello con i caschi?
ora non succede.
Ma per salire di livello tutti bisogna ampliare la base, sia nelle piazze storiche (che sono solo "orbi in terra caecorum") sia con la conquista di quei luoghi dove è assente.
Ovviamente è un discorso che non possiamo farci noi di rugby . it, atteso che, dai nomi e dalle provenienze che vedo nei post, siamo, ovviamente, tutti praticanti o ex.
Lo dovrebbe fare la federazione: aumentare il numero di club, favorire le giovanili, specie quelle "piccole", aumentare il numero di arbitri ......
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patriarcabg
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- Iscritto il: 23 nov 2004, 0:00
- Località: Prov. di Bergamo
Leggo tante buone motivazioni ed aggiungo la mia.
Certamente se ci confrontiamo con le altre realtà del 6N, siamo molto indietro, ma non dimentichiamoci che siamo relativamente "giovani" di rugby.
Dare sempre la colpa alla FIR, a Dondi, al CR, ecc. non risolve nessun problema.
Guardiamo la nostra realtà, lavoriamo singolarmente affinchè il "progetto statura" sia solamente un'indicazione e non un imperativo, facciamo innamorare i giovani della nostra disciplina coinvolgiamoli a vedere le realtà Francesi portandoli ai vari tornei internazionali, accontentiamoci di vedere i bambini della propaganda giocare in un concentramento e non vincere.
Forse sono banalità ma forse lavorare tutti in questa direzione ci permetterà di raccogliere anche qualche cosa di buono.
Certamente se ci confrontiamo con le altre realtà del 6N, siamo molto indietro, ma non dimentichiamoci che siamo relativamente "giovani" di rugby.
Dare sempre la colpa alla FIR, a Dondi, al CR, ecc. non risolve nessun problema.
Guardiamo la nostra realtà, lavoriamo singolarmente affinchè il "progetto statura" sia solamente un'indicazione e non un imperativo, facciamo innamorare i giovani della nostra disciplina coinvolgiamoli a vedere le realtà Francesi portandoli ai vari tornei internazionali, accontentiamoci di vedere i bambini della propaganda giocare in un concentramento e non vincere.
Forse sono banalità ma forse lavorare tutti in questa direzione ci permetterà di raccogliere anche qualche cosa di buono.
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issor
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- Iscritto il: 4 ott 2005, 0:00
- Località: San Pelajo (TV)
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Ho letto degli interventi interessanti ed in gran parte condivisibili, ma a proposito del: "Solo i grandi e grossi vengono convocati..." mi pare che si stia generalizzando un po' troppo. Intanto bisognerebbe distinguere fra tre quarti ed avanti, perché se è vero che un tre quarti deve avere tecnica, velocità, destrezza e fantasia (ma anche forza fisica, intendiamoci) per gli avanti, sarà chiaro che si priviligeranno quelli dotati di una certa massa corporea.
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robb
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- Iscritto il: 18 set 2003, 0:00
Nulla da dire a quello che affermi Issor,è sicuramente di buon senso quindi condivisibile.issor ha scritto:Ho letto degli interventi interessanti ed in gran parte condivisibili, ma a proposito del: "Solo i grandi e grossi vengono convocati..." mi pare che si stia generalizzando un po' troppo. Intanto bisognerebbe distinguere fra tre quarti ed avanti, perché se è vero che un tre quarti deve avere tecnica, velocità, destrezza e fantasia (ma anche forza fisica, intendiamoci) per gli avanti, sarà chiaro che si priviligeranno quelli dotati di una certa massa corporea.
Aggiungerei pero una parola,forse un po datata,antica, ma credo fondamentale per innalzare il livello del nostro rugby:
"ATLETI" ,si noi abbiamo bisogno di ragazzi con delle caratteristiche atletiche di base non comuni,hai presente gli All Black? poi possono essere alti, bassi, magri ,grassi ecc ecc un posto per loro comunque questo sport lo offre.
Dobbiamo cioe riuscire ad avvicinare a questo splendido sport quella parte della popolazione nazionale con caratteristiche atletiche non comuni,
sia ben chiaro in questo non c'è niente di "razzistico"assolutamente solo che per raggiungere risultati di rilievo bisogna partire da una base atletica naturale di sicuro rilievo.
E' chiaro comunque che per "giocare a rugby " c'è comunque spazio per tutti
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patriarcabg
- Messaggi: 548
- Iscritto il: 23 nov 2004, 0:00
- Località: Prov. di Bergamo
Partiamo da qui. C'E' COMUNQUE SPAZIO PER TUTTI!robb ha scritto:Nulla da dire a quello che affermi Issor,è sicuramente di buon senso quindi condivisibile.issor ha scritto:Ho letto degli interventi interessanti ed in gran parte condivisibili, ma a proposito del: "Solo i grandi e grossi vengono convocati..." mi pare che si stia generalizzando un po' troppo. Intanto bisognerebbe distinguere fra tre quarti ed avanti, perché se è vero che un tre quarti deve avere tecnica, velocità, destrezza e fantasia (ma anche forza fisica, intendiamoci) per gli avanti, sarà chiaro che si priviligeranno quelli dotati di una certa massa corporea.
Aggiungerei pero una parola,forse un po datata,antica, ma credo fondamentale per innalzare il livello del nostro rugby:
"ATLETI" ,si noi abbiamo bisogno di ragazzi con delle caratteristiche atletiche di base non comuni,hai presente gli All Black? poi possono essere alti, bassi, magri ,grassi ecc ecc un posto per loro comunque questo sport lo offre.
Dobbiamo cioe riuscire ad avvicinare a questo splendido sport quella parte della popolazione nazionale con caratteristiche atletiche non comuni,
sia ben chiaro in questo non c'è niente di "razzistico"assolutamente solo che per raggiungere risultati di rilievo bisogna partire da una base atletica naturale di sicuro rilievo.
E' chiaro comunque che per "giocare a rugby " c'è comunque spazio per tutti
Non fissiamoci solamente con quelli fisici, se ci sono bene, altrimenti... bene comunque!
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issor
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- Località: San Pelajo (TV)
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Caro robb, posso anche concordare con te ma..."ragazzi dalle caratteristiche atletiche non comuni..." hai detto. Ma come facciamo a convincere questi ragazzi ad intraprendere questo sport? La base è limitatissima, non c'è la cultura rugbystica che si ha in Inghilterra ed in Francia...gli stimoli economici son ben più allettanti in altri sport...ne consegue che la base da cui attingere ragazzi di buon livello è forzatamente limitatissima, almeno qui in Italia.robb ha scritto:Nulla da dire a quello che affermi Issor,è sicuramente di buon senso quindi condivisibile.issor ha scritto:Ho letto degli interventi interessanti ed in gran parte condivisibili, ma a proposito del: "Solo i grandi e grossi vengono convocati..." mi pare che si stia generalizzando un po' troppo. Intanto bisognerebbe distinguere fra tre quarti ed avanti, perché se è vero che un tre quarti deve avere tecnica, velocità, destrezza e fantasia (ma anche forza fisica, intendiamoci) per gli avanti, sarà chiaro che si priviligeranno quelli dotati di una certa massa corporea.
Aggiungerei pero una parola,forse un po datata,antica, ma credo fondamentale per innalzare il livello del nostro rugby:
"ATLETI" ,si noi abbiamo bisogno di ragazzi con delle caratteristiche atletiche di base non comuni,hai presente gli All Black? poi possono essere alti, bassi, magri ,grassi ecc ecc un posto per loro comunque questo sport lo offre.
Dobbiamo cioe riuscire ad avvicinare a questo splendido sport quella parte della popolazione nazionale con caratteristiche atletiche non comuni,
sia ben chiaro in questo non c'è niente di "razzistico"assolutamente solo che per raggiungere risultati di rilievo bisogna partire da una base atletica naturale di sicuro rilievo.
E' chiaro comunque che per "giocare a rugby " c'è comunque spazio per tutti
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robb
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Issor hai perfettamente ragione!! la situazione è in gran parte come la descrivi te! pero se vogliamo competere con l'alto livello dobbiamo trovare un modo per interessare gli atleti al rugby.issor ha scritto:Caro robb, posso anche concordare con te ma..."ragazzi dalle caratteristiche atletiche non comuni..." hai detto. Ma come facciamo a convincere questi ragazzi ad intraprendere questo sport? La base è limitatissima, non c'è la cultura rugbystica che si ha in Inghilterra ed in Francia...gli stimoli economici son ben più allettanti in altri sport...ne consegue che la base da cui attingere ragazzi di buon livello è forzatamente limitatissima, almeno qui in Italia.robb ha scritto:Nulla da dire a quello che affermi Issor,è sicuramente di buon senso quindi condivisibile.issor ha scritto:Ho letto degli interventi interessanti ed in gran parte condivisibili, ma a proposito del: "Solo i grandi e grossi vengono convocati..." mi pare che si stia generalizzando un po' troppo. Intanto bisognerebbe distinguere fra tre quarti ed avanti, perché se è vero che un tre quarti deve avere tecnica, velocità, destrezza e fantasia (ma anche forza fisica, intendiamoci) per gli avanti, sarà chiaro che si priviligeranno quelli dotati di una certa massa corporea.
Aggiungerei pero una parola,forse un po datata,antica, ma credo fondamentale per innalzare il livello del nostro rugby:
"ATLETI" ,si noi abbiamo bisogno di ragazzi con delle caratteristiche atletiche di base non comuni,hai presente gli All Black? poi possono essere alti, bassi, magri ,grassi ecc ecc un posto per loro comunque questo sport lo offre.
Dobbiamo cioe riuscire ad avvicinare a questo splendido sport quella parte della popolazione nazionale con caratteristiche atletiche non comuni,
sia ben chiaro in questo non c'è niente di "razzistico"assolutamente solo che per raggiungere risultati di rilievo bisogna partire da una base atletica naturale di sicuro rilievo.
E' chiaro comunque che per "giocare a rugby " c'è comunque spazio per tutti
Credo che qualche colpa ci sia comunque anche a livello di giovanili di club
che spesso non sono in grado per oggettive mancanze manageriali/organizzative di avvicinare/mantenere dei talenti che potrebbero essere interessanti in prospettiva.
Daltronde selezionare ,preparare dei ragazzi in prospettiva interessanti è spesso un lavoro oscuro spesso incompreso perchè non ritenuto "remunerativo nel breve periodo".