La stanley cup e la targa dello yeti...
Inviato: 27 giu 2006, 11:57
Perdono, perdono, perdono.
Mi cospargo le chiappe di cenere e faccio confessione spontanea. Lo yeti poteva sputtanarmi, ma non lo fa perche' e' troppo buono. Il cannonau che gli ho dato, intendo, non lui. Cosi' mi auto-smignotto io, sperando di liberarmi da questo peso che mi grava nel petto (veramente e' nello stomaco, ma chissa' che funzioni lo stesso).
Pochi di voi conosceranno le leggendarie peripezie della Stanley Cup, unico trofeo "vero" e originale, che non viene riprodotta per le squadre vincenti, ma contesa e passata di anno in anno senza mai essere sostituita. I giocatori ne possono fare quello che vogliono, a turno: portarsela a casa, al bar a farla vedere agli amici nel paese natio, sia esso in Quebec o in Kazakstan, o abbracciarsela a letto tutta la notte (pare che una volta la coppa abbia detto a Gretzky "possiamo stare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sara' bellissimo lo stesso...").
Cosi' uno dei primi anni fu semplicemente dimenticata da uno dei giocatori dopo abbondanti libagioni notturne, semplicemente li', sull'orlo del marciapiede - probabilmente qualunque collezionista pagherebbe milioni di neuro per accaparrarsela - per poi essere ritrovata per miracolo la mattina dopo dallo stesso in preda al panico, come avvolta da un'aura di invulnerabilita'. Da allora, tuttavia, ovunque vada nel mondo seguendo i vincitori di turno, una guardia del corpo viaggia con la coppa da un polo all'altro.
E ora l'analoga storia. Estratto dagli Yeti files:
---Bologna station square, jun 25 2006, 1405 GMT---
PETOLO: Ecco qui, ho appena ritirato le sacche dal deposito bagagli.
YETI: bene, ecco la mia...
P: tieni, non dimenticare il culendario del Valdagno...
Y: ...e la targa commemorativa, ovviamente.
P: oh, f@ck... ehm... gulp...
Y: l'hai presa, vero?
P: oh no... noooo! Devo averla lasciata al banco del deposito bagagli...
Y: ma come?
P: aspetta dai, corro a prenderla, forse e' ancora la'...
Y: di' la verita', l'hai lasciata apposta perche' sei invidioso!
P: Corri, e piantala! Ma non lo sai che l'idea di plastificarla e darla a te l'ho messa io sul forum? Pant pant...
--- Bologna station luggage deposit, jun 25 2006, 1407 GMT ---
PETOLO: uff... pant... gurgle...
IMPIEGATO: Sorry no spic inuit...
P: Scusi, sa mica dov'e' un certo foglio plastificato? Devo averlo lasciato 10 minuti fa...
I: questo?
P: SIIIIII Si si... Grazie! grazie! Sa, non e' che valga niente, ma....
YETI: EH? COME NON VALE NIENTE? Ma allora sei proprio invidio...
P: Zitto e mettitelo in borsa, va'...
---END OF FILE---
Allora chi si offre come guardia del corpo della targa dello yeti? Unico svantaggio, probabilita' di passare intere giornate con lo yeti stesso.
Mi cospargo le chiappe di cenere e faccio confessione spontanea. Lo yeti poteva sputtanarmi, ma non lo fa perche' e' troppo buono. Il cannonau che gli ho dato, intendo, non lui. Cosi' mi auto-smignotto io, sperando di liberarmi da questo peso che mi grava nel petto (veramente e' nello stomaco, ma chissa' che funzioni lo stesso).
Pochi di voi conosceranno le leggendarie peripezie della Stanley Cup, unico trofeo "vero" e originale, che non viene riprodotta per le squadre vincenti, ma contesa e passata di anno in anno senza mai essere sostituita. I giocatori ne possono fare quello che vogliono, a turno: portarsela a casa, al bar a farla vedere agli amici nel paese natio, sia esso in Quebec o in Kazakstan, o abbracciarsela a letto tutta la notte (pare che una volta la coppa abbia detto a Gretzky "possiamo stare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sara' bellissimo lo stesso...").
Cosi' uno dei primi anni fu semplicemente dimenticata da uno dei giocatori dopo abbondanti libagioni notturne, semplicemente li', sull'orlo del marciapiede - probabilmente qualunque collezionista pagherebbe milioni di neuro per accaparrarsela - per poi essere ritrovata per miracolo la mattina dopo dallo stesso in preda al panico, come avvolta da un'aura di invulnerabilita'. Da allora, tuttavia, ovunque vada nel mondo seguendo i vincitori di turno, una guardia del corpo viaggia con la coppa da un polo all'altro.
E ora l'analoga storia. Estratto dagli Yeti files:
---Bologna station square, jun 25 2006, 1405 GMT---
PETOLO: Ecco qui, ho appena ritirato le sacche dal deposito bagagli.
YETI: bene, ecco la mia...
P: tieni, non dimenticare il culendario del Valdagno...
Y: ...e la targa commemorativa, ovviamente.
P: oh, f@ck... ehm... gulp...
Y: l'hai presa, vero?
P: oh no... noooo! Devo averla lasciata al banco del deposito bagagli...
Y: ma come?
P: aspetta dai, corro a prenderla, forse e' ancora la'...
Y: di' la verita', l'hai lasciata apposta perche' sei invidioso!
P: Corri, e piantala! Ma non lo sai che l'idea di plastificarla e darla a te l'ho messa io sul forum? Pant pant...
--- Bologna station luggage deposit, jun 25 2006, 1407 GMT ---
PETOLO: uff... pant... gurgle...
IMPIEGATO: Sorry no spic inuit...
P: Scusi, sa mica dov'e' un certo foglio plastificato? Devo averlo lasciato 10 minuti fa...
I: questo?
P: SIIIIII Si si... Grazie! grazie! Sa, non e' che valga niente, ma....
YETI: EH? COME NON VALE NIENTE? Ma allora sei proprio invidio...
P: Zitto e mettitelo in borsa, va'...
---END OF FILE---
Allora chi si offre come guardia del corpo della targa dello yeti? Unico svantaggio, probabilita' di passare intere giornate con lo yeti stesso.