danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Rispondi
crouchbindset
Messaggi: 3551
Iscritto il: 4 apr 2022, 15:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da crouchbindset »

Minutaggi v Partite @Garry, la mia idea sulle partite invece che i minutaggi si basa sul dare x settimane di totale assenza di contatto ogni x settimane giocate.
Se vado coi minutaggi e giochi 40 minuti a partita alla fin fine posso raddoppiare il tempo di gioco (a contatto) rispetto a quello in cui stai totalmente senza contatto che secondo me (ma posso sbalgiarmi) é invece la parte importante, giochi x settimane, allenandoti come WR indica, ma poi stacchi per un numero di settimane, fai gli allenamenti tecnici e tattici, lavoro di S&C, recupero fisico e poi torni a giocare.
Coi minutaggi secondo me rischi di ridurre i tempi di stacco drasticamente.
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
Mr Ian
Messaggi: 13182
Iscritto il: 2 feb 2012, 16:20

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da Mr Ian »

Giochi tre settimane di fila, almeno due ti riposi. Giochi due settimane di fila, il riposo scende ad uno.
Il discorso sui minuti è relativo, giocano con i gps e sanno che se stanno in campo 50' devono dare il 110%
stmod
Messaggi: 623
Iscritto il: 19 apr 2010, 16:23

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da stmod »

A me queste direttive, se passate il paragone, sembra quando bisogna ridurre la lunghezza di un paper.
Puoi fare quello che noi chiamiamo NinjaSpace, che consiste nel fare piccole modifiche di testi e/o aggiustamenti di layout.
Se pero' devi tagliare di 2 pagine su 6, devi decidere cosa sacrificare e tagliare 1 o 2 paragrafi e poi limare gli spazi.

Qui mi sembra uguale.
Sport professionistico --> macchine da guerra (e' il loro lavoro diventarlo) --> contatti violenti.
Consapevolezza dei danni --> meno gente che sacrifica la qualita' della vita futura / gente che sceglie un altro sport.

Ci vogliono decisioni drastiche:
I 2300 kg per squadra e' la piu' semplice.
Il numero max di partite o minuti fa esplodere il numero di persone necessarie per una squadra e i costi diventano non sostenibili (i.e. contro il concetto stesso di sport professionistico che deve generare profitti).

Non e' la prima volta che mi interrogo sul futuro di questo sport (ed io non lo ho mai praticato).
Secondo me a lungo andare prevarra' il 7 e le altre tipologie diventeranno minoritarie.
Certamente io non farei mai fare a mio figlio rugby oggi.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Vincitore dello strampalato Nostradamus nell' Annus Horribilis 2020
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Garry
Messaggi: 34566
Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da Garry »

stmod ha scritto: 18 lug 2022, 23:42
Certamente io non farei mai fare a mio figlio rugby oggi.
Questa è un po' pesante.
Sarebbe come non fargli prendere la patente perché hai visto un incidente mortale in Formula Uno.

Il mirino è sul rugby professionistico, sull'alto livello, mica sul rugby in generale

"E ricordate, il male che fatte vi tornara indietro come un bungalow"
"Auguro un bel tumore a lei, che ha sempre difeso i vaccini a spatatrac"
(Un NoVax rivolto al prof. Burioni)
stmod
Messaggi: 623
Iscritto il: 19 apr 2010, 16:23

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da stmod »

Garry ha scritto: 19 lug 2022, 0:11
stmod ha scritto: 18 lug 2022, 23:42
Certamente io non farei mai fare a mio figlio rugby oggi.
Questa è un po' pesante.
Sarebbe come non fargli prendere la patente perché hai visto un incidente mortale in Formula Uno.

Il mirino è sul rugby professionistico, sull'alto livello, mica sul rugby in generale
Parlavo di rugby professionistico. Hai ragione, ovevo essere piu' preciso.
In generale (ma ci abbiamo gia; discusso su in un vecchio thread) io non fari fare a mio figlio nessuno sport professionistico. In tutta onesta' e' anche vero che questo rischio e' molto basso considerando i miei figli :)....
Che si divertano a fare tutti gli sport che vogliono, ma sempre a livello "scarsoni"...
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Vincitore dello strampalato Nostradamus nell' Annus Horribilis 2020
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
crouchbindset
Messaggi: 3551
Iscritto il: 4 apr 2022, 15:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da crouchbindset »

stmod ha scritto: 18 lug 2022, 23:42 Ci vogliono decisioni drastiche:
I 2300 kg per squadra e' la piu' semplice.
Il numero max di partite o minuti fa esplodere il numero di persone necessarie per una squadra e i costi diventano non sostenibili (i.e. contro il concetto stesso di sport professionistico che deve generare profitti).
Ecco invece per me quella dei kg massimi é una follia, perché finisci per non avere piú uno psort per diverse tipologie di corpi ma finirai per vedere squadre omologare i giocatori in un certo tipo.
Le squadre hanno giá tra prima squadra ed Accademie sui 50-60 giocatori, alla fin fine se prendi l'esempio irlandese con i Sexton e compagni che giocano centellinati di fatto fan giá la cosa, poi il rischio non lo toglierai mai comunque ma far giocare 30 partite sta diventando follia.
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
crouchbindset
Messaggi: 3551
Iscritto il: 4 apr 2022, 15:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da crouchbindset »

Garry ha scritto: 19 lug 2022, 0:11
stmod ha scritto: 18 lug 2022, 23:42
Certamente io non farei mai fare a mio figlio rugby oggi.
Questa è un po' pesante.
Sarebbe come non fargli prendere la patente perché hai visto un incidente mortale in Formula Uno.

Il mirino è sul rugby professionistico, sull'alto livello, mica sul rugby in generale
Peró le concussion ormai le vedi anche a livello giovanile.
Un compagno di squadra di mio figlio, sfigatissimo scivola al momento del placcaggio ginocchio in testa, cade e gli cade l'avversario sulla testa, 3 mesi fuori prima che il medico gli abbia dato il via libera per rientrare, giusto per dare due esempi ma ne avrei di piú volendo.
Altro compagno probabile concussion 5 settimane fuori, mio figlio fortunato, era sospetto ma al 99% no, peró l'abbiam tenuto fuori 3 settimane, tutti tra i 14 ed 16 anni, mica pro.
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
Guido_53
Messaggi: 287
Iscritto il: 9 mar 2019, 8:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da Guido_53 »

La mia riflessione. Senza conclusioni definite, però... Mi sembra che la discussione si stia incanalando su due proposte di limitazioni: numero massimo di partite, numero massimo di kg per squadra. Sulla prima: il numero massimo di competizioni per anno dipende dall'impatto che ha la gara sul fisico: puoi correre due/tre maratone in un anno, decine di cento metri. Puoi fare una partita di pallavolo ogni due giorni, una di rugby tre volte al mese. Se si aumenta la potenza fisica dei giocatori e quindi la violenza degli impatti aumentano i pericoli e la necessità di recupero. Come limitare questo? La proposta del limite di kg per squadra è interessante perché limita, gioco forza, il ricorso al doping e all'aumento artificiale delle masse muscolari e della potenza, ma nasconde un'insidia: non è detto che le squadre scelgano necessariamente di omologare la tipologia fisica dei giocatori, potrebbero fare la scelta strategica di differenziarli fisicamente a seconda dei ruoli, proprio come oggi, ma in modo più esasperato. Vedremmo più Capuozzi in campo ma forse i pericoli aumenterebbero.
Avatar utente
giuseppone64
Messaggi: 12879
Iscritto il: 13 dic 2011, 14:29
Località: roma

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da giuseppone64 »

Garry ha scritto: 19 lug 2022, 0:11
stmod ha scritto: 18 lug 2022, 23:42
Certamente io non farei mai fare a mio figlio rugby oggi.
Questa è un po' pesante.
Sarebbe come non fargli prendere la patente perché hai visto un incidente mortale in Formula Uno.

Il mirino è sul rugby professionistico, sull'alto livello, mica sul rugby in generale
A parte freccette, Dove per me si dopano per avere maggiore precisione, tutti gli sport professionistici oggi vivono lo stesso problema. Prova a parlare con un medico sportivo, io ne conosco diversi e mi dicono che sono le gare amatoriali per ciclisti quelle a maggiore incidenza doping. Primo premio una coppa di latta…
Il rugby è sport di contatto es è inevitabile, alla lunga , danni collaterali. Sarebbe interessante sapere se i dati del football americano sono migliori o peggiori.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
mia moglie
Molti amici molto onore
Io
crouchbindset
Messaggi: 3551
Iscritto il: 4 apr 2022, 15:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da crouchbindset »

Guido_53 ha scritto: 19 lug 2022, 8:36 La mia riflessione. Senza conclusioni definite, però... Mi sembra che la discussione si stia incanalando su due proposte di limitazioni: numero massimo di partite, numero massimo di kg per squadra. Sulla prima: il numero massimo di competizioni per anno dipende dall'impatto che ha la gara sul fisico: puoi correre due/tre maratone in un anno, decine di cento metri. Puoi fare una partita di pallavolo ogni due giorni, una di rugby tre volte al mese. Se si aumenta la potenza fisica dei giocatori e quindi la violenza degli impatti aumentano i pericoli e la necessità di recupero. Come limitare questo? La proposta del limite di kg per squadra è interessante perché limita, gioco forza, il ricorso al doping e all'aumento artificiale delle masse muscolari e della potenza, ma nasconde un'insidia: non è detto che le squadre scelgano necessariamente di omologare la tipologia fisica dei giocatori, potrebbero fare la scelta strategica di differenziarli fisicamente a seconda dei ruoli, proprio come oggi, ma in modo più esasperato. Vedremmo più Capuozzi in campo ma forse i pericoli aumenterebbero.
Non per dire che non ci sia doping, ma le masse muscolari non crescono solo per doping, o cosí non migliora la velocitá di un atleta solo perché si dopa.
Il passaggio al professionismo implica che uno faccia quel lavoro, quindi per forza di cose migliora fisicamente, penso che suq uesto possiamo essere d'accordo. A quel punto gli impatti rispetto a 20 anni fa diventano per forza di cose piú violenti.
Il numero massimo di aprtite é messo per dare la possibilitá al fisico di un atleta di recuperare e di non continuare a venir messo sotto stress a contatto come avviene oggi. In questo senso vanno le linee guida WR sugli allenamenti, meno contatto fisico in allenamento, meno sollecitazioni pericolose per il corpo degli atleti.
Noto poi che sempre piú medici parlando di limitare l'esposizione al contatto, quindi immagino che abbiano degli studi al riguardo.
I kili...non mi ha mai convinto come idea, e devo ancora leggere uno studio che dica 2300 kg per squadra diminuirebbe il rischio concussion.

Poi in tutto questo comunque dobbiamo accettare che é uno sport con rischi, ripeto io vedo concussion a livello giovanile dove i kili non sono di certo quelli dei Vunipola o Tuilagi, ma neanche si allenano ogni giorno come dei pro, quasi sempre c'é una componente di sfortuna, in qualche ma bisogna trovare un sistema che minimizzi dei rischi che comunque sono esistenti in uno sport di contatto.
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
crouchbindset
Messaggi: 3551
Iscritto il: 4 apr 2022, 15:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da crouchbindset »

Intanto finalmente onrugby fa un pezzo a smitizzare i caschetti, discussione che ho regolarmente con amici con figli che giocano a rugby al riguardo, porto sempre ricerche a supporto per spiegare che se pensano di proteggere dalla concussion col caschetto stanno sbagliando, purtroppo troppe persone non leggono o ascoltano le cose al riguardo, speriamo sto articolo aiuti a rimuovere questa fiducia nei caschetti.

https://www.onrugby.it/2022/07/19/rugby ... evenzione/
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
stmod
Messaggi: 623
Iscritto il: 19 apr 2010, 16:23

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da stmod »

2300 kg non ha un impatto diretto sulla concussion, ma una generale riduzione delle masse in gioco (oggi come oggi un pacchetto di mischia arriva da solo a 950 kg e passa).

Sul fatto che la sfiga e' la componente principale negli infortuni non ci piove e la concussion (o peggio) te la becchi anche all'oratorio se e' il tuo giorno.

Da una parte e' vero che a livello amatoriale ci sono meno controlli (e potenzialmente piu' schifezze) ed anche io so del ciclismo.
Il punto e' perche' si arriva a fare quello. A volte per l'estrema competitivita', altre (specie nelle giovanili) per costruirsi un futuro professionistico. Ed e' forse qui dove si potrebbe fare qualcosa...

Comunque stiamo deviando dal focus del topic. Ritoriamoci...
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Vincitore dello strampalato Nostradamus nell' Annus Horribilis 2020
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
speartakle
Messaggi: 8926
Iscritto il: 11 giu 2012, 0:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da speartakle »

crouchbindset ha scritto: 19 lug 2022, 8:17 Peró le concussion ormai le vedi anche a livello giovanile.
Un compagno di squadra di mio figlio, sfigatissimo scivola al momento del placcaggio ginocchio in testa, cade e gli cade l'avversario sulla testa, 3 mesi fuori prima che il medico gli abbia dato il via libera per rientrare, giusto per dare due esempi ma ne avrei di piú volendo.
Altro compagno probabile concussion 5 settimane fuori, mio figlio fortunato, era sospetto ma al 99% no, peró l'abbiam tenuto fuori 3 settimane, tutti tra i 14 ed 16 anni, mica pro.
Quest'anno U17, una concussion accertata, altre due sospette, tenuti a riposo precauzionale.
speartakle
Messaggi: 8926
Iscritto il: 11 giu 2012, 0:14

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da speartakle »

Comunque almeno dalle parti Veneto-Emiliane sono già un paio i questioniari sulle cocussion (sia lato allenatori che famiglie/genitori) di ricercatori universitari o dottorandi che studiano il tema.
Avatar utente
jpr williams
Messaggi: 35818
Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
Località: Gottolengo (BS)
Contatta:

Re: danni cerebrali, demenza, cte nel rugby

Messaggio da jpr williams »

SilverShadow ha scritto: 18 lug 2022, 20:00
jpr williams ha scritto: 18 lug 2022, 19:40Che è una delle tante esigenze/conseguenze del professionismo
Un club professionistico l'anno scorso hanno vinto un campionato professionistico riducendo del 90% il contatto negli allenamenti.
Argomento suggestivo, ma se mi consenti, assai poco significativo.
Mi dice solo che c'è UNA squadra professionistica che riduce il 90% di contatto negli allenamenti.
E tutte le altre? E poi, in allenamento lo riduci, ma in partita?
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Rispondi