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Credo proprio che non sia così.DonCiullo007 ha scritto: 14 ott 2023, 11:14 Sul foglio un altro articolo per nulla rancoroso di Dalai contro la federazione e il suo presidente
La cosa più interessante per me è il dato sul budget delle federazioni: davvero la UAR argentina ha un budget complessivo di meno di 10 milioni di dollari?
Siamo a 1/5 di quello della FIR
articolo originale https://www.lanacion.com.ar/deportes/ru ... id2322287/L’Unione Argentina di Rugby (UAR) ha chiuso il 2019 con un fatturato di circa 25 milioni di dollari, una cifra rara per lo sport argentino. L'importo si aggira intorno a quella cifra dal 2016, quando i Jaguares sono entrati nel Super Rugby, ma offriva già saldi di oltre 10 milioni quando è iniziata la partecipazione dei Pumas al Rugby Championship nel 2012. Come sempre accade, soprattutto all’inizio di ogni stagione, si discute su come verranno distribuiti quei soldi. Il 70%, ovvero circa 17 milioni, finanzierà la struttura professionistica, mentre il restante 30%, circa 8 milioni, sarà destinato al rugby di base formato dai club.
Le entrate dell'UAR provengono dai diritti televisivi, dagli sponsor, dalle sedi delle partite dei Pumas e dalla vendita dei biglietti per i due campionati di Sanzaar. Si è deciso di separare il contributo che World Rugby ha contribuito all'acquisto e alla costruzione del Centro Nazionale del Rugby, che, secondo la direzione, sarà destinato al settore professionistico e a quello amatoriale.
La struttura professionistica argentina non raggiunge più di 300 persone su tutto il territorio nazionale, giocatori compresi (ai 30 ingaggiati se ne aggiungeranno altri 30 nel 2020 che inaugureranno, per la franchigia dei Ceibos, la Superlega Sudamericana e che non giocheranno per loro club), preparatori atletici, medici, chinesiologi, nutrizionisti e impiegati amministrativi. Il numero dei club è molto più alto se si tiene conto che solo nei club per bambini ci sono circa 130.000 giocatori, secondo i dati forniti dall'UAR alla fine dello scorso anno.
Quando la distribuzione del denaro è giustificata o richiesta, gli argomenti contengono verità. Dalla UAR sostengono che la cifra di 25 milioni viene raggiunta grazie al fatto che esiste il rugby professionistico. Sostengono che senza il Campionato di Rugby e senza il Super Rugby quei numeri non esisterebbero. È vero. Da altri punti di vista si lascia intendere che senza i club non ci sarebbe la possibilità di raggiungere il professionismo, perché i giocatori provengono da lì e non dalle accademie o dalle scuole, come avviene in altri Paesi. È anche vero. Sulla stessa linea, l'UAR afferma che sostenere il rugby in affitto richiede il 70% delle entrate e buona parte dei club afferma che il 30% di cui dispongono è insufficiente.
Cosa stanzia la UAR per il rugby di base (è bene sottolinearlo: una cifra invidiabile per quasi tutti gli sport)? La maggioranza, il 75%, è focalizzata sulle competizioni nazionali e provinciali maschili e femminili. Il resto alla formazione e ai corsi (94 in tutto, con la partecipazione di 150.000 persone).
Forse con questi numeri e con questa realtà del rugby argentino (non si parla né di esigenze di una struttura professionale né di necessità di cura di quel tesoro e di sostegno che sono i club) si devono sollevare altre sfide e nuovi interrogativi che, ad esempio, coprire come e quale denaro viene utilizzato piuttosto che come viene distribuito. La verità è che ci sono questioni che presentano ancora delle lacune: la competizione interna, l’arbitraggio, il calendario, gli allenatori, i regolamenti (soprattutto con l’andirivieni nella mischia) e l’alto attrito – non è l’unico sport in cui si verifica. – a 16 o 17 anni, soprattutto da quando il gioco è diventato così competitivo, al punto che il rilevamento del talento è già sceso a 15 anni.
L'immagine del rugby argentino è cambiata drasticamente negli ultimi dieci anni. Tutto è successo molto rapidamente. Su alcune cose non si può tornare indietro, ma forse su molte altre si può aprire un ampio dibattito.
Senti, hai prestato una merda accettalo e basta. Hai scritto che ho detto una cosa che neanche avevo pensato, invece di chiedere scusa stai inventando discorsi sulla deontologia professionale. Dai chiudiamola qui che il ridicolo lo abbiamo passato.maxrugby10 ha scritto: 14 ott 2023, 9:42 Ti rispondo per quel che mi riguarda: se mi definisci giornalista tifoso io ti querelo… sto portando ovviamente all’estremo. Ma sono forse io ad essere talebano. Anche io tifo e simpatizzo, anche io ho delle idee politiche, ma quando faccio il giornalista cerco sempre di essere obiettivo e piuttosto non scrivo se devo farmi influenzare dalle mie convinzioni. Detta in maniera semplice: fossi in malfatto mi offenderei. Tutto qua
Usuraio scatologico
Nessuna merda! Non ho pestato nulla! Ti sto dicendo che non va bene definire un giornalista tifoso! Non va assolutamente bene! Se lo avessi detto a me mi sarei incazzato come una biscia! È quello il problema: la deontologia! Faccio questo mestiere da 30 anni, ho sostenuto un esame e a queste cose io credo! Ho penalizzato le mia carriera per non venir meno ai miei principi! Quindi Messina merda! Lo capisco che sei o siete abituati a vedere colleghi che sono influenzati dalle loro passioni, ma fossi in Malfatto non la prenderei bene. Se per lui non è un problema è non posso saperlo, buon per lui!speartakle ha scritto: 14 ott 2023, 14:13Senti, hai prestato una merda accettalo e basta. Hai scritto che ho detto una cosa che neanche avevo pensato, invece di chiedere scusa stai inventando discorsi sulla deontologia professionale. Dai chiudiamola qui che il ridicolo lo abbiamo passato.maxrugby10 ha scritto: 14 ott 2023, 9:42 Ti rispondo per quel che mi riguarda: se mi definisci giornalista tifoso io ti querelo… sto portando ovviamente all’estremo. Ma sono forse io ad essere talebano. Anche io tifo e simpatizzo, anche io ho delle idee politiche, ma quando faccio il giornalista cerco sempre di essere obiettivo e piuttosto non scrivo se devo farmi influenzare dalle mie convinzioni. Detta in maniera semplice: fossi in malfatto mi offenderei. Tutto qua
A parte che sono ben pochi ...tu pensi che adeguano degli stadi apposta per i mondiali di rugby ? povero illusoGarry ha scritto: 11 ott 2023, 14:54Nessuno obbliga ad utilizzare quegli stessi cinque stadi.Laporte ha scritto: 11 ott 2023, 13:10Rugbysti per sempre ha scritto: 11 ott 2023, 1:10 Innocenti diceva che in ottica della candidatura per i Mondiali 2035, sarebbe stata fondamentale l’assegnazione degli Europei di calcio 2032 all’Italia per il miglioramento degli stadi, delle infrastrutture e di tutto il resto.
Beh, gli Europei di calcio ce li abbiamo. Ora aspettiamo la Rugby World Cup…
Ricordatevi che per il mondiale sono tassativi 120 mt di lunghezza. Irragiungibile in due dei 5 stati previsti (san Siro e Juventus)
Si adegueranno stadi che già hanno terreni di gioco da 120 m.