Uscendo dalla specifica questione-Mori e parlando della cosa in generale.
Io credo che questa tua idea qui sia condivisa da molti e tutti vi sentiate estremamente nobili e ben intenzionati a pensarla così. E che chi la pensa diversamente per voi sia una via di mezzo fra un troglodita e un coprofago.
In realtà secondo me quest'idea è fuori del mondo e della realtà degli sport di squadra e fuori da questa conventicola vi prenderebbero per dei folli.
Innanzitutto negli sport di squadra i singoli si adattano alle esigenze della squadra e non viceversa. Le esigenze della squadra, del collettivo, vengono prima di quelle del singolo che deve essere al servizio di uno scopo comune del collettivo. E nessun allenatore di nessuna squadra di nessuno sport di squadra impiegherebbe mai un giocatore in modo che non sia funzionale alle esigenze della squadra medesima.
Ma ce lo vedete l'allenatore della Juve o dell'Armani Jeans o della Sir Perugia a schierare un giocatore della propria rosa in un ruolo non funzionale agli interessi della squadra perchè potrebbe essere utile alla nazionale?
Ma non esiste proprio.
Ce lo vedete poniamo Allegri che mette Chiesa a fare la mezzala anzichè l'esterno perchè magari Spalletti vorrebbe farlo giocare lì?
Oppure un coach di basket al quale serve che Tizio giochi ala forte e che lo sposta a centro perchè la nazionale vuole così?
O un coach del volley che mette Caio a fare il centrale anche se alla sua squadra serve che giochi da opposto perchè la nazionale lo vuole mettere centrale?
Un allenatore che facesse una cosa del genere verrebbe (giustamente) spellato vivo dal presidente che lo paga perchè faccia raggiungere alla squadra i suoi obiettivi e dagli sponsor che ci mettono soldi di tasca propria per avere un ritorno.
E ovviamente dai tifosi della squadra stessa.
Lo scopo di un allenatore di sport di squadra è quello di gestire le risorse che gli vengono affidate in modo da raggiungere gli obiettivi agonistici della società che gli paga lo stipendio. Altro che nazionale.
Sta nazionale è stata trasformata in una specie di feticcio ormai.