Nuovo torneo Nations Championship

[Garry]

Guardano Sinner e si fanno comprare la racchetta, oppure vengono costretti dai genitori a comprare la racchetta.
Non immaginano quello che li aspetta

[PierreLaBuscagne]

solo che nel Tennis nessuno ti "snetta via dalla rack" nè " ti corre dietro con la motosega.
Al massimo si può essere sfiorati dalle balle.

[Consulente 3]

@Consulente e@giobart
Ebbene a mio avviso voi vi illudete
Più popolare vuol dire più ricco e concentrato verso lalto.
Produrrà più oligarchia (mi stupisco che un sedicente socialista come il buon Consulente tifi per l'oligarchia)

Per cui di nicchia vuol dire piu' povero e parcellizzato? Se per te va bene, contento tu...

Ma quale oligarchia... certo ci sara' chi si arricchisce e l'idea non mi piace particolarmente ma non raccontarmi che avere una federazione povera e' meglio di averne una ricca. Cos'e', una specie di decrescita felice declinata per il Rugby?

Quanto alla dicotomia franchigie/campionato...confondi causa con effetto. Le franchigie professionistiche esistono perche' il campionato non produceva piu' nulla, non eravamo piu' autosufficienti e gli altri paesi ci stavano distaccando inesorabilmente.
Non conosco abbastanza bene la storia, ma sospetto che la decrescita felice abbia avuto un ruolo anche qui.
Per fortuna ora il meccanismo comincia funzionare...

Comunque, non c'e' sintesi possibile nemmeno su questo... il buon Carletto ci avrebbe bocciato.

[jpr williams]

Hai detto bene, non conosci la storia.

Ah, checché ne dica Carletto ho sempre trovato più interessante confrontarmi con chi ha idee diverse dalle mie che con chi la pensa già come me.
E non allo scopo di convincere l'altro, ma per conoscere meglio le sue idee e mettere alla prova le mie

[Consulente 3]

In realtà citando quei modelli hai proprio dimostrato che è semplicemente impossibile.

Una vita fa spiegai con un lunghissimo post quale potesse essere un piano nazionale di rinascita rugbystica, che non ripeto adesso perche' non ho tempo.

Il fatto che movimenti cosi' esistano vuol dire che non siamo automaticamente condannati alla decrescita felice di jpr. Poi la strada e' lunga, difficile e il successo non e' assicurato, ma l'alternativa e' starsene a casa.

[Consulente 3]

Hai detto bene, non conosci la storia.

Ah, checché ne dica Carletto ho sempre trovato più interessante confrontarmi con chi ha idee diverse dalle mie che con chi la pensa già come me.
E non allo scopo di convincere l'altro, ma per conoscere meglio le sue idee e mettere alla prova le mie

Appunto, se pero' dopo il confronto non si fa una sintesi, ne prendiamo atto e basta.

[jpr williams]

Io però non penso che la sintesi debba per forza consistere in uno che dice all'altro che ha ragione lui.
Poi.
Io non voglio né crescere né decrescere, ma essere felice si e non penso che si debba per forza crescere in aspetti quantitativi ed economici per essere felici.
Penso sia una ben triste idea di felicità quella che la desume dai fatturati e dai numeri di followers.
Penso si possa essere dignitosamente felici facendo cose che si amano e senza pretendere che piacciano per forza a moltitudini.

[ruttobandito]

Mio padre mi spiegava che la competitività agonistica della Francia era dovuta alla rivalità storica con gli Inglesi, così come quella delle altre britanniche ed ex colonie che trovano nel confronto rugbistico, anche tra tifoserie, una occasione di rivalsa ed emancipazione. Robe da chiodi insomma, ma che giustificano la motivazione di un intero movimento più di qualunque lusinga finanziaria.
L'italia sfiora solamente quella condizione e partecipa al 6N più che altro per pareggiare il numero di partite settimanale.
Situazioni di questo tipo non possono essere replicate artificialmente su vasta scala. Il successo dei mondiali rappresenta un'eccezione, ma l'accesso alle fasi finali delle solite note ne conferma i limiti.

Ps. Mio padre non ha fatto in tempo di vedere il 6N, ma sono sicuro che la partita più sentita sarebbe rimasta qella con la patria dei nostri cugini.

[jpr williams]

Del resto basti pensare a tutti i fallimentari tentativi di trapiantare la pallatonda negli states.
E a contrariis, a dimostrazione di come i successi ottenuti in uno sport non portino necessariamente a un suo aumento di popolarità (aumento che peraltro non mi interessa assolutamente) basterebbe chiedere ai nostri amici parmigiani quanti trofei internazionali la squadra della loro bella città abbia conseguito nella elaborata versione ammericana del gioco del ciancòl o lippa e poi valutare quanto quello sport sia diventato popolare alle nostre latitudini

[Consulente 3]

Io però non penso che la sintesi debba per forza consistere in uno che dice all'altro che ha ragione lui.

Certo. Sintesi vuol dire combinare le idee in una sintesi, per l'appunto. Ma quando non si ha nulla in comune...

Pero' se mi permetti e senza polemica, stai sfuggendo un po'.

Non mi hai risposto quando ti ho chiesto cosa sono le grandi storie sportive
Non mi hai risposto quanto ti ho chiesto come puoi volere i fini senza i mezzi
Non mi hai risposto quando ti ho chiesto se e' meglio una federazione povera o una ricca

Se vuoi, con calma, riguardati il thread e rispondimi sui punti specifici.

[quaros]

Puntare tutto sul vertice della piramide per attirare funziona se sotto sei ricettivo, ma se per potenziare il vertice ti dimentichi della base finisce che quelli rimasti estasiati dall’alto livello vanno a suonare ad un campanello al quale nessuno può rispondere, ne consegue che invece di avere il ritorno sperato si ottiene l’effetto contrario se non peggio. In termine puramente tecnico si rimane coglionati.

[jpr williams]

@Consulente
1 ti ho risposto citando esempi di quelle che ritengo grandi storie. In generale ritengo grandi storie quelle che sfuggono dall'ordinario e restano nella memoria degli appassionati. Pensa al mondiale sudafricano del '95,alla vita di Jonah Lomu, alla parabola di Ivan Francescato, alla nascita della Calcutta cup,al discorso negli spogliatoii di Phil Bennett. Boh, potrei continuare per giorni.
2 Quali fini?
3 non mi serve a nulla una federazione ricca se usa tutti quei soldi solo per il vertice come fa quella attuale. Per me se i soldi li spende per l'alto livello è la stessa cosa che se non li avesse. Ah, forse non lo sai, ma il rugby esisteva anche quando tutti questi soldi non c'erano ed in Italia era molto più popolare e seguito di oggi

[Consulente 3]

@Consulente
1 ti ho risposto citando esempi di quelle che ritengo grandi storie. In generale ritengo grandi storie quelle che sfuggono dall'ordinario e restano nella memoria degli appassionati. Pensa al mondiale sudafricano del '95,alla vita di Jonah Lomu, alla parabola di Ivan Francescato, alla nascita della Calcutta cup,al discorso negli spogliatoii di Phil Bennett. Boh, potrei continuare per giorni.
2 Quali fini?
3 non mi serve a nulla una federazione ricca se usa tutti quei soldi solo per il vertice come fa quella attuale. Per me se i soldi li spende per l'alto livello è la stessa cosa che se non li avesse. Ah, forse non lo sai, ma il rugby esisteva anche quando tutti questi soldi non c'erano ed in Italia era molto più popolare e seguito di oggi

1.ok, per me, per essere grandi devono restare nella memoria di tanti, anche non appassionati, differences.
2.Ripeto, se ben ricordo tu vorresti un rugby diffuso con tante realta' locali. Oggi quasi tutte le piccole societa' faticano e mancano di infrastrutture, come ha spiegato bene giobart. Per cui per quello che vuoi tu, it tuo fine, occorrono soldi, ma te non frega di farne. Appunto, come puoi volere il fine e non i mezzi? Ho forse equivocato?
3.Ok, e' meglio una federazione povera che non puo' permettersi nulla o una federazione ricca dalla quale cade almeno qualche briciola? Ancora, fini e mezzi. E comunque ricorda che quel poco che c'e' deriva in gran parte dall'attivita' di vertice.
4.Certo il Rugby esisteva prima del professionismo e quando mi capita di vedere partite di quell'epoca le trovo spesso noiose perche' e ' evidente che manca il gesto atletico, la forma fisica ma anche la reattivita' del gioco moderno.
5. Era piu' popolare...mmmmh....a me sembra di ricordare che in Italia si fosse molto laschi con i rimborsi spese, per cui venivano i giocatori migliori dall'estero, per cui il gioco era bello da vedere, gli stadi si riempivano e la gente si appassionava e il movimento cresceva. Cresceva la qualita' degli Italiani e la nazionale si guadagno' l'ingresso al 6N. Poi venne il professionismo e vennero meno le ragioni per venire in Italia, e li' inizio' il declino.
Ai fini della nostra discussione, il periodo che ricordi tu era tale perche' giravano, relativamente, piu' soldi che altrove.

[jpr williams]

Poiché dall'entrata nel 6N e nel procoso la fir è diventata la seconda federazione più ricca del Coni, se tutti i tuoi ragionamenti sul fatto che una federazione ricca è un bene anche per il rugby del territorio non si capisce come mai al di sotto dei nostro artificiale alto livello ci sia stata (prosegua) una moria di piazze rugbystiche storiche.
Questa pretesa di costruire edifici solidi partendo dal tetto è contraria alle leggi della fisica e del buonsenso

[Consulente 3]

Poiché dall'entrata nel 6N e nel procoso la fir è diventata la seconda federazione più ricca del Coni, se tutti i tuoi ragionamenti sul fatto che una federazione ricca è un bene anche per il rugby del territorio non si capisce come mai al di sotto dei nostro artificiale alto livello ci sia stata (prosegua) una moria di piazze rugbystiche storiche.
Questa pretesa di costruire edifici solidi partendo dal tetto è contraria alle leggi della fisica e del buonsenso

Beh, se sparisse l'alto livello morirebbe anche quel poco che rimane...