CLUBS ALLA SBARRA

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

issor
Messaggi: 4267
Iscritto il: 4 ott 2005, 0:00
Località: San Pelajo (TV)
Contatta:

Messaggio da issor »

robb ha scritto:
issor ha scritto:
robb ha scritto:
issor ha scritto:Ho letto degli interventi interessanti ed in gran parte condivisibili, ma a proposito del: "Solo i grandi e grossi vengono convocati..." mi pare che si stia generalizzando un po' troppo. Intanto bisognerebbe distinguere fra tre quarti ed avanti, perché se è vero che un tre quarti deve avere tecnica, velocità, destrezza e fantasia (ma anche forza fisica, intendiamoci) per gli avanti, sarà chiaro che si priviligeranno quelli dotati di una certa massa corporea.
Nulla da dire a quello che affermi Issor,è sicuramente di buon senso quindi condivisibile.
Aggiungerei pero una parola,forse un po datata,antica, ma credo fondamentale per innalzare il livello del nostro rugby:
"ATLETI" ,si noi abbiamo bisogno di ragazzi con delle caratteristiche atletiche di base non comuni,hai presente gli All Black? poi possono essere alti, bassi, magri ,grassi ecc ecc un posto per loro comunque questo sport lo offre.
Dobbiamo cioe riuscire ad avvicinare a questo splendido sport quella parte della popolazione nazionale con caratteristiche atletiche non comuni,
sia ben chiaro in questo non c'è niente di "razzistico"assolutamente solo che per raggiungere risultati di rilievo bisogna partire da una base atletica naturale di sicuro rilievo.
E' chiaro comunque che per "giocare a rugby " c'è comunque spazio per tutti
Caro robb, posso anche concordare con te ma..."ragazzi dalle caratteristiche atletiche non comuni..." hai detto. Ma come facciamo a convincere questi ragazzi ad intraprendere questo sport? La base è limitatissima, non c'è la cultura rugbystica che si ha in Inghilterra ed in Francia...gli stimoli economici son ben più allettanti in altri sport...ne consegue che la base da cui attingere ragazzi di buon livello è forzatamente limitatissima, almeno qui in Italia.
Issor hai perfettamente ragione!! la situazione è in gran parte come la descrivi te! pero se vogliamo competere con l'alto livello dobbiamo trovare un modo per interessare gli atleti al rugby.
Credo che qualche colpa ci sia comunque anche a livello di giovanili di club
che spesso non sono in grado per oggettive mancanze manageriali/organizzative di avvicinare/mantenere dei talenti che potrebbero essere interessanti in prospettiva.
Daltronde selezionare ,preparare dei ragazzi in prospettiva interessanti è spesso un lavoro oscuro spesso incompreso perchè non ritenuto "remunerativo nel breve periodo".
Concordo in pieno! Purtroppo il rugby in Italia è uno sport di nicchia, che scarsamente viene compreso ed apprezzato dall'opinione pubblica che lo considera a base per lo più di stereotipi...L'attrattiva è limitata a poche persone che ne apprezzano le peculiarità: il forte spirito di squadra e di appartenenza, l'aggregazione e la socializzazione del terzo tempo, la dura scuola di vita che esso comporta...sono tutti valori sempre più difficili da condividere e da praticare al giorno d'oggi.
mnesarchides
Messaggi: 160
Iscritto il: 19 apr 2006, 1:08
Località: Roma

Messaggio da mnesarchides »

Credo, ma forse mi sbaglio, che dobbiamo intenderci su quale debba essere l'obiettivo. Se quello di migliorare il livello delle squadre oppure quello di diffondere il Rugby in Italia. Credo si possa avere il primo obiettivo senza necessariamente il secondo ma credo che il secondo porti con sè il miglioramento qualitativo del Rugby in Italia.
Nel primo caso è solo un problema finanziario/manageriale, il secondo è più di tipo politico e culturale.
Ritorno sul fatto ad esempio che la Citta di Roma potrà avere un'accademia che prepari futuri talenti, la squadra in Super10 ed altre in A ecc... ma rimane il fatto che ha ca. 2 milioni di abitanti con 20 circoscrizioni di ca. 100mila abitanti (delle città di provincia). Solo alcune circoscrizioni hanno campi da Rugby (Eur, Flaminio e qualcun'altra) per giunta periferiche. Questo significa che non tutti possono giocare facilmente, soprattutto se minori, conosco un Pilone che deve farsi 40km. di traffico al giorno per allenarsi figuriamoci i bambini.
travis
Messaggi: 218
Iscritto il: 31 ott 2005, 0:00

Messaggio da travis »

si infatti basta con Roma. sarà anche la capitale d'italia e in un discorso come il 6 nazioni è sacrosanto che si giochi a Roma. però i test match l'accademia, i raduni selezioni giovanili.. con tutto il rispetto ma ROMA non è la capitale rugbistica d'Italia. siccome i numeri parlano chiaro perchè non si fa l'accademia in un altra città????
robb
Messaggi: 222
Iscritto il: 18 set 2003, 0:00

Messaggio da robb »

mnesarchides ha scritto:Credo, ma forse mi sbaglio, che dobbiamo intenderci su quale debba essere l'obiettivo. Se quello di migliorare il livello delle squadre oppure quello di diffondere il Rugby in Italia. Credo si possa avere il primo obiettivo senza necessariamente il secondo ma credo che il secondo porti con sè il miglioramento qualitativo del Rugby in Italia.
Nel primo caso è solo un problema finanziario/manageriale, il secondo è più di tipo politico e culturale.
Ritorno sul fatto ad esempio che la Citta di Roma potrà avere un'accademia che prepari futuri talenti, la squadra in Super10 ed altre in A ecc... ma rimane il fatto che ha ca. 2 milioni di abitanti con 20 circoscrizioni di ca. 100mila abitanti (delle città di provincia). Solo alcune circoscrizioni hanno campi da Rugby (Eur, Flaminio e qualcun'altra) per giunta periferiche. Questo significa che non tutti possono giocare facilmente, soprattutto se minori, conosco un Pilone che deve farsi 40km. di traffico al giorno per allenarsi figuriamoci i bambini.
Non vorrei entrare nella classica disputa se è nato prima l'uovo o la gallina , disputa che fra l' altro mi sembra sia stata risolta a favore dell'uovo, ma credo che le Hdemie debbano servire ad innalzare il livello del campionato di vertice nazinale e non solo a formare una trentina di giocatori per migliorare la nazionale che presto si ritroverebbero avulsi dal contesto/livello generale e sarebbero costretti ad andare a giocare all'estero non credo sia questo quello di cui abbiamo bisogno.
Credo invece che servirebbero un certo numero di Hdemie , o chiamatele come volete, che preparino,come succede nei paesi rugbysticamente più avanzati , giocatori professionalmente preparati per un campionato di alto livello nazinale , poi tra questi sui campi si sceglieranno i migliori per la nazionale.
Se questo funzionasse avremmo raggiunto l'obiettivo di mgliorare il rugby in Italia e sicuramente anche di diffonderlo più capillarmente.
Sinceramente mi chiedo se abbiamo le risorse economiche e manageriali per portare avanti un simlile progetto e penso che soprattutto per la seconda risorsa siamo molto scarsi nell' ambito italiano.
napocapo
Messaggi: 528
Iscritto il: 30 set 2003, 0:00
Località: avezzano

Messaggio da napocapo »

travis, ma ce l'hai con roma?
non vederla come la sede dell'Amministrazione(leggasi federazione) e quindi sentina di tutte le nefandezze: vedila come il più grande agglomerato urbano d'italia, con più abitanti nell'anello del raccordo di molte delle altre regioni d'italia: 4 volte l'intero abruzzo, più delle marche, quanto l'intera toscana, somma di umbria, calabria, basilicata e molise.
Si parlasse di napoli o milano sarebbe la stessa cosa; anzi, mancano in italia all'appello le altre grandi città: se infatti cominque roma "intasa" serie A, b e c di squadre, milano torino genova palermo napoli (e così mi prendo gran parte della popolazione italiana) come si comportano?
sia chiaro, non è un discorso campanilistico, non sono di roma, ma demografico.
E se bisogna diffondere il rugby, vediamo dove e come si può fare, per allargare la base, di conseguenza avere una rilevanza pubblicitaria, di conseguenza avere sponsor per le società, di conseguenza avere società che possono programmare le giovanili e decidere di fare campionati con giocatori "autoctoni" e non con stranieri.
pr quanto riguarda la ricerca di "atleti", l'età nella quale si manifestano in tutta la loro evidenza le qualità fisice e di coordinazione è disgraziatamente molto superiore all'età del reclutamento sportivo in tutti gli sport: temo che, per accaparrarsi gli "atleti" migliori, devi accaparrarti molti "altleti" ed affidarti alle statistiche.
In questo siamo carenti: siamo battuti dal calcio in popolarità (per cui questo è la prima scelta), dalla pallavolo e pallacanestro in quanto praticate nelle scuole e preferite dai genitori (sport dove non c'è contatto o è mininmo, si gioca in palestra riscaldata), e siamo in concorrenza con gli altri sport "di nicchia" nelle singole zone di diffusione.
Grande lavoro sta facendo la federazione tramite la visibilità della nazionale.
Ma se non si concima questa semina creando squadre e facendo ngiocare i regazzini, non si raccoglierà niente di questo lavoro.
Rispondi