Questo messaggio è passato inosservato..TUCKER ha scritto:Io scaverei in Francia ancora senza remore... ma i problemi restano tutti e c'è bisogno di riforme! Riforme nei campionati (e non parlo di Celtic League e litigi da poltrona vari) per avere un campionato italiano degno di chiamarsi Serie A (siamo molto lontani)! Una serie A che si chiami degnamente Serie A2 a 12 squadre (siamo vicini se non fosse per quell'amenità dei play off per non scontentare nessuno) una Serie B1 ad un girone solo con 12 squadre che ambiscano alla serie A2 (ci siamo vicini con la riforma, nonostante le amenità di cui sopra) una serie B riformata (da 4 gironi spaccati tra squadre di vertice e squadre normali io passerei a 2 gironi Nord Sud di B2 di qualità e 4 gironi simili agli attuali di C1 di qualità aggiungendo i migliori club della C) ed una C più ordinata, sovraregionale con regole uguali per tutta Italia, divisa in C1 e i necessari gironi di C2, con un obiettivo comune per incrementare il numero delle squadre (COPERTURA DEL TERRITORIO E FACILITA' DI ACCESSO A QUESTO SPORT) ed arrivare un giorno ad avere C1 - C2 e SERIE D (come 15/20 anni fa insomma.... quando migliaia di persone andavano a vedere le classiche...).
Riforma anche dei campionati giovanili (anche qui si è mosso qualcosa nell'Under20 vedremo).
Un'Accademia è poca, questa dovrebbe lavorare cooperando con delle accademie territoriali (almeno 4), delle strutture di accademia regionale (in capo ai comitati) ed alle singole "accademie" interne ai club di vertice.
Più campi per tutti, la FIR dovrebbe fungere da lobby ed intercedere presso CONI ed Enti Locali perchè vi sinao sempre più campi da rugby nel nostro paese, solo così crescerà il movimento e vincere 2 partite non sarà più un fatto isolato.
Più Comunicazione e migliore comunicazione, coordinazione tra FIR, LEGA e Sponsor... ma soprattutto LEGA e CLUB
Quando a far notizia vi saranno anche i Club in Europa allora smetterò di lamentarmi, per adesso VIVA l'ITALIA del Rugby, Viva Berbizier e Viva anche Dondi che il suo programma dopotutto lo ha rispettato, un brindisi al nuovo passo avanti nel ranking e nella storia.
Ma secondo me, è qui che c'è il vero punto di svolta per il rugby italiano.
Per avere una nazionale competitiva, bisogna portare il nostro movimento rugbistico ai livelli di quelli delle altre 5 nazioni.
I nostri sono migliorato all'estero e il rugby di casa nostra, resta sempre SCARSO!