Amarcord 1991

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

bluffer
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Messaggio da bluffer »

Per quel gesto Loe venne squalificato saltando le partite del tour dei Lions in NZ. Loe però sembrò sancire un nervosismo che si trascinava dalla coppa del mondo. Gli ABS erano sempre ad un passo dall'Australia, buone partite ma poca concretezza in termini di rsultato. il tutto sarebbe finito dal 1994.
La fisicità degli isolani Samoani decretò l'avvento di un rugby fisico, richiedendo ai trequarti meno tecnica ma più potenza negli impatti. la NZ fece incetta dai tempi che furono di Samoani, ma scegliendo quelli che si distinguevano per tecnica e potenza nel campionato neozelandese. Citiamo M.Jones e Tuigamala e Little, Bachop? Ma l'entrata della nazionale samoana nei quarti di finale fece capire che la tecniche e la tattica finora espresse erano carenti se si parlava di punti di impatti, maul e ripartenze da ruck.
nel 95 ne diedero la prova i sudafricani stesi dai samoani, e il vedere un'ala di grandi qualità come Underwood devastata da Lomu, che ho sempre reputato un grezzo in ogni fondamentale. (infatti con l'arrivo di Umaga la sua posizione iniziò a vacillare).

A mio avviso il mondiale del 1987 rappresentò la magia del rugby, forse la poesia, un sogno, il divertimento, il meglio del rugby. Ed aprì nuovi scenari nei confonti internazionali. I mondiali del 1991 testarono quanto il mondo del rugby fosse pronto per capire la sua qualità a livello globale. Il risultato fu ottimo. Ogni partita dava uno spettacolo, forse perchè erano meno usati i piedini rispetto ad oggi e molto di più le ripartenze.
Questo ha fatto vedere l'Italia, ma ricordo generose prestazioni dei Pumas, specie all'esordio con l'Australia.

Per non andare ad oltranza OT, la magia di quel rugby era vedere anche ragazzi fisicamente normali e magari magrolini diventare degli assi appena scesi in campo. E come qualcuno ha detto, la differenza la faceva la tecnica e la testa, dando vita ad azioni che nemmeno Monet avrebbe saputo dipingere tanto poeticamente!

Blanco e Campese, dove siete?
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jaco
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Messaggio da jaco »

GRUN ha scritto: [...] Jaco, tocchi un nervo scoperto. Certo l'effetto nostalgia e la distanza incidono e condizionano il giudizio, ma sforzandomi di essere poco coinvolto emotivamente parto, ancora una volta, da un'osservazione di Munari. Su una palla recuperata da Cuttitta e passata con grande abilità, malgrado la pressione dei difensori avversari, a Vaccari propostosi all'ala, Munari evidenzia la capacità che avevano quei giocatori di disempegnarsi nelle fasi di "gioco rotto" (e da un'altra situazione non codificata, su palla vagante, arriva la meta, sempre in quella partita, di Bonomi). In un rugby non o meno professionale, con un minore invadenza di tutto ciò che era attinente al coaching, con poche fasi opzionali e strutture meno codificate e ferree di quelle del gioco contemporaneo, chi andava in campo, soprattutto per squadre più naif, sapeva che era dai palloni recuperati che si ricavavano i diamanti. Se poi aggiungiamo che le mani di quei giocatori erano molto educate, visto che agli skills e alle fasi situazionali in allenamento si dedicava molto tempo, sottraendolo magari alla preparazione atletica, specie nelle squadre giovanili, si capisce cosa intendesse Munari. Sabato scorso sono rimasto impressionato dal numero elevatissimo di errori, non forzati, di ball handling accumulati da tutte e due le squadre in Sudafrica - Nuova Zelanda. Certo, i ritmi sono diversi e diversi sono gli effetti degli impatti e di tutte le fasi di contatto. Il sopra più volte citato Bottacchiari pesava 84 Kg: oggi una terza linea così leggera, nel rugby di alto livello, non verrebbe nemmeno presa in considerazione. L'estremo neozelandese Wright, ricordato da Jaco e tra i protagonisti di quell'Italia-Nuova Zelanda, aveva il peso di una piuma. Quella del 1191 è stata la coppa del mondo trait d'union, quella che ha collegato il rugby del vecchio testamento al rugby del nuovo testamento, quella in cui hanno coesistito sedimenti del vecchio universo con istanze proprie del rugby di oggi. La partita più emblematica, quella che con più forza simbolica sancì l'avvento del rugby muscolare a discapito del rugby più agile e filiforme dei giorni di ieri, fu Galles-Western Samoas, con i gallesi devastati dai placcaggi degli isolani, costretti a lasciare il terreno dopo tremendi impatti, col pubblico di Cardiff sgomento e consapevole che in quei momenti si stava consumando non solo un'umiliante sconfitta per i dragoni, ma anche la fine di un mondo.
...come al solito illuminante, GRUN!
A proposito di trait d'union... e a proposito del citatissimo Loe: ho impressa un'azione del mio giocatore preferito (a tutt'oggi) Gavin Hastings nella finale per il 3° posto contro gli All Blacks. Gavin è lanciatissimo in uno dei suoi inserimenti offensivi da estremo. Corre in velocità lungo l'out di destra. Gli si piazza di fronte una montagna come Loe, perfettamente piantato a terracon i soui "tronchi". Un estremo vs un pilone (e che pilone!). Gavin non ha la possibilità di rientrare verso il centro del campo. Non ha possibilità di aggirare il pilone (siamo praticamente sulla linea di touche). Un estremo tra le braccia di un pilone, allora, finiva spesso come carne da macello. Hastings carica. Loe si prepara... spallata straordinaria di quello straordinario n.15 e Loe crolla a terra come un mediano di apertura qualsiasi, quasi intontito guarda impotente Hastings passargli sopra... quell'azione non ebbe esito, ma quello "sfondamento" mi fece impressione... ero abituato vedere i 3/4 che giravano attorno agli avanti e gli avanti sfondare sui 3/4... Hastings aveva un fisico da estremo moderno, si troverebbe bene anche in questo rugby più fisico (ma la classe era, per me, immensa)...

...Eppoi ci deliziavano, in quella RWC, gente come Campese e Kirwan, Underwood e Stanger, Guscott e Horan, Lynagh e Blanco, Sella e Carling, M. Jones e Roumat, Saint Andrè e Jeffrey, Sole e Leonard....... eh (a proposito di Bachop: fu curioso, credo una delle prime volte, vedere lui mediano di mischia degli ABs e suo fratello mediano di apertura di Samoa).
pugnace
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Messaggio da pugnace »

Nel 1991 ho avuto la fortuna di assistere a NZ - AUS a Sidney in agosto per la Bledisloe cup, con vittoria dell'Aus, grande squadra, bella la meta di Egerton su Kirwan che forse aspetta ancora che scenda quel pallone dal cielo, Horan e Little fantastici, Farr-Jones e Lynagh, Willy'O, Nobody e Mc Call, in I° Daly Kearns e Mc Kenzie e quel pazzarellone di Campese, al mio ritorno pronosticai la vittoria dell'Aus al WC!
christian_cullen
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Messaggio da christian_cullen »

ieri partita del mondiale IRB del '95 Italia - Argentina... se non erro finita 31 - 27... grandi!
christian_cullen
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Messaggio da christian_cullen »

con meta finale di dominguez di RAPINA !!! (ancora più goduriosa...) a tre minuti dall'ottantesimo...
bluffer
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Messaggio da bluffer »

si... con l'appellativo di codardo in tutta cordoba poichè mancò alla seguente coppa latina giocata in argentina!Si dice che diego, vedendo la situazione di ruck aperta, chiamò palla in spagnolo al mediano dei pumas, andando di intercetto oltre la linea di meta. Chiedi a Munari, lui aveva captato tutto ...(il veleno...)
christian_cullen
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Messaggio da christian_cullen »

ma sbaglio o il guardalinee aveva pure alzato la bandierina????

(c'era pure un fuorigioco calcistico :-] :-] :oola: e qui interviene biscardi...)
christian_cullen
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Messaggio da christian_cullen »

no scherzo ma penso che l'argentino avesse messo un piedino fuori...
comunque partita bellissima con belle azioni nelle mete, anche se forse un po' troppi calci....
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