ORIUNDI IN ATLETICA
Moderatore: Emy77
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sean79
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da wikipedia
"Nel 1979, Mennea, studente di scienze politiche, prese parte alle Universiadi, che si disputavano sulla pista di Città del Messico, posta ad alta quota. Il tempo con cui vinse i 200, 19"72, era il record del mondo. Anche se questo record resistette per 17 anni, viene spesso svalutato dal fatto che fu ottenuto correndo ad alta quota (va comunque fatto notare che Mennea detenne anche il record del mondo a livello del mare dal 1980 al 1983 con 19"96, tempo stabilito nella sua città natale, Barletta). Il record venne battuto da Michael Johnson agli US Trials per le Olimpiadi del 1996.
In quanto detentore del primato mondiale, Mennea era senz'altro uno dei favoriti per l'oro olimpico a Mosca anche a causa del boicottaggio statunitense delle Olimpiadi del 1980. Nella finale dei 200, Mennea affrontò il campione uscente Don Quarrie e il campione dei 100 Allan Wells. Wells sembrò dirigersi verso una vittoria netta ma Mennea gli si avvicinò sul rettilineo e lo sopravanzò negli ultimi metri, aggiudicandosi l'oro per 2 centesimi di secondo. Si aggiudicò anche il bronzo con la staffetta 4x400.
Il 22 marzo 1983 stabilì sulla pista del Comunale di Cassino il record mondiale (manuale) dei 150 metri piani, con 14.8 secondi. Questo record è tuttora imbattuto.
"
beh....
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le certezze altrui avvolte mi lasciano perplesso...
http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Mennea
"Nel 1979, Mennea, studente di scienze politiche, prese parte alle Universiadi, che si disputavano sulla pista di Città del Messico, posta ad alta quota. Il tempo con cui vinse i 200, 19"72, era il record del mondo. Anche se questo record resistette per 17 anni, viene spesso svalutato dal fatto che fu ottenuto correndo ad alta quota (va comunque fatto notare che Mennea detenne anche il record del mondo a livello del mare dal 1980 al 1983 con 19"96, tempo stabilito nella sua città natale, Barletta). Il record venne battuto da Michael Johnson agli US Trials per le Olimpiadi del 1996.
In quanto detentore del primato mondiale, Mennea era senz'altro uno dei favoriti per l'oro olimpico a Mosca anche a causa del boicottaggio statunitense delle Olimpiadi del 1980. Nella finale dei 200, Mennea affrontò il campione uscente Don Quarrie e il campione dei 100 Allan Wells. Wells sembrò dirigersi verso una vittoria netta ma Mennea gli si avvicinò sul rettilineo e lo sopravanzò negli ultimi metri, aggiudicandosi l'oro per 2 centesimi di secondo. Si aggiudicò anche il bronzo con la staffetta 4x400.
Il 22 marzo 1983 stabilì sulla pista del Comunale di Cassino il record mondiale (manuale) dei 150 metri piani, con 14.8 secondi. Questo record è tuttora imbattuto.
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le certezze altrui avvolte mi lasciano perplesso...
http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Mennea
Finally I'm back between waves and mountains;)
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PilonePalermitano
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Dire che Mennea fosse aduso al doping è un pò esagerato: usava pratiche oggi vietate ma che allora erano lecite per tutti; lo stesso non si poteva dire degli atleti della DDR (molti hanno dovuto cambiare sesso a seguito di sconvolgimenti ormonali) ed, in genere, dei Paesi dell'Est. Per non parlare di tempi più recenti con Ben Johnson ed altri che probabilmente non sono stati beccati.sean79 ha scritto: Quanto al discorso del doping, questa di Mennea mi giunge nuovissima e mi informerò ( potrei avanzare ad ogni modo seri dubbi in proposito riguardo a ben più dopati atleti di colore, anche contemporanei, le cui masse muscolari son indicative...) . A città del messico liberissimi di andarci tutti a fare i record ( non vorrei che passasse il messaggio che l'altura facilitasse tout court la corsa..). Mennea non fece solo quello di tempi straordinari..
Tornando a Mennea concordo con sean79: non fece solo quello di tempo straordinario e non vinse solo quella gara...
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franky52
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Nessuno vuol negare il valore di Mennea ... ne ho voluto dire che fosse "dedito al doping", ne sono anzi un estimatore per il riuscire ad ottenere velocità attraverso la frequenza contrapposto alla sola ricerca del potenziamento muscolare, ma i comportamenti e le "pratiche" non etiche nello sport alle volte sono, secondo me, non educativi ...PilonePalermitano ha scritto:Dire che Mennea fosse aduso al doping è un pò esagerato: usava pratiche oggi vietate ma che allora erano lecite per tutti; lo stesso non si poteva dire degli atleti della DDR (molti hanno dovuto cambiare sesso a seguito di sconvolgimenti ormonali) ed, in genere, dei Paesi dell'Est. Per non parlare di tempi più recenti con Ben Johnson ed altri che probabilmente non sono stati beccati.sean79 ha scritto: Quanto al discorso del doping, questa di Mennea mi giunge nuovissima e mi informerò ( potrei avanzare ad ogni modo seri dubbi in proposito riguardo a ben più dopati atleti di colore, anche contemporanei, le cui masse muscolari son indicative...) . A città del messico liberissimi di andarci tutti a fare i record ( non vorrei che passasse il messaggio che l'altura facilitasse tout court la corsa..). Mennea non fece solo quello di tempi straordinari..
Tornando a Mennea concordo con sean79: non fece solo quello di tempo straordinario e non vinse solo quella gara...
Riguardo al tempo ottenuto sulla pista di Barletta e al record di Cassino di sean79 (nelle universiadi del '79 di Mexico City Mennea fece i suoi 2 PB sui 100 ER e 200 WR) consiglio di leggere l'articolo di Roberto Quercetani su http://www.atleticanet.it/main/notizia.asp?id=5234
Goofus bird: un uccello che vola all'indietro, perché non gli interessa sapere dove va, ma da dove viene.(Borges - Manuale di zoologia fantastica)
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cookie83
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anche schwatzer dovrebbe essere considerato naturalizzato secondo me...
scusate...era solo per sorridere un po'...
comunque...non so se avete visto gli italiani assoluti di atletica (li hanno trasmessi su raisportsat)...abbene...di "stranieri" ce ne sarebbero uno sfracco (anche per coloro che non si riconoscono al volo come i coloured) ma sono praticamnente tutti di formazione italiana...in quanto anche se nati fuori dai confini italiani sono cresciuti ed abitano qui...e naturalmente si sono sempre allenati in suolo italiano...quindi sono italiani!!!!
comunque...non so se avete visto gli italiani assoluti di atletica (li hanno trasmessi su raisportsat)...abbene...di "stranieri" ce ne sarebbero uno sfracco (anche per coloro che non si riconoscono al volo come i coloured) ma sono praticamnente tutti di formazione italiana...in quanto anche se nati fuori dai confini italiani sono cresciuti ed abitano qui...e naturalmente si sono sempre allenati in suolo italiano...quindi sono italiani!!!!
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Ivan_il_Terrone
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Avete ragione!!! E' uno scandalo!!! Giamaicani come Fabrizio Mori, Africani degli Altipiani come Baldini, Brugnetti e Schwazer, sovietici come Gibilisco e la Perrone devono smetterla di venire in Italia per guadagnare soldi facili! L'Italia agli Italiani!!!!!!!
FullMetalCicca ha scritto: "Chi ha parlato, chi ca22o ha parlato? Chi è quel lurido stron2o 3/4 equiparato pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stato l'utente buono del ca2o..."
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Ivan_il_Terrone
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Per non parlare della cubana Di Martino, fresca vincitrice dell'argento ai mondiali di salto in alto!!! Un'altra straniera venuta a vincere con l'italia!! VERGOGNA!
FullMetalCicca ha scritto: "Chi ha parlato, chi ca22o ha parlato? Chi è quel lurido stron2o 3/4 equiparato pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stato l'utente buono del ca2o..."
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VELENO80
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Andrew Howe non è di padre italiano ma è figlio del Sgr. Howe di nazionalità tedesca. La madre si chiama Renè Felton ed è nata e cresciuta a Los Angeles. Soltanto il fratellino di Andrew, Jeremy, è figlio di Ugo Besozzi. Te lo posso garantire perchè ho conosciuto Andrew durante un ritiro al centro CONI di Formia e lui stesso mi ha descritto la sua situazione familiare.Allora:
Andrew è di padre italiano separato dalla madre ed ha scelto il cognome della madre (Howe e non Besozzi che è quello del padre).
Andrew è nato a Los angeles e si è trasferito a Rieti all'età di 6 anni per seguire la madre sposata in seconde nozze con Ugo Besozzi.
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ItalianRugbyFriends
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mi spiace, ma io il figlio di due tedeschi, di un marocchino e una libica, di un americana e di un tedesco, di due francesi, ecc.ecc.ecc... nato in Italia... lo chiamo TEDESCO, MAROCCHINO o LIBICO, AMERICANO o TEDESCO, o FRANCESE... NON italiano! Howe, per me, è un americano che ha scelto, visto che ha vissuto da sempre in Italia, di difendere i colori azzurri... tifo per lui, ma non lo posso considerare italiano!!!cke-Angel ha scritto:quoto al 100% anche perchè non saprei definire uno ( e ce ne sono tanti ) nato in Italia da genitori non Italiani.Shye ha scritto: Me spias, IRF, ma non sono d'accordo per niente..
non è il sangue la discriminante della nazionalità, Howe ha sangue americano ma vive qui da quando ha 5 anni, ha fatto le scuole in Italia, ha avuto l'infanzia e l'adolescenza in Italia, ha amici italiani da sempre, probabilmente ha una ragazza italiana, parla persino in dialetto..ha sempre vissuto qui e probabilmente ci vivrà per sempre. Questo per me significa essere italiano, non un nonno partito 100 anni fa dalla Calabria.
Non avrebbe una goccia di sangue Italiano nelle vene ( cosa avrà poi di diverso il sangue Italiano dagli altri "sangui" ) ma nessuno oserebbe definirlo non Italiano.....
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cke-Angel
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Quindi, se capisco bene, secondo te per essere considerati Italiani non basta nemmeno essere nati in Italia ( ed aver continuato a viverci ).ItalianRugbyFriends ha scritto: mi spiace, ma io il figlio di due tedeschi, di un marocchino e una libica, di un americana e di un tedesco, di due francesi, ecc.ecc.ecc... nato in Italia... lo chiamo TEDESCO, MAROCCHINO o LIBICO, AMERICANO o TEDESCO, o FRANCESE... NON italiano
Conta solo dove sono nati i tuoi antenati. Quante generazioni precedenti prenderesti in considerazione ?
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Ivan_il_Terrone
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Shye
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ItalianRugbyFriends ha scritto:mi spiace, ma io il figlio di due tedeschi, di un marocchino e una libica, di un americana e di un tedesco, di due francesi, ecc.ecc.ecc... nato in Italia... lo chiamo TEDESCO, MAROCCHINO o LIBICO, AMERICANO o TEDESCO, o FRANCESE... NON italiano! Howe, per me, è un americano che ha scelto, visto che ha vissuto da sempre in Italia, di difendere i colori azzurri... tifo per lui, ma non lo posso considerare italiano!!!cke-Angel ha scritto:quoto al 100% anche perchè non saprei definire uno ( e ce ne sono tanti ) nato in Italia da genitori non Italiani.Shye ha scritto: Me spias, IRF, ma non sono d'accordo per niente..
non è il sangue la discriminante della nazionalità, Howe ha sangue americano ma vive qui da quando ha 5 anni, ha fatto le scuole in Italia, ha avuto l'infanzia e l'adolescenza in Italia, ha amici italiani da sempre, probabilmente ha una ragazza italiana, parla persino in dialetto..ha sempre vissuto qui e probabilmente ci vivrà per sempre. Questo per me significa essere italiano, non un nonno partito 100 anni fa dalla Calabria.
Non avrebbe una goccia di sangue Italiano nelle vene ( cosa avrà poi di diverso il sangue Italiano dagli altri "sangui" ) ma nessuno oserebbe definirlo non Italiano.....
Mah..questo concetto di ITALIANO PER SANGUE O NIENTE mi lascia molto perplesso. Secondo questo tuo punto di vista praticamente stati come USA, Brasile o Argentina quasi non esistono come nazione..
Bortolussi avrà pure sangue italiano, ma pur me uno che nasce in Francia, vive lì finchè decide di giocare per l'Italia (esclusivamente perchè non viene chiamato dalla Francia, mica per altro), vive in Francia (d'accordo, per lavoro..), probabilmente in Italia ci sarà stato sì e no 2 volte in vacanza (forse) e nemmeno canta l'inno non lo considero italiano proprio per niente. Uno che invece nasce altrove ma a 5 anni si ritrova qui e VIVE tutta la sua vita in Italia e probabilmente ci vivrà anche in futuro non vedo come si possa considerarlo non italiano...
Vincitore Trofeo Nostradamus 2007
'Difesa Piavesca'®
'Quoto col sangue'®
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ItalianRugbyFriends
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Bah... ripeto... io ho vissuto per anni a contatto con bambini/ragazzi/adulti nati in Italia ma di genitori tedeschi. Tutti fierissimi di essere tedeschi, perché i genitori, la loro tradizione, il loro sangue era tedesco.
Se io andassi a vivere all'estero e avessi un figlio, egli potrebbe crescere, studiare, lavorare, innamorarsi, sposarsi all'estero... ma gli farò avere il passaporto italiano... perché lui è italiano.
Italiano è chi lo è lo è per tradizione, chi lo è per sangue, chi ha una "storia famigliare" legata all'Italia, ovunque il fato lo abbia fatto nascere... non uno straniero che per CASO è nato sul suolo italico... lo saranno, magari, i loro figli se sposerà un italiano o un'italiana... ma fino a quel momento si tratta di uno straniero che vive in Italia... che vi sia nato o meno!
Se io andassi a vivere all'estero e avessi un figlio, egli potrebbe crescere, studiare, lavorare, innamorarsi, sposarsi all'estero... ma gli farò avere il passaporto italiano... perché lui è italiano.
Italiano è chi lo è lo è per tradizione, chi lo è per sangue, chi ha una "storia famigliare" legata all'Italia, ovunque il fato lo abbia fatto nascere... non uno straniero che per CASO è nato sul suolo italico... lo saranno, magari, i loro figli se sposerà un italiano o un'italiana... ma fino a quel momento si tratta di uno straniero che vive in Italia... che vi sia nato o meno!
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inollum
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Ti "squoto" al 100%ItalianRugbyFriends ha scritto:Bah... ripeto... io ho vissuto per anni a contatto con bambini/ragazzi/adulti nati in Italia ma di genitori tedeschi. Tutti fierissimi di essere tedeschi, perché i genitori, la loro tradizione, il loro sangue era tedesco.
Se io andassi a vivere all'estero e avessi un figlio, egli potrebbe crescere, studiare, lavorare, innamorarsi, sposarsi all'estero... ma gli farò avere il passaporto italiano... perché lui è italiano.
Italiano è chi lo è lo è per tradizione, chi lo è per sangue, chi ha una "storia famigliare" legata all'Italia, ovunque il fato lo abbia fatto nascere... non uno straniero che per CASO è nato sul suolo italico... lo saranno, magari, i loro figli se sposerà un italiano o un'italiana... ma fino a quel momento si tratta di uno straniero che vive in Italia... che vi sia nato o meno!
(quoto invece Shye).
A me interessano ben poco discorsi di sangue e di parentele varie; mi interessa, nel valutare la connazionalità, che le persone parlino la ns lingua, si sentano italiani, condividano e rispettino la ns costituzione e le ns leggi, paghino le tasse, così com'è negli Stati Uniti d'America.
Quindi togliendo:
- chi non sa l'italiano
- chi non si sente italiano
- chi sistematicamente non rispetta le leggi
- chi non paga le tasse
...accetterei magari tutti i ns nazionali di rugby (eccezione il pur simpatico Bortolussi, che credo sia messo male con la lingua...), ma dovremmo revocare la nazionalità ad una quarantina di milioni di persone
...vabbè questa mia concezione dell'italianità è forse poco ...italiana e troppo nord-europea o americana.
Un abbraccio a tutti, comunque la pensiate; W il rugby!
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franky52
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Terrificante!ItalianRugbyFriends ha scritto:Bah... ripeto... io ho vissuto per anni a contatto con bambini/ragazzi/adulti nati in Italia ma di genitori tedeschi. Tutti fierissimi di essere tedeschi, perché i genitori, la loro tradizione, il loro sangue era tedesco.
Se io andassi a vivere all'estero e avessi un figlio, egli potrebbe crescere, studiare, lavorare, innamorarsi, sposarsi all'estero... ma gli farò avere il passaporto italiano... perché lui è italiano.
Italiano è chi lo è lo è per tradizione, chi lo è per sangue, chi ha una "storia famigliare" legata all'Italia, ovunque il fato lo abbia fatto nascere... non uno straniero che per CASO è nato sul suolo italico... lo saranno, magari, i loro figli se sposerà un italiano o un'italiana... ma fino a quel momento si tratta di uno straniero che vive in Italia... che vi sia nato o meno!
"Esistono due sistemi tradizionali di trasmissione della cittadinanza alla nascita: lo jus soli e lo jus sanguinis."
(da http://www.lavoce.info/news/view.php?cms_pk=712 )
Globalizzazione si ... ma ... a ciascuno il suo!
Goofus bird: un uccello che vola all'indietro, perché non gli interessa sapere dove va, ma da dove viene.(Borges - Manuale di zoologia fantastica)
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PilonePalermitano
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Scusate, io sono di madre tedesca e padre italiano, sono nato in Italia: sono italiano o mi sono sempre sbagliato?franky52 ha scritto:Terrificante!ItalianRugbyFriends ha scritto:Bah... ripeto... io ho vissuto per anni a contatto con bambini/ragazzi/adulti nati in Italia ma di genitori tedeschi. Tutti fierissimi di essere tedeschi, perché i genitori, la loro tradizione, il loro sangue era tedesco.
Se io andassi a vivere all'estero e avessi un figlio, egli potrebbe crescere, studiare, lavorare, innamorarsi, sposarsi all'estero... ma gli farò avere il passaporto italiano... perché lui è italiano.
Italiano è chi lo è lo è per tradizione, chi lo è per sangue, chi ha una "storia famigliare" legata all'Italia, ovunque il fato lo abbia fatto nascere... non uno straniero che per CASO è nato sul suolo italico... lo saranno, magari, i loro figli se sposerà un italiano o un'italiana... ma fino a quel momento si tratta di uno straniero che vive in Italia... che vi sia nato o meno!
"Esistono due sistemi tradizionali di trasmissione della cittadinanza alla nascita: lo jus soli e lo jus sanguinis."
(da http://www.lavoce.info/news/view.php?cms_pk=712 )
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