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terzac ha scritto:Permettetemi poi altre due considerazioni:
Considerare la Haka una danza folcloristica?? Ma!!
guarda mi stavo "mordendo la lingua" per non dire nulla su sta cosa perchè altrimenti mi diocono che sono sempre il solito... ti voglio bene
Di certo la kapa-O pango (eseguita solo contro la scozia) fa ormai più ridere che paura: è esagerata, troppo scenografica e con gesti ed yurla isteriche... una cagata pazzesca
ma come puoi opinare di certe aspetti della cultura Maori se neanche capisci cosa significa i varie HAKA?
supongo anche chei varie Cibi, Siva Tau, Sipi Tau ecc son anche plasticci , falsi ecc
( per la tua informazione lo hanno anche fatto nel passato contra i francesi, australiani e sudafricani)
cmq...mi piacerbbe vedereti prima , durante e DOPO ..di avere detto a la faccia ad un maori che il suo espressione del Cultura Maori e proprio una merda!!
E tu cosa ne sai ???? Perchè fai il procuratore fallito, prtendi di dare lezioni a noi ? Ma torna al tuo paese.
E cretino sarai tu... Chiaro, mio caro mezzo troll ?
en bartolami avete uno dei migliori seconda linea en giro...in piu , un eccelente ambasciatore per il rugby Italiano...dove clubs come Petrarca, Narbonne e Gloucester lo hanno fidato di essere Capitano.
pero la cosa che ci fai ridere di piu e che cretini come Wili et il sua banda di TROLLS si permettono di opinare della calita , sia umano sia rugbistica del capitano delgi azzurri.
gransoporro ha scritto:Ah, finalmente un bello scambio di insulti.
Mica vengo qui per discutere di rugby ( e cittadinanza italiana): vengo per leggere scambi come questo.
Grazie. Continuate cosi`.
Ma sai, pier è più bravo di me... d'altronde ha cominciato lui ad insultare tutti quelli che non la pensnao come lui, e talvolta anche quelli che la pensano come lui...
Un diario speciale
10 ottobre 2007 11:05
Con profondo rammarico constato quanto alcune mie frasi siano state interpretate in un senso diverso da quello che volevo dargli. Frasi sicuramente prive di ogni intento polemico, ma solo frutto della delusione di non aver potuto partecipare alla partita decisiva del Mondiale dopo gli innumerevoli sforzi fatti nel corso dell’intero anno nell’interesse della Squadra. Ormai tornare su fatti passati non ha però alcun senso. La delusione maggiore deriva invece dallo screditamento in atto con riferimento al mio capitanato. Sul punto ho già avuto modo di chiarirmi coi responsabili della nostra Nazionale e del nostro movimento nei quali ho trovato profondo rispetto e reciproca stima. Mi preme però chiarire come ogni mia singola azione sia sempre stata finalizzata all’interesse dell’intero gruppo di giocatori che rappresento, nessuno escluso. Forse qualcuno mi osteggia, ma il sostegno e gli attestati di stima ricevuti in questi due ultimi giorni mi fanno essere ancora una volta certo di quanto più importante sia una parola detta nel chiuso di uno spogliatoio piuttosto che di mille altre dette in pubblico. Non ho mai voluto interpretare il mio ruolo in maniera plateale, ma in maniera sobria, composta e riservata. Forse per qualcuno questo non è sinonimo di autorevolezza, ma è il mio modo di essere ed è con rinnovato entusiasmo che guardo al futuro sapendo sempre di contare su un gruppo di uomini che potrò sempre guardare negli occhi a prescindere da quello che viene detto e scritto.
Un diario speciale
10 ottobre 2007 11:05
Con profondo rammarico constato quanto alcune mie frasi siano state interpretate in un senso diverso da quello che volevo dargli. Frasi sicuramente prive di ogni intento polemico, ma solo frutto della delusione di non aver potuto partecipare alla partita decisiva del Mondiale dopo gli innumerevoli sforzi fatti nel corso dell’intero anno nell’interesse della Squadra. Ormai tornare su fatti passati non ha però alcun senso. La delusione maggiore deriva invece dallo screditamento in atto con riferimento al mio capitanato. Sul punto ho già avuto modo di chiarirmi coi responsabili della nostra Nazionale e del nostro movimento nei quali ho trovato profondo rispetto e reciproca stima. Mi preme però chiarire come ogni mia singola azione sia sempre stata finalizzata all’interesse dell’intero gruppo di giocatori che rappresento, nessuno escluso. Forse qualcuno mi osteggia, ma il sostegno e gli attestati di stima ricevuti in questi due ultimi giorni mi fanno essere ancora una volta certo di quanto più importante sia una parola detta nel chiuso di uno spogliatoio piuttosto che di mille altre dette in pubblico. Non ho mai voluto interpretare il mio ruolo in maniera plateale, ma in maniera sobria, composta e riservata. Forse per qualcuno questo non è sinonimo di autorevolezza, ma è il mio modo di essere ed è con rinnovato entusiasmo che guardo al futuro sapendo sempre di contare su un gruppo di uomini che potrò sempre guardare negli occhi a prescindere da quello che viene detto e scritto.
Un diario speciale
10 ottobre 2007 11:05
Con profondo rammarico constato quanto alcune mie frasi siano state interpretate in un senso diverso da quello che volevo dargli. Frasi sicuramente prive di ogni intento polemico, ma solo frutto della delusione di non aver potuto partecipare alla partita decisiva del Mondiale dopo gli innumerevoli sforzi fatti nel corso dell’intero anno nell’interesse della Squadra. Ormai tornare su fatti passati non ha però alcun senso. La delusione maggiore deriva invece dallo screditamento in atto con riferimento al mio capitanato. Sul punto ho già avuto modo di chiarirmi coi responsabili della nostra Nazionale e del nostro movimento nei quali ho trovato profondo rispetto e reciproca stima. Mi preme però chiarire come ogni mia singola azione sia sempre stata finalizzata all’interesse dell’intero gruppo di giocatori che rappresento, nessuno escluso. Forse qualcuno mi osteggia, ma il sostegno e gli attestati di stima ricevuti in questi due ultimi giorni mi fanno essere ancora una volta certo di quanto più importante sia una parola detta nel chiuso di uno spogliatoio piuttosto che di mille altre dette in pubblico. Non ho mai voluto interpretare il mio ruolo in maniera plateale, ma in maniera sobria, composta e riservata. Forse per qualcuno questo non è sinonimo di autorevolezza, ma è il mio modo di essere ed è con rinnovato entusiasmo che guardo al futuro sapendo sempre di contare su un gruppo di uomini che potrò sempre guardare negli occhi a prescindere da quello che viene detto e scritto.
Marco Bortolami
E questo chiude il discorso.
D'altro canto, che quel Mazzocchi avesse riportato l'intervista a modo suo era lecito pensarlo dopo quell' articolo delirante scritto dopo la partita con la Romania.