E' il momento della svolta...

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

sunriseboy
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da sunriseboy »

ATHLONE ha scritto: Se vai sulla wiki inglese e vuoi verificare, addirittura come attuale ingaggio non ti danno la provincia ma il club, ovvero non Leinster ma UCD per O'Driscoll, non Munster ma Cork Constitution per O'Gara http://en.wikipedia.org/wiki/Brian_O%27Driscoll
http://en.wikipedia.org/wiki/Ronan_O%27Gara

Per la cronaca Contepomi è Landsowne FC...
Scusa, non capisco cosa vuoi dire: quindi perchè Cork Constitution, UCD e Landsowne FC appaiono anche su Wikipedia come titolari dei cartellini dei loro campioni di conseguenza Treviso, Calvisano & C. dovrebbero accettare di buon grado la prospettiva di finire a svolgere la stessa attività agonistica di quei club? Passare dalla Heineken e Challenge Cup (pur prendendo sberle a destra e a manca) ad attività - immagino, ma sono ignorante - principalmente locale?
Non è polemica eh, è che proprio non ci arrivo... :D
Ovvio che in Italia non finirebbero così, però si vedrebbero senza dubbio ridimensionati...oh, ci tengo a precisarlo, sono un convinto sostenitore del progetto selezioni per la Heineken e per la Celtic League, però capisco anche le resistenze dei club italiani!
Principio della termodinamica applicato al forum di rugby.it, altrimenti detto "legge di Flor": qualsiasi discussione dopo n pagine di thread si converte in un topic su Scanavacca.

http://www.nokappa.it
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ATHLONE
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da ATHLONE »

sunriseboy ha scritto:Scusa, non capisco cosa vuoi dire: quindi perchè Cork Constitution, UCD e Landsowne FC appaiono anche su Wikipedia come titolari dei cartellini dei loro campioni di conseguenza Treviso, Calvisano & C. dovrebbero accettare di buon grado la prospettiva di finire a svolgere la stessa attività agonistica di quei club? Passare dalla Heineken e Challenge Cup (pur prendendo sberle a destra e a manca) ad attività - immagino, ma sono ignorante - principalmente locale?
Non è polemica eh, è che proprio non ci arrivo... :D
Ovvio che in Italia non finirebbero così, però si vedrebbero senza dubbio ridimensionati...oh, ci tengo a precisarlo, sono un convinto sostenitore del progetto selezioni per la Heineken e per la Celtic League, però capisco anche le resistenze dei club italiani!
La risposta te la dovrebbero dare i gallesi, visto che sono gli unici ad essere passati dal rugby internazionale a quello domestico (Cardiff e Pontypridd erano addirittura arrivati in finale rispettivamente di Heinecken e Challenge se non ricordo male)!

Anche io capisco i clubs, infatti solo da un accordo tra loro e la federazione per cercare un percorso comune questa operazione può andare in porto; quello che capisco un pò meno è il mare di falsità che elementi evidentemente prezzolati spargono ai quattro venti per cercare di fermare tutto, ed ovviamente di gestire in prima persona e senza alcuna verifica esterna i denari della federazione...

Franchigie, Selezioni, Zone... ci sono molti modi per impostare un lavoro che contemporaneamente veda il rafforzamento del rugby di base, intermedio e di elitè senza per questo fare tabula rasa di quanto di buono è stato fatto in questi anni ma contemporaneamente prendendo atto dei limiti intrinsechi nell'attuale organizzazione, cum grano salis.
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)

Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...

Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
fabimpara
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da fabimpara »

io un idea l`avrei per accontentare sia i club più grandi sia per la formazione di "franchigie".
Si potrebbero promuvere 3-4 squadre al rango di franchigia, quindi buttando 4 nomi a caso, Benetton Treviso per il nordest, Amatori Milano per il Nord Ovest, Unine Capitolina per il centro e la Partenope Napoli (non perchè sono napoletano ovviamente) :-] per il sud.
In questo modo gli sponsor possono legarsi a questi club che recluterebbero giocatori dal territorio e da un campionato italiano, dove potrebbero partecipare anche le eventuali formazioni A di queste franchigie.
Franchigie che potrebbero essere incentivate con un premio per ogni cap in nazionale di un loro giocatore.
Potrebbe essere un idea stupida, ma per favore a nessuno di voi venga in mente di farmi un placcaggio stile Napolioni Nalaga per quello che ho scritto. :wink:
I vecchi giocatori non muoiono mai. Al massimo passano la palla.

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Leinsterugby
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da Leinsterugby »

ciao a tutti ero registrato mesi fa poi ho avuto problemi nel loggarmi col cambiamento di template

questione tesseramento giocatori
prendiamo ad esempio UCD è la squadra dell'univeristy college di dublino, che gioca l'AIB cup(ovvero il campionato irlandese) da ottobre a maggio/b], contemporaneamnete a heineken cup,celtic league e 6 nazioni. quante partite voi credete che giocatori come BOD, o Kearney formalmente tesserati con lo UCD nel loro club.
analizzando poi la rosa si scopre che il 90% dei giocatori è nato dall 83 al 88 quindi è solo forma ,sostanzialmente la squadra di bob kearney è leinster e i giovani crescono nell AIB league.

non so se i benetton, ovvero uno dei maggiori investitori privati nel rugby italiano, vogliano perdere il nome e il marchio della squadra. anche se fosse poi nn so se la selezione del nordest si chiami benetton quanti supporter da padova e rovigo si riescano a tirare su la domenica. idem x cammi e mps(anche se essendo gruppo internazionale potrebbe sponsorizzare qualsiasi team ).
secondo me il punto sta qui. le federazioni celtiche come popolazione di base sono paragonabili alle regioni italiane prese singolarmente, quindi in questo contesto è molto facile fare le selezioni provinciali, tipo in galles dove le selezioni nn sono altro che vecchi club + rappresentativi potenziati(llanelli-cardiff)
in italia è assai difficile fare questo. x accontentare il tifo servirebbero minimo 4 squadre( lombardia, emilia, veneto, roma); ma nn ci sono giocatori a sufficienza. è un problema di difficile soluzione.
si potrebbe trattare coi francesi(+ selezioni spagnole e romene) x una coppa latina ,ma il loro calendario è stracompresso e nn credo che i top club abbiano interesse a una competizione del genere.

cmq una buona soluzione di partenza potrebbe essere creare un campionato riserve/espoirs senza soste riservato a giocatori italiani. cosi la serie A diventa una cosa seria. In secundis bisognerebbe spingere le squadre ambiziose, ma che non hanno un grosso pubblico a unire le forze a livello di prima squadra. ad esempio noceto-colorno e gran unite potrebbero fare benissimo un super 10 di buon livello. lo stesso dicasi magari x prato-firenze. in tal modo si amplierebbe pure il bacino di spettatori. queste sono soluzioni da profano, le butto la, nn hanno nessuna validità "scientifica " :P
frankye88
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da frankye88 »

Per iniziare comunque si potrebbe far giocare la Nazionale A con le squadre celtiche a ogni pausa della Celtic concomitante con una pausa del Super 10,che non sia una pausa per le coppe,dove le squadre celtiche sono tutte impegnate(come hanno fatto gli All Blacks per i test novembrini col Munster,per intenderci).

Tornando al discorso delle selezioni,un altro grandissimo vantaggio che si avrebbe da queste,sarebbe quello di poter far giocare quanti più azzurri possibile con continuità nella stessa squadra.Badate che la coesione del gruppo è storicamente un problema dell'Italia!
I giocatori vengono selezionati da tantissime squadre diverse di altrettanti diversi campionati europei e non hanno mai il tempo necessario per poter trovare la giusta amalgama e per poter formare un gruppo unito.

Quando qualcuno dice che si pensa solo a sistemare la punta della piramide senza pensare alla base,forse si diementica che quello che tiene in piedi la baracca è la nazionale,ovvero la punta della piramide!!
Sarà un discorso trito e ritrito ma i fatti non mi smentiscono.
L'unico "club" di rugby italiano che riesce a smuovere grandi masse di pubblico ad ogni partita è solo ed esclusivamete la nazionale,per quanto perdente sia.
Facendo una sola selezione,basata soprattutto sul gruppo della nazionale,si farebbero crescere gli stessi giocatori della nazionale,cosa che migliorerebbe la qualità degli azzurri nell'immediato e si farebbero crescere anche i giovani che andrebbero inseriti gradualmente nella rosa.
Per quanto riguarda i contratti,è chiaro che mostri sacri come Parisse,Castro e Bortolami sarebbero inamovibili dalle loro squadre,ma la gran parte dei restanti azzurri,secondo me,si potrebbe scippare ai rispettivi club e mandarli dritti dritti in Magners,che è un campionato che personalmente mi affascina già com'è,quindi pensate se ci fossero le selezioni italiane!

Mi sembra logico però,che un lavoro del genere(ovvero sfoltitura dell'apice della piramide),debba necessariamente essere accompagnato da un massicio intervento alla base,se no finita la generazione di fenomeni attuale,col cacchio che la sostituiamo!

Dico in fine,che io in primis sono più confuso che persuaso,perchè la/le selezioni in Celtic darebbero grandi vantaggi,ma sono sicuro che non mancherebbe anche qualche svantaggio,che ho già precisato in un altro post,e che in tanti sottolineano,come ad esempio la morte mediatica del campionato italiano con conseguente abbassamento del livello,e non mi riesce per tanto ad essere schierato ne da una parte ne da un'altra.Quindi resterò qui,fermo e impassibile,ad aspettare che chi di dovere prenda decisioni adeguate!
"Il rugby è un gioco da bestie giocato da gentiluomini e gestito da dementi."
(frankye88)

"La stupidità è un peccato mortale"
(The Darwin Awards)
zorrykid
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da zorrykid »

Uno dei problemi del campionato è quello della mancanza di continuità. E' difficile anche per i frequentatori abituali del club ricordare se al sabato si gioca oppure capita una delle innumerevoli pause di campionato... Se abbiamo dubbi noi, puoi immaginare bene in che casino si trova l'appasionato che vorrebbe vedere un incontro. Il super 10 va più che bene, bisognerebbe giocare sempre...
Immagine Vado bene per Rialto?
GiorgioXT
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da GiorgioXT »

frankye88 ha scritto:
Quando qualcuno dice che si pensa solo a sistemare la punta della piramide senza pensare alla base,forse si diementica che quello che tiene in piedi la baracca è la nazionale,ovvero la punta della piramide!!
Sarà un discorso trito e ritrito ma i fatti non mi smentiscono.
NO .
Si continua a fare gli stessi errori.
Se vogliamo avere una nazionale fatta da 22 giocatori formati all'estero allora va benissmo così ...

Se vogliamo una nazionale che sia espressione reale e frutto del nostro movimento si deve capovolgere l'approccio : visto che l'unica cosa su cui si è d'accordo è che mancano giocatori di livello ... affrontiamolo questo problema!
e come se non vedendo da dove sono arrivati i giocatori della nazionale attuale?

Vediamo l'ultima, quella di Reggio emilia e sostituisco i club di formazione a quelli di appartenenza ...se ci sono errori correggetemeli
ITALIA
> 15 Andrea MASI (L'Aquila, 43 caps)
>
> 13 Mirco BERGAMASCO (Petrarca, 55 caps)
>
> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
> 10 Andrea MARCATO (Petrarca, 11 caps)
> 9 Pietro TRAVAGLI (Benetton, 8 caps)
>
> 7 Mauro BERGAMASCO (Petrarca, 68 caps)
>
> 5 Marco BORTOLAMI (Petrarca, 69 caps)
> 4 Tommaso REATO (Femi CZ Rovigo, 5 caps)
>
> 2 Leonardo GHIRALDINI (Petrarca, 15 caps)
>
>
> 16 Fabio ONGARO (Benetton, 58 caps)
> 17 Andrea LO CICERO (Catania, 77 caps)
> 18 Salvatore PERUGINI (Battipaglia, 54 caps)
> 19 Alessandro ZANNI (Rugby Udine, 25 caps)
> 20 Giulio TONIOLATTI (AlmavivA UR Capitolina, 1 cap)

> 22 Riccardo PAVAN (Benetton, 1 cap)
Togliamo quelli non formati in italia.
Cosa rimane ? salvo miei errori, c'è una bella differenza fra le squadre del S10 e queste , proprio come numeri...
luqa
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da luqa »

Spiegati meglio Giorgio
Leinsterugby
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Iscritto il: 25 nov 2008, 12:33
Località: treviso

Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da Leinsterugby »

frankye88 ha scritto:Per iniziare comunque si potrebbe far giocare la Nazionale A con le squadre celtiche a ogni pausa della Celtic concomitante con una pausa del Super 10,che non sia una pausa per le coppe,dove le squadre celtiche sono tutte impegnate(come hanno fatto gli All Blacks per i test novembrini col Munster,per intenderci).

Tornando al discorso delle selezioni,un altro grandissimo vantaggio che si avrebbe da queste,sarebbe quello di poter far giocare quanti più azzurri possibile con continuità nella stessa squadra.Badate che la coesione del gruppo è storicamente un problema dell'Italia!
non posso non quotarti
stefanot
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Iscritto il: 19 feb 2008, 13:59

Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da stefanot »

Ragazzi, il problema non e' tanto quante partite si giocano all'anno o alla struttura del campionato nazionale, un movimento puo' essere povero quanto volete, ma se punta sulla qualita' dell'allenamento i risultati arrivano lo stesso.
In Italia basterebbe concentrarsi sulla scuola rugby per avere finalmente allenatori e arbitri capaci con un notevole bagaglio tecnico. Ma mi spiegate quanto ci vuole a tenere corsi di aggiornamento per gli allenatori con patentino sul movimento e gioco dei 3/4???
Puoi creare quante accademie vuoi, ma se lo staff non e' composto da persone preparate, il livello dei giovani non sara' mai paragonabile a quello dei coetanei inglesi e francesi.
Prepariamo come si deve gli allenatori e creiamo un movimento giovanile all'avanguardia e fin dalle prime under alleniamo i giovani come si deve dal punto di vista tecnico, voglio vedere se nel giro di una decina d'anni non iniziamo ad avere buoni giocatori anche tra i 3/4!!!
s6tefano71
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Iscritto il: 2 nov 2008, 13:23
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da s6tefano71 »

Hei!!!

Se volete vedervi una bella partita con lo stadio pieno, il calore del pubblico che sostiene la propria squadra con tutto il cuore, gli omini che le vendono le noccioline nelle tribune e le donne che orlano e incitano i propri uomini, non dovete andare a S.Siro, ma venire a Rovigo domenica prossima per le 14.00. Oppure sintonizzatevi sul canale satellitare di Rai Sport.
Vedi che dopo sanno anche quelli di Cosenza dov'è la patria del rugby!
GiorgioXT
Messaggi: 5452
Iscritto il: 19 mag 2004, 0:00

Re: E' il momento della svolta... - lungo

Messaggio da GiorgioXT »

luqa ha scritto:Spiegati meglio Giorgio
Questi i dati del 2006/07 dei soldi che la FIR da ai Club per i giocatori della nazionale
Test autunnali e Sei Nazioni ma senza RWC

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Fonte : rivista "Rugbyclub" da dati ufficiali FIR , nel N. 1 della rivista c'era questo editoriale di Ivan Malfatto

SOTTO LA LENTE
Gli azzurri che giocano all’estero e quelli di formazione straniera sono un vero affare per la Nazionale italiana e la federazione.
Innanzi tutto dal punto di vista tecnico. Ai vivai argentini, neozelandesi, australiani, sudafricani, francesi e inglesi vengono infatti delegati l’insegnamento dei fondamentali e lo svezzamento dei talenti che poi giocheranno con la maglia dell’Italia. Ai club e ai campionati di Inghilterra e Francia viene invece delegata la creazione nei professionisti di quell’attitudine all’alto livello decisiva per le prestazioni internazionali. La dimostrazione sono i buoni risultati dell’ultimo Sei Nazioni: prima vittoria in trasferta (Scozia) e prima doppietta (Scozia, Galles). Risultati ottenuti proprio nell’anno della “grande migrazione” (una trentina gli azzurri che giocano fuori dal nostro Paese).
Inoltre i rugbisti italiani all’estero e gli oriundi-equiparati sono un affare per la federazione dal punto di vista strettamente finanziario. Grazie a loro nelle casse federali rientra oltre la metà dei soldi versati dalla Fir ai club italiani come contropartita per l’utilizzo dei giocatori in Nazionale maggiore. In base ai calcoli sulla stagione in corso si tratta esattamente del 54% (594mila euro) rispetto a 1 milione e 100mila euro messi a disposizione finora per 10 partite: 2 nelle qualificazioni mondiali (Portogallo, Russia); 3 nei Jaguar test autunnali (Australia, Argentina, Canada); 5 del torneo Sei Nazioni. Un vero e proprio “tesoretto” a cui andrà aggiunta la ripartizione dei 220 mila euro per i test contro Uruguay e Argentina del tour estivo.
Come si è giunti a calcolare questo 54% rimasto in cassa? La Fir nella stagione 2006/07 ha stabilito di versare ai club italiani 5000 euro a presenza per ciascuno dei 22 giocatori in lista nei test-match ufficiali della Nazionale maggiore (2500 invece per l’Italia A, 1000 per l’Italia under 21). Ogni partita quindi la federazione stanzia 110mila euro, per 10 partite fanno un 1 milione e 100 euro. Dei 5000 mila euro la maggior parte (4000) vanno al club di appartenenza del giocatore, che ne paga lo stipendio da professionista. Il resto (1000) va al club di formazione, quello dove ha disputato le categorie giovanili. Se l’atleta milita in una squadra straniera la Fir non deve versare a nessuno i 4000 euro dell’appartenenza. Se l’atleta è cresciuto nei vivai esteri non deve versare a nessuno i 1000 euro della formazione.
Proprio qui sta l’affare. Più la Nazionale è zeppa di italiani che giocano all’estero (Bortolami, i fratelli Bergamasco, Masi, Ongaro, Troncon e tanti altri; dal prossimo anno anche Festuccia, Bernabò, Lo Cicero, Aguero) e più la Fir risparmia sul fronte dell’indennizzo ai club di appartenenza. Più la Nazionale è infarcita di oriundi ed equiparati (Griffen, Stanojevic, Castrogiovanni, Bortolussi, Pez, Del Fava, Canavosio, ecc.) più la Fir risparmia sul fronte dell’indennizzo ai club di formazione.
Il conto è presto fatto, basta vedere la tabella a fianco (scarica pdf), dalla quale risaltano in particolare due dati.
1) Calvisano a quota 184mila euro è largamente il club che incassa di più. Con questa cifra può pagare lo stipendio per un’intera stagione a 4-5 giocatori medio buoni. Però dal punto di vista della formazione è completamente assente, come Viadana, finalista scudetto e quarta nella classifica degli indennizzi.
2) La terra più prolifica nella produzione di azzurri resta il Nord-Est. Il 34% dei giocatori utilizzati dalla Nazionale di Berbizier nelle 10 partite stagionali viene da qui. In pratica uno su tre. Il settore giovanile leader lo possiede il Petrarca Padova (15%), seguono il Treviso e L’Aquila (altra terra di vocazione ovale) a quota 8%. Meglio fanno soltanto fare i vivai... stranieri, che hanno fornito all’Italia il 42% dei giocatori.
E qui torniamo al discorso dal quale siamo partiti. Ovvero la convenienza tecnica e finanziaria di un simile modello di sviluppo del rugby per la federazione italiana.
Questo 54% è un risultato significativo anche per un altro motivo. Perchè capovolge di fatto il significato di indennizzo-premio ai club e al movimento rugbistico in genere con il quale la Fir ha istituito il meccanismo dei soldi a presenza azzurra. Per fare una battuta, alla veneta, diremmo che i club ne escono “bèchi e bàstonà”. Ovvero penalizzati due volte. La prima tecnicamente, perché le squadre italiane, e di conseguenza il campionato che disputano, vengono impoverite dalla fuga dei migliori talenti all’estero. Lo si è visto nell’ultima edizione del Groupama Super 10. La seconda finanziariamente, perché i soldi teoricamente indirizzati a loro a seguito di un servizio fornito alla Nazionale (la messa a disposizione dei giocatori) rimangono nelle casse di chi li deve versare. Un’idea per superare tale anomalia è quella di suddividere comunque in parti uguali fra i club italiani il “tesoretto”. Ovvero i soldi non versati ai club di appartenenza e formazione esteri. Finora, però, non è avvenuto.


La situazione non solo non è stata riequilibrata, ma è ulteriormente sbilanciata a favore dei club che non formano i giocatori; non solo, con le norme sulle U20 si prendono giovani sudafricani, scozzesi o NZ che dopo 2 stagioni saranno di formazione italiana anche non avendone il passaporto ...
Con questa impostazione è economicamente controproducente spingere sui vivai.
Prima di ogni altra modifica o cambiamento, non vi pare sia giunto il momento di capovolgere questa impostazione?
Laporte
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da Laporte »

MatR ha scritto:Le società che ora sono sul territorio? Perché adesso cosa fanno? Un solo esempio: i miei occhi di neofita sono rimasti basiti, non molto tempo fa, quando è iniziata la diretta di una partita di HC del Petrarca. Io mi metto lì tutto gasato davanti alla tv pensando "wow HC a Padova"... e poi scopro che le gradinate non si riempiono nemmeno per metà... Sapevo benissimo che le nostre in Europa le prendono regolarmente, ma quel giorno ho concluso che se nella culla del rugby italiano la gente se ne frega anche di quei pochi scampoli di rugby decente che possono avere dal vivo, significa che il rugby italiano è messo male, molto male.
quoto. ma come dimostra un £D da me apertoqualche tempofa, certa gente è contenat così, l'importante è bersi una birra nella club-house
Laporte
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da Laporte »

TommyHowlett ha scritto: 1) tutti i soldi che la Fir ha (e ne ha), dove e come hanno intenzione di utilizzarli?
2) qual è l'alternativa buona per il movimento a questo S10 se si escludono le selezioni?
1) Forse i divi da calendario hanno di nuovo chiesto un "ritocco" agli ingaggi
2) le franchigie
DVD
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Re: E' il momento della svolta...

Messaggio da DVD »

Scusate, ma visto i post che sono quasi simili copio ed incollo lo stesso intervento da altri topic...:) scusate ancora e "buona lettura " :)

Beh sicuramente sono d'accordo con cumfeelthenoize, almeno a grosse linee. Vorrei solo precisare una cosa, come leggo la nostra nazionale (e di conseguenza il nostro S10) passano da ottimi a pippe nel giro di tre settimane, ammiro tantissimo i coerenti o coloro che vedono il tutto in un ottica piu' a medio-lungo termine ( a me sta anche bene perdere questi match, purche' si lavori nell'ottica futura che al prossimo mondiale facciamo un po' il c..lo a diverse formazioni...).

Comunque, io sono da sempre un sostenitore di far giocare 2/3 squadre in CL, per un semplice motivo, se davvero vogliamo far fare le ossa ai nostri giocatori (specialmente giovani) li dobbiamo far confrontare con nazioni dove il ritmo di gioco e' diverso, altirmenti a cosa servirebbe avere un S10 con solo italiani se poi il livello e' quello che e'? come crescono? con chi si confrontano?

Per quanto riguarda i clubs, beh, dovrebbero essere la "bottom line" nel senso che i soldi cadrebbero a "pioggia" dalle franchigie in giu'...per me i campionati cosi' organizzati non hanno senso..ma chi mi spiega a cosa servono due squadre professioniste a Roma e Parma? ma quanto spargimento di risorse "economiche ed umane"? ma se tutti quegli sponsor venissero utilizzati per costruire una squadra sola, e la restante parte dei soldi utilizzata per finanziare club locali con l'intenzione di utilizzarli come "serbatoio"?

Ma io vedo qui in Austalia, dove gli unici club professionisti sono 4, e tutti gli altri club come sopravvivono? e considerate ai club del "country rugby" dove per farsi delle trasferte si devono sciroppare un momento piu' di 800 Km...... eppure lo fanno e sfornano talenti a iosa,

quindi non e' tanto una questione economica ma di "organizzazione" e di "definizione degli obiettivi" , cosa che manca totalemnte (esempio il "valzer degli allenatori", infatti non serve a niente mettere un allenatore italiano, francese o argentino etc...se la bottom line e' quella che e' ed il materiale e' limitato nessuno puo' fare miracoli).

un ultimo esempio e qui vorrei risposte da voi forumisti...a cosa serve inn una realta' come Battipaglia (provincia di Salerno) avere ben 3 societa' ,....non e' che abbiamo cosi' tanti tesserati....non e' uno spreco umano ed economico? invece di organizzare una sola e soilda squadra con tutta la linea delle giovanili? ed a Benevento? non e' forse vero lo stesso? la LIRE e' un altro esempio..e chissa quanti esempi che voi potreste portare qui di divisioni e rancori reciprochi

Quindi fin quando esisteranno divisioni interne e antipatie reciproche non si andra' da nessuna parte, perche' la nazionale non fa' altro che rappresenntare la punta...e se la bottom line e' cosi' combinata...e dove ci vogliamo avviare?

allora e' questo che Dondi dovrebbe spazzare via e cercare di creare basi piu' solide ed unitarie, in modo da non disperdere le gia' misere risorse...come qualcuno disse "together we stand, divided we fall..." (ed ora indovinate chi lo ha detto...;) )


A presto!!
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