Giangian ha scritto:Forse le cose erano un po' diverse, vedasi Il Gazzettino di oggi:
RUGBY Rivoluzione in casa azzurra e sostegno ai club - Dondi: «La Fir aiuterà a trattenere i migliori in Italia» - Checchinato: «Serve più controllo sui giocatori»
Soldi a chi non fa andare gli italiani all'estero
«Offriremo sostegno economico per trattenere in Italia i giocatori migliori. La Fir è disposta a metterci del suo per rendere i club italiani competitivi con le offerte di quelli esteri. In questo modo ne guadagnerà il nostro campionato e, soprattutto, la Nazionale». Lo ha detto il presidente della Fir Giancarlo Dondi al ritorno del direttivo Irb di Dublino, confermando quanto affermato prima della partenza: «Parlare di selezioni da noi è prematuro, ma qualcosa va fatto per migliorare i risultati dell'Italia. Prima del prossimo consiglio federale, data probabile il 19 dicembre, convocherò i presidenti del Super 10, farò la proposta che ho in mente e prenderemo la decisione di come riformare la stagione italiana insieme. Io sono il presidente espresso dalle società».
«Nella riunione conclusiva dei test autunnali, ai 24 giocatori azzurri ho chiesto: chi di voi gioca in club esteri se può torni in Italia; chi è in Italia e vuole andare all'estero aspetti a firmare il contratto, per vedere cosa succede nella riforma che deciderà il consiglio federale». Lo ha detto il team manager azzurro Carlo Checchinato, precisando le indiscrezioni trapelate da Reggio Emilia. Nessuna concorrenza ai club italiani da parte della Fir quindi, come temeva qualche presidente, o ipotesi d'ingaggio per una super selezione. Anzi il contrario, secondo Checchinato. «Il senso del discorso - continua - era questo: la Nazionale deve avere più controllo sui giocatori e per riuscirci essi devono rimanere a giocare in Italia».
Se non è una rivoluzione copernicana del rugby italiano, poco ci manca. Si tratta indubbiamente di due dichiarazioni importanti dei massimi dirigenti federali. Venute a seguito di tre eventi di questi giorni. Il cucchiaio di legno d'autunno conquistato dall'Italrugby (3 sconfitte su 3 nei test autunnali). Il terremoto scatenato dall'ipotesi di una super selezione che raggruppi gli azzurri, facendoli giocare fuori del campionato (ieri ha portato al ritiro della 2. squadra del Viadana dalla serie A perchè «è un chiaro segnale a disinvestire nel movimento da parte dei club», ha detto il ds Franco Tonni). La decisione del direttivo Irb di liberare i giocatori per le nazionali solo 5 giorni prima del match, con una conseguenza pratica al prossimo Sei Nazioni: inglesi, irlandesi e altri avranno gli atleti 15 giorni prima del torneo, e fermi nelle 2 settimane di riposo, perchè hanno trovato un accordo con i club; l'Italia solo 5 giorni prima e dovrà mandarli a giocare la partite di campionato francese e inglese nelle 2 settimane di sosta del torneo.
Tutto questo ha portato a un'inversione di tendenza totale nella gestione dei giocatori azzurri. Non è più decisivo per la loro crescita e per il rendimento della Nazionale che vadano all'estero. Come predicato finora da quanto è iniziata l'era Sei Nazioni. Serve il contrario. Ovvero che restino in Italia, in un campionato che cresce e diventa competitivo. In un sistema di pagamento misto Fir-club che consenta di averli liberi più giorni possibili per gli impegni azzurri e dia una boccata d'ossigeno economica alle società. Finalmente, vien da dire. Il "Gazzettino" e altre realtà venete lo predicavano da tempo. Speriamo che il tavolo dei presidente convocato dalla Fir conduca davvero in questa direzione.
Ivan Malfatto
Se cosi' fosse, e credo proprio che sara' cosi', non credo che cambiera' granche' rispetto alla situazione attuale. Figurati se i migliori giocatori italiani tornaneranno in italia e se i migliori italiani in italia diranno di no a forti club europei.
Forse si riuscira' a richiamare qualcuno che gioca poco all'estero e magari trattenere molti italiani, ma se non si migliora seriamente il livello del campionato italiano e del movimento giovanile rischiamo di avere una nazionale ancora meno competitiva nel breve ma soprattutto nel lungo periodo!