Immagino che altri lo farebbero, ma non puoi credere seriamente che sarebbe il caso mio. Se lo credi, toglitelo dalla testa, per favore. La mia critica è e rimane strutturale, non strumentale.GiorgioXT ha scritto:Scusate un attimo ... Facciamo tutti un passo indietro ... perchè se avessimo vinto contro l'australia ci sarebbe il panegirico del "modello italiano" e non il "Super 10 che non è un campionato di livello" !
Un po' di questo c'è e non mette certo in buona luce Mallett. Tuttavia il problema serio (e qui devo difendere NM) non è nella formazione tipo, ma nei rincalzi. Nella formazione che citi, a parte la prima linea, gli altri erano tutti giocatori del S10. Finora quando Mallett ha messo in campo giocatori giovani (Sgarbi, Buso, Toniolatti), li ha sonoramente bocciati. Le cose sono due: o Mallett, magari su mandato delle federazioni straniere, ha il preciso incarico di affossare l'Italia mortificando le nuove leve e "sterilizzando" il vivaio (è un'ipotesi assurda, non mi prendete sul serio); oppure valuta i migliori prodotti del vivaio con esperienza in S10 non ancora pronti per competere al massimo livello (sia chiaro a tutti che sposo quest'ipotesi). Esattamente all'opposto di quello che afferma Zazza, le scelte di NM evidenziano quanto lo stesso va ripetendo nelle sue conferenze stampa: il S10 non forma i giocatori all'alto livello. Permettimi di fidarmi più del giudizio dell'allenatore della Nazionale che di quello del forumista citato (che pure stimo).GiorgioXT ha scritto:Punto primo : Nazionale e Campionato S10
...Abbiamo 13 giocatori su 22 che vengono dal S10 , il resto da squadre di vertice di campionati competitivi...possibile che sia stato il livello del S10 non soltanto ad incidere sulle nostre prestazioni, ma come ha affermato Mallet, ad essere la causa principale delle nostre sconfitte ?
Questo è semplicemente uno scaricabarile per aggirare le proprie responsabilità a livello di tattica, strategia e gestione , altrochè ...
Scusa, non capisco. Nell'interpretazione che do alle tue parole ne esce rafforzata la mia opinione: se non abbiamo abbastanza giocatori italiani per costituire 10 squadre sufficientemente competitive, una possibile logica soluzione sarebbe concentrare gli italiani di livello adeguato (o prossimi ad esso, o in grado di raggiungerlo in prospettiva) in una o più selezioni da far giocare continuativamente in un torneo internazionale di alto livello. A me pare logico, non dico facile da mettere in pratica, ma teoricamente ineccepibile. Il fatto che la premessa del mio ragionamento sia espressa da te mi fa però pensare che tu giunga ad altre conclusioni. Me le dici?GiorgioXT ha scritto:Punto secondo- FIR e livello del campionato : Dondi , Checchinato ed altri ci dicono che il livello del S10 è troppo basso ... che non ci sono abbastanza giocatori italiani di buon livello , capirai ... abbiamo appena visto che la nazionale prende 12 giocatori su 22 fuori d'Italia , evidentemente perchè in Italia non ci sono giocatori migliori di questi 12 ... SE NON CI SONO PER LA NAZIONALE PERCHE' dovrebbero essercene 10 volte tanto per i club ? - la FIR deve essere coerente , non utilizzare le convocazioni come strumento di potere e remunerazione per i club "amici" (vedi toniolatti a padova ....)
Io non capisco perché vi ostiniate a decretare la morte del rugby in Italia come conseguenza di una eventuale selezione. E' assolutamente vero che il massimo campionato nazionale non sarebbe più la manifestazione rugbystica di massimo livello in Italia, su questo non ci piove. E' anche evidente che questo comporterebbe un ridimensionamento anche forte degli orizzonti dei club e uno scadimento del livello qualitativo del campionato interno, sarebbe logico ed inevitabile. Tuttavia il rugby continuerebbe ad esistere, perché continuerà ad esistere gente che vuole giocare a rugby. Se il discorso della selezione funzionasse a dovere (se...GiorgioXT ha scritto:Punto terzo : con tutte le sue pause e limiti il S10 purtuttavia gioca 90 partite in una stagione... DUE selezioni in ML ne giocherebbero 18 , di cui la metà all'estero ... siamo convinti che 9 partite in una stagione suscitino tutto questo interesse ? e non mi venite a dire che le squadre del S10 non ne soffrirebbero ... guardate cosa è successo all'Aquila quando è retrocessa (per altro non sul campo...) sponsor scappati ecc.ecc.
E poi, Giorgio, dai bene le cifre: DUE formazioni in ML disputerebbero complessivamente 42 partite (2 partite x 22 giornate [campionato a 12 squadre: 11 all'andata e 11 al ritorno! Per ognuna!], detratti 2 scontri diretti), con 22 partite in casa. E UNA selezione (calcolando la costituzione della nuova franchigia gallese) disputerebbe comunque 22 incontri, di cui 11 in casa; più eventuali(ssimi) play off. Cioè offrirebbe al rugby italiano e ai suoi appassionati il confronto CONTINUATIVO con l'alto livello. Insomma, non è come dici tu. Ekkekkaiser!
Premettendo che le "piccole" francesi hanno evidentemente sottovalutato il pericolo costituito dalle nostre formazioni e che sarà interessante vedere se perderanno ancora, come spero, anche dopo essersi leccate le ferite; che noi si faccia il massimo con le risorse a disposizione, non lo metto assolutamente in dubbio. Tuttavia questo mi fa anche pensare a che cosa potrebbe essere se potessimo mettere in campo risorse economiche pari o almeno confrontabili. Ariripeto: se il Petrarca, squadra che ho nel cuore sin da bambino, tira fuori il dinero per competere dappertutto, io la smetto di caldeggiare selezioni e Celtic. Fino ad allora, sarai costretto a sorbirti le mie risposte!GiorgioXT ha scritto:Punto quarto : spero di non essere smentito dalle prossime partite , però attualmente se facciamo un confronto fra le squadre italiane nelle coppe europee raffrontate e parametrate ai rispetivi budget e rose a disposizione ... il super 10 vince a mani basse! al punto che in Francia più di qualcuno si è chiesto su riviste e forum come fosse possibile perdere in casa (Bayonne e Bourgoin) e fuori (Brive e Castres) contro squadre che non arrivano ad un quarto del budget
La sola idea della FIR che "gestisce" mi fa accapponare la pelle. Eppure la mia sete di vedere il rugby italiano temuto e rispettato da chi fino a ieri lo irrideva e dileggiava mi fa accettare persino la FIR come "gestore", purché ci siano le risorse per costruire una realtà competitiva.GiorgioXT ha scritto:Io non sono affatto convinto che una squadra gestita dalla FIR possa dare risultati migliori : se una squadra del S10 potesse recuperare i giocatori attualmente in nazionale (il Petrarca magari quelli che ha formato ...![]()
) potrebbe avvicinare molto il livello di competitività delle migliori squadre di HC , mentre è certo che una "riduzione" d'importanza del S10 creerà un danno notevole .
Riguardo al "recupero" dei giocatori; guardiamoci negli occhi! Coloro che potrebbero esservi interessati non sono quelli che hanno contratti solidi (Parisse, Canale, Castro), ma quelli che ormai si stanno avviando verso la parabola discendente della loro carriera (Bortolami, Bergamauro, Nieto, Ongaro, Lo Cicero). Sarebbe sicuramente un importante, importantissimo contributo di esperienza e di qualità per il nostro campionato. Ma si tratta di pochi elementi, tu stesso prima ne hai citati 12 in rosa Nazionale, che comunque non verrebbero tutti; potremmo aggiungere Festuccia, Pez (aaaargh! Vabbe', ormai l'ho detto) e...? Magari ci impreziosisci, ma di certo non ci fai 10 squadre! Invece dall'altro lato ai giovani italiani promettenti, che Rovigo e Petrarca trattengono tanto volentieri senza dare loro sbocco professionale più probante del S10 e della CC, sarà limitata la possibilità di misurarsi QUOTIDIANAMENTE con l'altissimo livello, sia nelle partite settimanali sia negli allenamenti e nei comportamenti, andando a giocare all'estero. Peggio che peggio, creeremo dei "bamboccioni"
E' ESIZIALE costruire basandosi sulle giovanili. Proprio per questo, una selezione dà una prospettiva di più ampio respiro di un club che gioca in un campionato scarsamente visibile perché poco "mediatizzato" (in quanto poco "mediatizzabile", sia chiaro). Se la FIR e i suoi tecnici possono continuare a pescare basandosi su segnalazioni "interessate" (ammesso che sia vero, per me buona parte delle critiche alle selezioni e della dietrologia al riguardo ha fonte nell'invidia degli esclusi e degli amici degli esclusi [non vale per la tua critica a Toniolatti, a meno che non salti fuori che vorresti vedere Pastormerlo o Billot in NazionaleGiorgioXT ha scritto:L'ho già scritto : costruiamo la casa dalle fondamenta, non dal tetto! costruiamo a partire dai club, costruiamo a partire dalle giovanili , costruiamo e finanziamo chi i ragazzi li fa crescere e giocare , invece di "importarli" , costruiamo valore tecnico incoraggiando tecniche e stili di gioco e di didattica differenti.. invece di imporre linee guida rigide di pensiero unico ... costruiamo convincendo ed aiutando le squadre a migliorare il proprio marketing ed a vendersi meglio ....ci vorrà del tempo ,non avremo risultati la prossima stagione ma quelle dopo si. Stravolgiamo l'impostazione FIR : invece di leggere le carte andiamo a verificare sui campo giovanili e minirugby, invece di agire per "raccomandazioni" e "cortesi segnalazioni" andiamo a vederle le partite ...almeno quelle della u19 , dove i tecnici federali latitano.
Per certi versi la soluzione prospettata da Dondi e Checchinato è anche giusta: come denunciato a più riprese dall'ormai defunta LIRE, la politica federale delle "quote italiane" aveva creato una sopravvalutazione dei giocatori di formazione interna rispetto al loro reale valore "di mercato": un giocatore aveva due valutazioni diverse a seconda se era "di formazione italiana" o meno, con casi tragicomici come quello che ha portato alla retrocessione dell'Aquila. Di certo chi forma giocatori nelle giovanili, come fa con merito il tuo (e un po' anche mio) Petrarca, non se ne può lamentare, dal momento che questa mossa federale aiuta a trattenere i giovani migliori. Anche Rovigo ne dovrebbe essere soddisfatta. Sono questi gli "amici della FIR"?GiorgioXT ha scritto:C'è un grosso ostacolo : la struttura di potere di Dondi e della Federazione è esattamente l'opposto, ed una modifica nel senso che ho descritto ridimensionerebbe tanto i club più legati alla federazione.
Scusa Giorgio, ti voglio bene, credimi, ma questa mi viene dal cuore (mi affido alla censura automatica del forum, non riesco ad autocensurarmi):GiorgioXT ha scritto:una domanda per i sostenitori :Cosa farà il Superclub o selezione una volta che i Bergamasco, Bortolami , Castrogiovanni,Ghiraldini , Masi, Parisse smetteranno di giocare ?
CHE DOMANDA DEL c4$$o!!!!!!
Ma porca paletta
Continui ad essere ossessionato da questa tua idea della selezione in Celtic come morte del rugby italiano. Guarda che le società non esistono di per sé per far giocare rugby a qualcuno, ma perché c'è gente che vuole giocare a rugby! E se sempre più gente vorrà giocare a rugby, le società non potranno che trarne giovamento.
Per finire: questa discussione è sterile, perché ormai non credo più che in Italia si faranno mai selezioni. Da un lato è un peccato, perché avrebbe potuto essere una grande occasione di crescita. Dall'altro forse è meglio, perché la gestione FIR avrebbe potuto rovinare tutto. Avete vinto, club, i vostri voti sono troppo importanti perché chi governa possa prescindere da voi, ed è giusto così, perché il governo deve rispondere alla base dei praticanti più che all'opinione degli appassionati. Adesso però fate qualcosa, club, perché mi sono stufato di mettermi davanti al televisore per vedere delle sconfitte: non riesco più a spiegare a mia moglie e a mio figlio che gusto ci provo, tra un pochino comincerò a non riuscire a spiegarmelo nemmeno io; e un giorno mi verrà in mente qualcosa di meglio da fare.