I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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diddi
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da diddi »

Intendiamoci, nemmeno io sono contento delle nostre ultime prestazioni, del primo tempo contro l'Inghilterra e del secondo contro l'Irlanda. Non piace a nessuno avvertire il senso di impotenza che ha attanagliato un po' tutti gli spettatori allo stadio (e suppongo anche in TV) per buona parte dei secondi 40'. Lo staff ha sicuramente le sue colpe e non può essere esentato da critiche sacrosante. Io stesso ho tirato fuori il nome di Cariat in tempi non sospetti (quando c'era ancora Berbizier) per sottolineare la nostra povertà offensiva coi 3/4.
Tuttavia cercherei di analizzare queste dichiarazioni, piuttosto che respingerle a priori. Si tratta di persone che, a differenza nostra, vivono di rugby.

Vediamo un aspetto citato da Cariat: l'"intelligenza in campo". A dire il vero, è una dote che ci è sempre mancata, anche quando ce la stavamo giocando, anche quando fisicamente reggevamo l'impatto; riguarda anche la disciplina e il rispetto del piano di gioco, ma ha soprattutto a che fare con la conoscenza del regolamento e delle sue pieghe, con la pratica del campo, con la capacità di ragionare tatticamente e di adeguarsi alle situazioni contingenti, di fare la cosa giusta al momento giusto, senza affanni.
Un esempio: sulla seconda meta irlandese, nel forum si è criticato Griffen per il suo placcaggio. In verità c'è stato un grave errore tattico, quello di mettere a guardia del raggruppamento il mm. Non do la colpa a Griffen, che ha occupato una zona scoperta anche se era il meno adatto a coprirla, ma ai compagni (il più vicino era Zanni, dall'altro lato stava sopraggiungendo Ongaro, l'unico che si sia reso conto di quanto stava accadendo, ma ha fatto tardi) che, forse per fissare il dirimpettaio da marcare, non l'hanno avvicendato per tempo. Quando Ferris, il blindside irlandese (nemmeno uno di quelli più esperti), si è accorto della falla nel nostro assetto difensivo (eravamo alla 17ma fase, schemi saltati, poteva anche starci), si è fatto dare la palla ed è andato dritto sapendo che Griffen, 20-30kg meno pesante, poteva solo andargli alle gambe e che gli avrebbe lasciato le braccia libere per lo scarico, e così è stato. Ho reso l'idea di che cosa sia per me (e credo anche per Cariat) l'"intelligenza in campo"?
Perché ci manca, questa intelligenza? Perché alcuni dei nostri giocatori non vivono il rugby con la stessa "full immersion" degli altri. Bortolami ce l'ha, per esempio, è il suo valore aggiunto. Reato ancora no, altrimenti non scatterebbe in avanti sull'entrata di Wallace con Festuccia in ritardo (terza meta); e nemmeno Pratichetti, se va a sbattere contro l'unico compagno che aveva davanti anziché sfruttarlo come schermo.
Questo è forse colpa dello staff? O è il limite oggettivo che ancora non ci consente di competere ad armi pari? Sbagliano forse i tecnici a segnalarlo, seppure in forma talmente generica da risultare incomprensibili ai più?

Per quanto riguarda la teoria orlandiana dei 23/24 anni, hanno ragione Duccio a rimarcare il contrasto con il nostro passato ed Emy a sottolineare la differenza con gli altri Paesi, ma temo che tutti questi discorsi non siano incompatibili. Quasi tutti i nostri avanti hanno esordito da giovanissimi, ma a che prezzo? Saremmo disposti ad accettare le ripassate di qualche anno fa, quando i nostri esordivano?
E qual è il percorso formativo dei giovani rugbysti in Italia, soprattutto ma non solo di quelli pre-accademia? Quanto tempo e quante energie possono dedicare al rugby e quanto conviene che dedichino invece alla formazione? Secondo voi, Halfpenny (per dirne uno) è iscritto e frequenta l'università o un corso professionale, oppure il rugby è per lui un'attività professionale che lo impegna a tempo pieno?
Ricordo il caso di Cittadini che, pur fortissimo e promettentissimo, ha preferito giocare due anni in serie minori, con tutto ciò che questo comporta in termini di sganciamento con la realtà di vertice, pur di progredire negli studi; o quello di Mernone, che, pur essendo tra le terze linee più forti a livello giovanile, ha preferito la sicurezza di un impiego post-agonistico nelle Fiamme Oro alle lusinghe dello sport di vertice.
Senza un vero professionismo in Italia, cioè senza ingaggi e stipendi in linea con l'Europa che conta, nessun giovane con un po' di testa sceglierebbe a cuor leggero la carriera agonistica, tutti coloro che non sono certissimi del proprio talento sono costretti a cercare alternative e di conseguenza a condizionare, limitare, rallentare la propria formazione rugbystica. Il che obbliga i tecnici ad insegnare l'alto livello a chi milita "solo" nel campionato italiano. E non dovrebbero lamentarsene?
Peterino
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maurimnt
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da maurimnt »

Gran bel post e molto didattico!!!! Fai sempre in tempo a sostituire cariat...
kkarli
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da kkarli »

diddi ha scritto: Perché ci manca, questa intelligenza? Perché alcuni dei nostri giocatori non vivono il rugby con la stessa "full immersion" degli altri. Bortolami ce l'ha, per esempio, è il suo valore aggiunto. Reato ancora no, altrimenti non scatterebbe in avanti sull'entrata di Wallace con Festuccia in ritardo (terza meta); e nemmeno Pratichetti, se va a sbattere contro l'unico compagno che aveva davanti anziché sfruttarlo come schermo.
Questo è forse colpa dello staff? O è il limite oggettivo che ancora non ci consente di competere ad armi pari? Sbagliano forse i tecnici a segnalarlo, seppure in forma talmente generica da risultare incomprensibili ai più?
La tua analisi è di una competenza tale da risultare indiscutibile. A mio parere, però, commetti un errore di sintesi nella parte che quoto, che poi è lo stesso errore che commette il nostro staff tecnico. Un errore di scuola, nel senso che dimostra l'esistenza di una scuola di pensiero, e che denota a mio parere limiti professionali nella scuola dalla quale escono i tecnici che tu citi.

Fare afferire tutte le cause delle imprecisioni che costano punti e che tu hai scandagliato alla consueta poca dimestichezza dei giocatori è una resa. Ammesso (e secondo me molto poco concesso) che lo staff italiano, in special modo Cariat, lavori a sufficienza di analisi della gara e videotape per isolare gli episodi, esistono spazi enormi (che la nostra federazione concede laddove altre no) per far lavorare i gruppi specializzati a emendare con la pratica di allenamento su eventi selezionati gli errori di intelligenza.
Quando si ha una squadra più debole nella sua ossatura, si lavora maniacalmente sui muscoli e sulla pelle, ovverosia si creano automatismi, "scorciatoie", leve che consentano alla squadra di sopperire ai limiti coi meccanismi. Questo, perdonami, ma si vede lontano un miglio che non viene fatto sulla nostra Nazionale. Si pretende (perché è una pretesa infondata) che i nostri giocatori, arrivati in Nazionale, si trasfigurino, quando occorrerebbe esattamente l'approccio opposto. E quindi: Sì, certo, è colpa dello staff se Partichetti va a sbattere sul compagno.

Usciamo dal malinteso. Se il compito di quattro specialisti e un capo allenatore è quello di selezionare i giocatori e motivarli, stiamo sprecando denaro e girando a vuoto. Il compito di quei 5 è non dormire la notte, ridursi a larve per lo stress, escogitare soluzioni da adoperare per limare i nostri punti deboli. E' del tutto evidente che questo non avviene, e allora i giocatori, anziché farli vivere per mesi alla Borghesiana, lasciamoli a casa loro, e "ci vediamo al campo" o "ci vediamo in aeroporto". Non dico, si badi, che alla Borghesiana non si lavora. Dico che si lavora a vuoto, che si lavora con metodi vecchi, che non si lavora organizzati. Questo, che sarebbe già cattivo segno, è inaccettabile perché a coordinare è Nick Mallet, il quale sa come allenare con metodi, sistemi e strumenti moderni e, da che è qui, non lo fa, molto semplicemente.

Infine. Sbagliano i tecnici a segnalarlo? Assolutamente sì! Qui, il rugby è nicchia. Ma sanno (e se non lo sanno glielo si spieghi) che altrove è, con espressione orrenda e italiana, "sport nazionale". Le loro dichiarazioni, in Italia roba per iniziati, in Anglia fanno titolo a otto colonne. E se io fossi il titolatore di un giornale lassù, o sottosopra, titolerei:

"Italy staff point finger at team: "People boo, and are right".

I tecnici hanno la responsabilità di sapere comunicare. E se il resto delle mie opinioni è personalissimo e discutibile, affermo con una certa forza che, invece, uscirsene con certe affermazioni è destabilizzante. Se fatto in buona fede, da allenatori sì, ma dei Giochi senza Frontiere.
maurimnt
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da maurimnt »

Possiamo sempre creare una nuova lega..."Celtici Senza Frontiere"....
ilgrongo
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da ilgrongo »

Da perfetto ignorante mi chiedevo....
Visto che i nostri under 20 se la giocano con i corrispettevi del 6 nazioni e la nostra nazionale sta mostrando alcuni ragazzi dalle grosse potenzialità su cui investire,
è possibile che, come avviene ad esempio nel basket, non ci siano scout di squadre straniere che tengano sott' occhio questi ragazzi per poi metterli sotto contratto ?
Oppure i nostri giocatori sono poco propensi verso un sbocco di carriera all'estero, magari con qualche sacrificio iniziale, e preferiscono un ingaggio in qualche squadra di serie B ?
Citavo il basket, sport anch'esso ormai zeppo di stranieri, in percentuale molto più del rugby, ma dove il concetto di frontiera per un giovane di belle speranze è ormai vetusto e senza significato.
Gente come GAllinari, Belinelli, Bargnani non ha perso tempo, ha levato le tende e se ne andata in NBA. Altri se ne vanno verso le squadre europee più blasonate.
Se nella squadra under 20 avessimo un Gallinari del rugby potrebbe, qualora volesse, un percorso analogo ?
zorrykid
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da zorrykid »

luna1984 ha scritto:Qualcosa è cambiato, inutile girarci intorno. Due sconfitte pesanti in due giornate di Sei Nazioni, poi i fischi del Flaminio, così forti da riecheggiare anche nel verde della Borghesiana. Lì, la Nazionale di Mallett da questa mattina prepara il prossimo difficile assalto di sabato a Murrayfield, tana della Scozia. L'atmosfera del primo giorno di raduno? Tranquilla, sebbene inevitabili siano le domande circa le prime contestazioni dei tifosi italiani in dieci anni di Championship.
"Certo - rileva il coach dei tre quarti Jean Philippe Cariat - non è mai un piacere sentire il pubblico rumoreggiare. Non si può però discutere l'impegno dei giocatori, al contrario i mugugni sono giusti se non mostriamo l'intelligenza tattica e la disciplina. Contro l'Irlanda (lo scorso 15 febbraio al Flaminio, ndr) abbiamo mostrato aggressività, non l'intelligenza di cui parlo. L'alto livello è anche questo".
Più o meno dello stesso avviso Carlo Orlandi, tecnico degli avanti.
"I fischi sono legittimi - il suo punto di vista - visto che è il pubblico a pagare il biglietto. Bisogna però capire le ragioni di questo comportamento. Perché se esso investe il lato tecnico non so fino a che punto sia corretto, se si riferisce all'impegno dei giocatori è ingiusto, se infine riguarda i risultati può essere più o meno comprensibile, sebbene le sconfitte non sono altro che il riflesso dello stato del nostro movimento in confronto ad altre realtà".
Vabbene che siamo ancora a Carnevale, ma Carlo ti sembrano cose da dire..... :shock:
Senza far tanti giri di parole, dicevi si fischia solo quando passano le ragazze in tanga, facevi più bella figura.... 8-)
Il lato tecnico, non si fischia... i giocatori neppure.... il risultato nemmeno... vuoi mica che mi metto a battere le mani vedendo quelle porcherie delle ultime quattro partite, così mi ricoverano in manicomio?
Naturalmente è colpa del movimento, hai ragione... Un anno fai le categorie con gli anni pari, un altro con gli anni dispari, due tre di super 10, poi si prova la Celtic, se non c'è altro da fare si gioca una partita con la Nazionale A, devo fare gli aggiornamenti per il rinnovo di allenatore, facciamo diventare Tronky allenatore della Nazionale anche se non capisce che mauro non può fare il 9, Bortolami gioca nel club inglese, da noi non puoi giocare nel club, i ragazzi giocano in dicembre e gennaio e chiudiamo baracca e burattini da maggio a settembre, vuoi mica che restino confusi vedendo i campi senza fango e con l'erba, per carità non puoi far come Nick che almeno adesso sta zitto?
Immagine Vado bene per Rialto?
Gotrek
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da Gotrek »

Se si perde così, la colpa è di tutti, Dondi e la federazione, il movimento dal S10 all' under 7, TUTTO lo staff tecnico, ai giocatori ecc. Ovviamente la colpa non è ripartita in parti uguali ma proporzionali alle responsabilità.
Queste due prime partite del 6N sono state espressione di un mal funzinonamento del sistema Rugby Italia che i tifosi non hanno tollerato, perchè perdere va bene, ma se si dimostra che quello che è stato portato in campo è il meglio che si ha e che si è potuto fare.

Il problema grave di queste affermazioni è che tutti vedono la paiuzza nell' occhio dell' altro e non la trave nel propio.

Se si continua così il rugby Italiano rischia di perdere tutto ciò che si è guadagnato fino adesso.
FRED1
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Iscritto il: 16 feb 2009, 14:55

Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da FRED1 »

Ragazzi,
è un piacere leggere i vs. commenti.

Ma la mia domanda è:

PERCHE' MALLET NON ALLENA COME SI DOVREBBE ???

Questa è LA domanda .... :(
maurimnt
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da maurimnt »

FRED1 ha scritto:Ragazzi,
è un piacere leggere i vs. commenti.

Ma la mia domanda è:

PERCHE' MALLET NON ALLENA COME SI DOVREBBE ???

Questa è LA domanda .... :(
Domanda che ci stiamo facendo tutti....
1) sperava davvero che rimescolando il mazzo trovasse qualche matta che sostituisse le carte mancanti
2) Una volta dentro il nostro rugby ha lasciato ogni speranza e l'ha buttata sul "if you can't win, make them laugh"
3) Non sa piu' che pesci prendere e naviga a vista sulle stile empirico di oxford "trial and errors"
4) Non era quel fenomeno che pensavamo, frutto della vecchia teoria che con gli all blacks o i verdini dell'africa a vincere sono capaci in molti, non tutti, ma abbastanza
senonoraquando
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Iscritto il: 5 nov 2008, 11:13

Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da senonoraquando »

diddi ha scritto:Perché ci manca, questa intelligenza? Perché alcuni dei nostri giocatori non vivono il rugby con la stessa "full immersion" degli altri.
E qual è il percorso formativo dei giovani rugbysti in Italia, soprattutto ma non solo di quelli pre-accademia? Quanto tempo e quante energie possono dedicare al rugby e quanto conviene che dedichino invece alla formazione? Secondo voi, Halfpenny (per dirne uno) è iscritto e frequenta l'università o un corso professionale, oppure il rugby è per lui un'attività professionale che lo impegna a tempo pieno?
Ricordo il caso di Cittadini che, pur fortissimo e promettentissimo, ha preferito giocare due anni in serie minori, con tutto ciò che questo comporta in termini di sganciamento con la realtà di vertice, pur di progredire negli studi; o quello di Mernone, che, pur essendo tra le terze linee più forti a livello giovanile, ha preferito la sicurezza di un impiego post-agonistico nelle Fiamme Oro alle lusinghe dello sport di vertice.
Senza un vero professionismo in Italia, cioè senza ingaggi e stipendi in linea con l'Europa che conta, nessun giovane con un po' di testa sceglierebbe a cuor leggero la carriera agonistica, tutti coloro che non sono certissimi del proprio talento sono costretti a cercare alternative e di conseguenza a condizionare, limitare, rallentare la propria formazione rugbystica. Il che obbliga i tecnici ad insegnare l'alto livello a chi milita "solo" nel campionato italiano. E non dovrebbero lamentarsene?
Nel pieno rispetto e quasi totale condivisione con quello che hai detto, devo però correggerti quando parli della scelta di Mernone, poichè, tra gli atleti che ha sfornato l'under 20 della passata stagione, è quello che ha potuto allenarsi qualitativamente (vedi lo staff tecnico delle Fiamme Oro) e quantitativamente (tutti i giorni e da vero professionista) più degli altri.
A ciò si aggiungano tutti i minuti di partite giocate, anche se in serie B e contro avversari che non si risparmiano e non ti fanno sconti.
Mi pare che pochissimi altri suoi pari età possono annoverare una stessa stagione agonistica.
Ti parla chi tutte le domeniche soffre a vedere i nomi dei giovani seduti in panchina nel Top Ten (che però fruttano i soldi della Federazione) o, peggio ancora, sono costretti a giocare in seconda squadra opure in tribuna.
stilicone
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da stilicone »

Metto qui, dopo gli interessantissimi post di Diddi e KKarli, uno spunto che ho trovato su La Stampa di oggi.
Intervista a certo dott. Marco Ricci, psicologo sportivo, sui problemi mentali che potrebbero incontrare i nostri calciatori nelle sfide epocali :roll: :roll: di questi giorni con gli inglesi.
Il dott. Ricci dice che forse Mourinho fa bene a fare lo sborone, perchè i nostri giovanotti potrebbero in effeti farsi prendere da complessi di inferiorità nei confronti degli anglosassoni, per motivi sportivi e non.
Segue la seguente ultima domanda e risposta:
D. : "Lei ha lavorato con la nazionale di rugby, in quel caso l'autoconvincimento non ha funzionato?"
R. :"Lì si partiva da molto lontano, da un problema di livello di gap che bloccherebbe anche i migliori. Abbiamo singoli straordinari e (sic) sul concetto di squadra e di staff che non ci siamo. Il calcio non ha questo problema, sta nell'elite e ne è consapevole. (ecc. ecc.)"

Io non so quanto questo Ricci sia conoscitore del rugby, ma guardate come un osservatore distaccato coglie le stesse cose che noi ci stiamo dicendo.
Problemi mentali, come dice Diddi.
Problema di squadra e di staff :!: , come ha detto ottimamanerte kkarli da ultimo (allenatori che non dovrebbero dormire la notte, per mettere aposto la squadra. Invece, un santone bollito e tre-quattro dilettanti allo sbaraglio).
Abitudine all'alto livello. che nel calcio invece abbiamo. I nostri rugbisti spesso avranno incominciato a giocare cinque anni dopo rispetto alle altre nazioni, se non di più; hanno sempre giocato in italia, quindi ad un livello "un po' così"; vorrei dire che hanno anche VISTO poche partite di livello in vita loro, rispetto ai loro coetanei anglosassoni.
Possono essere bravi e coraggiosi, ma non hanno la cultura rugbistica dei loro rivali. Sicchè non sono mentalmente preparati a decidere in fretta la scelta migliore, quindi non sanno vincere.
(giacchè le mie metafore calcistiche hanno avuto successo, ve ne propongo un altra. Specie gli anni passati, nel 6N, abbiamo fatto prove molto generose, nelle quali siamo anche andati in attacco - quest'anno, finora, mai - senza però concretizzare. Non vi venivano in mente certe partite della Nazionale di calcio, in cui gli avversari fanno faville per 80 minuti su 90, però non segnano; e poi noi vinciamo 1-0 con un gollonzo, o con il rigore dubbio che ci viene concesso perchè noi siamo noi?)
Questo cinismo, che gli altri hanno, Scozia compresa, noi non ce l'abbiamo. Forse ce l'avremo tra dieci anni.
Nel frattempo, testa bassa e pedalare ( e cambiare lo staff degli allenatori; guardate che lo dice anche lo psicologo disinteressato... :wink: )
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da pulici »

zorrykid ha scritto: Vabbene che siamo ancora a Carnevale, ma Carlo ti sembrano cose da dire..... :shock:
Senza far tanti giri di parole, dicevi si fischia solo quando passano le ragazze in tanga, facevi più bella figura.... 8-)
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

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zorrykid ha scritto: Il lato tecnico, non si fischia... i giocatori neppure.... il risultato nemmeno... vuoi mica che mi metto a battere le mani vedendo quelle porcherie delle ultime quattro partite, così mi ricoverano in manicomio?
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

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zorrykid ha scritto: Vabbene che siamo ancora a Carnevale, ma Carlo ti sembrano cose da dire..... :shock:
Senza far tanti giri di parole, dicevi si fischia solo quando passano le ragazze in tanga, facevi più bella figura.... 8-)
e no ! basta cionq uesto confromismo buonista_

Rivendico il diritto di fischiare anche a quelle con minigonna inguinale...
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Re: I fischi? Alla Borghesiana qualcosa è cambiato

Messaggio da Emy77 »

zorrykid ha scritto: Il lato tecnico, non si fischia... i giocatori neppure.... il risultato nemmeno... vuoi mica che mi metto a battere le mani vedendo quelle porcherie delle ultime quattro partite, così mi ricoverano in manicomio?

Standing ovation per Zorry! :-]
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)
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