cke-Angel ha scritto:L'amarezza è tanta però vorrei cercare di essere il più obiettivo possibile. Penso dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la realtà evitando inutili catastrofismi e la ricerca di facili capri espiatori.
Credo che quando Mallet dice che siamo inferiori alle altre squadre dica una purtroppo sacrosanta verità ( altro discorso è se lo debba dire pubblicamente ).
Negli ultimi anni siamo riusciti a battere solo Scozia e Galles e non vorrei ci dimenticassimo che in alcuni casi si è trattato di vittorie "particolari". Basta guardare la differenza punti ottenuta dalla nostra squadra nelle varie edizioni:
-122, -101, -113, -85, -110, -103, -53, -53, -57 e quest'anno siamo già a -74 dopo 3 partite.
Si dice è colpa dell'allenatore, ma è lo stesso dello scorso anno nel quale eravamo riusciti a mantenerci agli stessi livelli dei due anni della gestione di Berbizier.
Il problema è che quest'anno gli altri sono cresciuti ( in particolare la Scozia ), noi invece siamo calati.
Credo ci siano alcuni fattori che spiegano questo calo e che provo ad elencare alla rinfusa:
- Le nuove regole ci hanno sicuramente penalizzato evidenziando ancora di più la nostra atavica carenza nel gioco d'attacco. Proviamo più che in passato ma ci mancano alcuni fondamentali come ad esempio l'off-load che è uno strumento indispensabile per bucare le difese
- La mischia che era in nostro punto di forza soffre come mai vuoi per la scarsa forma di Castrogiovanni vuoi perchè per gli altri ( Perugini, Nieto, Lo Cicero ) sono passati gli anni
- Ci manca terribilmente un leader come Troncon in un ruolo chiave come il mediano di mischia ( il suo possibile sostituto è per giunta infortunato )
- All'apertura siamo. se possibile, messi ancora peggio ( il solo giocatore che gioca in una squadra di livello è Orquera )
- Alcuni altri elementi per noi chiave, vista la penuria di rincalzi, sono in una fase involutiva ( Bortolami, Canale tanto per fare due esempi )
Se questo è vero credo che l'allenatore sia forse uno degli ultimi problemi che abbiamo ( salvo che non ci siano anche problemi di spogliatoio e/o di gruppo ) ma che al punto in cui siamo convenga come nazionale puntare decisamente sui giovani, almeno si faranno un pò di esperienza internazionale che li aiuterà a crescere nella speranza che abbiano poi la possibilità di farlo tutti i giorni nelle loro squadre di club attraverso il confronto con squadre di livello europeo.
La domanda corretta da porsi, in questa situazione che hai descritto bene, a mio parere, è: Mallett sta dimostrando di essere la persona giusta per questa nazionale?
A me comincia a venire qualche dubbio e non parlo di questioni tecniche, nelle quali non entro perché non sono all'altezza, ma mi riferisco ai due aspetti più criticati della sua gestione:
1) gli esperimenti assurdi;
2) questo fatto di dichiarare sempre e comunque che gli altri sono più forti.
Per quanto riguarda il primo punto, voglio dire che - credo o almeno lo spero - nessuno chiedesse a Mallett di andare in giro per il mondo a far impallidire gli altri per la maestà del nostro rugby, ma andare a giocare come sappiamo, di questi tempi maluccio, e fare il massimo.
Davvero Mallett pensava che Masi potesse risolvere i problemi che abbiamo all'apertura?
Davvero Mallett pensava che Mauro avrebbe potuto giocare tanto meglio di un mediano di ruolo?
Sarebbe stato meglio fare una brutta figura a Londra con un mediano inesperto e non fenomenale o farla inventandosi una soluzione miracolistica? E aggiungo, siamo sicuri che sarebbe stato meglio fare anche una figura passabile con la soluzione miracolistica?
Preciso che non sto parlando di tecnica ma di logica, perché da che mondo è mondo i ruoli dello sport non si improvvisano, a meno appunto di miracoli.
Ma davvero qualcuno credeva che un ripiego (Masi a m.a. e Bergamasco a m.m.) potesse essere una soluzione preferibile alla crescita di mediani di ruolo? In tutto ciò, immagino il segnale che è arrivato ai mediani di mischia italiani: "siete così scarsi che penso sia megli mettere una terza linea al vostro posto pur di non vedervi giocare". Per quanto possa essere inadatto a giocare ad altissimi livelli, Toniolatti è stato trattato da schifo.
I risultati, comunque, hanno dato torto all'allenatore anche se devo riconoscergli coraggio. Sarebbe stato - ecco il punto - più logico non fare esperimenti assurdi e puntare sul meglio (o meno peggio) che si aveva in quel momento. Si sarebbe perso lo stesso, forse peggio, ma con più logica.
In ogni caso, chi osa deve anche assumersi le responsabilità conseguenti.
Per quanto riguarda il secondo punto, invece, nella mia modestissima, piccola, carriera in serie C non ho mai incontrato un allenatore che dicesse le cose che dice Mallett.
I giocatori italiani e gran parte dei tifosi sanno benissimo che non abbiamo dei fenomeni in squadra ma la mia domanda è: è funzionale alla massimizzazione del loro rendimento dirglielo pubblicamente?
Tutto ciò osservo, senza livore nei confronti di un allenatore che è stato un grandissimo giocatore e probabilmente è anche un grande allenatore.
Ma tutti noi sbagliamo e io ho l'impressione che Nick stia facendo degli errori.
E' possibile dirlo senza pensare di avere la soluzione per tutti i mali della nostra nazionale e con rispetto per le persone coinvolte?
Allora lo dico.
Infine, concordo sul discorso dei giovani. Se questo gruppo è in grado di dare solo una mezz'ora decente di rugby (in difesa) in tre partite, allora tanto vale giocare con uomini che hanno prospettive future, anche a costo di perdere con scarti maggiori.
Nessuno vuole che la Nazionale vinca per forza il sei nazioni; tutti vogliamo che la Nazionale dia il massimo che può esprimere.
Se sarà poco, lo valuteremo obiettivamente; ma i miracoli non ci servono.
Buon rugby a tutti.