riprendo anche un messaggio di tempo faprofetacciato ha scritto: Mettere fine il prima possibile a questo stillicidio è ora l'unica cosa da fare.
La ferita è profonda. Rimandare significherebbe non curarsene, con il rischio che si aggravi creando conseguenze inimmaginabili.
lo scenario che si va a delnieare è estremamente preoccupante.È stato diramato il programma dei test-match del prossimo triennio:
nel giugno 2008 l'Italia giocherà in Sudafrica ed in Argentina,
mentre in novembre gli azzurri affronteranno l'Australia, l'Argentina e la selezione dei Pacific Islanders.
Nel mese di giugno del 2009 la nazionale italiana disputerà due incontri in Australia ed uno in Nuova Zelanda,
mentre le partite casalinghe di novembre vedranno l'Italia affrontare Samoa, Nuova Zelanda e Sudafrica.
Nel 2010, infine , gli azzurri giocheranno in trasferta con Sudafrica ed Argentina in estate,
mentre ospiteranno le Isole Fiji, l'Australia e l'Argentina in autunno.
il programma dei prossimi anni potrebbe portare ad una realtà in cui si affronterà il mondiale del 2011 avendo giocato:
- nel 2009 5 match 6N + 3 match tour estivo + 3 match autunnali = 11 match con 0 o al massimo 1 vittoria
- nel 2010 5 match 6n + 2 match tour estivo + 3 match autunnali = 10 match con 1 al massimo 2 vittorie
nei calcoli di cui sopra, le vittorie rappresentano uno scenario ottimistico (battere samoa nel 2009 e scozia + fiji nel 2010)
tra tutto il male che si può dire di nick mallet, una ovvietà l'ha detta: l'italia gioca (ed ha in programma di giocare) sempre con squadre più forti, per cui è difficile sperimentare o provare a fare qualcsoa di diverso.
questa consapevolezza, potrebbe essere una delle rotture del giocattolo.
intendo dire che: è vero che si deve sempr edare il massimo e tutte le cose che si sanno.
però la realtà non è un'opinione.
Berbizier ha avuto due match di qualificazione ai mondiali (contro portogallo e russia) che sono sicuramente stati salutari, nonché TM con almeno una squadra abbordabile nel turno (giappone, canada, uruguay).
l'impressione che io ho è che si sia deciso, a qualche livello, l'ingresso dell'italia nel rugby europeo che conta non per meriti sportivi ma per interessi economici.
è il profesisonismo e quindi non critico questo stato di cose
ora il passo successivo prevede, dopo il 6n di dieci anni fa, l'ingresso in celtic league (l'unico posto dove si può entrare: francia e Inghilterra sono a posto così).
quindi temo che la nazionale sia ora l'agnello sacrificale di questo passo da percorrere: non si fa altro che dire che la causa è il mancato livello del bacino da cui pescare (questo refrain aveva già cominciato a girare a novembre).
non voglio gridare al complotto, per carità. però ora sembra che il gioco sia sfuggito di mano:
Mallet sembrava spingesse in questa direzione e per questo era anche ben visto da alcuni.
ma qui sembra che ai giocatori manchino le motivazioni, chi deve saperle dare non lo fa (indipendentemente se lo sappia fare o no), chi deve saperli mettere in campo non lo fa (indipendentemente se lo sappia fare o no) e così via.
ed i risultati sono controproducenti.
complice il trasferimento del torneo delle 6n su sky (checché se ne dica, è indubbio il contributo dato da La7 alla crescita del seguito cui siamo arrivati oggi) torneremo a vedere il flaminio mezzo vuoto (così si potranno smontare quelle orride tribune).
perché 3 anni senza risultati non potranno essere sopportati da chi si avvicina (o si è avvicinato, come il sottoscritto, da poco) così come un semplice passaggio giorno - notte