Italia - Galles

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Laporte
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Re: Italia - Galles

Messaggio da Laporte »

milesgersenroma ha scritto:quindi quando la nazionale di calcio
per esempio agli ultimi europei
o per meglio dire
nei mondiali di germania era valcareggi
quando avevamo vinto solo due mondiali negli anni 30 e ...2° quattro anni prima
si fece buttare fuori nel giorne eliminatorio
aveva buttato 4 anni + 30 nel cesso?

e quindi si doveva buttare tutto il movimento, uscire dai mondiali e europei e ammazzare bambino e acqua sporca?
No di certo. E' il contrario. La nazionale fa cagare perchè tutto il rugby italiano fa cagare. E' la cartina di tornasole.

Ma d certo il livello tecnico del campionato italiano e sceso notevolmente e peggio ancora quello dei giocatori italiani (11 anni fa con 4 giocatori di formazione estera battevano Scozia e Irlanda e a momenti anche il Galles, segno del valore dei "nostri" giocatori indigeni di allora). Il sei nazioni non è dunque servito a far crescere il movimento. E d'altronde una nazuionale in qualuqnue sport cresce se cresce cosa ha alle spalle, non uil contrario.

Dunque la "piramdide rovesciata" della nazionale che traina il movimento non ha dato i risultati sperati. E non credo che tarsferire il princicpio ai club (ossia CL) risolva.

Se il livello dei nostri giocatori crescerà, crescerà anche la nazionale.
zorrykid
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Re: Italia - Galles

Messaggio da zorrykid »

Laporte ha scritto:
milesgersenroma ha scritto:quindi quando la nazionale di calcio
per esempio agli ultimi europei
o per meglio dire
nei mondiali di germania era valcareggi
quando avevamo vinto solo due mondiali negli anni 30 e ...2° quattro anni prima
si fece buttare fuori nel giorne eliminatorio
aveva buttato 4 anni + 30 nel cesso?

e quindi si doveva buttare tutto il movimento, uscire dai mondiali e europei e ammazzare bambino e acqua sporca?
No di certo. E' il contrario. La nazionale fa cagare perchè tutto il rugby italiano fa cagare. E' la cartina di tornasole.

Ma d certo il livello tecnico del campionato italiano e sceso notevolmente e peggio ancora quello dei giocatori italiani (11 anni fa con 4 giocatori di formazione estera battevano Scozia e Irlanda e a momenti anche il Galles, segno del valore dei "nostri" giocatori indigeni di allora). Il sei nazioni non è dunque servito a far crescere il movimento. E d'altronde una nazuionale in qualuqnue sport cresce se cresce cosa ha alle spalle, non uil contrario.

Dunque la "piramdide rovesciata" della nazionale che traina il movimento non ha dato i risultati sperati. E non credo che tarsferire il princicpio ai club (ossia CL) risolva.

Se il livello dei nostri giocatori crescerà, crescerà anche la nazionale.
Non è che schiacci il bottone e cresce il movimento... Ad esempio lo scorso anno l'under 13 giocava, sul campo piccolo con mischie e touch. Quest'anno non ci sono ne mischie e ne touch. Il prossimo anno si dovrebbe giocare sul campo grande con mischie e rimesse laterali. Capirai che casino per un ragazzo che sta imparando. Programmazione della serie oggi speriamo che me la cavo.... :|
Immagine Vado bene per Rialto?
CapitanFracassa
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Re: Italia - Galles

Messaggio da CapitanFracassa »

Laporte ha scritto:
milesgersenroma ha scritto:quindi quando la nazionale di calcio
per esempio agli ultimi europei
o per meglio dire
nei mondiali di germania era valcareggi
quando avevamo vinto solo due mondiali negli anni 30 e ...2° quattro anni prima
si fece buttare fuori nel giorne eliminatorio
aveva buttato 4 anni + 30 nel cesso?

e quindi si doveva buttare tutto il movimento, uscire dai mondiali e europei e ammazzare bambino e acqua sporca?
No di certo. E' il contrario. La nazionale fa cagare perchè tutto il rugby italiano fa cagare. E' la cartina di tornasole.

Ma d certo il livello tecnico del campionato italiano e sceso notevolmente e peggio ancora quello dei giocatori italiani (11 anni fa con 4 giocatori di formazione estera battevano Scozia e Irlanda e a momenti anche il Galles, segno del valore dei "nostri" giocatori indigeni di allora). Il sei nazioni non è dunque servito a far crescere il movimento. E d'altronde una nazuionale in qualuqnue sport cresce se cresce cosa ha alle spalle, non uil contrario.

Dunque la "piramdide rovesciata" della nazionale che traina il movimento non ha dato i risultati sperati. E non credo che tarsferire il princicpio ai club (ossia CL) risolva.

Se il livello dei nostri giocatori crescerà, crescerà anche la nazionale.
Esatto!
TommyHowlett
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Re: Italia - Galles

Messaggio da TommyHowlett »

Non siamo un po' fuori argomento? Domani c'è la delicatissima partita con il Galles (titolo del 3d) e qua si divaga nei propblemi del movimento?
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
zorrykid
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Re: Italia - Galles

Messaggio da zorrykid »

TommyHowlett ha scritto:Non siamo un po' fuori argomento? Domani c'è la delicatissima partita con il Galles (titolo del 3d) e qua si divaga nei propblemi del movimento?
Giuro non sono stato io.... :roll:
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lento79x
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Re: Italia - Galles

Messaggio da lento79x »

zorrykid ha scritto:
TommyHowlett ha scritto:Non siamo un po' fuori argomento? Domani c'è la delicatissima partita con il Galles (titolo del 3d) e qua si divaga nei propblemi del movimento?
Giuro non sono stato io.... :roll:
Non scaricare su tuo cugggino tutte le colpe 8-)
"Rugby e amore si assomigliano: sono passione e sentimento, sono voce del verbo dare" [tronky]
JosephK.
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Re: Italia - Galles

Messaggio da JosephK. »

Paperoga ha scritto: iniziamo col dire che i vari nieto,canavosio,orquera,castrogiovanni,sole,rouyet,garcia,mc leane..hanno lontanissimi parenti italiani. e quindi non hanno niente di italiano, e intendo la mentalita'. io dico che non puoi mandare in campo una squadra nazionale dove si parlano 4 lingue e dove si hanno culture diverse. l'italia non sara' molto forte e castrogiovanni sara' il miglior pilone che abbiamo, ma non e' singolarmente che si vince,noi dobbiamo mettere in campo la nostra identita' che e' cuore, sacrificio e lotta.
Mi sfugge questa cosa della mentalità italiana e della identità italiana. E' una cosa che scorre nel nostro sangue? E' una cosa ambientale, storica?
Tanto più per uno stato, l'Italia, che nella sua presunta identità "paga" dell'intervento mescolatore di tutti i popoli del mondo, siamo forse l'identità più mista che esiste sulla terra: greci, arabi, normanni, spagnoli, goti, franchi, austriaci, unni. L'italianità è data da cosa? Parlare italiano, essere cattolico, mangiare con la dieta mediterranea? La nazionale italiana di sci quante lingue parla? In America quante lingue si parlano? In sudafrica quante lingue si parlano, chi può essere detto sudafricano? Cosa intendete per cultura?
Se uno ha parenti italiani non è italiano. Se uno nasce da stranieri in Italia non è italiano. L'italiano è tale se è italiano di quante generazioni nate in Italia?
Laporte ha scritto:
Per nazionalità s'intende il senso di appartenenza ad una nazione per lingua, cultura, tradizione, religione, storia; in questo senso, la nazionalità coincide con l'idea di nazione esprimente il complesso di quegli elementi culturali che caratterizzano la storia di un gruppo etnico.

Cittadinaza è un fatto burocratico
Il concetto di nazionalità e quello di nazione sono concetti storici, vuol dire che si formano nella storia e con la storia di un popolo che non è una comunità di sangue ma una comunità sociale che condivide la stessa terra pur con mila differenze di religione, cultura, lingua, tradizioni. Ci sono rom italiani, ebrei italiani, italiani di lingua tedesca, italiani di religione musulmana, italiani figli di pakistani che giocano a cricket e non a calcio, italiani figli di cinesi che mangiano uanton fritti e non la carbonara.
Nella storia di un popolo ci può essere anche l'emigrazione e l'immigrazione, che mescolano i criteri storici e culturali che definirebbero l'idea di nazione.
Se appartenenti ad un gruppo etnico emigrano per lavorare in Argentina o Australia si portano dietro lingua, cultura, tradizioni, religione o le perdono perché passano l'oceano?

Il concetto di nazione, estremizzato in senso radicale e "identitatio" in un certo momento della storia ha condotto anche alcune tragedie come la "comunità di sangue" del baffino degli anni Trenta del Novecento. L'idea di nazione deriva dagli elementi culturali che caratterizzano la storia di un gruppo etnico. Gli elementi culturali che si sono delineati nel corso dei secoli in Italia sono dovuti ai gruppi di popoli che sono arrivati emigrandovi nel corso del tempo e aggiungendo qualcosa o adeguando (spesso forzatamente) qualcosa della loro cultura a quella che vi trovavano. La nostra nazione e la nostra "identità" sono totalmente plurali e multiverso: non abbiamo avuto una "lingua" "nazionale" fino al Novecento, avevamo 100 dialetti e lingue diverse parlate sul territorio. Le religioni "italiane" quante sono? Togliamo di mezzo valdesi, ebrei? L'appartenenza alla storia italiana quanti ce l'hanno o possono dire di averla? I Romani sono arrivati fino in Irak, in Romania, in Inghilterra, la storia di queste "nazioni" è intrecciata con la nostra e la nostra cultura. In Italia sono arrivati tutti, dai popoli delle steppe ai greci, lo nostra storia è intrecciata con la loro. I nostri primi poeti scrivevano in provenzale, il Milione è scritto in lingua d'oil, Manzoni sapeva forse meglio il francese dell'italiano (che manco esisteva)...
Non c'è nulla di "unitario" ed "identico" nella nostra cultura/nazionalità.

Se poi si parla di "senso/sentimento" di appartenenza a questa cultura. Io mi sento di appartenere a tutte le culture, mi sento di essere cittadino del mondo, mi sento di poter condividere con un tedesco/ceco/ebreo la genialità di un kafka o con un russo la grandezza di Dostoevskij. Non vedo perché dobbiamo intendere questo concetto in senso "escludente". Voglio vedere quanto questo "sentimento di appartenenza" sia ancora più aperto e plurale per qualcuno che nasce da genitori o nonni di cittadinanza diversa...
Va bene, si tratta di sport, criteri ci devono essere e ci sono. Così come ci sono criteri per gli stati (e le nazioni) che indicano "l'italiano" come colui il quale sta in Italia per un certo tempo, dieci anni (Robertson potrebbe diventare cittadino italiano presumo), o è figlio/discendente di cittadini italiani, o nasce in Italia. Altri criteri non ci sono e se li cerchiamo in cose complicate e pericolose come la "selezione" per lingua, religione, cultura, storia, cadiamo quanto meno nel controsenso, se non in tragedie come quelle sopra menzionate a proposito del baffino degli anni Trenta...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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ATHLONE
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Re: Italia - Galles

Messaggio da ATHLONE »

TommyHowlett ha scritto:Non siamo un po' fuori argomento? Domani c'è la delicatissima partita con il Galles (titolo del 3d) e qua si divaga nei propblemi del movimento?
Secondo me stiamo tutti parlando d'altro perchè... beh onestamente il bitume puzza! :-]
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)

Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...

Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Laporte
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Re: Italia - Galles

Messaggio da Laporte »

zorrykid ha scritto:
Laporte ha scritto:
milesgersenroma ha scritto:quindi quando la nazionale di calcio
per esempio agli ultimi europei
o per meglio dire
nei mondiali di germania era valcareggi
quando avevamo vinto solo due mondiali negli anni 30 e ...2° quattro anni prima
si fece buttare fuori nel giorne eliminatorio
aveva buttato 4 anni + 30 nel cesso?

e quindi si doveva buttare tutto il movimento, uscire dai mondiali e europei e ammazzare bambino e acqua sporca?
No di certo. E' il contrario. La nazionale fa cagare perchè tutto il rugby italiano fa cagare. E' la cartina di tornasole.

Ma d certo il livello tecnico del campionato italiano e sceso notevolmente e peggio ancora quello dei giocatori italiani (11 anni fa con 4 giocatori di formazione estera battevano Scozia e Irlanda e a momenti anche il Galles, segno del valore dei "nostri" giocatori indigeni di allora). Il sei nazioni non è dunque servito a far crescere il movimento. E d'altronde una nazuionale in qualuqnue sport cresce se cresce cosa ha alle spalle, non uil contrario.

Dunque la "piramdide rovesciata" della nazionale che traina il movimento non ha dato i risultati sperati. E non credo che tarsferire il princicpio ai club (ossia CL) risolva.

Se il livello dei nostri giocatori crescerà, crescerà anche la nazionale.
Non è che schiacci il bottone e cresce il movimento... Ad esempio lo scorso anno l'under 13 giocava, sul campo piccolo con mischie e touch. Quest'anno non ci sono ne mischie e ne touch. Il prossimo anno si dovrebbe giocare sul campo grande con mischie e rimesse laterali. Capirai che casino per un ragazzo che sta imparando. Programmazione della serie oggi speriamo che me la cavo.... :|

?????
paparoga
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Re: Italia - Galles

Messaggio da paparoga »

JosephK. ha scritto:
Paperoga ha scritto: iniziamo col dire che i vari nieto,canavosio,orquera,castrogiovanni,sole,rouyet,garcia,mc leane..hanno lontanissimi parenti italiani. e quindi non hanno niente di italiano, e intendo la mentalita'. io dico che non puoi mandare in campo una squadra nazionale dove si parlano 4 lingue e dove si hanno culture diverse. l'italia non sara' molto forte e castrogiovanni sara' il miglior pilone che abbiamo, ma non e' singolarmente che si vince,noi dobbiamo mettere in campo la nostra identita' che e' cuore, sacrificio e lotta.
Mi sfugge questa cosa della mentalità italiana e della identità italiana. E' una cosa che scorre nel nostro sangue? E' una cosa ambientale, storica?
Tanto più per uno stato, l'Italia, che nella sua presunta identità "paga" dell'intervento mescolatore di tutti i popoli del mondo, siamo forse l'identità più mista che esiste sulla terra: greci, arabi, normanni, spagnoli, goti, franchi, austriaci, unni. L'italianità è data da cosa? Parlare italiano, essere cattolico, mangiare con la dieta mediterranea? La nazionale italiana di sci quante lingue parla? In America quante lingue si parlano? In sudafrica quante lingue si parlano, chi può essere detto sudafricano? Cosa intendete per cultura?
Se uno ha parenti italiani non è italiano. Se uno nasce da stranieri in Italia non è italiano. L'italiano è tale se è italiano di quante generazioni nate in Italia?
Laporte ha scritto:
Per nazionalità s'intende il senso di appartenenza ad una nazione per lingua, cultura, tradizione, religione, storia; in questo senso, la nazionalità coincide con l'idea di nazione esprimente il complesso di quegli elementi culturali che caratterizzano la storia di un gruppo etnico.

Cittadinaza è un fatto burocratico
Il concetto di nazionalità e quello di nazione sono concetti storici, vuol dire che si formano nella storia e con la storia di un popolo che non è una comunità di sangue ma una comunità sociale che condivide la stessa terra pur con mila differenze di religione, cultura, lingua, tradizioni. Ci sono rom italiani, ebrei italiani, italiani di lingua tedesca, italiani di religione musulmana, italiani figli di pakistani che giocano a cricket e non a calcio, italiani figli di cinesi che mangiano uanton fritti e non la carbonara.
Nella storia di un popolo ci può essere anche l'emigrazione e l'immigrazione, che mescolano i criteri storici e culturali che definirebbero l'idea di nazione.
Se appartenenti ad un gruppo etnico emigrano per lavorare in Argentina o Australia si portano dietro lingua, cultura, tradizioni, religione o le perdono perché passano l'oceano?

Il concetto di nazione, estremizzato in senso radicale e "identitatio" in un certo momento della storia ha condotto anche alcune tragedie come la "comunità di sangue" del baffino degli anni Trenta del Novecento. L'idea di nazione deriva dagli elementi culturali che caratterizzano la storia di un gruppo etnico. Gli elementi culturali che si sono delineati nel corso dei secoli in Italia sono dovuti ai gruppi di popoli che sono arrivati emigrandovi nel corso del tempo e aggiungendo qualcosa o adeguando (spesso forzatamente) qualcosa della loro cultura a quella che vi trovavano. La nostra nazione e la nostra "identità" sono totalmente plurali e multiverso: non abbiamo avuto una "lingua" "nazionale" fino al Novecento, avevamo 100 dialetti e lingue diverse parlate sul territorio. Le religioni "italiane" quante sono? Togliamo di mezzo valdesi, ebrei? L'appartenenza alla storia italiana quanti ce l'hanno o possono dire di averla? I Romani sono arrivati fino in Irak, in Romania, in Inghilterra, la storia di queste "nazioni" è intrecciata con la nostra e la nostra cultura. In Italia sono arrivati tutti, dai popoli delle steppe ai greci, lo nostra storia è intrecciata con la loro. I nostri primi poeti scrivevano in provenzale, il Milione è scritto in lingua d'oil, Manzoni sapeva forse meglio il francese dell'italiano (che manco esisteva)...
Non c'è nulla di "unitario" ed "identico" nella nostra cultura/nazionalità.

Se poi si parla di "senso/sentimento" di appartenenza a questa cultura. Io mi sento di appartenere a tutte le culture, mi sento di essere cittadino del mondo, mi sento di poter condividere con un tedesco/ceco/ebreo la genialità di un kafka o con un russo la grandezza di Dostoevskij. Non vedo perché dobbiamo intendere questo concetto in senso "escludente". Voglio vedere quanto questo "sentimento di appartenenza" sia ancora più aperto e plurale per qualcuno che nasce da genitori o nonni di cittadinanza diversa...
Va bene, si tratta di sport, criteri ci devono essere e ci sono. Così come ci sono criteri per gli stati (e le nazioni) che indicano "l'italiano" come colui il quale sta in Italia per un certo tempo, dieci anni (Robertson potrebbe diventare cittadino italiano presumo), o è figlio/discendente di cittadini italiani, o nasce in Italia. Altri criteri non ci sono e se li cerchiamo in cose complicate e pericolose come la "selezione" per lingua, religione, cultura, storia, cadiamo quanto meno nel controsenso, se non in tragedie come quelle sopra menzionate a proposito del baffino degli anni Trenta...
questo e' arrampicarsi sugli specchi. qui non si sta facendo una lezione di antropologia. si parla di sport. uno e' italiano se e' italiano
Shye
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Re: Italia - Galles

Messaggio da Shye »

Laporte ha scritto:
milesgersenroma ha scritto:quindi quando la nazionale di calcio
per esempio agli ultimi europei
o per meglio dire
nei mondiali di germania era valcareggi
quando avevamo vinto solo due mondiali negli anni 30 e ...2° quattro anni prima
si fece buttare fuori nel giorne eliminatorio
aveva buttato 4 anni + 30 nel cesso?

e quindi si doveva buttare tutto il movimento, uscire dai mondiali e europei e ammazzare bambino e acqua sporca?
No di certo. E' il contrario. La nazionale fa cagare perchè tutto il rugby italiano fa cagare. E' la cartina di tornasole.

Ma d certo il livello tecnico del campionato italiano e sceso notevolmente e peggio ancora quello dei giocatori italiani (11 anni fa con 4 giocatori di formazione estera battevano Scozia e Irlanda e a momenti anche il Galles, segno del valore dei "nostri" giocatori indigeni di allora). Il sei nazioni non è dunque servito a far crescere il movimento. E d'altronde una nazuionale in qualuqnue sport cresce se cresce cosa ha alle spalle, non uil contrario.

Dunque la "piramdide rovesciata" della nazionale che traina il movimento non ha dato i risultati sperati. E non credo che tarsferire il princicpio ai club (ossia CL) risolva.

Se il livello dei nostri giocatori crescerà, crescerà anche la nazionale.
Aridaje..è vero, è ovvio, il problema principale è fare giocare i giovani italiani in Super10.
Ma se anche giocano in 500, non è che giocando tra di loro diventeranno mai fenomeni.
E' indispensabile avere ANCHE (e non solo) una competizione di alto livello che faccia giocare i migliori tra tutti quelli che giocano in Super10.
Certo, il problema principale è farlì giocare lì..
Vincitore Trofeo Nostradamus 2007
'Difesa Piavesca'®
'Quoto col sangue'®
luqa
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Re: Italia - Galles

Messaggio da luqa »

paparoga

mi pare una discussione di poco senso e che rischia di sfociare in una chiusura mentale: a questo punto faresti giocare solo atleti nati in Italia, da famiglie italiane da generazioni, cresciuti in Italia e che hanno giocato e giocano in Italia.

Lo sappiamo che l'IRB è più elastica e che alcuni deglo oriundi e naturlaizzati sono il meglio che ilrugby italiano può offrire.



laporte

va bene, ma ribadisco che è necessario che i nostri giocatori si confrontino con gli altri in maniera continuativa.
Se vanno agiocare in Francia O Inghilterra la FIR dice che li spremono,
se siparla di CL , c'è chi dice che è eleitario ed ammazza il campionato...

facciamo una cosa, in galles e Irlanda c'è ancora il campionato per club...offriamo a loro e ai club di II divisioen francese di scontrarsi con i nostri di S10 e A1 per alemno una decina di partite l'anno.
zorrykid
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Re: Italia - Galles

Messaggio da zorrykid »

Laporte ha scritto:
zorrykid ha scritto:
Laporte ha scritto:
milesgersenroma ha scritto:quindi quando la nazionale di calcio
per esempio agli ultimi europei
o per meglio dire
nei mondiali di germania era valcareggi
quando avevamo vinto solo due mondiali negli anni 30 e ...2° quattro anni prima
si fece buttare fuori nel giorne eliminatorio
aveva buttato 4 anni + 30 nel cesso?

e quindi si doveva buttare tutto il movimento, uscire dai mondiali e europei e ammazzare bambino e acqua sporca?
No di certo. E' il contrario. La nazionale fa cagare perchè tutto il rugby italiano fa cagare. E' la cartina di tornasole.

Ma d certo il livello tecnico del campionato italiano e sceso notevolmente e peggio ancora quello dei giocatori italiani (11 anni fa con 4 giocatori di formazione estera battevano Scozia e Irlanda e a momenti anche il Galles, segno del valore dei "nostri" giocatori indigeni di allora). Il sei nazioni non è dunque servito a far crescere il movimento. E d'altronde una nazuionale in qualuqnue sport cresce se cresce cosa ha alle spalle, non uil contrario.

Dunque la "piramdide rovesciata" della nazionale che traina il movimento non ha dato i risultati sperati. E non credo che tarsferire il princicpio ai club (ossia CL) risolva.

Se il livello dei nostri giocatori crescerà, crescerà anche la nazionale.
Non è che schiacci il bottone e cresce il movimento... Ad esempio lo scorso anno l'under 13 giocava, sul campo piccolo con mischie e touch. Quest'anno non ci sono ne mischie e ne touch. Il prossimo anno si dovrebbe giocare sul campo grande con mischie e rimesse laterali. Capirai che casino per un ragazzo che sta imparando. Programmazione della serie oggi speriamo che me la cavo.... :|

?????
Per ottenere una crescita del movimento bisogna avere una stabilità di regolamenti. Non puoi cambiare continuamente. Come fai ad organizzarti sia sul piano del lavoro sul campo dell'organizzazione delle squadre. Pensa solo al fatto di sto cavolo di Celtic, inventata dopo le sconfitte d'autunno siamo a marzo e non si sa ancora nulla. E' troppo facile dire fai cosi, fai colà... Fare e disfare costa soldi e sono tutti a carico delle società... :?
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paparoga
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Re: Italia - Galles

Messaggio da paparoga »

luqa ha scritto:paparoga

mi pare una discussione di poco senso e che rischia di sfociare in una chiusura mentale: a questo punto faresti giocare solo atleti nati in Italia, da famiglie italiane da generazioni, cresciuti in Italia e che hanno giocato e giocano in Italia.

Lo sappiamo che l'IRB è più elastica e che alcuni deglo oriundi e naturlaizzati sono il meglio che ilrugby italiano può offrire.



laporte

va bene, ma ribadisco che è necessario che i nostri giocatori si confrontino con gli altri in maniera continuativa.
Se vanno agiocare in Francia O Inghilterra la FIR dice che li spremono,
se siparla di CL , c'è chi dice che è eleitario ed ammazza il campionato...

facciamo una cosa, in galles e Irlanda c'è ancora il campionato per club...offriamo a loro e ai club di II divisioen francese di scontrarsi con i nostri di S10 e A1 per alemno una decina di partite l'anno.
il fatto e' che io non penso proprio che siano meglio
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Re: Italia - Galles

Messaggio da diddi »

E parliamone, di questa partita.
Loro si presentano infarciti di riserve. Non so fino a che punto queste riserve avranno il dente avvelenato: pochi di loro possono essere presi in considerazione per il XV di settimana prossima, vengono schierati solo per far riposare i titolari. Ce n'è più che abbastanza per batterci ovviamente, ma le nostre chances aumentano.
In prima linea loro hanno un chiaro sopravvento per il peso (Yapp-Bennett-Thomas fanno circa 350 kg insieme :shock: , i nostri viaggiano sui 320 kg), spero che i nostri facciano valere la loro esperienza (109 caps contro i loro 38).
In seconda hanno un gladiatore come A-W Jones e uno spilungone da 206cm, Charteris; il sito del club e quello della WRFU lo accreditano di 126/127 kg, a vedere il soggetto mi pare difficile immaginarlo sopra i 110kg, a meno che non abbia guadagnato peso ultimamente. Ricorda un po' il sudafricano Bekker. A mio modo di vedere, è un giocatore che non vale né Dellapè né Del Fava e potrebbe costituire un anello debole; ma è un bel po' che non lo vedo giocare e potrebbe aver colmato qualche lacuna.
In terza linea Thomas, che è un giocatore piuttosto "sporco" (nei limiti della corretezza), non vale nemmeno lontanamente Ryan Jones; così come il pur promettente Dafydd Jones è ancora altra cosa rispetto a Martyn Williams (e al nostro Maurone); Powell può dare molto filo da torcere allo stesso Parisse.
Il confronto tra le mediane è interessante, sicuramente a nostro sfavore, ma i progressi di McLean come apertura lo rendono "intrigante". Qui andranno trovate delle contromisure per limitare al massimo Hook (incursioni delle terze o simili), perché questo, se appena ha un metro di spazio, sguscia che è una meraviglia.
Nei centri c'è da registrare il ritorno di Henson, messo in coppia con l'emergente Roberts. Henson in forma è un flagello, ma ora ritorna da un infortunio e spero che la sua forma attuale sia analoga a quella di Castrogiovanni finora. Alle ali, abbiamo una lato in cui si fronteggiano quelli "pesi", Jones e Pratichetti; mentre dall'altra parte sembra essere una gara di velocità e freschezza tra (udite! udite!) il world's best player Shane Williams e il semi-esordiente Giulio Rubini Immagine. Se questa non è fiducia nei giovani...
L'estremo: a me personalmente, ma non credo di essere l'unico, Byrne sta sugli zebedei almeno per quanto è bravo, ed è veramente molto bravo. Non so che darei per vederlo uscire dal campo a testa bassa, ma temo che dovrò aspettare ancora un po'.

La panchina: se i titolari dovessero trovarsi in difficoltà, i veri titolari possono sempre subentrare. Tra gli avanti il confronto tutto sommato regge; ma Jones-Orquera e soprattutto Phillips-Canavosio sono abbinamenti che perdiamo nettamente. Rimane un improponibile Shanklin-Quartaroli Immagine.

Che i numi del rugby ce la mandino non buona, ma ottima! :lol:
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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