chiarissimo ha scritto:Trovandomi oltralpe per lavoro, martedi ho acquistato Midi Olympique - il bisettimanale tuttorugby francese.
Eccoci. Devo essere onesto, mi aspettavo questa stoccata da un giornale britannico, invece arriva dalla Francia, ma la sostanza non cambia.
Ricordate tutti quelli che dicevano: ah, ma Mallett con le sue scelte folli metterà in cattiva luce se stesso, sarà lui che ne avrà danni? Bene, leggete questo articolo.
Come avevo ampiamente previsto, la litania mallettiana "Italiano no buono gioca rugby" sta dando i suoi frutti. La sostanza dell'articolo è: Mallett è un meraviglioso allenatore impossibilitato ad allenare perché allena una squadra di 14 polli e un fuoriclasse.
E si va oltre: non sarà, al limite, la Federazione italiana a cacciarlo, sarà Mallett che deciderà se andare o restare.
Magari, c'è qualcuno anche su questo forum che pensa che il rugby italiano sia quello che pensano alcuni Francesi, ma il senso di quello che scrivo non è ravvivare quel dibattito.
Il senso è fare notare che, come avevo precisato in tempi non sospetti, chi lo ricorda anni fa ricorda che Mallett è un mago della comunicazione, uno capace di piegare le conferenze stampa al suo volere. E la sua strategia, ovvero riverginizzarsi gettando le colpe addosso al rugby italiano ha avuto successo completo. L'Italia non ha una Nazionale: ha un supereroe e 14 poveracci in mutande.
Sorrido pensando a quelli che hanno detto che era tutta colpa dei giornalisti, che Mallett aveva problemi linguistici (alla faccia, chissà come ci cucinava se sapeva bene l'italiano!), che i ragazzi si innervosivano per colpa delle critiche della stampa e dei tifosi.
In due anni, sullo stesso giornale, l'Italia è passata da forza emergente del 6 Nazioni, rispettata e con almeno 5 giocatori di livello assoluto, a squadra perdente fatta di comprimari con un fuoriclasse. Il rugby italiano non è pronto a gente come Mallett, ma non per le ragioni che vengono portate; non è pronto perché i professionisti sono anche questo, se (con onestà che lascio ad altri di giudicare) preferiscono usare ogni mezzo per preservare il proprio buon nome a detrimento del movimento.
La cosa più incredibile è che forse Mallett resterà (quando avrà fatto i suoi conti...), ponendosi come il secondo eroe solitario della Nazionale italiana, un uomo di virtù che resta sulla tolda di una nave che viaggia verso gli scogli per colpa di un equipaggio: gl basterà un tardivo colpetto di timone, per sentire gli "Osanna" dei suoi amici giornalisti (francesi e britoni).
Ci ha cotti a puntino, il furbo sudafricano. E' stato proprio bravo. Mallett pro domo sua...