Ad blocker detected: Our website is made possible by displaying online advertisements to our visitors. Please consider supporting us by disabling your ad blocker on our website.
diddi ha scritto:
hanno fatto due mete su calcia&corri tipo BBZ e situazione di gioco rotto
Voglio concentrarmi su questo: mi chiedo perché mai abbiamo smesso di fare queste cose anche noi dato che si vinceva giocando bene al piede, spingendo di mischia e sfruttando gli errori altrui. Ci siamo messi a fare i fenomeni e provare il gioco alla mano e non arriviamo mai a fare più di 3-4 fasi senza fare un errore. Avevamo un gioco semplice e redditizio fatto di conquista del possesso, terreno preso metro per metro con mischia e pick and go, giocavamo di calci in touche e di spostamento tendenzialmente fatti decentemente e di buoni up & under (il buon Bortolussi ne faceva anche troppi).
Ora abbiamo "rivoluzionato" il gioco tentando di andare sempre di più alla mano per di più con un MM come Griffen che, povero lui, impiegava 10 minuti ad arrivare sulla ruck, azioni lentissime che ci trovavano puntualmente coperti e nelle rare occasioni in cui eravamo in soprannumero gli ovali che mai arrivavano alle ali. Si avanzava o con invenzioni/casualità più o meno cercate (i famosi/famigerati sottomani di Sergio, il calcetto di Marcato contro i francesi, la scivolata di Griffen, le pedatine di Canale) per il resto abbiamo placcato (Zanni e Mauro in cima alla classifica di specialità lo dimostrano), fatto una montagna di errori (touche, in-avanti ecc.) e cercato improbabili avanzamenti alla mano con pochissima organizzazione offensiva.
E quando, come contro il Galles, abbiamo giocato alla maniera che ci viene meglio siamo stati in partita. Insomma oltre al crollo psicologico (venivamo dalla buonissima prestazione contro gli australi, poi una media-scarsa contro gli argentini e una decisamente sottotono contro i pacifici, il trend era discendente, Mallet ci ha messo la benzina di quel primo tempo tragico di Twickenam che ha dato la spallata decisiva) c'è anche una pesante questione di "piano di gioco" e di scelta del "cosa fare" in campo che va discussa e lo staff tecnico deve ovviamente essere coinvolto...
Ti dirò, secondo me in FIR volevano prendere un francese apposta (si parlava di Saint-André) per impostare un nuovo tipo di gioco, solo che i coach francesi top aspettavano di insediarsi sulla poltrona di Laporte (quello vero).
Alla fine abbiamo ingaggiato Mallett, tutt'altro che una cattiva scelta sulla carta, dandogli il compito, passato il primo 6N, di dare un nuovo gioco alla Nazionale, che ci mettesse alla pari con le altre Nazioni "tier 1". Le statistiche dicono che il tentativo c'è stato. A mio modesto avviso, la strada è quella giusta, se vogliamo crescere. Dovremo ancora passare per qualche batosta, temo.
Le batoste continueremo a prenderle (ma non avevamo smesso un paio di anni fa con Berbizier ?) soprattutto se la conduzione tecnica sarà ancora affidata all' "elefante entrato nella nostra cristalleria" .
Per migliorare il gioco della nostra nazionale occorre,tra le altre cose, che i ragazzi riconquistino la fiducia nelle loro possibilità (che non sono così scarse) e questo sarà ben difficile con un tecnico che non li stima e scarica su di loro tutte le responsabilità,comprese le sue (non poche).
diddi ha scritto:
hanno fatto due mete su calcia&corri tipo BBZ e situazione di gioco rotto
Voglio concentrarmi su questo: mi chiedo perché mai abbiamo smesso di fare queste cose anche noi dato che si vinceva giocando bene al piede, spingendo di mischia e sfruttando gli errori altrui. Ci siamo messi a fare i fenomeni e provare il gioco alla mano e non arriviamo mai a fare più di 3-4 fasi senza fare un errore. Avevamo un gioco semplice e redditizio fatto di conquista del possesso, terreno preso metro per metro con mischia e pick and go, giocavamo di calci in touche e di spostamento tendenzialmente fatti decentemente e di buoni up & under (il buon Bortolussi ne faceva anche troppi).
Ora abbiamo "rivoluzionato" il gioco tentando di andare sempre di più alla mano per di più con un MM come Griffen che, povero lui, impiegava 10 minuti ad arrivare sulla ruck, azioni lentissime che ci trovavano puntualmente coperti e nelle rare occasioni in cui eravamo in soprannumero gli ovali che mai arrivavano alle ali. Si avanzava o con invenzioni/casualità più o meno cercate (i famosi/famigerati sottomani di Sergio, il calcetto di Marcato contro i francesi, la scivolata di Griffen, le pedatine di Canale) per il resto abbiamo placcato (Zanni e Mauro in cima alla classifica di specialità lo dimostrano), fatto una montagna di errori (touche, in-avanti ecc.) e cercato improbabili avanzamenti alla mano con pochissima organizzazione offensiva.
E quando, come contro il Galles, abbiamo giocato alla maniera che ci viene meglio siamo stati in partita. Insomma oltre al crollo psicologico (venivamo dalla buonissima prestazione contro gli australi, poi una media-scarsa contro gli argentini e una decisamente sottotono contro i pacifici, il trend era discendente, Mallet ci ha messo la benzina di quel primo tempo tragico di Twickenam che ha dato la spallata decisiva) c'è anche una pesante questione di "piano di gioco" e di scelta del "cosa fare" in campo che va discussa e lo staff tecnico deve ovviamente essere coinvolto...
Ti dirò, secondo me in FIR volevano prendere un francese apposta (si parlava di Saint-André) per impostare un nuovo tipo di gioco, solo che i coach francesi top aspettavano di insediarsi sulla poltrona di Laporte (quello vero).
Alla fine abbiamo ingaggiato Mallett, tutt'altro che una cattiva scelta sulla carta, dandogli il compito, passato il primo 6N, di dare un nuovo gioco alla Nazionale, che ci mettesse alla pari con le altre Nazioni "tier 1". Le statistiche dicono che il tentativo c'è stato. A mio modesto avviso, la strada è quella giusta, se vogliamo crescere. Dovremo ancora passare per qualche batosta, temo.
Le batoste continueremo a prenderle (ma non avevamo smesso un paio di anni fa con Berbizier ?) soprattutto se la conduzione tecnica sarà ancora affidata all' "elefante entrato nella nostra cristalleria" .
Per migliorare il gioco della nostra nazionale occorre,tra le altre cose, che i ragazzi riconquistino la fiducia nelle loro possibilità (che non sono così scarse) e questo sarà ben difficile con un tecnico che non li stima e scarica su di loro tutte le responsabilità,comprese le sue (non poche).
come sarebbe bello poter prendere visione dei piani di gioco dell'italia in questo 6N..almeno per capire come erano strutturati, cosa indicavono e come sono stati eseguiti...giusto per chiarire un po di responsabilità
immagino la federazione non sia disposta a pubblicarli eh!