Troncon si occupava della difesa? Che significa di preciso?Gazzettino ha scritto:I due che si sentono con più insistenza sono quelli di Giampiero De Carli allenatore degli avanti al posto di Carlo Orlandi e Andrea Cavinato allenatore dei trequarti al posto di Philippe Cariat (in scadenza di contratto). Dalla Francia per la mischia rimbalzano anche le candidature di Laurent Rodriguez (in lizza per diventare ct prima di Mallett) e Fabrice Landreau (ex tallonatore della Francia, co-allenatore allo Stade Francais ai tempi di Mallett, ora al Montauban). Svolta anche per la difesa (affidata nel Sei Nazioni ad Alessandro Troncon) visto quanto dice il presidente: «Non è stata all’altezza. Si potevano subire 21 mete nei tornei del 2000/01, quando in compenso ne segnavamo molte di più, non ora. L’impostazione difesiva deve subire delle modifiche».
E' già stato detto ma che senso ha dare degli assistenti ancora scelti dalla federazione? Come può Mallet accettare per la seconda volta di avere persone non scelte da lui o comunque non di sua fiducia? O quanto meno, se accetta dobbiamo dare per scontato che gli assistenti che gli vengono posti di fianco siano concordati con lui.
Checchinato ha gestito i rapporti con i giocatori (penso ad esempio alle manfrine infinite di scuse, giustificazioni, precisazioni nel "caso Lo Cicero"), almeno con alcuni giocatori (e con alcuni club, vedasi querelle con Padova) non proprio al massimo livello di accortezza (o possiamo chiamarla sensibilità, furbizia, attenzione...).Gazzettino ha scritto:Chi non sembra rischiare nulla oltre al riconfermato ct Nick Mallett («È uno dei migliori tecnici al mondo, come facciamo a metterlo in discussione?» spiega Dondi il motivo del rinnovo) è il manager Carlo Checchinato. Da più parti è additato come uno dei motivi della disfatta. In realtà sembra saldo in sella, perchè braccio operativo del presidente e del consiglio federale (da cui ha avuto la delega al ruolo). Dopo essersi salvato dal cucchaio di legno con John Kirwan (2005) sembra concederà il bis con quello del 2009.
Mallet: abbiamo speso fiumi di inchiostro. Dopo un 6 nazioni di buon livello ne ha fatto uno pessimo. E proprio quando ha iniziato a metterci del suo. Sarà anche uno dei migliori al mondo ma forse non è adeguato ad allenare l'Italia. Ha fatto errori tecnici madornali ed è in parte responsabile della nostra involuzione nel gioco, ha tentato di impostare una sua idea di rugby molto fisico e più giocata alla mano, per poi tornare paurosamente al piede dopo i primi nefasti risultati, che forse poco si adegua alle individualità della nostra compagine (che storicamente rende su un gioco molto basilare fatto di possesso, mantenimento del campo, calci di spostamento per guadagnare campo, sfruttamento degli errori altrui, punti presi su punizioni ecc.).
Dire che è uno dei migliori al mondo significa poco. Forse più che "il migliore" serve chi riesce a plasmarsi con la squadra e il livello del nostro rugby, il che non è detto che venga bene anche al "migliore"...
Ecco l'unica cosa sensata viene bocciata con motivazioni francamente assurde. Non si dice di giocare tutti i test match contro Uruguay e Portogallo ma, santo cielo, almeno fare sui tre incontri nelle due sessioni di test match almeno uno "abbordabile" per poter sperimentare anche noi qualche nuova soluzione, non perdere posizioni del ranking continuamente, rafforzare gli automatismi (penso soprattutto alla mediana e agli infiniti cambi di giocatori in ruoli così basilari) creare morale e far esordire gente in prima squadra magari non proprio contro gli all blacks.Gazzettino ha scritto:Se Mallett non è messo in discussione come ct nonostate i cattivi risultati, il presidente della Fir lo bacchetta sull’appello fatto per chiedere all’Irb di fare incontrare all’Italia avversari in posizione più bassa nel ranking rispetto agli azzurri. «Non voglio sentir parlare per vincere di giocare con squadre più deboli - afferma Dondi - perchè saremmo noi ad adattarci al loro livello». Infine una frecciata sul’Italia orfana del maul, unica arma offensiva. «Anche l’Irlanda con le vecchie regole otteneva molto dalla rolling maul, ma in questo torneo ha trovato il modo di segnare lo stesso. Perchè non dovremmo riuscirci noi?». Un problema da tecnico, non da presidente federale. A Mallett l’arduo compito di risolverlo. Con l’Irlanda il suo connazionale Gert Smal (assistant per gli avanti) c’è riuscito. Lui con l’Italia ha fatto cilecca.
