Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Umaga4ever
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da Umaga4ever »

ATHLONE ha scritto:
Umaga4ever ha scritto:
ATHLONE ha scritto:
giangi2 ha scritto:Tanto per completare l'informazione (però se qualcuno ne sa di più può spiegare meglio la cosa), esiste anche un limite superiore (non so quanto sia) oltre il quale la ritenuta del 18% non è più "definitiva", ma si deve fare una dichiarazione dei redditi normale e si rientra nella tassazione normale (non so però per certo quanto sia questo limite di compenso annuo e se questo faccia decadere lo status di sportivo dilettante e quindi imponga un diverso inquadramento - cosa comunque abbastanza complicata per le società sportive, che non possono avere lavoratori dipendenti).
28.158,28€ se le normative non sono cambiate di recente: quindi per la quota da 7.500 a 28.158,28 si paga la ritenuta d'imposta a titolo definitivo, oltre la ritenuta d'acconto saldando poi l'imposta secondo l'aliquota corretta...
Athlone quello che dici è corretto, solo che vorrei precisare che la ritenuta è quella del primo scaglione d'imposta cioè 23% (sono precisino), se il reddito percepito annualmente è di 7.500 euro (perchè rientra nella ex no-tax area) non vanno indicati in dichiarazione.
veramente no: la no tax area e l'esenzione fino a 7.500€ sono due cose diverse!!! e soprattutto sono cumulabili...

esempio: io sono lavoratore dipendente, e come tale beneficio della no tax area fino a 8.000€, oltre pagherò secondo gli scaglioni (23% da 8.000€ a 15.000€, 27% da 15.000€ a 28.000€ e così via); poi sono anche arbitro di rugby ed in questo caso fino a 7.500€ di entrate dalla FIR non sono soggetto a contribuzione.

Da notare che i 7.500€ sono l'esenzione massima che spetta per contribuente: se facessi oltre all'arbitro di rugby il bagnino, per dire, avrei diritto ad un unico plafond (ed infatti per consentire controlli incrociati su quei soggetti che dimenticano, per così dire, di inserire in dichiarazione i contributo esenti, ciascun ente/federazione/società dichiara all'agenzia delle entrate tutti i soggetti che sono stati remunerati).

nella piscina che frequentavo, ad esempio, i giocatori (di A2) erano dipendenti della piscina, con reddito di 8.000€ annui, e collaboratori della squadra, con reddito di 7.500€: 15.500€ annui puliti esentasse, pari a 1.200€ al mese su 13 mensilità...

mica male per un dilettante eh? :-]
infatti ho detto ex no tax area, comunque, si non male per un dilettante.
Infatti il collaboratore dovrebbe dichiarare di aver percepito altri compensi o no.
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Keynes ha scritto:Il moltiplicatore è un'opportunità
Laporte
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da Laporte »

giangi2 ha scritto:Anche adesso le società rugbystiche sono dilettantistiche, e i giocatori non professionisti, ma vengono pagati con rimborsi spese per sportivi dilettanti. Da questo punto di vista non credo che la legge Bosman sia applicabile al rugby. Il numero di stranieri non dipende da questo (o forse dipende dal fatto che i giocatori costano meno con questa "forma" rispetto all'eventuale status di lavoratori dipendenti, e gli argentini/neozelandesi/ecc. si accontentano più degli italiani).
Chissa che spese ha Gossen....
pinturicchio
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da pinturicchio »

Il persorso dei giocatori sarà il seguente:

fino alla under 16 ai club
poi prima selezione con le accademie under 17/18 della federazione
poi seconda selezione con accademia Under 20 della federazione
poi terza selezione con i migliori che andranno alla franchigie italiane e/o all'estero
poi la nazionale

è ovvio che il super 10 diventerà un campionato di semi dilettanti ed io spero di soli italiani.

A mio avviso le squadre italiana di super 10 non avranno le potenzialità ne le risorse per giocare le coppe europee
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PiVi1962
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Sistema di compensazione

Messaggio da PiVi1962 »

Sono d'accordo nel differenziare professionismo da dilettantismo molto chiaramente.
Poiché il professionismo implica un'appetibilità economica, sarà solo il futuro a dire se l'Italia può sostenere 2 o 4 o 16 franchigie professionistiche, che giochino in una sorta di superlega europea (immagino che la Spagna possa in breve tempo -4-5 anni- fornire franchigie alla Celtic League, ed in prospettiva più lontana anche la Germania, tutti mercati che aumenterebbero il giro d'affari in modo notevole); diciamo un campionato dell'Europa occidentale stile NBA.

Uno dei veri problemi è lo scontro tra federazione, club professionistici di vertice e resto del movimento: nemmeno la federazione più ricca al mondo, che è quella inglese, è stata esente da fortissimi attriti tra le varie entità. Lo scontro, ovviamente, è su come ripartire le risorse economiche per il bene generale del movimento.

Come e quanto retribuire le squadre dilettantistiche che fanno formazione, ed in ogni caso come finanziare il rugby "paesano" (community rugby)?
Che relazioni economiche devono esserci tra Federazione e Lega delle squadre professionistiche?
Etc. etc.

Ed in tutto questo, che ruolo avrebbe la federazione europea FIRA-AER (l'equivalente dell'UEFA nel calcio)? Nel calcio vi è un forte contrasto tra club e federazione, nel basket la frattura portò per qualche tempo a due diverse manifestazioni internazionali per club.
E l'IRB che poteri avrebbe per indirizzare il tutto?

Ci sono vari livelli decisionali, e probabilmente una soluzione valida per il 2010 non lo sarà più nel 2016. Bisognerà assicurare anche l'evoluzione del sistema.
Laporte
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Re: Sistema di compensazione

Messaggio da Laporte »

PiVi1962 ha scritto:Sono d'accordo nel differenziare professionismo da dilettantismo molto chiaramente.
Poiché il professionismo implica un'appetibilità economica, sarà solo il futuro a dire se l'Italia può sostenere 2 o 4 o 16 franchigie professionistiche, che giochino in una sorta di superlega europea (immagino che la Spagna possa in breve tempo -4-5 anni- fornire franchigie alla Celtic League, ed in prospettiva più lontana anche la Germania, tutti mercati che aumenterebbero il giro d'affari in modo notevole); diciamo un campionato dell'Europa occidentale stile NBA.

Uno dei veri problemi è lo scontro tra federazione, club professionistici di vertice e resto del movimento: nemmeno la federazione più ricca al mondo, che è quella inglese, è stata esente da fortissimi attriti tra le varie entità. Lo scontro, ovviamente, è su come ripartire le risorse economiche per il bene generale del movimento.

Come e quanto retribuire le squadre dilettantistiche che fanno formazione, ed in ogni caso come finanziare il rugby "paesano" (community rugby)?
Che relazioni economiche devono esserci tra Federazione e Lega delle squadre professionistiche?
Etc. etc.

Ed in tutto questo, che ruolo avrebbe la federazione europea FIRA-AER (l'equivalente dell'UEFA nel calcio)? Nel calcio vi è un forte contrasto tra club e federazione, nel basket la frattura portò per qualche tempo a due diverse manifestazioni internazionali per club.
E l'IRB che poteri avrebbe per indirizzare il tutto?

Ci sono vari livelli decisionali, e probabilmente una soluzione valida per il 2010 non lo sarà più nel 2016. Bisognerà assicurare anche l'evoluzione del sistema.
sulla FIRA-AER permettimi di essere dubbioso: essa è una UEFA in minore. Le squade anglossassoni ne fanno parte solo formalmente ed anche Italia e Francia sono più legate allì'ERC che ad essa..
GiorgioXT
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da GiorgioXT »

pinturicchio ha scritto:Il persorso dei giocatori sarà il seguente:

fino alla under 16 ai club
poi prima selezione con le accademie under 17/18 della federazione
poi seconda selezione con accademia Under 20 della federazione
poi terza selezione con i migliori che andranno alla franchigie italiane e/o all'estero
poi la nazionale
Questo è il progetto attuale della federazione . Lasciando pure da parte i costi, concentriamoci sui numeri : ammettendo che
riescano a rastrellare i migliori giocatori validi a 16 anni, e che rispondano a quell'età ai criteri fisici che tanto piacciono in fir, avranno :
70-90 giocatori al massimo nelle accademie under 18
30-40 nell'accademia di Tirrenia Under 20
Sembra buono .. no ?

ed invece è un DISASTRO , perchè attualmente la Nazionale U20 può/potrebbe attingere da un bacino di 230 giocatori di livello medio alto e altri 150 almeno di livello medio, la Nazionale under 18 da un bacino grande il doppio.
Anche ammettendo che la "superiore tecnica" si apprenda solo dalla FIR (le cose viste in campo in questi anni me ne fanno dubitare), quanti potenziali atleti si perdono in questo modo? ma non dovremmo invece cercare di aumentare la basa per avere più possibilità di scelta?
Inoltre, questa è una strada senza ritorno ! come già dimostrato da Tirrenia , LA NAZIONALE è FATTA DAI GIOCATORI MIGLIORI = I GIOCATORI MIGLIORI SONO A TIRRENIA = NAZIONALE=TIRRENIA , una struttura autoreferenziale che ignora i risultati come verifica e che è obbligata ad autoproteggersi per salvarsi il posto...

pinturicchio ha scritto: è ovvio che il super 10 diventerà un campionato di semi dilettanti ed io spero di soli italiani.

A mio avviso le squadre italiana di super 10 non avranno le potenzialità ne le risorse per giocare le coppe europee
Questo significherà semplicemente che sarà ancora più difficile formare giocatori per la nazionale, che la maggioranza dei nostri giocatori
giocherà a ritmi più lenti e livelli più bassi di quelli attuali; i giocatori saranno di meno e meno bravi.
Proprio un bel modello di sviluppo; e tutto questo per cosa ? per permettere a Mallet ed al suo staff di avere i giocatori a disposizione in modo continuativo per gli esperimenti ? per avere i risultati del Connacht o Glasgow in 2 anni ?
tonione
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da tonione »

per orientarsi serve seguire la pecunia. dove va e dove andrà.

GiorgioXT prevede un'idiosincrasia: le nuove accademie seguiranno meno giocatori di adesso. e i club non saranno disposti a fornire nuove leve, o meglio, alcuni club non forniranno più talento, indi per cui la nazionale disporrà di un minor numero di giovani leve di livello. se fosse, non è una frattura, è la diaspora.
GiorgioXT
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da GiorgioXT »

tonione ha scritto:per orientarsi serve seguire la pecunia. dove va e dove andrà.

GiorgioXT prevede un'idiosincrasia: le nuove accademie seguiranno meno giocatori di adesso.
E' la semplice realtà : i selezionati nazionali under 17-under18 , cioè '92 e '93 sono 86; solo per restare nell'ambito veneto , nel girone 1 il Petrarca ha più di 55 under17 e schiera due squadre, lo stesso fa il Mogliano , San Donà ne ha 35, Tarvisum pochi meno, Benetton aveva due squadre poi ne ha ritirata una - ma certo almeno una 40ina di ragazzi... Venezia altri 30 , Vicenza e Bassano pochi meno, poi ci sono realtà altrettanto valide se non di più del girone 2 , Rubano, Udine, Valsugana , Belluno, Valpolicella .... ammettiamo che ci siano anche solo 5 giocatori validi (come base) per squadra... siamo a 100 giocatori solo con le squadre dei gironi 1 e 2 ...
giangi2
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da giangi2 »

Credo che il succo della questione sia molto semplice: secondo alcuni, chi sarà tagliato fuori dalla CL dovrà ridimensionare i propri budget e ridursi al semiprofessionismo, quindi la garanzia di un lavoro tecnico/fisico adeguato a formare giocatori di alto livello si avrà solo nelle accademie e nei club/franchigia di CL, che disporranno di risorse per avere strutture profesisonali. La conseguenza di tutto questo è che si farà selezione molto precocemente, e chi non sarà selezionato nelle accademie o franchigie sarà destinato a non migliorare come gli altri e ad essere automaticamente escluso dall'elite. Purtroppo la mia preoccupazione è questa. Si potrebbe ovviare con contributi federali/parametri economici a chi forma i giocatori che vanno in accademia/franchigia, ma dubito che possano essere in campo risorse per mantenere delle strutture professionali.
In definitiva, adesso abbiamo una base in allargamento e un vertice di qualità medio/alta; in futuro potremmo avere un vertice ancora più ristretto ma (forse) di migliore qualità, ma una base abissalmente più "povera". Il nodo di svolta starà nel "proteggere" la base dallo scivolare nel dilettantismo.
giangi2
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da giangi2 »

Cosa che i celtici riescono a fare grazie a tradizione e radicamento sociale e scolastico, pur partendo da una base numerica di abitanti e praticanti inferiore a quella italiana.
GiorgioXT
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Re: Ritorno al dilettantismo nel campionato italiano ?

Messaggio da GiorgioXT »

giangi2 ha scritto:Cosa che i celtici riescono a fare grazie a tradizione e radicamento sociale e scolastico, pur partendo da una base numerica di abitanti e praticanti inferiore a quella italiana.
Abitanti di sicuro .... praticanti ? vediamo : dati IRB

Irlanda
Number Of Clubs:
Number Of Registered Players: 114627
Number of Referees:418
Pre-teen Male Players:38642
Pre-teen Female Player:10000
Teen Male Player:37615
Teen Female Player:1400
Senior Male Player:25171
Senior Female Player:1799
Total Male Player:101428
Total Female Player:13199
Galles
Number Of Registered Players:47000
Senior Male Player:47000
Total Male Player:47000
Scozia
Number Of Clubs:234
Number Of Registered Players:32817
Number of Referees:335
Pre-teen Male Players:7556
Pre-teen Female Player:100
Teen Male Player:13402
Teen Female Player:412
Senior Male Player:10556
Senior Female Player:791
Total Male Player:31514
Total Female Player:1303
Italia
Number Of Clubs:718
Number Of Registered Players:61054
Number of Referees:701
Pre-teen Male Players:21587
Pre-teen Female Player:1638
Teen Male Player:21910
Teen Female Player:999
Senior Male Player:14475
Senior Female Player:445
Total Male Player:57972
Total Female Player:3082
Galles e Irlanda hanno il triplo ed il doppio di giocatori adulti, solo la Scozia meno di noi ...
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