metabolik ha scritto:Quasi miracolosamente sta venendo fuori una bella discussione sul rugby.
Poche palle, signori : il rugby consente la distruzione fisica dell'avversario, il rugby stabilisce delle regole che 'tendono' a preservare l'integrità dell'uomo che gioca ma che consentono il suo annientamento come avversario.
Questo è un dato di fatto, è una connotazione imprescindibile del gioco.
(Una marea di discussioni sul nostro amato Forum sono spesso frutto di un'inesperienza a riguardo, più si sale di livello e più la partita assomiglia a una guerra.
E convoca questo , e convoca quello, ma come ha giocato male quell'altro invece a quello do 9 (!) , però quest'altro non lo voglio più vedere.....come se in campo non ci fosse l'avversario normale che è pronto a rullarti e quello criminale pronto a metterti le dita negli occhi ).
Ho temuto fortemente l'avvento del professionismo proprio perchè temevo l'amplificazione, l'esasperazione della aggressività: se ti pagano per vincere, se è il tuo lavoro .. reggerà l'etica che è fondamentale per un sport di contatto collettivo? ; in compenso, ed è innegabile, il professionismo e la crescita del rugby mondiale ci fanno vedere un livello di gioco eccelso, tant'è che partite mitiche fino a qualche anno fa riviste oggi appaiono semi - noiose.
Tutto sommato i valori del rugby hanno per il momento retto anche grazie ad un post-monitoraggio arbitrale che non ha equivalente in nessuno sport.
Anche le nostre discussioni, il nostro attaccamento al Forum , hanno un nobile scopo quando discutiamo di episodi che riguardano la sottile linea rossa della violenza.
Per Madflyhalf :mo bèin ?! ma cosa l'è che non hai capito ? non metterti a fare il vitellone anche tu , mracmand, che di rugby ne capisi (proprio capisi , bulgnes)
Questa è un'interpretazione molto personale. Da nessuna parte è scritto che la distruzione fisica dell'avversario sia consentita, così come non è scritto che sia probito spezzare una gamba o staccare una testa; il buon senso e la "filosofia delle regole e del Rugby" dovrebbero bastare a far capire dove si collochi la differenza fra Sport e guerra. A parte il fatto che quando si usano vocaboli come guerra, annientamento, distruzione fisica si ha la sensazione che i toni non siano quelli giusti (sono sempre pareri personali), mi sembra che l'oggetto del discutere non sia più il gioco ed i giocatori ma una lotta selvaggia fra animali. Poco conta il monitoraggio post partita se i presupposti pre partita sono quelli della totale tolleranza verso atteggiamenti intimidatori e volutamente violenti (spero che sia comprensibile a tutti voi la differenza fra "violenza" e "fisicità").
Tu consideri la distruzione fisica dell'avversario una "connotazione imprescindibile del gioco" e questo spiega perchè i classici del Rugby ti annoino. C'è bisogno di vedere violenza, è un dato di fatto. Succede nello sport come nel cinema, nell'informazione e nella vita quotidiana.
Non si tratta di voler stravolgere le caratteristische del Rugby ma solo di mettere dei paletti atti a non snaturare l'essenza di esso: il RUGBY E' UNO SPORT, come tale è nato e poco conta che i tempi cambino.
Se, come dici tu, "i valori del rugby hanno per il momento retto", il merito è anche di una buona dose di orgoglio e positiva civetteria con il quale il popolo del Rugby ha sempre tenuto le distanze dallo stare al passo coi tempi tipico di altre discipline sportive, di un deciso rispetto delle regole scritte e non scritte e della tanto ostentata lealtà e correttezza di chi lo pratica e sostiene.
Pensare che che certi comportamenti antisportivi siano diventati parte integrante del gioco e siano giustificabili in quanto utili al conseguimento della vittoria è come sottoscrivere il moderno "refrain" secondo il quale sembra assodato che "il disonesto è furbo".
E' una questione di punti di vista!