No. L'introduzione del professionismo nel rugby ha tolto proprio questa possibilità: giocare ad alto livello e studiare allo stesso tempo. O fai l'uno, o fai l'altro, o fai il professionista e dedichi tutte le tue migliori energie allo sport a costo di allungare a dismisura il tuo cursus universitario/professionale, oppure lasci l'alto livello per dedicarti proficuamente allo studio.GiorgioXT ha scritto:IL Sedicenne poteva scegliere di continuare i suoi studi, e continuare con il rugby, in molte parti d'italia anche ad alto livello, magari non dappertutto, ma era questo il problema da affrontare ...
Perché altrimenti Cittadini avrebbe mollato l'alto livello per due anni? Perché i bravi giovani che non sono certi della Nazionale scelgono sempre più l'ingresso nei gruppi sportivi delle Forze dell'Ordine?
Non posso dirlo con certezza perché non conosco gli stipendi, ma dubito fortemente che un giocatore italiano medio di S10 (cioè non nel giro della Nazionale) possa prescindere da una preparazione professionale in virtù di quello che può mettere da parte giocando. Con le due franchige questo dovrebbe essere possibile, dal momento che il giro di denaro è superiore (a partire dagli 8 milioni di capitale minimo esigiti), adeguato, almeno nelle intenzioni, a competere col vertice continentale.
Insomma, chi giocava nel S10 era virtualmente obbligato a proseguire in parallelo la formazione professionale, il che, per inciso, lo metteva anche in condizione di svantaggio rispetto allo straniero venuto in Italia apposta per fare rugby; chi giocherà nelle franchige, dovendosi dedicare interamente al rugby, dovrà anche essere assistito meglio finanziariamente.
Il coraggio non mi manca.GiorgioXT ha scritto:Ci vuole coraggio ad essere così ottimisti... per il momento non solo non vi è assolutamente nulla realizzato concretamente di quello che dici , ma se il rugby italiano sarà dilettantistico , fatto salvo le due franchigie di CL (fonte: Ascione ) questo significa concretamente che stanno formando (e lasciamo perdere il lato scolastico/professionale, almeno avessero copiato i Centre de Formation Francesi o la Welsh academy) una 90ina di ragazzi che nella migliore delle ipotesi dovranno sperare di venire scelti (una decina all'anno ad essere estremamente ottimisti) da DUE franchigie/società? - direi che è proprio una situazione paradisiaca rispetto al Super10 e serie A dello scorso anno !
Non è strano che per il momento non ci sia nulla di quello che dico, si parte dalla prossima stagione, è tutto da costruire.
La "decina" di cui tu parli (probabilmente saranno meno) è la quota di ragazzi che potranno permettersi di vivere solamente di rugby. Oggigiorno questi ragazzi sono pochissimi in Italia: anche chi entra in rosa in una squadra del S10 non può vivere di solo rugby (magari potrebbe farlo sul momento, ma non al termine dell'esperienza agonistica). Gli unici che possono affrontare il futuro con una certa serenità sono quelli che ora espatriano, ma magari con le franchige potranno avere analoghe garanzie economiche senza doversene andare all'estero.