ma ce la meritiamo la Celtic ?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

grubber ha scritto:La federazione l'ha detto esplicitamente, le franchigie servono per la nazionale, pertanto ha sempre parlato di "eleggibili". Stop.
Certo eleggibili. Vosawai e C.
Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

grubber ha scritto:La federazione l'ha detto esplicitamente, le franchigie servono per la nazionale, pertanto ha sempre parlato di "eleggibili". Stop.
Eleggili sono Tanos, irtalianas, ed equiparati.... Controlla un attimo cosa c'è di diverso con formazioen italana....
grubber
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da grubber »

Laporte ha scritto:
grubber ha scritto:La federazione l'ha detto esplicitamente, le franchigie servono per la nazionale, pertanto ha sempre parlato di "eleggibili". Stop.
Certo eleggibili. Vosawai e C.
Certo. Se se lo merita e se la FIR lo vuole. Quello che non si vuole capire è che la franchigia collaborerà con la federazione.

(Non so cos'hanno alcuni, qui, contro vosawai: ha la peste bubbonica?)
"Va bene ...stordito ! Appuntamento a Bologna ! 5 azioni in attacco e 5 in difesa a 5 metri dalla linea di meta senza scartare e senza cambi di direzione...dritto per dritto ...chi perde alla fine della serie fuori a vita dal forum ..ce le hai le palle per accettare o scapperai ancora ?...I miei bimbi ...chiedono la tua testa .." (Un simpatico utente del forum)

Il vantaggio di essere intelligente è che puoi sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da DVD »

ma i meridionali come saranno considerati?! visto che ormai in Italia mi sembra che il patriottismo e' a livelli minimi. Come diceva Gaber..."il grido Italia Italia c'e' solo alle partite..."
Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

grubber ha scritto:
Laporte ha scritto:
grubber ha scritto:La federazione l'ha detto esplicitamente, le franchigie servono per la nazionale, pertanto ha sempre parlato di "eleggibili". Stop.
Certo eleggibili. Vosawai e C.
(Non so cos'hanno alcuni, qui, contro vosawai: ha la peste bubbonica?)
Fu la più vergognosa equiparazione di un giocatore alla viglia di un mondiale. Che sviluppo al rugby italiano danbno giocatori così ? Tanto che poi languono, se va bene in nazionale "A".

la nazionale ai mondiali non lo uso con profitto (e vista la materia prima non avrebbe potuto), un italiano non potè andare ai mondiali per far spazio a questo polinesiano che se era forte ora era almeno nell NPC (non dico nel S-14 o negli AB's). Unici a giovarne: club e procuratore, avendo ungiocatore di FORMAZIONe ITALIANA in più....

Tutto per il bene del rugby italiano.
grubber
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da grubber »

A parte il giudizio diametralmente opposto sul giocatore (cosa c'entrano NPC o Super 14 - in Italia non abbiamo nessuno con le sue caratteristiche), il concetto che si stava discutendo era rivolto alle franchigie.
Volevo dire che dipende da quello che vorrà fare la FIR, visto che le regole le fa lei.
Se vuole puntare esclusivamente sugli italiani di nascita e di formazione o se vorrà limitarsi a rimanere all'interno delle regole della CL.
Il board della CL, oltre alle regole stabilite per tutti, ha richiesto espressamente che le squadre abbiano una connotazione chiaramente italiana, e non credo si riferissero all'immagine di un piatto di spaghetti da mettere sulla maglia.

Adesso, credo, tutti saranno d'accordo che la franchigia di sua iniziativa potrà fare ben poco, per quanto riguarda la nazionalità dei giocatori
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Chuba
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Chuba »

Laporte ha scritto:
grubber ha scritto:
Laporte ha scritto:
grubber ha scritto:La federazione l'ha detto esplicitamente, le franchigie servono per la nazionale, pertanto ha sempre parlato di "eleggibili". Stop.
Certo eleggibili. Vosawai e C.
(Non so cos'hanno alcuni, qui, contro vosawai: ha la peste bubbonica?)
Fu la più vergognosa equiparazione di un giocatore alla viglia di un mondiale. Che sviluppo al rugby italiano danbno giocatori così ? Tanto che poi languono, se va bene in nazionale "A".

la nazionale ai mondiali non lo uso con profitto (e vista la materia prima non avrebbe potuto), un italiano non potè andare ai mondiali per far spazio a questo polinesiano che se era forte ora era almeno nell NPC (non dico nel S-14 o negli AB's). Unici a giovarne: club e procuratore, avendo ungiocatore di FORMAZIONe ITALIANA in più....

Tutto per il bene del rugby italiano.
Secondo me di vergognoso c'è solo l'atteggiamento di chi vuole essere più realista del re.
Ci sono Gigabyte di interventi su questo argomento, il concetto deve essere: Ci sono delle regole? Le rispettiamo.E all'interno delle regole si fa il meglio per vincere le partite, visto che si tratta di un campionato professionistico e non di una sfilata di mucche di razza. Punto. Il resto è ginnastica per le dita (sulla tastiera, intendo).
Quo usque tandem abutere,Catilina, patientia nostra.........
JosephK.
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da JosephK. »

Comunque, continuando con l'OT, al di là di cosa ognuno pensi di equiparati e co. Wosavay è il nostro attuale secondo miglior numero 8. Non è che nel ruolo abbiamo miliardi di giocatori di "formazione italiana" da nazionale (Zanni spostato di ruolo?).
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
luna1984
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da luna1984 »

preso dal corriere della sera:

Troppi oriundi in nazionale? Ma l’azzurro ormai è open
Lo sport italiano vince anche grazie ai naturalizzati
Nazionalizzazione dell'Oriundo di Aldo Grasso LE IMMAGINI
SERIE A 2009-2010
I risultati
Il calendario
Atalanta Bari Bologna Cagliari Catania Chievo Fiorentina Genoa Inter Juventus Lazio Livorno Milan Napoli Palermo Parma Roma Sampdoria Siena Udinese
MILANO — Dopo l’oriundo è ormai passato anche lo stra­niero, e la battaglia iniziata da Azeglio Vicini, c.t. azzurro dal­l’ 86 al ’91, su Il Riformista , ri­schia di essere di retroguardia. Il mondo è cambiato e il luogo di nascita conta sempre di me­no, e se l’uomo che guidò l’Ita­lia nelle notti magiche del­­l’estate 1990 può avere ancora nella testa, per banali questio­ni anagrafiche, i flop calcistici delle nazionali a denominazio­ne d’origine meno controllata di sempre (1958: eliminati in qualificazione dall’Irlanda del Nord, 1962: cacciati al primo turno dopo la storica scazzotta­ta con Cile), va pur detto che l’Italia ha vinto il Mondiale nel ’34 con gli argentini Orsi e Monti e quello di 3 anni fa in Germania con l’altro argenti­no Camoranesi.

In Sudafrica, tra giugno e lu­glio, agli ordini di Lippi ci sarà quasi sicuramente Giuseppe Rossi, nato a Teaneck, nel New Jersey, e potrebbero es­serci i brasiliani Amauri, da Ca­rapicuíba, e Thiago Motta, da São Bernardo do Campo. Di questi ultimi due Vicini fareb­be volentieri a meno, ma sem­bra più in linea con i tempi Ri­no Gattuso, che della naziona­le, come del Milan, è molto più di un giocatore, quando af­ferma: «Se anche loro voglio­no venire con noi è positivo, vuol dire che l’azzurro piace, attira...».

Sui campi di tutto il mondo e di tutti gli sport si vedono da tempo svedesi e finlandesi di pelle nera, tedeschi scuri co­me turchi e francesi perlome­no sorprendenti. La Francia, per altro, fu il primo, vero esempio di nazionale di calcio multirazziale: nel ’98, quando i Bleus vinsero la Coppa del Mondo, i francesi tutti d’un pezzo, cioè nati in Francia da genitori francesi, era­no Barthez, Petit, Blanc e il bretone Guivarc’h. Poi c’erano un arme­no (Djorkaeff), un al­gerino (Zidane), un ar­gentino (Trezeguet), un senegalese (De­sailly), un paio di caraibici (Henry e Thuram) e un altro paio di baschi (De­schamps e Lizarazu). L’Italia dell’atletica si è ap­puntata con orgoglio sul pet­to le medaglie conquistate nel salto in lungo da Fiona May, inglese di Slough, tifa per Andrew Howe, nato a Los Angeles, per le cubane Libania Grenot e Magdelin Martinez. E un motivo d’or­goglio delle squadre azzur­re è la canoista Josefa Idem, da Goch, Germa­nia. Atleti di sport indivi­duali si potrebbe obietta­re. Ma se le preoccupazio­ni di Vicini riguardano lo «spirito di corpo», elemen­to importante negli sport di squadra, l’esempio del rugby dovrebbe tranquillizzarlo. Die­go Dominguez, il fuoriclasse numero 1 del nostro rugby, era nato a Cordoba e aveva gio­cato nelle giovanili argentine prima di scegliere la maglia az­zurra. E con quella sulle spalle non si è mai tirato indietro. Tanti altri argentini sono oggi nella squadra del c.t. Nick Mal­­lett, e con loro giocano un neo­zelandese e un australiano. L’inno di Mameli è la prima co­se che imparano e tutti, a pre­scindere dal paese di prove­nienza, lo cantano con impe­gno e sufficiente passione.

E non è neppure il caso di fare gli schizzinosi: tutti quanti, e in tutti gli sport, arruolano oriun­di. E se il Sudafrica, campione del mondo e maggior produt­tore di rugbisti «fisici», ha affi­dato il ruolo di pilone sinistro a Tendai Mtawarira, sopranno­minato The Beast, la bestia, e nato ad Harare, nello Zimba­bwe, la questione può conside­rarsi chiusa. Vicini potrebbe avere però ragione in un caso. Non sareb­be bello se Amauri, di lui in so­stanza si parla, scegliesse l’Ita­lia solo perché non lo ha volu­to il Brasile. Ma all’attaccante andrebbe comunque concesso il beneficio del dubbio. Per cri­ticarlo ci sarà sempre tempo dopo il Mondiale sudafricano.
Samu
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Samu »

si e poi che palle ragazzi, discorsi triti e contriti e alla fine la conclusione è che siamo italiani e le cose di comune intento non le sappiamo fare, punto.tutte le volte che sia pre il forum c'è dai 3 ai 4 thread sull'argomento celtic e oriundi,come dice Maccio Capatonda : "MOBBASTA" :lol:
Quando la fortuna ragion contrasta, non c'è ragion che alla fortuna basta!!
http://it.youtube.com/watch?v=Q3ip6gwQo6k <---- -i miti non passano mai
Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

Chuba ha scritto:
Laporte ha scritto:
grubber ha scritto:
Laporte ha scritto:
grubber ha scritto:La federazione l'ha detto esplicitamente, le franchigie servono per la nazionale, pertanto ha sempre parlato di "eleggibili". Stop.
Certo eleggibili. Vosawai e C.
(Non so cos'hanno alcuni, qui, contro vosawai: ha la peste bubbonica?)
Fu la più vergognosa equiparazione di un giocatore alla viglia di un mondiale. Che sviluppo al rugby italiano danbno giocatori così ? Tanto che poi languono, se va bene in nazionale "A".

la nazionale ai mondiali non lo uso con profitto (e vista la materia prima non avrebbe potuto), un italiano non potè andare ai mondiali per far spazio a questo polinesiano che se era forte ora era almeno nell NPC (non dico nel S-14 o negli AB's). Unici a giovarne: club e procuratore, avendo ungiocatore di FORMAZIONe ITALIANA in più....

Tutto per il bene del rugby italiano.
Secondo me di vergognoso c'è solo l'atteggiamento di chi vuole essere più realista del re.
Ci sono Gigabyte di interventi su questo argomento, il concetto deve essere: Ci sono delle regole? Le rispettiamo.E all'interno delle regole si fa il meglio per vincere le partite, visto che si tratta di un campionato professionistico e non di una sfilata di mucche di razza. Punto. Il resto è ginnastica per le dita (sulla tastiera, intendo).
c'è anche un etica che diche che ai mondiali porto i giocatori MIGLIORI non quelli che convengono a qualcuno.... Portare Vosawai ai Mondiali NON centrava nulla con regole e vincere le partite....

Che poi il fatto che tu sia Parmense ti può far vedere le cose con ottica diversa.... quella del tifoso (almeno spero sia solo quella)

cìè anche kilometri di bei discorsi sul far crescere i giocatori italiami
Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

JosephK. ha scritto:Comunque, continuando con l'OT, al di là di cosa ognuno pensi di equiparati e co. Wosavay è il nostro attuale secondo miglior numero 8. Non è che nel ruolo abbiamo miliardi di giocatori di "formazione italiana" da nazionale (Zanni spostato di ruolo?).
A forza di riempircxi di starnieri, per forza che NOn abbiamo italiani....

E comunque, puoi non essere d'accordo ma preferisco un italiano meno forte che un mercenario (per qunato nel professionismo siano tutti mercenari). Amche perchè alla lunga pagherebbe avere giocatori italiani, facendoli giocare.,,,,
Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

Samu ha scritto:si e poi che palle ragazzi, discorsi triti e contriti e alla fine la conclusione è che siamo italiani e le cose di comune intento non le sappiamo fare, punto.tutte le volte che sia pre il forum c'è dai 3 ai 4 thread sull'argomento celtic e oriundi,come dice Maccio Capatonda : "MOBBASTA" :lol:
sde non ti piace NON leggere.... Mi paicerbebe sapere se Vosawai avese giocato i un altra città se la penseresti allo stesso modo. :D :D :D
Laporte
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Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Laporte »

luna1984 ha scritto:preso dal corriere della sera:

Troppi oriundi in nazionale? Ma l’azzurro ormai è open
Lo sport italiano vince anche grazie ai naturalizzati
Nazionalizzazione dell'Oriundo di Aldo Grasso LE IMMAGINI
SERIE A 2009-2010
I risultati
Il calendario
Atalanta Bari Bologna Cagliari Catania Chievo Fiorentina Genoa Inter Juventus Lazio Livorno Milan Napoli Palermo Parma Roma Sampdoria Siena Udinese
MILANO — Dopo l’oriundo è ormai passato anche lo stra­niero, e la battaglia iniziata da Azeglio Vicini, c.t. azzurro dal­l’ 86 al ’91, su Il Riformista , ri­schia di essere di retroguardia. Il mondo è cambiato e il luogo di nascita conta sempre di me­no, e se l’uomo che guidò l’Ita­lia nelle notti magiche del­­l’estate 1990 può avere ancora nella testa, per banali questio­ni anagrafiche, i flop calcistici delle nazionali a denominazio­ne d’origine meno controllata di sempre (1958: eliminati in qualificazione dall’Irlanda del Nord, 1962: cacciati al primo turno dopo la storica scazzotta­ta con Cile), va pur detto che l’Italia ha vinto il Mondiale nel ’34 con gli argentini Orsi e Monti e quello di 3 anni fa in Germania con l’altro argenti­no Camoranesi.

In Sudafrica, tra giugno e lu­glio, agli ordini di Lippi ci sarà quasi sicuramente Giuseppe Rossi, nato a Teaneck, nel New Jersey, e potrebbero es­serci i brasiliani Amauri, da Ca­rapicuíba, e Thiago Motta, da São Bernardo do Campo. Di questi ultimi due Vicini fareb­be volentieri a meno, ma sem­bra più in linea con i tempi Ri­no Gattuso, che della naziona­le, come del Milan, è molto più di un giocatore, quando af­ferma: «Se anche loro voglio­no venire con noi è positivo, vuol dire che l’azzurro piace, attira...».

Sui campi di tutto il mondo e di tutti gli sport si vedono da tempo svedesi e finlandesi di pelle nera, tedeschi scuri co­me turchi e francesi perlome­no sorprendenti. La Francia, per altro, fu il primo, vero esempio di nazionale di calcio multirazziale: nel ’98, quando i Bleus vinsero la Coppa del Mondo, i francesi tutti d’un pezzo, cioè nati in Francia da genitori francesi, era­no Barthez, Petit, Blanc e il bretone Guivarc’h. Poi c’erano un arme­no (Djorkaeff), un al­gerino (Zidane), un ar­gentino (Trezeguet), un senegalese (De­sailly), un paio di caraibici (Henry e Thuram) e un altro paio di baschi (De­schamps e Lizarazu). L’Italia dell’atletica si è ap­puntata con orgoglio sul pet­to le medaglie conquistate nel salto in lungo da Fiona May, inglese di Slough, tifa per Andrew Howe, nato a Los Angeles, per le cubane Libania Grenot e Magdelin Martinez. E un motivo d’or­goglio delle squadre azzur­re è la canoista Josefa Idem, da Goch, Germa­nia. Atleti di sport indivi­duali si potrebbe obietta­re. Ma se le preoccupazio­ni di Vicini riguardano lo «spirito di corpo», elemen­to importante negli sport di squadra, l’esempio del rugby dovrebbe tranquillizzarlo. Die­go Dominguez, il fuoriclasse numero 1 del nostro rugby, era nato a Cordoba e aveva gio­cato nelle giovanili argentine prima di scegliere la maglia az­zurra. E con quella sulle spalle non si è mai tirato indietro. Tanti altri argentini sono oggi nella squadra del c.t. Nick Mal­­lett, e con loro giocano un neo­zelandese e un australiano. L’inno di Mameli è la prima co­se che imparano e tutti, a pre­scindere dal paese di prove­nienza, lo cantano con impe­gno e sufficiente passione.

E non è neppure il caso di fare gli schizzinosi: tutti quanti, e in tutti gli sport, arruolano oriun­di. E se il Sudafrica, campione del mondo e maggior produt­tore di rugbisti «fisici», ha affi­dato il ruolo di pilone sinistro a Tendai Mtawarira, sopranno­minato The Beast, la bestia, e nato ad Harare, nello Zimba­bwe, la questione può conside­rarsi chiusa. Vicini potrebbe avere però ragione in un caso. Non sareb­be bello se Amauri, di lui in so­stanza si parla, scegliesse l’Ita­lia solo perché non lo ha volu­to il Brasile. Ma all’attaccante andrebbe comunque concesso il beneficio del dubbio. Per cri­ticarlo ci sarà sempre tempo dopo il Mondiale sudafricano.
Lì'articolo è evdintemente stao scritto da una persona disinformata se non ben ispirato. Anzi da un critico televiso, che gioca a fare il tuttologo ma che non sembra conoscere ne la geografia ne lo sport... (e neppure la storia sembrerebbe)

a) Deschamps è nato in Francia da genitori FRANCESI . Che poi questi fossero baschi esattamente come i mei sono piemontesi in non c'entra una benamata SEGA. Allora dobbiamo dire che Lo Cicero è Oriundo Siciliano ?
B) DJORKAFEEF era nato in francia come suo padre. Suo nonno o suo Bisnonno era fuggito alla Turchia nel 1915. Dunque NON ERA oriundo per i Francesi. Al limite lo sarebbe stato per la Turchia o L'armenia.
c) Trezeguet e Zidane erano nati in Francia. Se per il primo può ancora essere detto che era poi cresciuto in Argentina, NON per il secondo. Altra affermazione che non vale una CIPPA. Zidane al limite sarenne stato oiurndo per l'Algeria NON per la Francia....
d) Amauri ha già dichiarato che gioca per l'Italia visto CHE non lo chiama il Brasile...
Carlooo
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Iscritto il: 17 lug 2009, 14:17

Re: ma ce la meritiamo la Celtic ?

Messaggio da Carlooo »

Laporte ha scritto:
Samu ha scritto:si e poi che palle ragazzi, discorsi triti e contriti e alla fine la conclusione è che siamo italiani e le cose di comune intento non le sappiamo fare, punto.tutte le volte che sia pre il forum c'è dai 3 ai 4 thread sull'argomento celtic e oriundi,come dice Maccio Capatonda : "MOBBASTA" :lol:
sde non ti piace NON leggere.... Mi paicerbebe sapere se Vosawai avese giocato i un altra città se la penseresti allo stesso modo. :D :D :D
una curiosità: ma tu sei italiano? ti chiedo questo perchè commetti un'infinità di errori di ortografia, di sintassi ed a volte pure le forme verbali
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