Nel Buio coi Lupi , Zebre Dogi e Ducali !!

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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bear8
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Messaggio da bear8 »

thacker....mi dai del puttaniere,sfruttatore e bieco materialista senza una morale e per giunta filo-americanobecero(perchè ci sono anche quelli che non lo sono)???!!!!!
<BR>
<BR>1 la birra non te la offro più!
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<BR>2 ci sono paesi che non stanno la giù,dove le persone osano di più,stanno insieme senza pigliarsi per il cul e vivono meglio di quel che mi hai scritto tù!
<BR>
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<BR>ciaooo :-D
gurubest
Messaggi: 154
Iscritto il: 7 giu 2004, 0:00

Messaggio da gurubest »

Per fortuna ho aperto il PC prima di andare a letto.....
<BR>dormirò tranquillo perchè so che c\'è in giro per il mondo gente come voi!
<BR>Quando sarete vecchi come me capirete il senso di quello che dico, intanto grazie....... e cercate di venire il 25-06 a Bologna....
<BR>....capittoooo!!!!
<BR>\'notte fioi!!!!!
Seymour
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Iscritto il: 20 dic 2004, 0:00

Messaggio da Seymour »

Caro marco,
<BR>
<BR>attieniti, amico mio, alle tue dipendenze \"british\", e vedi di non camminare su prati altrui amministrando commenti assai scortesi e completamente gratuiti.
<BR>
<BR>Non abbiamo un Mussolini, caro amico, né un \"Minculpop\", che divieta l\'uso di parole straniere. Abbiamo la nostra lingua, dui cui ti assicuro che andiamo assolutamente fieri...
<BR>Qui, che ti vada bene o meno, siamo in Friancia. Ed in Francia - ma guarda un pò che originalità ! - si parla il francese, e sopratutto non si leccano gli stivali (linguistici) di nessuno ...
<BR>
<BR>Ciò detto, io ammiro la bellisssima lingua italiana. La quale, se ti puzza al naso, sopravviverà ugualmente alle tue fobie.
<BR>
<BR>Sono peraltro assai sorpreso, ma in fondo è nella tua linea di condotta, che tu non capisca che senza una personalizzazione di fondo, e nell\'insistere nello scimmiottamento del rugby in ossequio ad un sistema organizzativo anglosassone - sistema peraltro totalemente improponibile ed inapplicabile in un Paese mediterraneo ed allungato a dismisura - non andrete da nessuna parte.
<BR>
<BR>Ultima replica.
sbnmiky
Messaggi: 1666
Iscritto il: 13 ott 2003, 0:00

Messaggio da sbnmiky »

Come ho discusso in altro forum, la creazione di 4 franchaise di rugby sul modello neozelandese di super12, voluta da J Kirwan, e\' IMPOSSIBILE da atturasi in Italia.
<BR>
<BR>Il motivo e\' semplice: Jk ha chiesto come \"necessario\" per l\'attuazione della rivoluzione del rugby in Italia alcuni progetti: scegliere le 4 macroregioni ed i nomi e\' il minimo.....ma JK ha chiesto altre 2 punti \"fondamentali\" che il recente consiglio della FIR ha deciso di non voler dar seguito.
<BR>
<BR>Senza questi 2 progetti (ad alto costo) non si parte......oppure si puo\' iniziare un rugby senza alcun \"sviluppo\".
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<BR>1) JK lo sapeva che ci voleva questo enorme investimento iniziale, ma i 140 \"pagati\" della FIR non sono stati \"partoriti\".
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<BR>2) JK aveva bisogno di sviluppare le nazionali di under19 (se non under17 o under15) e minori.....ma la FIR ha deciso di elimirarle.
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<BR>Ora i nomi...sono tutto un ridicolo.....poiche\' i clubs dovrebbero proporli....ma senza accordi tra clubs non si otterranno mai le macrosocieta\'.
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orme53
Messaggi: 1533
Iscritto il: 16 feb 2004, 0:00

Messaggio da orme53 »

sono sempre più convinto che il petolo sia uno che il rebi lo ama e lo vive dal di dentro,.......benchè abbia fatto solo 3 allenamenti!!!!
<BR>seymour,benchè francese(che odio per invidia!),è colui che più mi riporta alla rabbia di essere in una nazione che stà in mezzo trà una bananiera e una carretta del mare!
<BR>il guru e l\'orme sono l\'italianità che mi piace!
<BR>io sono colui che spera che la fir incominci a fare la FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY e non la via di mezzo trà la bananiera e la carretta del mare.....
<BR>
<BR>Bear, non ho più fazzoletti a disposizione.
<BR>Ma credo che il problema non sia questione solo di federazione, ma una questione di società civile. un senso di appartenenza che pier o seymour fanno capire (nonostante abbiano anche loro contraddizioni nel loro paese) mentre noi siamo disposti a far carte false e a giustificare qualsiasi comportamento pur di far emergere le nostre ambizioni (in questo caso il nostro club o il nostro sport)
<BR>Per chiudere credo che sia compito della società civile trasformare il il modus vivendi e poi a caduta viene tutto il resto, ma purtroppo ci siamo abituati al tutto e subito che intralcia qualsiasi progetto.
Per noi lombardo occidentali, che abbiamo subito a suo tempo l'occupazione della serenissima, sa dis "sghei"!!!!
calcidese
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Iscritto il: 24 lug 2004, 0:00
Località: catania

Messaggio da calcidese »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-04-2005 alle ore 18:47, marcofk wrote:
<BR>Calcidese, tre precisazioni:
<BR>
<BR>1- Catania ha vinto un solo scudetto nel volley nella sua storia e nessuna coppa europea. Magari fosse durata cinque anni (lo dico da meridionale)!
<BR>
<BR>2- Non esiste un campionato americano di volley e quello olandese è stato fino a meno di 5 anni fa di livello infimo (solo nel 2003 una squadra olandese di club è riuscita a vincere una coppa europea). Il successo delle loro nazionali è dovuto ad una prolungata attività collegiale di un nucleo originario di giocatori che sono poi (nel caso dell\'Olanda) stati formati in un club nazionale e poi rilasciati per fare ulteriore esperienza nel campionato più duro del mondo (il nostro). Per Atene tutti i giocatori americani hanno lasciato la loro squadra di club per allenarsi un intero anno in nazionale e, a dispetto della mediocrità di almeno due terzi dei titolari, sono riusciti ad arrivare quarti.
<BR>
<BR>3- E\' vero che Velasco ha cambiato prima di tutto la mentalità (ma anche la programmazione delle attività della nazionale), ma mi pare che nel rugby abbiamo il problema opposto: non abbiamo un campionato di alto livello che ha bisogno dell\'uomo dei miracoli per fare il salto di qualità, dobbiamo alzare il livello del gioco nel campionato. E in ogni caso se ci si affida solo al Velasco di turno si rischierà sempre di ritrovarsi con il John Kirwan della situazione...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>
<BR>Marco ti correggo e mi correggo.Catania nel volley nonostante uno scudetto femminile e uno maschile e una coppa italia femminile(tutto all\'inizio degli anni 80 fine 70)e partecipazioni alle coppe europee e\' stata sempre una pietra miliare del volley nostrano dando giocatori alla nazionale,grandi talenti usciti dal settore giovanile,e\' fino a quasi la fine degli anni 90 e\' sempre stata protagonista del campionato di serie A,poi purtroppo la societa\' a causa dell\'investimento enorme per la costruzione del palazzetto da 8000 posti non e\' piu\' riuscita ad iscriversi.
<BR>
<BR>
<BR>Io parlavo dei campionati olandese e americano di pallanuoto femminile :-D
<BR>
<BR>
<BR>Siamo sicuro che non bastano solo alcuni uomini di valore nei punti chiave?per me e\' solo questa la chiave da perseguire,per confrontarsi con le realta\' piu\' forti bastano le coppe e la nazionale.Al Limite qualche torunee\'.
marcofk
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Messaggio da marcofk »

Calcidese: ti dò ragione per quanto riguarda la tua ultima rettifica sul volley Catania. Avevo considerato solo campionato e coppe europee maschili: errore mio.
<BR>
<BR>Per quanto il resto, non avevo capito che ti stessi riferendo anche alla pallanuoto, sport di cui capisco poco più del curling, quindi ti credo sulla fiducia.
<BR>
<BR>La differenza di opinione è sul metodo per raggiungere un livello competitivo per il rugby azzurro. Non credo che le franchigie da mandare in Celtic League siano l\'unico modo possibile, ma visto quello che è successo negli ultimi 20 anni, ritengo che sia un modo efficace di affermare gli interessi della nazionale su quelli dei club che, causa anche la cronica mancanza di soldi, operano sempre a brevissimo termine.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
marcofk
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Iscritto il: 16 feb 2005, 0:00

Messaggio da marcofk »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-04-2005 alle ore 21:48, Seymour wrote:
<BR>Caro marco,
<BR>
<BR>attieniti, amico mio, alle tue dipendenze \"british\", e vedi di non camminare su prati altrui amministrando commenti assai scortesi e completamente gratuiti.
<BR>
<BR>Non abbiamo un Mussolini, caro amico, né un \"Minculpop\", che divieta l\'uso di parole straniere. Abbiamo la nostra lingua, dui cui ti assicuro che andiamo assolutamente fieri...
<BR>Qui, che ti vada bene o meno, siamo in Friancia. Ed in Francia - ma guarda un pò che originalità ! - si parla il francese, e sopratutto non si leccano gli stivali (linguistici) di nessuno ...
<BR>
<BR>Ciò detto, io ammiro la bellisssima lingua italiana. La quale, se ti puzza al naso, sopravviverà ugualmente alle tue fobie.
<BR>
<BR>Sono peraltro assai sorpreso, ma in fondo è nella tua linea di condotta, che tu non capisca che senza una personalizzazione di fondo, e nell\'insistere nello scimmiottamento del rugby in ossequio ad un sistema organizzativo anglosassone - sistema peraltro totalemente improponibile ed inapplicabile in un Paese mediterraneo ed allungato a dismisura - non andrete da nessuna parte.
<BR>
<BR>Ultima replica.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Délégation générale à la langue française et aux langues de France
<BR>COMMUNIQUÉ
<BR>Le terme courriel a été adopté et publié par la commission générale de terminologie et de néologie au Journal officiel du 20 juin 2003.
<BR>
<BR>Par cette publication, la commission générale a souhaité mettre un terme à une période d’hésitation.
<BR>
<BR>Utilisé depuis un certain temps, notamment au Québec, ce néologisme s’est progressivement répandu dans l’usage français pour désigner le courrier électronique, qu’il s’agisse, le plus souvent, du message lui-même, ou, par extension, de la messagerie utilisée.
<BR>
<BR>Un courriel est un “document informatisé qu’un utilisateur saisit, envoie, ou consulte en différé, par l’intermédiaire d’un réseau. Un courriel contient le plus souvent un texte auquel peuvent être joints d’autres textes, des images ou des sons”.
<BR>
<BR>Évocateur, avec une sonorité bien française, le mot courriel est largement utilisé dans la presse et concurrence avantageusement l’emprunt à l’anglais mail.
<BR>
<BR>La commission générale se range donc à la proposition québécoise désormais consacrée par l’usage, tout en maintenant la forme courrier électronique comme synonyme. En effet, dès 1997, elle avait publié comme équivalent français de e-mail, le terme courrier électronique, qui reste parfaitement adapté.
<BR>
<BR>Enfin, le symbole Mél., qui n’a jamais été proposé comme terme équivalent de e-mail, reste utilisable, comme symbole et jamais comme nom, devant une adresse électronique, comme Tél. s’emploie devant un numéro de téléphone.
<BR>
<BR>On peut imaginer le petit dialogue suivant :
<BR>
<BR>A - Je vous confirmerai notre rendez-vous par téléphone ou par courriel (=messagerie). Préférez-vous un appel téléphonique ou un courriel (= message)?
<BR>
<BR>B - Peu importe. Je dispose d’un courriel (= messagerie). Voici ma carte avec mon numéro de téléphone et mon adresse électronique.
<BR>
<BR>Jean Durand
<BR>Tél. 01 75 43 18 10
<BR>Mél. <a href="mailto:j.durand@free.fr" target="_new">j.durand@free.fr</a>
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>Le journal officiel du 20 juin 2003
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><A HREF="http://www.culture.gouv.fr/culture/dglf ... urriel.htm" TARGET="_blank">http://www.culture.gouv.fr/culture/dglf ... iel.htm</A><!-- BBCode End -->
<BR>
<BR>Solo un esempio... come si dice MINCULPOP in francese (di sicuro non userete la parola italiana...)
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
marcofk
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Iscritto il: 16 feb 2005, 0:00

Messaggio da marcofk »

Fuor di polemica: ho scritto profusamente altrove che non è questa (la Celtic League) la strada che sceglierei per rilanciare la competitività degli azzurri, ma visto che la proposta viene dalla FIR, credo che abbia più probabilità di essere implementata che non la mia. Detto questo, quando le cose vanno male, fare qualcosa è meglio di non fare niente, per questo appoggio quest\'idea.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
gurubest
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Messaggio da gurubest »

Caro Marcofk
<BR>vorrei spiegarTi come la vedo io basandomi su quanto Tu mi hai scritto.
<BR> \"devi capire tu una cosa: una base vasta come quella dell\'Inghilterra (oltre 1 milione di praticanti), Sudafrica (circa 600mila), Francia (dai 200 ai 400mila, a seconda della fonte) o Australia (150mila) il rugby in Italia non l\'avrà mai........ \"
<BR>
<BR>Sono d\'accordo con te! Ma questo cosa vuol dire? Il vasto bacino di utenza è forse il solo mezzo per spiegare la salita sul tetto del mondo rugbystico? Siamo sicuri di questo? Non è che dipenda piuttosto dal DNA degli Angli e dei Sassoni?
<BR>L\'esploratore Scott, quando ne fu rinvenuto il corpo assiderato, aveva con sè un foglietto dove aveva scritto di suo pugno:\"L\'ho fatto per far vedere di cosa è capace un inglese!\"
<BR>Noi siamo riusciti, nel calcio, a vincere coi \"maestri\" albionici la prima volta nel \'73, dopo 3/4 di secolo che era arrivato in Italia; mi spiego!
<BR>D\'altro canto Tu stesso ammetti, e anche qui mi trovi d\'accordo, che le mamme italiane sono un grosso \"ostacolo\" acchè i propri pargoli pratichino il rugby. Quelle inglesi sono mooolto meno apprensive, non è vero?
<BR>Ecco spiegato secondo me il discorso legato al numero dei praticanti: attitudine e propensione fisico-mentale, dunque retaggio biologico!
<BR>Per la Francia può valere benissimo lo stesso discorso: sono ben più di sangue celta che latino, e credo di aver detto tutto!
<BR>Non voglio nemmeno considerare il fatto che per tutta la loro storia si sono picchiati di santa ragione coi loro vicini, appunto Angli e Sassoni.
<BR>E comunque è un popolo che ha il concetto di identità nazionale, magari esagerata ( la proverbiale \"grandeur\") ma molto solida e inscalfibile.
<BR>Non credo proprio che presso i summenzionati esistano proverbi tipo in Ns magnifico \"Franza o Spagna pur chè se magna\" etc. etc.
<BR>Attendo smentite solo con valide spiegazioni.
<BR>
<BR>
<BR>......\"Alla fine è uno sport come un altro: può essere nobile se chi lo pratica e l\'ambiente che lo circonda sono persone perbene, ma non lo è certo per qualità innate alle regole del gioco\".......
<BR>
<BR>Certo! Uno sport vale l\'altro, se praticato con nobiltà d\'animo. Sulle persone che lo circondano (il mondo del rugby) onestamente non posso esprimermi perchè non Le conosco. Siano dabbene o no non sta a me giudicare.
<BR>Credo però siano meno nobili gli ideali di coloro che in qualche modo traggono di che vivere, e magari splendidamente, sulla fatica di quelli che si fanno il mazzo in campo.
<BR>Non sono d\'accordo invece che non dipenda dalla nobiltà delle regole del gioco stesso.
<BR>Secondo me le regole del rugby hanno un grosso valore e non starò a spiegarne il motivi perchè la Tua affermazione sono più che convinto sia un refuso, un errore di scrittura.
<BR>Come potresti infatti dire che non sono nobili regole l\'avanzare o l\'indietreggiare (nella vita come sul campo) tutti insieme, soccorrendo colui che è in difficoltà in quel momento e sacrificandosi se è necessario per il bene della squadra (la comunità di TUTTI gli esseri umani come noi)!!!!!
<BR>In campo si ha modo di applicare la propria natura e si ha modo di correggerla con l\'esempio degli altri.
<BR>Ci sono inoltre spiegazioni psico-sociologiche per il rugby. Esso non fa altro che ritualizzare e confinare in ambiti prestabiliti, rendendola inoffensiva, la pulsione distruttiva insita nell\'essere umano.
<BR>Questa pulsione primaria, oltre che indurre nel singolo il consumo di droghe di ogni tipo, in passato si esplicava sotto forma di tristi e truculenti spettacoli di massacri plurimi conosciuti con il termine \"guerra\".
<BR>Il mettere in scena ogni volta questa catarsi placa gli animi di chi l\'osserva poichè c\'è un delegare ad altri, i giocatori appunto, l\'esplicazione di questa pulsione nello stesso tempo scaricandola e assolvendola.
<BR>Ecco spiegata la quasi totale assenza dei fenomeni di violenza legati invece più o meno in molti altri sport meno fisici, senza il contatto diretto.
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>.............\"Alla fine si tratta di decidere se uno sport deve essere formativo (per cui, niente professionismo e niente tornei competitivi dove, alla fine, è solo il risultato che conta) o competitivo (perciò niente romanticismo, più agonismo e professionismo esasperato).\"..........
<BR>
<BR>Per me lo sport ha valore solo ESCLUSIVAMENTE se forma un individuo (termine che denota entità incompleta) e lo rende pronto ad essere compartecipe della vita della comunità.
<BR>Solo così l\'umanità potrà, se farà in tempo, migliorare!
<BR>La competitività è buona se fa crescere l\'individuo.
<BR>Inservibile se fa crescere solo le prebende di alcuni.
<BR>Avrai capito che io NON credo nel professionismo.
<BR>Ciò non toglie che io, al di là di esprimere questo parere, non rispetti l\'opinione di ognuno e di sicuro non promuoverò mai crociate contro questo o quel movimento.
<BR>
<BR>
<BR>......\" Bisogna scegliere perchè il movimento è e resterà sempre troppo piccolo per avere entrambe le facce della medaglia, sia pure con verie gradazioni. Peraltro: te lo vedi un politico che preferisce costruire un campo da rugby invece di un centro commerciale in periferia? Per me le selezioni regionali e la celtic League (o come si chiamerà) sono un buon compromesso per non snaturare la tradizione italiana ma allo stesso tempo migliorare la competitività del nostro rugby. Poi, siamo ben lontani dal momento in cui tutto ciò diverrà realtà, se mai lo sarà. E ci sono mille modi per farlo fallire miseramente. Ma se la Francia ci ha messo 41 anni per vincere più di due partite in un 5N, a modo tuo ci vorrà altrettanto per l\'Italia. Ma senza una nazionale che vince, o almeno si fa onore, sarà molto difficile attrarre nuovi praticanti\".........
<BR>
<BR>A me personalmente non importa un fico secco se il rugby rimane uno sport di èlite perchè credo lo sia già.
<BR>E\' d\'èlite perchè per amarlo bisogna capirlo e per capirlo occorre intelliggenza e sensibilità (e già qui abbiamo ben ridotto le schiere mi pare)!!!!
<BR>Vincere o perdere non mi ha mai reso felice alla follia o gettato nella disperazione più nera: sono le facce di una stessa medaglia per cui l\'Italia vinca o perda per me è perfettamente uguale.
<BR>Mi dispiace solo se gioca male e se lo fa perchè non si impegna a fondo.
<BR>Ma forse in fondo anche per questo ci saranno per noi latino-bizantini delle motivazioni etnico-biologiche ...chissà!
<BR>Cordialmente Ti saluto
<BR>
<BR>Gurubest
<BR>
marcofk
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Messaggio da marcofk »

Gurubest, capisco ed apprezzo il tuo punto di vista: sei per lo meno coerente nel dire che a te non interessa che la nazionale vinca o perda perchè per te non è questa la finalità dello sport.
<BR>
<BR>Però, il problema come l\'ho sempre visto io, è che se vogliamo disputare dei tornei competitivi, lo dobbiamo a noi stessi ed ai nostri avversari di fare il nostro meglio per competere e vincere.
<BR>Non ha senso partecipare a tornei come il 6N e considerare il solo fatto di essere lì un punto d\'arrivo: offende il pubblico, offende gli avversari ed offende lo sport. ora, da come credo di capire il tuo punto di vista (correggimi se sbaglio) per te non fa nessuna differenza essere dentro o fuori il 6N. E\' una posizione assolutamente rispettabile, ma è in contrasto con la realtà che ci circonda: se si è in ballo si deve ballare, altrimenti si deve avere il coraggio di restarne fuori.
<BR>
<BR>Ti faccio un esempio: mia madre detesta tutto ciò che è tecnologia, ma ne apprezza i benefici (come la possibilità di parlare con me e vedermi dall\'Italia senza spendere una lira). Allora il suo compromesso è quello di imparare la sequenza di azioni necessarie per mettersi in comunicazione con me impegnandosi per NON capire cosa stia facendo in realtà. Così non si sente \"contaminata\". La tua posizione mi sembra simile a quella di mia madre: apprezzi il fatto che il tuo sport preferito abbia ottenuto visibilità grazie alle competizioni cui partecipa la nazionale, ma non vuoi che venga \"contaminato\" dall\'agonismo richiesto da queste competizioni e dal professionismo che ormai domina tutto lo sport di vertice. E qui che non sono d\'accordo con te: non puoi avere l\'uno senza l\'altro.
<BR>
<BR>E non credo assolutamente che il rugby sia uno sport d\'elite, perchè se lo fosse non varrebbe la pena perderci del tempo. Lo stesso dicasi delle sue regole: dov\'è la nobiltà nel placcaggio doppio o triplo su un solo uomo? O nel\"mark\" per esempio? Uno scrittore inglese fece notare che era una regola inventata perchè, ai tempi in cui erano solo conti, marchesi e baroni a giocarci, il fatto che sapessero fare due cose allo stesso tempo (parlare e prendere un pallone al volo) fosse di per sè un fatto commendevole per delle persone altrimenti considerate del tutto incapaci. E\' più corretto ed onesto dire che è uno sport che ha le sue regole e che queste lo contraddistinguono da altri sport, non che lo rendono superiore. Ciò che lo rende più o meno rispettabile è ciò che c\'è nell\'animo di chi lo pratica o lo segue. Di sicuro ciò che c\'è nel tuo animo fa del bene al rugby e alla sua reputazione, ma a volte fare troppo bene finisce per fare del male.
<BR>
<BR>Senza astio.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
Seymour
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Messaggio da Seymour »

ORME :
<BR>
<BR>mi piacerebbe di gran lunga di più essere colui che \"più ti riporta\" all\'amore per il rugby.
<BR>Magari mi cullo di pie illusioni, ma i miei interventi (vedi, che non dispiaccia a certuni, che anche \"thread\" è perfettamente ed vantaggiosamente espresso con un buon termine italiano?) si vorrebbero costruttivi - NON CERTO IDIOTAMENTE CRITICI - al fine dell\'assunzione di una migliore \"mentalità rugby\" da parte di chi legge senza essere accecato dalle proprie certezze. E quest\'allusione certo non ti riguarda...
<BR>Allora dico : Forza Azzurri, e lo esprimo nella certezza che l\'attuale situazionesia per voi quello stesso attraversamento del guado che conoscemmo noi, fra il 1910 ed il 1920.
<BR>
<BR>Ti odio anch\'io preventivamente ed in tutta cordialità per via delle future batoste che prenderemo in quel di Roma ed altrove dalla Squadra Azzurra, ma gioisco intimamente nel pensare che anche i nostri \"beneamati\" brits avranno il sedere caldo ...
<BR>
<BR>Bien a toi! :-] :-] :-]
marcofk
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Messaggio da marcofk »

... se non fosse che il significato di \"thread\" non ha nulla a che vedere con la tua \"traduzione\". Non capisco Seymour: ti dà fastidio se qualcuno critica le abitudini della tua nazione, eppure non rinunci mai a tirare stilettate alla nostra. Se proprio non sopporti la mia sussiegosa spocchia, ti consiglio di fare a meno della tua, poi possiamo anche avere punti di vista diversi eppure rispettarci a vicenda (chiaramente non vado d\'accordo con gurubest e bobo67, ma non mi pare di averci mai litigato). Ma i fatti restano fatti.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
marcofk
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Messaggio da marcofk »

Bobo, era proprio quello che intendevo (evidentemente mi sono espresso male: mea culpa)
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
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