Piano A o piano B

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

CapitanFracassa
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da CapitanFracassa »

Laporte ha scritto:
GiorgioXT ha scritto:Riporto l'articolo, perchè è interessante e preoccupante
Dovesse saltare l’affaire Celtic, e ripeto dovesse, allora si prospetta una rivoluzione nel campionato italiano diversa da quella prospettata solo pochi mesi fa. Addio, ma questo si sapeva, al Super 10, ma nessuno benvenuto al Super 12. Senza lo sbocco celtico, infatti, sarebbe folle creare un campionato semidilettantistico come massima espressione del movimento italiano. Questa soluzione poteva andare bene di fronte a un ulteriore step, cioè la Celtic League, ma senza di essa diventa un piano da cestinare. E quindi? Quindi serve un campionato che sia di livello qualitativo superiore all'attuale, che non disperda i non infiniti talenti e che possa essere più appetibile per media e pubblico.
Come Rugby 1823 aveva già proposto qualche settimana fa, l’ipotesi più accreditata negli ambienti federali è quella di un campionato delle franchigie. Si è dibattuto a lungo se fosse meglio favorire la politica e la diffusione territoriale, e farlo a 8 squadre, o la logica e la qualità tecnica del torneo, limitandosi a sei formazioni, e alla fine sembra aver prevalso la seconda ipotesi. Sei franchigie quindi, nessuna retrocessione, un importante input economico da parte della Fir (800mila euro che potrebbero diventare un milione a club), giocatori d’interesse nazionale sotto contratto e controllo federale (come fanno tutte le Federazioni più avvedute) e un metodo Cencelli per ridistribuire il rugby d’elite sul territorio, premiando le realtà storiche, ma con un occhio anche alle metropoli e al centro sud.
Il piano B, infatti, prevede sei squadre dislocate a: Treviso, Rovigo/Padova, Milano, Firenze (che porta avanti il progetto Tre con Prato), Roma (che abbraccerebbe anche il bacino abruzzese) e, ancora in dubbio, Emilia (con gli Aironi) o Torino. Ora il piano B è nel cassetto. Si punta, come è ovvio che sia, ancora al piano A. Ma dovesse, e ripeto dovesse, fallire, allora ecco pronta la soluzione federale.
Soluzione PESSIMA

- Sei squadre significano 10 GIORNATE di TRE Partite come campionato, mettiamoci anche playoff (ma avrebbero senso?) sono 12 o 13 partite che una squadra gioca, la metà delle attuali . conseguenze inevitabili:
- Minore interesse e minor appetibilità per eventuali sponsor
- Minor capacità di crescita , che avviene solo giocando
- Riduzione ulteriore del pubblico, sia perchè si giocano la metà delle partite, sia perchè praticamente spariscono i derby
- Senza retrocessioni la qualità tecnica non può che abbassarsi, praticamente da metà campionato metà delle squadre possono tranquillamente tirare i remi in barca...

- Niente promozioni/retrocessioni : vuol dire cancellare le prospettive del resto del rugby italiano , serie A e serie B non avranno pìù alcun scopo di esistere e soprattutto di cercare di crescere.

E queste sono solo le prime conseguenze che mi vengono in mente ...
Il succo è che queste sono soluzioni per permettere a qualcuno di restare al comando ed avere il controllo, non certo per lo sviluppo, che dalla under 8 in poi si sa bene che si ottiene giocando di più e con maggiori rischi non giocando di meno e rischiando di meno !
perchè 10 giornate ?

Ci sono paesi dove in altri sport, con 6 squadre fanno 20 partite.
Nell'hockey con 9 squadre ha nno aftto 40 aprtite a etsta in 45 giornate... (ma è un esegarazioen)

Basta usicre dallo schema "Andata e Ritorno"
Con 6 squadre puoi fare il Campionato e la Coppa Italia, entrambe con andata/ritorno, semifinali e finali.
Assegni due titoli all'anno e le due squadre vincitrici di Campionato e Coppa partecipano all'Heineken.
JosephK.
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da JosephK. »

Io quoto totalmente Giorgio, mi pare una follia totale...

Tra l'altro, secondo quanto riportato dal buon Duccio: "Il piano B, infatti, prevede sei squadre dislocate a: Treviso, Rovigo/Padova, Milano, Firenze (che porta avanti il progetto Tre con Prato), Roma (che abbraccerebbe anche il bacino abruzzese) e, ancora in dubbio, Emilia (con gli Aironi) o Torino".

Come si fa a mettere in dubbio una franchigia, l'Emilia/Viadana, per la zona d'Italia che attualmente tra A e Super10 dà quante squadre: 5, 6? E come alternativa porre una fantomatica franchigia a Torino?
Come si fa a unire rivalità storiche e due squadre che hanno fatto la storia del nostro rugby come Rovigo e Padova?
Come si può cancellare/unificare a secco una realtà come l'Aquila che soprattutto in questo momento avrebbe necessità di promozione/sostegno ai massimi livelli.
Come si fa a non ipotizzare alcun genere di sviluppo possibile del rugby al sud, la palla ovale finisce e finirà a Roma?
Come si fa a fare tutto questo con fantomatici progetti che cadono dall'alto: i famosi stati generali del rugby chiesti anni fa da Munari non sarebbe finalmente ora di farli? Non sarebbe ora di parlare tutti insieme di questioni così fondamentali?

P.s. queste chiaramente sono da intendersi come pure speculazioni staccate da ogni realtà, visto che ora come ora si ragiona a priori dove non c'è nulla di ufficiale...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
luca63
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da luca63 »

Scusa eh ma porre come condizione obbligatoria per l'iscrizione al massim campionato una fiedjussione da 1.000.000 di euro non porterebbe allo stesso risultato in modo "naturale" ... ??

Chi può può, chi non ce la fa si unisce a qualcun altro o scende ad una categoria inferiore ...

Senza bisogno di accorpamenti forzati o di riforme imposte dall'altro ...

Io ho l'impressione che se qualcun non toglie il volante in mano a queste persone, questi ci portano a schiantarci ...
Tamarro90
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da Tamarro90 »

quasi quasi preferirei il piano B, se fatto bene
il rugby è come l'amore, bisogna dare prima di prendere, quando hai la palla è come fare l'amore, devi pensare al piacere dell'altro prima che al tuo.

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luca63
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da luca63 »

Tamarro90 ha scritto:quasi quasi preferirei il piano B, se fatto bene
Per "fatto bene" cosa intendi ?
CapitanFracassa
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da CapitanFracassa »

luca63 ha scritto:
Tamarro90 ha scritto:quasi quasi preferirei il piano B, se fatto bene
Per "fatto bene" cosa intendi ?
Forse vuol dire che il piano A era chiaramente un follia e sarebbe meglio comunque un piano B, se non fosse anche quello completamente folle..... :roll:
GiorgioXT
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da GiorgioXT »

Ma quale sarebbe lo scopo da raggiungere che rende necessario questo piano B ?

Elevare il livello del campionato nazionale escludendo le squadre più deboli? Concentrare le risorse disponibili su meno squadre (e quindi togliendole agli altri) ? Convincere i giocatori migliori a lasciare le loro squadre per confluire in quelle più forti?

Allora non sarebbe più facile e giusto prevedere 4 retrocessioni ? o 5 retrocessioni ed una promozione? Tutti dovrebbero darsi una mossa per rafforzarsi e sarebbe il campo , e non Dondescu e sodali a decidere...

O è proprio questo (che in parte si sta avverando comunque) che si vuole evitare?
Tamarro90
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da Tamarro90 »

GiorgioXT ha scritto:Ma quale sarebbe lo scopo da raggiungere che rende necessario questo piano B ?

Elevare il livello del campionato nazionale escludendo le squadre più deboli? Concentrare le risorse disponibili su meno squadre (e quindi togliendole agli altri) ? Convincere i giocatori migliori a lasciare le loro squadre per confluire in quelle più forti?

Allora non sarebbe più facile e giusto prevedere 4 retrocessioni ? o 5 retrocessioni ed una promozione? Tutti dovrebbero darsi una mossa per rafforzarsi e sarebbe il campo , e non Dondescu e sodali a decidere...

O è proprio questo (che in parte si sta avverando comunque) che si vuole evitare?
il "fatto bene" era riferito alla giusta organizzazione :) cmq ora rispondo alla citazione.........con il metodo delle franchigie senza retrocessioni, si vuole fare in modo di favorire i giovani italiani, cioè, le squadre anzichè far giocare gli stranieri (spesso considerati più forti) lasciano spazio ai giovani (e non) italiani, tanto non perdono nulla in parole semplici.........come fanno nel campionato neozelandese insomma... :)

nn sono mai stato bravo a spiegare le cose "tecniche"
il rugby è come l'amore, bisogna dare prima di prendere, quando hai la palla è come fare l'amore, devi pensare al piacere dell'altro prima che al tuo.

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wanchope16
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da wanchope16 »

GiorgioXT ha scritto:
stefanot ha scritto: In questo senso andrebbe data molta importanza alla serie A e al movimento giovanile che dovranno dare i futuri giocatori alle selezioni.
Che importanza potrebbe avere una serie A senza la possibilità di salire al livello superiore? i Cavalieri Prato od il Noceto che hanno iniziato a lavorare diverso tempo fa per crescere , lo avrebbero fatto lo stesso sapendo che non sarebbero più potuti uscire dalla serie A e che l'unica prospettiva è quella di lavorare per formare giocatori da cedere alla federazione che li girerà alle franchigie ?

Non solo, secondo voi avere 6 squadre nella massima serie faciliterà o limiterà l'arrivo dei giovani italiani ?

Tu indichi come esempio Prato e Noceto ben sapendo che una il prossimo anno farà parte del Toscana Rugby, l'altra degli Aironi.
Alla fine sono proprio queste società le basi dello sviuluppo delle franchigie rugbistiche in Italia.
Vogliamo il Romagna RFC in Celtic League!!!
GiorgioXT
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da GiorgioXT »

Tamarro90 ha scritto:
il "fatto bene" era riferito alla giusta organizzazione :) cmq ora rispondo alla citazione.........con il metodo delle franchigie senza retrocessioni, si vuole fare in modo di favorire i giovani italiani, cioè, le squadre anzichè far giocare gli stranieri (spesso considerati più forti) lasciano spazio ai giovani (e non) italiani, tanto non perdono nulla in parole semplici.........come fanno nel campionato neozelandese insomma... :)

nn sono mai stato bravo a spiegare le cose "tecniche"
Per questo ci sono già le norme che hanno ridotto di molto la presenza di stranieri, si possono ulteriormente ridurre, iniziando a toglierli dalle serie inferiori, dove servono anche meno; si potrebbe rinunciare a considerare gli equiparati come di "formazione italiana" ...
Poi bisogna averceli i giocatori italiani, e non saranno certo le franchigie a crearli dal nulla , per questo serve attenzione alle giovanili, campionati competitivi a livello nazionale per u.18 e u.20 , obbligatorietà severa e piantarla con le "deleghe" , tutte cose che la Federazione NON vuole fare, come dimostrato dai fatti, e su cui l'ingresso delle franchigie inciderà in modo negativo - tanto per fare un esempio , facendo una "franchigia" fra Petrarca e Rovigo abbiamo questa situazione :in tutto 3 squadre complete U.18, due U.20 , che però sfociano in una sola prima squadra ... se fino ad adesso ci potevano essere da 5 a 10 posti per le "matricole" ogni stagione fra Petrarca e Rovigo, nella "Petrigo" ce ne saranno la metà ... e quanti se ne perderanno in più?

Wanchope : prova a chiedere a quelli di Noceto se sono d'accordo a rinunciare per sempre alla possibilità di arrivare alla massima serie italiana...
s6tefano71
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da s6tefano71 »

Idea già suggerita da dirigenti di una società che non nomino, ma non ascoltata:
"Resta tutto così com'è adesso e si partecipa alla Heineken Cup e alla Challenge Cup con le selezioni...."
cheip
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da cheip »

Secondo me è una buona opzione. Le serie inferiori saranno il "vero" campionato, che avrà un'impronta dilettantistica, e invece il "campionato delle franchige" sarà una sorta di super-campionato professionistico in cui saranno divisi i migliori giocatori provenienti dai campionati "veri". La divisione sarebbe solo territoriale, con, magari, i dirigenti delle società più importanti della zona a collaborare per dirigere la franchigia e, contestualmente, continuare a gestire normalmente il proprio club, che militerà in quella che ora è la serie A.

A me pare un'ottima occasione per riordinare i campionati e un modo per far crescere i giovani italiani da spedire poi in nazionale.
wanchope16
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da wanchope16 »

GiorgioXT ha scritto:
Tamarro90 ha scritto:
il "fatto bene" era riferito alla giusta organizzazione :) cmq ora rispondo alla citazione.........con il metodo delle franchigie senza retrocessioni, si vuole fare in modo di favorire i giovani italiani, cioè, le squadre anzichè far giocare gli stranieri (spesso considerati più forti) lasciano spazio ai giovani (e non) italiani, tanto non perdono nulla in parole semplici.........come fanno nel campionato neozelandese insomma... :)

nn sono mai stato bravo a spiegare le cose "tecniche"
Per questo ci sono già le norme che hanno ridotto di molto la presenza di stranieri, si possono ulteriormente ridurre, iniziando a toglierli dalle serie inferiori, dove servono anche meno; si potrebbe rinunciare a considerare gli equiparati come di "formazione italiana" ...
Poi bisogna averceli i giocatori italiani, e non saranno certo le franchigie a crearli dal nulla , per questo serve attenzione alle giovanili, campionati competitivi a livello nazionale per u.18 e u.20 , obbligatorietà severa e piantarla con le "deleghe" , tutte cose che la Federazione NON vuole fare, come dimostrato dai fatti, e su cui l'ingresso delle franchigie inciderà in modo negativo - tanto per fare un esempio , facendo una "franchigia" fra Petrarca e Rovigo abbiamo questa situazione :in tutto 3 squadre complete U.18, due U.20 , che però sfociano in una sola prima squadra ... se fino ad adesso ci potevano essere da 5 a 10 posti per le "matricole" ogni stagione fra Petrarca e Rovigo, nella "Petrigo" ce ne saranno la metà ... e quanti se ne perderanno in più?

Wanchope : prova a chiedere a quelli di Noceto se sono d'accordo a rinunciare per sempre alla possibilità di arrivare alla massima serie italiana...
Ma se Noceto ha aderito al progetto Aironi x la Celtic League scusa.....
Vogliamo il Romagna RFC in Celtic League!!!
Yattaran
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da Yattaran »

GiorgioXT ha scritto:Petrarca e Rovigo, nella "Petrigo" ...
ma perchè non Rovarca :-]
"non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello, poi ti batte con l'esperienza"

"poe sempre darsi che mi e ti no capimo un ca$$o de regbi" (cit. ForrestGump)
GiorgioXT
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Re: Piano A o piano B

Messaggio da GiorgioXT »

wanchope16 ha scritto: Ma se Noceto ha aderito al progetto Aironi x la Celtic League scusa.....
Si, ma non si parlava di "piano B" ..e c'è una bella differenza

Comunque , faccio mio l'invito di Yattaran a rispondere su degli aspetti molto concreti.
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