Con 6 squadre puoi fare il Campionato e la Coppa Italia, entrambe con andata/ritorno, semifinali e finali.Laporte ha scritto:perchè 10 giornate ?GiorgioXT ha scritto:Riporto l'articolo, perchè è interessante e preoccupante
Soluzione PESSIMADovesse saltare l’affaire Celtic, e ripeto dovesse, allora si prospetta una rivoluzione nel campionato italiano diversa da quella prospettata solo pochi mesi fa. Addio, ma questo si sapeva, al Super 10, ma nessuno benvenuto al Super 12. Senza lo sbocco celtico, infatti, sarebbe folle creare un campionato semidilettantistico come massima espressione del movimento italiano. Questa soluzione poteva andare bene di fronte a un ulteriore step, cioè la Celtic League, ma senza di essa diventa un piano da cestinare. E quindi? Quindi serve un campionato che sia di livello qualitativo superiore all'attuale, che non disperda i non infiniti talenti e che possa essere più appetibile per media e pubblico.
Come Rugby 1823 aveva già proposto qualche settimana fa, l’ipotesi più accreditata negli ambienti federali è quella di un campionato delle franchigie. Si è dibattuto a lungo se fosse meglio favorire la politica e la diffusione territoriale, e farlo a 8 squadre, o la logica e la qualità tecnica del torneo, limitandosi a sei formazioni, e alla fine sembra aver prevalso la seconda ipotesi. Sei franchigie quindi, nessuna retrocessione, un importante input economico da parte della Fir (800mila euro che potrebbero diventare un milione a club), giocatori d’interesse nazionale sotto contratto e controllo federale (come fanno tutte le Federazioni più avvedute) e un metodo Cencelli per ridistribuire il rugby d’elite sul territorio, premiando le realtà storiche, ma con un occhio anche alle metropoli e al centro sud.
Il piano B, infatti, prevede sei squadre dislocate a: Treviso, Rovigo/Padova, Milano, Firenze (che porta avanti il progetto Tre con Prato), Roma (che abbraccerebbe anche il bacino abruzzese) e, ancora in dubbio, Emilia (con gli Aironi) o Torino. Ora il piano B è nel cassetto. Si punta, come è ovvio che sia, ancora al piano A. Ma dovesse, e ripeto dovesse, fallire, allora ecco pronta la soluzione federale.
- Sei squadre significano 10 GIORNATE di TRE Partite come campionato, mettiamoci anche playoff (ma avrebbero senso?) sono 12 o 13 partite che una squadra gioca, la metà delle attuali . conseguenze inevitabili:
- Minore interesse e minor appetibilità per eventuali sponsor
- Minor capacità di crescita , che avviene solo giocando
- Riduzione ulteriore del pubblico, sia perchè si giocano la metà delle partite, sia perchè praticamente spariscono i derby
- Senza retrocessioni la qualità tecnica non può che abbassarsi, praticamente da metà campionato metà delle squadre possono tranquillamente tirare i remi in barca...
- Niente promozioni/retrocessioni : vuol dire cancellare le prospettive del resto del rugby italiano , serie A e serie B non avranno pìù alcun scopo di esistere e soprattutto di cercare di crescere.
E queste sono solo le prime conseguenze che mi vengono in mente ...
Il succo è che queste sono soluzioni per permettere a qualcuno di restare al comando ed avere il controllo, non certo per lo sviluppo, che dalla under 8 in poi si sa bene che si ottiene giocando di più e con maggiori rischi non giocando di meno e rischiando di meno !
Ci sono paesi dove in altri sport, con 6 squadre fanno 20 partite.
Nell'hockey con 9 squadre ha nno aftto 40 aprtite a etsta in 45 giornate... (ma è un esegarazioen)
Basta usicre dallo schema "Andata e Ritorno"
Assegni due titoli all'anno e le due squadre vincitrici di Campionato e Coppa partecipano all'Heineken.
