diddi ha scritto:
@ Giorgio: che Toniolatti "non brillasse più di tanto" nell'URC è una tua opinione che contrasta sia con la percezione del sottoscritto sia con i commenti di altri appassionati che lo hanno visto giocare: Toniolatti era anzi molto stimato in seno a squadra e sostenitori. Anche ammesso quindi (e non concesso) che Toniolatti sia stato convocato per virtù "procuratoriali", non mi pare che la sua avventura in Nazionale gli abbia giovato: direi anzi che tutti (Mallett compreso) ne hanno ricavato l'idea della sua inadeguatezza all'alto livello. Devo ammettere, in compenso, di non aver mai pensato a Leonardi in Nazionale, probabilmente perché non sono abbastanza di ampie vedute.
Piuttosto, Giorgio, hai letto la parte dell'articolo postato che dice:
Altro argomento controverso è quello dei cosiddetti “parametri”, ossia l’indennità di formazione che spetta alle società di origine, che hanno “tirato su” gli atleti da parte dei club che li ingaggiano. “Così come sono applicati ora - commenta Marco Ferrara - non agevolano la mobilità dei giocatori. Un atleta under 23, a prescindere dal valore effettivo, in caso di trasferimento ad un club di Super 10 costa 23.000 euro. Una cifra cospicua alla quale va sommato l’ingaggio. Complessivamente un argentino o altro giocatore non di formazione italiana di valore uguale o anche superiore costa molto meno. Anche questo è uno dei motivi dell’invasione degli argentini.
Certo, un bel dilemma: se paghi poco le società da cui prendi i giovani, le società non hanno più tanto interesse a curare i vivai; se però mantieni le indennità di formazione ad un certo livello, i giovani italiani diventano meno convenienti rispetto a certe tipologie di giocatori esteri, che vengono quindi preferiti dalle società acquirenti.
In tutto questo c'è anche la "soluzione Petrarca": vendere i propri giovani per pagare gli stranieri. Ha funzionato finché qualcuno pagava, quest'anno che non c'è trippa per gatti si è imboccata la strada dell'autarchia, che sta dando discreti successi. Ma pensarci prima, no?
Diddi , Toniolatti viene dallo stesso "ambiente" di Leonardi , solo che il primo è sempre stato chiamato nelle varie nazionali giovanili e l'altro MAI ; visti giocare in più riprese anche l'uno contro l'altro... c'è poca storia, tant'è vero che una volta fuori dalla URC toniolatti gioca più spesso ala che MM.
Io non ho mai detto che Leonardi meriti la nazionale maggiore , però se si deve chiamare un MM perchè serve, mi aspetterei che si vada a prendere
-o almeno a provare- quelli che hanno già dimostrato qualcosa sul campo ... per quanto il nostro campionato sia scarso Leonardi si è giocato le semifinali playoff contro Griffen e Picone ...
Ma questo è uno dei tanti esempi di
"poca trasparenza" delle scelte, perchè una chiamata in nazionale significava una somma consistente per la società che lo tessera, un buon gettone per il giocatore, e una notevole rivalutazione del suo valore.
Parametro : l'ho detto e scritto innumerevoli volte ! i parametri vanno
liberalizzati e fatti pagare
a tutti (chiedere al Benevento cosa ha comportato passare 4 giocatori alle fiamme Oro!) se fossero liberalizzati le società potrebbero impegnarsi molto più facilmente per un giovane con la possibilità di ripagare il parametro in più anni o come % dei sui compensi. Altrimenti poi si verificano fatti come giocatori che si pagano loro il parametro per poi sperare in un futuro rimborso ..
Dimenticavo : il problema non sono i procuratori, che sarebbero molto utili, ma il fatto che c'è una "vischiosità" che fa pensare male.