Rugby-Tv ha scritto:L3gs ha scritto:GiorgioXT ha scritto:[
...il "Petrarca gioca solo con il piede di Mercier" citato come esempio massimo di rugby negativo, insieme all'esaltazione del rovigo di Naas Botha che vinse lo scudetto solo a calci ....
Errore.
Naas Botha con i suoi calci fu sicuramente determinante nei due scudetti del Rovigo di quegli anni, ma è da ricordare come la Colli Euganei del decimo scudetto (1987/88) fu la squadra che segnò più mete in tutto il campionato, con i trequarti bene in evidenza.
Non dimentichiamo poi che quell'anno Rovigo fu in grado di vincere la finale di Roma, contro Treviso, nonostante la serataccia di Botha, il quale imbroccò una delle peggiori partite della carriera con una papera clamorosa sulla meta di Bettarello. Vero è che Botha era reduce da una pesante indisposizion dovuta al fuoco di Sant'Antonio, che lo aveva debilitato moltissimo (nelle foto e nel video della partita Naas è visibilmente deperito e dimagrito).
Quella partita e quello scudetto la fece vincere al Rovigo un giovane estremo rodigino...

Caro L3gs, non ricordarmi certe cose che la ferita è ancora aperta. La partita l'aveva in mano nettamente Treviso, poi allo scadere Brunello...
Il rugby dei padri permetteva cose del genere. Rovigo dominò la stagione regolare, nei playoff subì il contraccolpo degli infortuni a Naas (fuoco di Sant'Antonio) e Smal (defaillance muscolare) ed arrivò alla finale di Roma non certo da favorito.
Il terreno pesante ed una partita giocata in meno (Treviso sbrigò la pratica L'Aquila con relativa scioltezza in due gare ed ebbe una settmana in più per recuperare) volsero a netto favore di Treviso, che con un pack più pesante, condizioni meteo proibitive e la papera di Naas menzionata avevano lo scudetto in mano.
E' anche da ricordare come lo stesso avvenne l'anno successivo a Bologna, finale a cui Rovigo arrivò da assoluto favorito e perse nettamente; un pò per presunzione, un pò per (ancora oggi presunti) malumori degli stranieri (questione di money arrivate in ritardo, pare), un pò per un Kirwan in forma stellare, ma che dilagò soltanto dopo l'uscita del dirimpettaio Capitozzo, in attacco non un fuoriclasse, ma difensivamente mostruoso.
Per concludere, non c'è due senza tre: anche a Brescia '90 chi arrivò alla finale da favorito perse il titolo. Treviso poteva contare su avanti spumeggianti, trequarti pericolosissimi ed un estremo ottimo dalla piazzola come Cooper.
Rovigo però riuscì ad imporsi, interpretando meglio il torrido clima sportivo che nel primo tempo porto le squadre a diverbi piuttosto accesi, per usare un eufemismo.
A posteriori si può dire che la 'papagna' rifilata da Alberto Moscardi a Guido Rossi in uno di questi 'chiarimenti' funse da spartiacque. Il baffuto pilone trevigiano non si riprese mai del tutto dal colpo nel prosieguo di gara e la mischia trevigiana perse parte della propria supremazia.
Discorso ancora diverso vale per la finale di Padova del '92, che Treviso vinse nettamente applicando alla perfezione il credo - barocco - di Villepreux basato sull'esasperata trasmissione del pallone.