andrea12 ha scritto:Fitolimpiadi,
forse è meglio che chiarisci. Io siceramente non capisco nè cosa sottendi nè dove vuoi arrivare (certamente è un limite mio)
Caro Andrea12,
molto semplicemente che il passatempo di sparare sul pianista (colui che rende più gradevole l’atmosfera e che crea il sottofondo, ma quel che succede nel bar non dipende da lui), pur espressione facile, di basso costo e di largo uso in Italia, non mi piace e, secondo me, non porta da nessuna parte.
Mi sembrava, anzi mi sembra ancor adesso, ipocrita addossare la colpa solo alle Accademie (nell’era ante-accademie non mi risulta ci siamo istoriati di chissà quanti successi a livello giovanile) ma soprattutto ai ragazzi, a detta di molti solo ciccioni e raccomandati.
L’Under 20 è l’espressione ne più ne meno del nostro movimento, movimento dirigenziale, tecnico e umano (soprattutto il materiale umano: se manca o è poco ci possono anche essere i migliori allenatori e/o educatori del mondo, ma non si va da nessuna parte), tutti compresi.
Movimento a parer mio sicuramente non aiutato, questo sì, dalla ondivaga programmazione della F.I.R. che negli ultimi anni è passata dagli anni pari agli anni dispari, dai dispari ai pari, ha “ucciso” prima una categoria, la U20, salvo resuscitarla quest’anno a discapito della U18, seppellita, e dei ragazzi del ’95 (ma questi sono pensieri trattati in altro “ argomento”), in una isterica corsa alla ricerca della panacea per tutti i mali.
Programmazione ondivaga che, viceversa, non ha ancora colpito il progetto delle Accademie Federali, cominciato da soli due anni. Allora, forse, prima di criticare a spada tratta bisognerebbe perlomeno attendere la conclusione del “primo ciclo completo” (quello dell’annata ’93, il prossimo anno).
Penso, al contrario, che la verità sia sempre la stessa, accademie o non accademie: siamo, ahimè, ancora nettamente inferiori alle nazioni di vertice. Indubbiamente tutti stanno lavorando per cercare di colmare questa differenza ma è innegabile che i progressi, se ci sono, siano lenti, molto lenti.
In un post successivo al nostro, invece, Paolo60 cita Campagnaro, ottimo giocatore prima di entrare in accademia. Ecco Michele (come tanti altri, ti assicuro) può essere preso come dimostrazione che se il “materiale” è buono nessuno disfa o distrugge niente ma anzi - e tu da buon didattico me lo insegni – in tanti hanno le capacita (sia semplici uomini di club, ex come me, o della Federazione) di plasmarlo al meglio.
Poi, invece, se “Ugo” Gori (altro ottimo giocatore cresciuto dal Prato prima e dall’Accademia poi) è solo il quarto mm nel proprio club c’è qualcosa di stranamente incomprensibile che non funziona ancora.
Nel nostro movimento.
Mia nonna mi diceva sempre:
“Spuva nen ante l puss, t’peuri avej dabsogn da so eva.”(tradotto: non sputare nel pozzo, puoi aver bisogno della sua acqua).
Questo antico proverbio piemontese è un invito a non disprezzare niente, né nessuno, in alcuna occasione. Si rischia, poi, di pentirsene.
Perdonami il soliloquio.