RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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sandrobandito

Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da sandrobandito »

sandrobandito ha scritto:
Ale_86 ha scritto: No problemo! :)
Comunque si, é vero, di proposte ce ne sono poche, perché é un tema difficile. Il punto é che i soldi dell'ERC servono eccome, e uno sponsor, al di lá dei risultati, é sempre contento che il suo marchio si veda in Francia, Inghilterra e Romania.
Questo indipendentemente dalle possibilitá di confronto, crescita e, perché no, dalla funzione di "giudizio qualitá" che le competizioni europee forniscono. Quindi la partecipazione alle coppe é per me fuori discussione.
[/quote]
Sorry, ho fatto un pò di casino con le quote... :lol:
Luqa-bis
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Luqa-bis »

Ehm
Io delle perplessità.

Non mi convince l'idea di allargare d'ufficio il campionato alle squadre delle grandi città.
Alcune ci sono già, altre semplicemente non hanno tra le varie società una in grado di competere.

Non mi convince l'idea del professiosmo solo per le squadre che fanno le competizioni europee: in coppa siparte da 6 partite , da giocare da Ottobre a Gennaio.
O si crea un campionato professionisticodomestico, o si entra in uno internazionale, ma con sole 6 partite i professionisti che contratti potrebbero spuntare?
Quante squadre nelle coppe? Due, tre? Perché quattro ci sonogià ora e non mipare che raccatinomolto.
Con due squadre pro, fuori dalla celtica e che fanno solo le coppe, che livello e che contratti si possonofare?

Sulle selezioni, il problema è il solito dubbio: i risultati scadenti sono dovuti al fatto che le nostre squadre di società hanno max 5/15 di giocatori di livello europeo, e quindibasta sommare i migliori per essere competitivi, oppure sono dovuti ad una abitudine a ritmi e modo di giocare diversi?
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andrea12
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da andrea12 »

D'accordo con Luqa-bis e in più aggiungo: se si vuole rimanere nel topic dobbiamo avviare un approccio anche sociologico; diversamente ha ragione Luqa, si entra in ambito didattico.
Credo comunque che non ci siano intenzioni serie a scoperchiare il pentolone :-]
stilicone
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da stilicone »

Solo per puntualizzare meglio (poi non insisto oltre, perchè il mio pensiero l'ho espresso) io NON penso a 12 squadre professionistiche, nè a squadre necessariamente delle metropoli.
Io penso a 12 squadre semipro (in qualche modo ibrido, come penso sia la situazione attuale del S10, o di molte categorie minori de calcio e di altri sport),possibilmente di provenienza geografica un po' più ampia dell'attuale: con qualcosa al sud oltre a Catania, qualcosa sulla dorsale adriatica dove non c'è niente, magari qualcosa di quello che una volta era il vecchio triangolo industriale.

Questo campionatino, se gestito bene, potrebbe essere più coerente con le risorse attuali. Sarebbe come la attuale A1, in sostanza. Ma possibilmente ad un iivello tecnico un po' più alto.
MEMENTO MAROCCO.
ayr
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da ayr »

Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Grazie al cielo l'hanno inventato a Rugby e non a Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch!
sandrobandito

Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da sandrobandito »

ayr ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Perché no? :rotfl:
GiorgioXT
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Iscritto il: 19 mag 2004, 0:00

Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da GiorgioXT »

ayr ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Infatti ...
Parliamo di "squadre semipro" ... pensiamo veramente che sia possibile giocare ad alti livelli ed avvicinarsi alle nazioni forti del 6N allenandosi solo alla sera?
e per allenarsi a tempo pieno qualcuono deve pagare uno stipendio... e non mi parlate del calcio, perchè per trovare squadre semipro si deve scendere ben sotto la serie D ...

Ma pensare ad un percorso di sviluppo sano, basato sui risultati del campo , garantiti però da un controllo severo perchè nessuno faccia il furbo sui soldi e con gli accorgimenti per favorire la crescita a partire dai propri vivai farebbe così ribrezzo? - Persino nel ricchissimo Top14 hanno delle norme che rendono molto più interessante per i club utilizzare i propri giovani piuttosto che comprare fuori...
quattro8
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da quattro8 »

GiorgioXT ha scritto:
ayr ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Infatti ...
Parliamo di "squadre semipro" ... pensiamo veramente che sia possibile giocare ad alti livelli ed avvicinarsi alle nazioni forti del 6N allenandosi solo alla sera?
e per allenarsi a tempo pieno qualcuono deve pagare uno stipendio... e non mi parlate del calcio, perchè per trovare squadre semipro si deve scendere ben sotto la serie D ...

Ma pensare ad un percorso di sviluppo sano, basato sui risultati del campo , garantiti però da un controllo severo perchè nessuno faccia il furbo sui soldi e con gli accorgimenti per favorire la crescita a partire dai propri vivai farebbe così ribrezzo? - Persino nel ricchissimo Top14 hanno delle norme che rendono molto più interessante per i club utilizzare i propri giovani piuttosto che comprare fuori...
Finalmente qualcuno che dice cose sensate.
Quoto al 100%
stilicone
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Iscritto il: 22 nov 2008, 19:40

Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da stilicone »

Mi scuso per i travasi di bile causati dalla parola "semipro".
Dunque i giocatori attualmente in Eccellenza sono tutti professionisti?
MEMENTO MAROCCO.
calep61
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Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51

Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

ayr ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Non vedo contrapposizione tra uno sviluppo del vertice del movimento e la sua base, anzi le due cose sono direttamente connesse.
Intanto, per un giovane che si avvicina al rugby avere a riferimento un contesto competitivo di vertice di lato livello è il massimo viatico possibile.
Secondariamente, in quale modo si dovrebbe finanziare adeguatamente la formazione giovanile in mancanza di un movimento di vertice sano e fertile dal punto di vista economico (nel calcio ci sono società importanti che investono nel settore giovanile trovando in questa soluzione anche un possibile ritorno economico e, per quanto disincantata possa apparire, si tratta di una delle poche soluzione pragmatiche ed efficaci praticabili per finanziare la formazione giovanile di questo sport)?Una maggiore crescita del vertice del movimento rugbystico italiano non può che agevolare e fare da traino a tutto il movimento, ne sono più che convinto come, d'altra parte, più volte asserito in questo forum.
Tra l'altro, la, così detta, base senza un vertice di eccellenza, nel senso puro del termine, a cosa servirebbe, dove andrebbero a giocare i migliori talenti, all'estero?
Bella prospettiva per un giovane italiano che si vuole appassionare a questo sport!
Si devono superare definitivamente queste distinzioni, sterili e prive di senso realistico; il rugby è diventato uno sport professionistico da pochi anni in un po' tutto il mondo e, infatti, si vede la distanza siderale nel business che ha accumulato con il calcio da quando, nella metà del 1800, le due discipline si dividero istituzionalmente.
Vogliamo relegare il rugby italiano ai margini del mondo sportivo nazionale? Bene, continuiamo con queste filosofiche diatribe fuori dalla realtà capitalistica che, ci piaccia o no, ci appartiene :D
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Mad Max
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Mad Max »

calep61 ha scritto:
ayr ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Non vedo contrapposizione tra uno sviluppo del vertice del movimento e la sua base, anzi le due cose sono direttamente connesse.
Intanto, per un giovane che si avvicina al rugby avere a riferimento un contesto competitivo di vertice di lato livello è il massimo viatico possibile.
Secondariamente, in quale modo si dovrebbe finanziare adeguatamente la formazione giovanile in mancanza di un movimento di vertice sano e fertile dal punto di vista economico (nel calcio ci sono società importanti che investono nel settore giovanile trovando in questa soluzione anche un possibile ritorno economico e, per quanto disincantata possa apparire, si tratta di una delle poche soluzione pragmatiche ed efficaci praticabili per finanziare la formazione giovanile di questo sport)?Una maggiore crescita del vertice del movimento rugbystico italiano non può che agevolare e fare da traino a tutto il movimento, ne sono più che convinto come, d'altra parte, più volte asserito in questo forum.
Tra l'altro, la, così detta, base senza un vertice di eccellenza, nel senso puro del termine, a cosa servirebbe, dove andrebbero a giocare i migliori talenti, all'estero?
Bella prospettiva per un giovane italiano che si vuole appassionare a questo sport!
Si devono superare definitivamente queste distinzioni, sterili e prive di senso realistico; il rugby è diventato uno sport professionistico da pochi anni in un po' tutto il mondo e, infatti, si vede la distanza siderale nel business che ha accumulato con il calcio da quando, nella metà del 1800, le due discipline si dividero istituzionalmente.
Vogliamo relegare il rugby italiano ai margini del mondo sportivo nazionale? Bene, continuiamo con queste filosofiche diatribe fuori dalla realtà capitalistica che, ci piaccia o no, ci appartiene :D
quindi tu auspichi che il rugby seguisse il modello del calcio, dove tutto è studiato a tavolino per fare soldi da investire poi in strutture/risorse per fare ancora più soldi? come direbbe Cetto La Qualnunque n'tu'culu ai soldi, il rugby è passione allo stato puro, quella per cui paghi per giocare, non l'opposto... mai provato hurrah? ovviamente è un opnione personale... ma a me bastano quattro righr per esprimerla...
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker
orme53
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da orme53 »

calep61 ha scritto:
ayr ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Non vedo contrapposizione tra uno sviluppo del vertice del movimento e la sua base, anzi le due cose sono direttamente connesse.
Intanto, per un giovane che si avvicina al rugby avere a riferimento un contesto competitivo di vertice di lato livello è il massimo viatico possibile.
Secondariamente, in quale modo si dovrebbe finanziare adeguatamente la formazione giovanile in mancanza di un movimento di vertice sano e fertile dal punto di vista economico (nel calcio ci sono società importanti che investono nel settore giovanile trovando in questa soluzione anche un possibile ritorno economico e, per quanto disincantata possa apparire, si tratta di una delle poche soluzione pragmatiche ed efficaci praticabili per finanziare la formazione giovanile di questo sport)?Una maggiore crescita del vertice del movimento rugbystico italiano non può che agevolare e fare da traino a tutto il movimento, ne sono più che convinto come, d'altra parte, più volte asserito in questo forum.
Tra l'altro, la, così detta, base senza un vertice di eccellenza, nel senso puro del termine, a cosa servirebbe, dove andrebbero a giocare i migliori talenti, all'estero?
Bella prospettiva per un giovane italiano che si vuole appassionare a questo sport!
Si devono superare definitivamente queste distinzioni, sterili e prive di senso realistico; il rugby è diventato uno sport professionistico da pochi anni in un po' tutto il mondo e, infatti, si vede la distanza siderale nel business che ha accumulato con il calcio da quando, nella metà del 1800, le due discipline si dividero istituzionalmente.
Vogliamo relegare il rugby italiano ai margini del mondo sportivo nazionale? Bene, continuiamo con queste filosofiche diatribe fuori dalla realtà capitalistica che, ci piaccia o no, ci appartiene :D
Sei fuori rotta se pensi di far appassionare un giovane con l'illusione di fare carriera nel rugby e soprattutto fare i soldi. Di falliti in questo senso ne produce a sufficienza il calcio. E poi il tuo ragionamento è paro paro alla linea federale che lo sostiene da più di 10 anni e che ormai si è esaurito. :roll: progetti nuovi please. Ha ragione Giorgio XT
calep61
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

Mad Max ha scritto:
calep61 ha scritto:Tutti a proporre nuove alchimie per il campionato di vertice anziche' concentrarsi sul rugby di base... siete pronti per diventare consiglieri in federazione... :wink:
Non vedo contrapposizione tra uno sviluppo del vertice del movimento e la sua base, anzi le due cose sono direttamente connesse.
Intanto, per un giovane che si avvicina al rugby avere a riferimento un contesto competitivo di vertice di lato livello è il massimo viatico possibile.
Secondariamente, in quale modo si dovrebbe finanziare adeguatamente la formazione giovanile in mancanza di un movimento di vertice sano e fertile dal punto di vista economico (nel calcio ci sono società importanti che investono nel settore giovanile trovando in questa soluzione anche un possibile ritorno economico e, per quanto disincantata possa apparire, si tratta di una delle poche soluzione pragmatiche ed efficaci praticabili per finanziare la formazione giovanile di questo sport)?Una maggiore crescita del vertice del movimento rugbystico italiano non può che agevolare e fare da traino a tutto il movimento, ne sono più che convinto come, d'altra parte, più volte asserito in questo forum.
Tra l'altro, la, così detta, base senza un vertice di eccellenza, nel senso puro del termine, a cosa servirebbe, dove andrebbero a giocare i migliori talenti, all'estero?
Bella prospettiva per un giovane italiano che si vuole appassionare a questo sport!
Si devono superare definitivamente queste distinzioni, sterili e prive di senso realistico; il rugby è diventato uno sport professionistico da pochi anni in un po' tutto il mondo e, infatti, si vede la distanza siderale nel business che ha accumulato con il calcio da quando, nella metà del 1800, le due discipline si dividero istituzionalmente.
Vogliamo relegare il rugby italiano ai margini del mondo sportivo nazionale? Bene, continuiamo con queste filosofiche diatribe fuori dalla realtà capitalistica che, ci piaccia o no, ci appartiene :D
quindi tu auspichi che il rugby seguisse il modello del calcio, dove tutto è studiato a tavolino per fare soldi da investire poi in strutture/risorse per fare ancora più soldi? come direbbe Cetto La Qualnunque n'tu'culu ai soldi, il rugby è passione allo stato puro, quella per cui paghi per giocare, non l'opposto... mai provato hurrah? ovviamente è un opnione personale... ma a me bastano quattro righr per esprimerla...[/quote]
Non mettermi sull'altra sponda del Piave, io ritengo di volere le tue stesse cose, in quanto appassionato di rugby, ma la sola passione non permette ad uno sport così complesso e, oramai, evoluto anche sotto il profilo del business in buona parte del mondo occidentale, di crescere adeguatamente per rispondere alle sempre maggiori esigenze di performance e sempre se si voglia poter competere e confrontarsi con quei paesi che hanno saputo far evolvere il rugby all'eccellenza.
Nessun desiderio di scimmiottare il calcio e le sue derive negative, ma se è vero che da tutti è possibile imparare, perchè non prendere spunto dalle maggiori capacità dei migliori, anche dal punto di vista etico, businessman del mondo del calcio (tra l'altro, il confronto con il calcio, che piaccia o meno, è storicamente il più immediato tenuto conto che la partenza del loro sviluppo di crescita li ha accumunati nel lontano 1800 quando il football non era altro con un unico gioco, poi divenuto sport, che alcuni gioùcavano solo con i piedi ed altri anche con le mani :P). Il denaro è un mezzo, uno strumento del mondo moderno per alimentare l'economia e per quale motivo tale alchimia non dovrebbe applicarsi nel rugby italiano? Visitando i siti web dei maggiori club inglesi o celtici, ma anhce francesi, ci si accorge quale spazio sia dato al merchandiser ed alla vendita di magliette, gadgets ed altri amenicoli per arrottondare i bilanci delle società e pensare che fino a qualche anno fa non c'era ancora il professionismo in questi paesi , ma queste iniziative non sono in contrapposizione con il bene del rugby di tali movimenti che hanno saputo collocarsi, invece, al vertice del movimento rugbystico mondiale.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
calep61
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

orme53 ha scritto: Bella prospettiva per un giovane italiano che si vuole appassionare a questo sport!
Sei fuori rotta se pensi di far appassionare un giovane con l'illusione di fare carriera nel rugby e soprattutto fare i soldi. Di falliti in questo senso ne produce a sufficienza il calcio. E poi il tuo ragionamento è paro paro alla linea federale che lo sostiene da più di 10 anni e che ormai si è esaurito. :roll: progetti nuovi please. Ha ragione Giorgio XT
Quindi, tu davvero pensi che per un giovane possa essere più stimolante poter aspirare di giocare al massimo in competizioni del livello del nostro campionato di A1/A2, cioè le uniche che si potrebbero affrontare in un contesto dilettantistico/pseudoprofessionistico, purchè eticamente non corrotte dal vil denaro?
Poi, non mi sembra che Giorgio XT fosse così contrario ad un contesto rugbystico incanalato nel reale modo economico di tutti i giorni, ma forse ho male interpretato.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Ale_86
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Ale_86 »

Calep, il tuo problema é sempre il solito: confondi correlazione con causalitá :P
Se é vero che base e vertice si muovono per forza di cose assieme, non vale l'equazione "se aumenta il vertice aumenta la base".
Sia in teoria (con chi lo fai il vertice se non col meglio della base?) che in pratica (esistono tutt'oggi floride basi senza campionati di vertice: Argentina, Tonga, Figi, Samoa - anche se per quest'ultime la NZ ci mette lo zampino; non esistono campionati di vertice senza una florida base (forse il Giappone, ma non giurerei che sia un esempio vincente).

La condizione necessaria (non sufficiente) perché ci sia un campionato di vertice é una buona base. Un campionato di vertice aiuta senz'altro la base, ma non é strettamente necessario - svolge semmai un ruolo sinergico.

Ma questa storia alla "é nato prima l'uovo o la gallina" é vecchia, e so giá che non riuscirei a convincerti in mille anni di post
Potete aumentarmi le tasse su tutto, ma non sulla mia birra!
http://www.salvalatuabirra.it
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