corsi 2° livello
Moderatore: Emy77
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bep68
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Re: corsi 2° livello
poi, giusto per ridere, ma dopo settantanni siete ancora in serie c ? cioè, è solo merito tuo, o di tecnici così vincenti siete in molti?
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
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totorugby
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Re: corsi 2° livello
E io cosa c'entro con il CUS PV???????????????????????????????????????????bep68 ha scritto:dal vostro sito or ora:
"Il Cus Pavia Rugby vanta una storia lunga ben settant'anni. Nel corso degli ultimi decenni, alla squadra seniores maschile si sono andate ad aggiungere anche le attività giovanili (Under 15-17-19), e del Mini Rugby (Under 9-11-13).
Lo scopo della società è la diffusione dello sport e della cultura rugbistica sul territorio pavese con una particolare attenzione al mondo dei giovani e della scuola.
I nostri educatori sono tutti tecnici qualificati FIR e studenti/diplomati di Scienze Motorie."
avete come moto JUST IN TIME lì a pavia? perchè siete veramente un esempio da seguire.fammi capire. non vi siete adeguati alla f.i.r. oppure siete già tornati agli anni dispari?![]()
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Saranno un po' cavoli loro..... non tiriamo in ballo chi non c'entra......
Sono anni che mi muovo in Piemonte e zona di Milano.
Chiudo definitivamente per dire che ho espresso la mia opinione educatamente e tu sei libero di fare e pensare come credi. Il mondo gira lo stesso che io ci sia o meno.....
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VecchiaMutanda
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Re: corsi 2° livello
Vedo che i toni si sono alzati parecchio, mentre la mia intenzione era di portare un punto di vista forse poco considerato.
Mi scuso se ho urtato la suscettibilità di qualcuno.
In realtà le risposte che ho ricevuto sono in linea con il mio ragionamento: se uno vuole fare attività di propaganda allenando le giovanili o facendo il dirigente, o ancora meglio il direttore di concentramento, non gli serve a niente il II° livello.
I brevetti di allentaore dal II° livello in su servono per allenare le under elite oppure dalla serie B in su.
La serie B meno professionale si allena 4 volte a settimana più la partita, senza contare le sessioni in palestra e di video analisi.
Chi è chiamato ad allenare realtà del genere DEVE farlo come attività principale. In quest'ottica sette giorni di corso e 400 euro non sono niente.
Mi scuso se ho urtato la suscettibilità di qualcuno.
In realtà le risposte che ho ricevuto sono in linea con il mio ragionamento: se uno vuole fare attività di propaganda allenando le giovanili o facendo il dirigente, o ancora meglio il direttore di concentramento, non gli serve a niente il II° livello.
I brevetti di allentaore dal II° livello in su servono per allenare le under elite oppure dalla serie B in su.
La serie B meno professionale si allena 4 volte a settimana più la partita, senza contare le sessioni in palestra e di video analisi.
Chi è chiamato ad allenare realtà del genere DEVE farlo come attività principale. In quest'ottica sette giorni di corso e 400 euro non sono niente.
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bep68
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Re: corsi 2° livello
ok.abassiamo pure i toni.ma per quale ragione uno non potrebbe fare il 2°livello giusto per ampliare le proprie conoscenze, per migliorare ed ampliare la propria prospettiva anche e solo dedicandosi, per esempio ad una 14 o ad una 16? Pilippo il Macedone prese Aristotele come tutore del suo figlioletto Alessandro.parecchio prima che diventasse Magno..io non credo ci siano controindicazioni, anzi.Le squadre più titolate ( petrarca e treviso) e quelle che hanno le scuole oggi migliori ( capitolina ) hanno minimo allenatori di 1°livello sulla 8,10,12 , sulla 14 già ti mettono gente col 2° 3° livello.solo questoVecchiaMutanda ha scritto:Vedo che i toni si sono alzati parecchio, mentre la mia intenzione era di portare un punto di vista forse poco considerato.
Mi scuso se ho urtato la suscettibilità di qualcuno.
In realtà le risposte che ho ricevuto sono in linea con il mio ragionamento: se uno vuole fare attività di propaganda allenando le giovanili o facendo il dirigente, o ancora meglio il direttore di concentramento, non gli serve a niente il II° livello.
I brevetti di allentaore dal II° livello in su servono per allenare le under elite oppure dalla serie B in su.
La serie B meno professionale si allena 4 volte a settimana più la partita, senza contare le sessioni in palestra e di video analisi.
Chi è chiamato ad allenare realtà del genere DEVE farlo come attività principale. In quest'ottica sette giorni di corso e 400 euro non sono niente.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
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totorugby
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Re: corsi 2° livello
Infatti! Ma rimane sempre un di più e come tale richiede un sacrificio..... La scuola è obbligatoria fino a 16 anni dopo paghi; secondo me una laurea farebbe bene anche se fai il muratore ma mica si PRETENDE la laurea per fare il muratore......bep68 ha scritto:ok.abassiamo pure i toni.ma per quale ragione uno non potrebbe fare il 2°livello giusto per ampliare le proprie conoscenze, per migliorare ed ampliare la propria prospettiva anche e solo dedicandosi, per esempio ad una 14 o ad una 16? Pilippo il Macedone prese Aristotele come tutore del suo figlioletto Alessandro.parecchio prima che diventasse Magno..io non credo ci siano controindicazioni, anzi.Le squadre più titolate ( petrarca e treviso) e quelle che hanno le scuole oggi migliori ( capitolina ) hanno minimo allenatori di 1°livello sulla 8,10,12 , sulla 14 già ti mettono gente col 2° 3° livello.solo questoVecchiaMutanda ha scritto:Vedo che i toni si sono alzati parecchio, mentre la mia intenzione era di portare un punto di vista forse poco considerato.
Mi scuso se ho urtato la suscettibilità di qualcuno.
In realtà le risposte che ho ricevuto sono in linea con il mio ragionamento: se uno vuole fare attività di propaganda allenando le giovanili o facendo il dirigente, o ancora meglio il direttore di concentramento, non gli serve a niente il II° livello.
I brevetti di allentaore dal II° livello in su servono per allenare le under elite oppure dalla serie B in su.
La serie B meno professionale si allena 4 volte a settimana più la partita, senza contare le sessioni in palestra e di video analisi.
Chi è chiamato ad allenare realtà del genere DEVE farlo come attività principale. In quest'ottica sette giorni di corso e 400 euro non sono niente.
Filippo il Macedone era in quel periodo il re più importante del mondo occidentale e Aristotele l'equivalente di un professore universitario.... Un po' come dire che il principe d'Inghilterra ha studiato a Oxford...
Ah... e lo pagava anche mica gratis..............................
Io ti capisco e capisco anche che le tue siano motivazioni che senti ma sono motivazioni solo emozionali che cadono ad una analisi logica e coerente.
(scusate ma non ce la faccio a stare zitto)
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jentu
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Re: corsi 2° livello
Ed io neanche.totorugby ha scritto:
Infatti! Ma rimane sempre un di più e come tale richiede un sacrificio..... La scuola è obbligatoria fino a 16 anni dopo paghi; secondo me una laurea farebbe bene anche se fai il muratore ma mica si PRETENDE la laurea per fare il muratore......
Filippo il Macedone era in quel periodo il re più importante del mondo occidentale e Aristotele l'equivalente di un professore universitario.... Un po' come dire che il principe d'Inghilterra ha studiato a Oxford...
Ah... e lo pagava anche mica gratis..............................
Io ti capisco e capisco anche che le tue siano motivazioni che senti ma sono motivazioni solo emozionali che cadono ad una analisi logica e coerente.
(scusate ma non ce la faccio a stare zitto)
Ho provato a spiegare che la formazione dell'atleta deve essere fatta da allenatori possibilmente competenti, soprattutto nel passaggio U12 - U20 dove si inizia a parlare di gioco con un minimo di organizzazione su spazio e profondità per poi passare allo sviluppo delle abilità individuali ed ai ruoli. Interessante su questo l'ultima intervista di Munari sul Grillotalpa.
Su questa ultima parte, secondo i dettami federali e specie nelle giovanili, le competenze reali sono solo dei II livello. Tanto che a chi fa i corsi di I L e frequenta gli aggiornamenti di II L non danno nemmeno i crediti. Se hai la voglia di andare a vedere i titoli dei corsi di aggiornamento di II L capirai ciò che sto dicendo.
Allora qui non è questione di poterselo permettere, ma di mettere chi opera nelle condizioni di accedere se realmente vuoi mantenere ciò che scrivi. Questo è compito di una federazione seria che sa che la sua base è generalmente costituita di volontari nella accezione che descrivevo prima.
Se poi vogliamo parlare di rugby l'obbligatorietà per una società dalla B in su è U14, U16 ed U19 (visto che la U20 è in realtà una U18 con fuoriquota U19). Quindi sulla base del tuo ragionamento dovrebbe essere gratuita - ed al massimo livello possibile aggiungo io -, a meno di non voler creare un "rugby divide" fra chi può accedere a formatori di qualità e chi no. In realtà sappiamo che è così e la differenza fra noi due sta nel fatto che a me non sta bene sicuramente, mentre a te non so...
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Luqa-bis
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Re: corsi 2° livello
Una opinione da chiallenatore non è.
Se associamo i momenti della formazione dell'atleta rugbista, tutto sommato mi pare che si possano paragonare a quella che è la carriera scolastica.
Una fase primaria, di primi rudiemnti.
Una fase secondaria, divisa semmai in due parti, una obbligatoria , l'altra di specializzazione e/o elevamento culturale
Una fase superiore per accedere ailivelli di Eccellenza.
analogamente avremo unperiodo di rugby infantile soprattutto gioco e svilupopo della conoscenza della propria fisicità, una fase adolescenziale con una evoluzione delle regole progressiva ed uno sviluppo specialistico e tattico via via più intenso.
Per alcuni, un accesso a livelli di perfezionamento professionistici o l'avviamento ad una carriera dilettantistica /amatoriale.
Mettere ai livelli medio bassi e inferiori insegnati di scarsa qualità ingenera una pebnalizzazione formativa che non si recupera poi. vale perla scuola (test PISA-INVALSI) vale per il rugby (tecnica di base deigiocatori di eccellenza italiani).
Per una Federazione che punta (credo) ad avere un movimentogrande ,neinumeri e nelle prestazioni, questosignifica che occorre cercare che le scuole medie e i licei ed istituti superiori siano buoni mediamente ovunque, senza cercare disparità enormi tra licei e istituti professionali, tra metropoli e campagna.
E farlo cercando di sfruttare anche ilpatrimonio degliappassionati, deicultori dellamateria.
Quindi fornendo sì corsi più completi ed esaustivi, ma cercando di somministrarli nelle forme più adatte a diffondere il verbo e la conoscenza non effettuando una selezione "fisica" simile a quella che neglianni '80 si faceva in certe facoltà scientifiche e tecniche con lo sbarramento ostruzionistico teso a "ne vogliamo solo 30 su 100 perché averne troppi squalifica il prodotto finale".
Se associamo i momenti della formazione dell'atleta rugbista, tutto sommato mi pare che si possano paragonare a quella che è la carriera scolastica.
Una fase primaria, di primi rudiemnti.
Una fase secondaria, divisa semmai in due parti, una obbligatoria , l'altra di specializzazione e/o elevamento culturale
Una fase superiore per accedere ailivelli di Eccellenza.
analogamente avremo unperiodo di rugby infantile soprattutto gioco e svilupopo della conoscenza della propria fisicità, una fase adolescenziale con una evoluzione delle regole progressiva ed uno sviluppo specialistico e tattico via via più intenso.
Per alcuni, un accesso a livelli di perfezionamento professionistici o l'avviamento ad una carriera dilettantistica /amatoriale.
Mettere ai livelli medio bassi e inferiori insegnati di scarsa qualità ingenera una pebnalizzazione formativa che non si recupera poi. vale perla scuola (test PISA-INVALSI) vale per il rugby (tecnica di base deigiocatori di eccellenza italiani).
Per una Federazione che punta (credo) ad avere un movimentogrande ,neinumeri e nelle prestazioni, questosignifica che occorre cercare che le scuole medie e i licei ed istituti superiori siano buoni mediamente ovunque, senza cercare disparità enormi tra licei e istituti professionali, tra metropoli e campagna.
E farlo cercando di sfruttare anche ilpatrimonio degliappassionati, deicultori dellamateria.
Quindi fornendo sì corsi più completi ed esaustivi, ma cercando di somministrarli nelle forme più adatte a diffondere il verbo e la conoscenza non effettuando una selezione "fisica" simile a quella che neglianni '80 si faceva in certe facoltà scientifiche e tecniche con lo sbarramento ostruzionistico teso a "ne vogliamo solo 30 su 100 perché averne troppi squalifica il prodotto finale".
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bep68
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Re: corsi 2° livello
jentu e luqua-bis avete centrato il problema in pieno.per quale assurda ragione uno che non ha intenzione di farne una professione ( perchè magari ha già un reddito sufficiente ) , è appassionato al punto di stare sui campi dopo più di vent'anni dall'aver smesso di giocare ( che è la differenza tra l'essere egoisti e essere altruisti= frequento la società perchè ho un interesse diretto o frequento la società per dare qualcosa agli altri ), è conscio del fatto che in una società, sopratutto se è una società in forte crescita, i numeri dei quadri tecnici e i soldi da spendere non bastano mai. perchè dovrei accontentarmi di dare 30, se posso dare 100 ? se le società che se lo possono permettere schierano dei baldi giovani di scienze motorie, con passato e o presente rugbystico ben venga. nel frattempo io cerco di fare meglio che posso e cerco di rendere la squadra che alleno il più competitiva possibile attraverso gli strumenti che gli posso fornire in allenamento.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
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totorugby
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Re: corsi 2° livello
Analisi corretta!Luqa-bis ha scritto:Una opinione da chiallenatore non è.
Se associamo i momenti della formazione dell'atleta rugbista, tutto sommato mi pare che si possano paragonare a quella che è la carriera scolastica.
Una fase primaria, di primi rudiemnti.
Una fase secondaria, divisa semmai in due parti, una obbligatoria , l'altra di specializzazione e/o elevamento culturale
Una fase superiore per accedere ailivelli di Eccellenza.
analogamente avremo unperiodo di rugby infantile soprattutto gioco e svilupopo della conoscenza della propria fisicità, una fase adolescenziale con una evoluzione delle regole progressiva ed uno sviluppo specialistico e tattico via via più intenso.
Per alcuni, un accesso a livelli di perfezionamento professionistici o l'avviamento ad una carriera dilettantistica /amatoriale.
Mettere ai livelli medio bassi e inferiori insegnati di scarsa qualità ingenera una pebnalizzazione formativa che non si recupera poi. vale perla scuola (test PISA-INVALSI) vale per il rugby (tecnica di base deigiocatori di eccellenza italiani).
Per una Federazione che punta (credo) ad avere un movimentogrande ,neinumeri e nelle prestazioni, questosignifica che occorre cercare che le scuole medie e i licei ed istituti superiori siano buoni mediamente ovunque, senza cercare disparità enormi tra licei e istituti professionali, tra metropoli e campagna.
E farlo cercando di sfruttare anche ilpatrimonio degliappassionati, deicultori dellamateria.
Quindi fornendo sì corsi più completi ed esaustivi, ma cercando di somministrarli nelle forme più adatte a diffondere il verbo e la conoscenza non effettuando una selezione "fisica" simile a quella che neglianni '80 si faceva in certe facoltà scientifiche e tecniche con lo sbarramento ostruzionistico teso a "ne vogliamo solo 30 su 100 perché averne troppi squalifica il prodotto finale".
La mia opinione è che il numero non fa la qualità ma prima si deve cercare la qualità e poi ampliare i numeri.
Come osservi tu, il periodo dove serve maggiore competenza è quello della fascia giovanile. Per allenare la nazionale basta un ex giocatore ma per "capire" un bambino serve un esperto in psicologia e non un ex nazionale.
Io ritengo che i "brevetti" debbano essere modificati riqualificando la figura dell'educatore: in pratica per operare in U8 devi avere il 3° livello e una laurea in scienze motorie; per allenare in A basterebbe anche il 2°.
Dare libero accesso alla biblioteca non serve a nulla se non si sa leggere e non è perché vado in biblioteca tutti i giorni che imparo se nessuno mi insegna.... a meno di non essere un genio e dopo 20 anni di frequentazione capire come funzionano le lettere!
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Luqa-bis
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Re: corsi 2° livello
Non si tratta di dare libero accesso alla biblioteca, che perlatro mipare comuqneu cosa utile e giusta.
Si tratta di aprire la biblioteca anche di sera, di notte, di sabato e di domenica e nelcaso farne una sezione itinerante per chi, sa leggere un po' , vorrebbe migliorare, è disposto a seguire lezioni dilettura e scrittura, ma non può farlo se la modalità di somministrazione non è diversa da quella normalmente prevista nelle scuole.
Oltre a tutto, contando U8, U10, U12, U14, U16, U18 cioè 6 squadre, li abbiamo, diciamo 6x 100-150 studenti di scienze motorie amanti del rugby da formare e professionalizzare?
E soprattutto da stipendiare?
Si tratta di aprire la biblioteca anche di sera, di notte, di sabato e di domenica e nelcaso farne una sezione itinerante per chi, sa leggere un po' , vorrebbe migliorare, è disposto a seguire lezioni dilettura e scrittura, ma non può farlo se la modalità di somministrazione non è diversa da quella normalmente prevista nelle scuole.
Oltre a tutto, contando U8, U10, U12, U14, U16, U18 cioè 6 squadre, li abbiamo, diciamo 6x 100-150 studenti di scienze motorie amanti del rugby da formare e professionalizzare?
E soprattutto da stipendiare?
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mauott
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Re: corsi 2° livello
in teoria hai ragione ma in pratica dimentichi (o dai per scontato) una cosa fondamentale : per gestire i bambini devi esserci portato e questa qualità viene prima della preparazione teorica; conosco più di uno con le caratteristiche che citavi ma incapaci di gestire i bambini del minirugby... non so quale sia la tua esperienza a riguardo ma so per certo che più sono piccoli e più sono difficili da gestire sia come individualità che come gruppo ... devi conquistarli giorno dopo giorno devi immedesimarti in loro per imparare a gestirli al meglio e svezzarli al gioco ... con il tempo si impara ma la predisposizione è fondamentale ...totorugby ha scritto:
Io ritengo che i "brevetti" debbano essere modificati riqualificando la figura dell'educatore: in pratica per operare in U8 devi avere il 3° livello e una laurea in scienze motorie; per allenare in A basterebbe anche il 2°.
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totorugby
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Re: corsi 2° livello
Appunto!mauott ha scritto:in teoria hai ragione ma in pratica dimentichi (o dai per scontato) una cosa fondamentale : per gestire i bambini devi esserci portato e questa qualità viene prima della preparazione teorica; conosco più di uno con le caratteristiche che citavi ma incapaci di gestire i bambini del minirugby... non so quale sia la tua esperienza a riguardo ma so per certo che più sono piccoli e più sono difficili da gestire sia come individualità che come gruppo ... devi conquistarli giorno dopo giorno devi immedesimarti in loro per imparare a gestirli al meglio e svezzarli al gioco ... con il tempo si impara ma la predisposizione è fondamentale ...totorugby ha scritto:
Io ritengo che i "brevetti" debbano essere modificati riqualificando la figura dell'educatore: in pratica per operare in U8 devi avere il 3° livello e una laurea in scienze motorie; per allenare in A basterebbe anche il 2°.
In effetti sarebbe necessaria anche una pre-selezione sulla inclinazione ad insegnare ai bambini....
Visto che, però, questa selezione non viene fatta nemmeno per la scuola dell'obbligo, mi sembrava eccessivo proporla per degli istruttori di rugby......
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mauott
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Re: corsi 2° livello
il percorso per insegnare nella scuola italiana è abbastanza definito ed è già di per se una selezione naturale ... purtroppo, al momento, sono poche le scuole primarie italiane che destinano del tempo all'attività fisico/sportiva; questo è il limite principale al modello che indicavi che, tra parentesi, è di uso abbastanza comune in UK ed ex colonie ... se ci fosse una migliore predisposizione all'attività di educazione fisica nelle scuole, a partire dalla primaria, ci sarebbero i professionisti che a loro volta e a loro piacere potrebbero diventare istruttori di rugby ed essere i divulgatori del gioco conoscendo già la "materia prima" ...totorugby ha scritto:
Appunto!
In effetti sarebbe necessaria anche una pre-selezione sulla inclinazione ad insegnare ai bambini....
Visto che, però, questa selezione non viene fatta nemmeno per la scuola dell'obbligo, mi sembrava eccessivo proporla per degli istruttori di rugby......
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Squilibrio
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Re: corsi 2° livello
Non sono d’accordo, per esperienza ho vedo l’insegnamento del rugby a scienze motorie affidato ai soliti noti che tengono famiglia e che devono essere aiutati fino alla pensione ma spesso hanno conoscenze del rugby di 30 anni fa, di contro poi tanti studenti di scienze motorie poi vengono riversati nelle società di rugby come allenatori di minirugby (ma ho visto anche under 18), alcuni sono intelligenti e si applicano anche imparando da chi ne sa più di loro, altri mettono in pratica gli insegnamenti non sempre attuali avuti durante i corsi. Magari la realtà da te è diversa, la realtà che ho visto dove sono io è quella appena descrittatotorugby ha scritto:Non vedo come una "facilitazione" possa aumentare la qualità dei tecnici....
Per farlo bisognerebbe aumentare NOTEVOLMENTE il numero di ore di corso portandolo a 6 mesi con corsi presso le facoltà di scienze motorie che fanno rugby e stage presso società almeno di B sotto la supervisione di un tecnico già in possesso del brevetto e di un ulteriore brevetto di "formatore".
Avere più tecnici non significa avere più qualità....... Va bene che adesso vanno di moda le "liberalizzazioni".....![]()
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Flanker999
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Re: corsi 2° livello
tutta la gestione dei "livelli" in Italia è quantomeno discutibile , come la formazione dei formatori... in compenso, a differenza di altri paesi non c'è poi alcun controllo su quello che uno fa... in Francia ogni allenatore , dalla U8 al Top14 ha un suo "carnet" , non solo un patentino, ma dove vengono anche segnate le visite di controllo periodiche da parte di chi controlla ...
Noi, che siamo in una fase ancora di espansione primaria, si dovrebbe lavorare per rendere accessibile a più formatori possibile, tagliando i costi o addirittura sovvenzionandoli, e nello stesso tempo fare una valutazione meno a "Pappagallo" dove se ripeti parola per parola vai bene, aprendo a tecniche ed idee diverse, poi però si dovrebbe andare a valutare sul posto e non sui fogli di carta.
Altro aspetto che andrebbe evidenziato : le società dovrebbero rendere pubblico ed esplicito il loro programma di sviluppo tecnico sportivo, Io però ho trovato online solo quella del Petrarca Rugby http://www.petrarcarugby.it/it/Squadre/ ... -2013.html (grazie ad un messaggio sulla rugbylist..)
Noi, che siamo in una fase ancora di espansione primaria, si dovrebbe lavorare per rendere accessibile a più formatori possibile, tagliando i costi o addirittura sovvenzionandoli, e nello stesso tempo fare una valutazione meno a "Pappagallo" dove se ripeti parola per parola vai bene, aprendo a tecniche ed idee diverse, poi però si dovrebbe andare a valutare sul posto e non sui fogli di carta.
Altro aspetto che andrebbe evidenziato : le società dovrebbero rendere pubblico ed esplicito il loro programma di sviluppo tecnico sportivo, Io però ho trovato online solo quella del Petrarca Rugby http://www.petrarcarugby.it/it/Squadre/ ... -2013.html (grazie ad un messaggio sulla rugbylist..)