CALCIO A SCUOLA DAL RUGBY
<BR>Due discipline sportive a confronto in una giornata di \"quasi\" festa
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<BR>E’ il sabato pomeriggio prima della Santa Pasqua. In attesa della partita di calcio Italia-Scozia, faccio zapping con il telecomando. Su RaiTre trasmettono un derby: si tratta del match di rugby che vede affrontarsi Benetton Treviso e Rovigo. Le telecamere inquadrano gli spalti: non c’è molto seguito, ma quello che a primo impatto mi colpisce è l’assenza, nonostante si tratti di un derby, della massiccia presenza delle Forze dell’Ordine. Fatto, ahimè, inusuale per un appassionato di calcio. Soprattutto se si tratta di partite ad alto rischio. Alto rischio? Ma non stiamo parlando di sport?
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<BR>Ossimoro della vita: forse il soccer è diverso dal rugby. Con uno sguardo più attento continuo a seguire il match. Accidenti quante mischie, quanti spintoni, placaggi, botte a non finire. Scontri duri ma leali, in nome del fair-play. Ma come, tutta questa “violenza” non è un inno alla violenza? Nel calcio basta un’entrata un po’ più dura per accendere gli animi. E’ sufficiente una dichiarazione fuori dagli schemi, o di stima verso il proprio ultimo allenatore , per scatenare il finimondo. Con i miei dubbi e i miei perché mi gusto la partita. Gli atleti stremati danno l’anima in campo, nei loro occhi e nei loro respiri affannosi si legge la voglia di vincere. Il pubblico è caldo ma composto. Non ci sono sfottò ne tafferugli.
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<BR>Ognuno è lì per i propri beniamini, senza il culto della denigrazione gratuita. “La partita non è bella – commentano i tecnici – ma molto tirata”. Le squadre sono sul sette pari. Mancano solo 9 minuti è c’è una mischia. Il Rovigo è ad un metro dalla meta ma l’arbitro fischia a favore di Treviso. Decisione discutibile ma nessun dramma. I giocatori restano calmi, l’arbitro spiega la sua decisone senza doversi dimenare per sfuggire al solito accerchiamento calcistico. Tutto chiaro, si riparte. Se al posto della Benetton ci fosse stata la Juve chissà quante polemiche. Ma questo è un altro mondo, dove l’arbitro ha una cuffia per consigliarsi con i collaboratori e un microfono per permettere alla gente a casa di ascoltare.
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<BR>Tutto questo mentre a qualche Km di distanza ci sono i “soliti” scontri fuori dagli stadi di calcio, e a S.Siro, nonostante il buon esempio dei 15.000 scozzesi, qualche pseudo tifoso italiano ingaggia scontri con i poliziotti. Nel frattempo a Treviso è finita con un pari festoso. Rugby-Calcio: 10-0. Imparare si può.
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<BR>Vincenzo Damiani
TRIBUNA SPORTIVA ENEL & RUGBY
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