non vedo come poter confutare quanto detto.giangi2 ha scritto:Allo stato attuale parlare di dilettantismo o professionismo fa un po' ridere; così come dire "questa categoria è dilettantistica, mentre questa è professionistica". La realtà è molto più semplice:
- i giocatori di rugby italiani sono tutti "sportivi dilettanti" e non abbiamo la possibilità economica di trasformali in veri professionisti come i calciatori, perchè il costo aumenterebbe dal 20 al 50% a seconda dei casi;
- chi può permettersi di pagare, li paga, gli altri si arrangiano (in qualsiasi categoria sia il giocatore) e fanno squadre di semiprofessionisti o dilettanti, che però possono anche stare in Eccellenza se sono buoni abbastanza;
- in questo momento in Italia siamo in grado di mantenere una sola squadra in Celtic League, perchè il proprietario sgancia 4 milioni di euro di tasca sua; la seconda franchigia è pagata tutta dalla FIR; la terza franchigia chi la pagherebbe? La FIR se la può permettere?
- dopo la fine degli Aironi chi potrebbe essere il privato che decide di investire denaro suo e di altri sponsor in una eventuale franchigia che sarebbe comunque in balia dei capricci federali o comunque delle stesse situazioni "ambigue" che hanno portato all'esclusione degli Aironi?
Pensate forse che la differenza tra Italia e Home Unions/EmisferoSud/Argentina sia quanto guadagnano i giocatori? La verità è che in questi paesi un giocatore dilettante (chiamiamolo amatoriale, che gioca allenandosi 2/3 sere a settimana) ha una qualità rugbystica che noi non abbiamo neanche in Eccellenza. A parti invertite sarebbe lo stesso se confrontassimo il calcio in Italia con il calcio in Nuova Zelanda.
Prima di parlare di professionismo mi preoccuperarei di propaganda, reclutamento e formazione giovanile, allargando il più possibile questa base e la sua qualità rugbystica.
consentimi, però, di aggiungere che un progetto per sperare che venga realizzato almeno in parte deve puntare in alto, se ci si assesta sempre ad alzo zero, cioè quello che è lo status quo, come si potrà pensare di evolvere. Quando pensarono di andare sulla luna la tecnologia consentiva, al massimo, di fare il giro dell'orbita terrestre, eppure pianificarono il progetto che venne portato al successo. Insomma, per essere banale fino in fondo, siparla di attese, di progetti futuri, di possibile evoluzione e crescita qualitativa dell'attuale movimento, quindi, perchè non pensare ad una terza franchigia e lavorare per cercare di costruire i presupposti per una sua realizzazione?