nuova stagione super 10

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Moderatore: Emy77

AquilanteDaNorcia
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Messaggio da AquilanteDaNorcia »

L\'articolo di questa mattina della Gazzetta dello Sport sulla presentazione del campionato (a fondo pagina, otto colonne) offre tante piccole informazioni interessanti.
<BR>Eccole in pillole:
<BR><!-- BBCode Start --><B>Classe</B><!-- BBCode End --> - Presentazione nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio allietata da archi e violini.
<BR><!-- BBCode Start --><B>Celtic League</B><!-- BBCode End --> - Il capitolato di adesione alla CL prevede parametri di ammissione. Si parla di: 500k€ di fidejussione, adeguato impianto di illuminazione (solo 5 club del S10 ne dispongono) e stadi con almeno 3500 posti coperti (quanti in Italia?). A determinare il nome delle squadre partecipanti alla CL \'06/\'07 potrebbe dunque non essere tanto il piazzamento al termine di questa stagione quanto la capacità di rispettare i parametri e la reale volontà di prender parte alla competizione europea: Treviso, Calvisano, Viadana ed Overmach sembrano in tal senso le più papabili.
<BR><!-- BBCode Start --><B>Clamoroso al Cibali</B><!-- BBCode End --> - ...Dondi, a microfoni spenti, dice riferendosi ai 4 club succitati: \"sarà un salto nel buio\". E\' notorio che lui avrebbe preferito il coinvolgimento di tre selezioni...
<BR><!-- BBCode Start --><B>Sky</B><!-- BBCode End --> - L\'investimento di Sky è di 1.2 milioni di euro; 210mila dei quali per i diritti televisivi, il doppio di quanto sborsato dalla Rai. Tra i commentatori: De Rossi e Moscardi.
<BR><!-- BBCode Start --><B>Monday Night a rischio</B><!-- BBCode End --> - I club e Berbizier non amano il posticipo del lunedì sera e solo la metà dei campi di S10 dispone di illuminazione. Dopo le prime 5 giornate si deciderà se mantenere in calendario i match serali.
<BR><!-- BBCode Start --><B>Catania convitato di pietra</B><!-- BBCode End --> - I dirigenti del club etneo erano gli unici assenti alla presentazione. Si dice che non abbiano accolto bene i 4 p. di penalità, ma si mormora anche che questi verranno a breve restituiti... (il giornalista non specifica su quali basi)
<BR><!-- BBCode Start --><B>Finale a Padova?</B><!-- BBCode End --> - Il Plebiscito è lo stadio favorito tra quelli deputati ad ospitare la finale Super Ten.
<BR><!-- BBCode Start --><B>All Star Game</B><!-- BBCode End --> - A rischio anche l\'ASG: Berbizier lo trova superfluo.
<BR><!-- BBCode Start --><B>Sponsor per Venezia</B><!-- BBCode End -->- Il VM sarà sponsorizzato dal Casinò.
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Ermanna
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Località: ...vissin l'osteria del Bottegon e piassa del gran
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Messaggio da Ermanna »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 12-08-2005 alle ore 08:02, Up-man wrote:
<BR>Tremate, spammer e finocchioni, è arrivato Upman, l\'uomo che riporta su i thread più interessanti!
<BR>
<BR>up!
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>..un genio....semplicemente un genio!!! :-] :-] :-]
<BR>ma chi sei?
<BR>sciao
AquilanteDaNorcia
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Messaggio da AquilanteDaNorcia »

Pensavo che due passaggi dell\'articolo della Gazzetta avrebbero suscitato scalpore, e invece mi sembra siano passati inosservati.
<BR>
<BR>Provo a riproporli sintetizzandoli:
<BR>
<BR>- Dondi avrebbe preferito che alla Celtic partecipassero selezioni interregionali. Il tanto bistrattato presidente federale la pensava dunque come Pier :-o ! Ad opporsi alla creazione delle selezioni sarebbero dunque stati proprio la Lire ed i club stessi
<BR>
<BR>- a detta del giornalista, la penalizzazione del Catania potrebbe essere presto annullata
THAKER
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Messaggio da THAKER »

Aqui ho letto, mi sono indignato, ma avevo un esame stamani...
<BR>Ora son rientrato e dico:
<BR>
<BR>c4$$o vuol dire rientrare dalla penalizzazione? Ma se il giudice sportivo l\'ha confermata nemmeno una settimana fa respingendo il ricorso!!! Che fanno? Si appellano al Tar del Lazio?
<BR>Sarebbe una cosa troppo skifosa, mi spiace per i Catanesi e per i giocatori, ma inciterei tutti ad insultare la squadra andando contro alle norme di Fair Play...
<BR>
<BR>In quanto a Dondi... Non so, la scelta dei team è stata votata in LIRE se non sbaglio dai 10 club dopo 12 ore di ritiro in camera di consiglio....
<BR>Gavazzi nel presentare la proposta aveva parlato di 4 selezioni, ma Viadana e Treviso si erano subito ribellate.
<BR>Treviso poi aveva detto faremo 2 squadre, una in Celtic ed una in Super 10...
<BR>
<BR>Almeno è quanto ho letto sui giornali, non sono uno informato dei fatti.
pier12345
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Messaggio da pier12345 »

ma..si pronostica una stagione 2005/06 che rischia divnetare un total CAOS!
<BR>mi spiego...
<BR>
<BR>1) NON C\'e ..ripeto..NON c\'e ancora una seria discussione e proposta da parte del Celtic League per invitare ai 4 sqaudra Italiani per dipsutare il CL 2006/07.
<BR>
<BR>In fatti ..si dice..che c\'e un forte resistenza da parte dei gallesi..perche gia con il Heinken Cup, Celtic League , powergen Cup, Test match di Noviembre e 6N ..sarebbe inpensabile aggiungere ancora piu partite nel CL.
<BR>
<BR>2) La Fir porpone di iniziare il campionati del top10 e Serie A..senza una idea 100% chiaro dei obiettivi per il campionato.
<BR>
<BR>3) Che succederebbe se uno dei 4 squadre che IPOTETICAMNETE si classifica per il CL , non dispone dei requisiti del stadium ( iluminazione, capacita, Parking)-...poi Fidejusione..??
<BR>
<BR>4) A)ancora sta con la idea che la sqaudra Italiano peggio classificato nel CL ritornera al Top10?????!!
<BR>allora ..la Fir chiede che una Societa italiano investe fortemente per competire contra mosntrui come Leinster ecc..e poi en 12 mesi..ritornera,....con un budget e rosa per competire nel Cl..pero giocherebbe nel TOP10!!!!
<BR>ma il mondo e diventato pazzo?
<BR>cosa succederebbe..? che Il CL diventerebbe solo una minicampioanto fra i 4 italiani ..tutti cercandop di non essere il ultimo dei 4. ( risparmainaod i milgiori elementi per esempio contra Munster..per poi faregli giocare la settimana dopo contra il rivale italiano!)
<BR>
<BR>B) il sostituto per il peggio classificato italiano nel CL??? allora ..una sqaudra che gioca en un TOP10 impoverito..avrebbe 8 settimane massimo per formare una sqaudra degno di entrare nel prossima edizione del CL ??? ma per favore!!
<BR>
<BR>5) Dondi ha detto che solo i 4 che entrano nel CL disputera i torneo europei ( Challege e HC...!!) ...cosi...Nessun Squadra italiano nel HC..
<BR>
<BR>6) Sponsors e TV..? si gioca Lunedi o NON?
<BR>
<BR>7) il penalazione al Catania...confermato o non?
<BR>
<BR>troppi interogativi!
orme53
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Messaggio da orme53 »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 02-09-2005 alle ore 09:03, AquilanteDaNorcia wrote:
<BR>Pensavo che due passaggi dell\'articolo della Gazzetta avrebbero suscitato scalpore, e invece mi sembra siano passati inosservati.
<BR>
<BR>Provo a riproporli sintetizzandoli:
<BR>
<BR>- Dondi avrebbe preferito che alla Celtic partecipassero selezioni interregionali. Il tanto bistrattato presidente federale la pensava dunque come Pier :-o ! Ad opporsi alla creazione delle selezioni sarebbero dunque stati proprio la Lire ed i club stessi
<BR>
<BR>- a detta del giornalista, la penalizzazione del Catania potrebbe essere presto annullata
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Be dico la mia: Credo che la proposta iniziale comprendesse la possibilità di fare delle selezioni, ma quando si è arrivati alla chiusura del cerchio la proposta si è auto esclusa automaticamente, e faccio un esempio:
<BR>
<BR>Prendiamo la selezione centro sud; Roma L\'Aquila Catania
<BR>Chi delle tre società ha la forza economica per presentare una fidejussione di 166.000.00 € a garanzia della loro quota di partecipazione alla CL (500.00 :3) se ci aggiungi l\'acquisizione di giocatori stranieri adeguati alla qualità del campionato il costo delle trasferte
<BR>
<BR>Tenendo presente che se si facessero delle selezioni le stesse squadre dovrebbero disputare anche il campionato di S10 e non so quante siano che hanno la forza economica e organizzativa da mettere in campo.
<BR>
<BR>Io ho un vago dubbio e provo ad esprimerlo: in Celtic ora ci sono 11 squadre, e se alla fine del tira e molla le italiane fossero 3 ???
<BR>
<BR>Per Catania e la penalizzazione, che devo dire siamo in Italia !!!!
Per noi lombardo occidentali, che abbiamo subito a suo tempo l'occupazione della serenissima, sa dis "sghei"!!!!
THAKER
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Messaggio da THAKER »

Vero, si spera che entro una settimana - ma da quanto dici non ci credo molto - si sappia almeno se è un no o un si.
<BR>E soprattutto si con che paletti.
<BR>La fidejussione non la vedo un problema, la federazione si dovrebbe fare garante almeno di quella, mi pare il minimo.
<BR>Lo stadio lo si trova, nel senso che i club potrebbero adattarsi a giocare fuori sede o \"affittare\" campi da calcio, quelli non mancano intanto che adeguano gli impianti.
<BR>Sarebbe un\'ottima occasione questa dal punto di vista delle strutture, se parteciperanno FIR ed enti locali.
<BR>
<BR>Cito da un articolo del 13 Gennaio:
<BR>«Il Calvisano - dichiara il general manager Alfredo Gavazzi - da oltre dieci anni si trova ai vertici del rugby italiano ed europeo. Sono almeno una quindicina le partite della prima squadra giocate in una stagione al San Michele tra Super10, Coppa Italia e Heineken Cup. Si tratta di un ritorno economico notevole anche per l’intera comunità calvisanese. Ma, al momento la squadra non può permettersi di giocare partite in notturna e questo sta diventando sempre più un grave limite». Un limite che impedisce anche di disputare a Calvisano partite della Nazionale. «Se lo stadio fosse omologato anche per incontri internazionali si potrebbe pensare di portare, ad esempio, l’Under 21 per le partite del VI Nazioni. Un’ulteriore opportunità per Calvisano». Dalla società giallonera viene lanciata una provocazione: «Si tratta di capire se anche la Municipalità di Calvisano ha interesse ancora ad investire in una struttura adeguata per il rugby. Se così non fosse, potremmo ipotizzare un trasferimento della squadra, magari a Brescia». In Italia sarebbe il primo caso: soprattutto nelle Isole britanniche questo è già avvenuto. I campioni d’Inghilterra e d’Europa, i London Wasps, cinque anni fa, hanno deciso di «traslocare» dallo storico campo di Loftus Road (che era condiviso con la squadra di calcio del Queens Park Rangers) all’Adams Park di Wycombe. Questo ha permesso alla società londinese di ampliare il bacino d’utenza e aumentare i propri introiti in una struttura più ampia. Uno stadio secondo i canoni richiesti dalla Erc dovrebbe prevedere una capienza minima di 3.500 posti - precisa Gavazzi -. E tra un paio di stagioni il Calvisano potrebbe trovarsi a giocare la Celtic League contro le franchigie gallesi, irlandesi e scozzesi. Allora necessiterrà una struttura completamente rinnovata».
Bar70
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Messaggio da Bar70 »

Ma a quel che ho capito la fidejussione di 500.000 (e dicono anche molto oltre) è per ogni club.
<BR>Inolotre vi siete letti le dichiarazioni del segretario LIRE apparse su slcuni giornali come Stadio Trebuna Treviso?
<BR>Che ne dite?
pier12345
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Messaggio da pier12345 »

i stadi non dovrebbe essere una problema...si potrbbe giocare anche se fosse neccesdario en padova, biela, flaminio..ecc...
<BR>Leinster giocava en Landsone road..a volte con solo 8,000 personne..( adesso giochera ne RDS..dove fanno il concursi di saltare di cavalli..Nations Cup)
<BR>
<BR>Gunners gioca en Murrayfield , a cardiff en Cardiff arms!
<BR>
<BR>I problemi STRUTTURALI si puo risolvere senza grossi problemi..anche i fidejussioni..PERO NON SOM DOVE HANNO PRESO EURO500,000 ??? MOLTO DI PIU!..NOMRLAMENTE SI FA IL FIDEJUSSIONE EN BASE DEL BUDGET TOTAL PRESENTATO DEL CLUB...NOMRLAMENTE 65-75%.
<BR> Anche di ricodrare che i clubs ricevvano al meno euro400,000 solo per particpare.
<BR>
<BR>i problemi sono ben altri...LA COMPETITIVITA...CHE 4 SQUADRE...IL PEGGIO CLASSIFICATO CAMBIA OGNI STAGIONE (?!!), ECC ECC.. EPOI..DOVE C\'E IL CELTIC LEAGUE EN TUTTO QUESTO? CHE DICONO LORO.
<BR>
<BR>AL FINALE..io direi migliore giocare un Top10, appogiato del fir per fare rentrare i nazionali da francia ecc...e farelo molto piu competivivo..e poi usare la sperienza del nuova formato del challenge cup per svilupare i giocatori.
<BR>
<BR>il CL rischia di distruggere il movimento italiano..i rischi sono troppi.
pier12345
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Messaggio da pier12345 »

Cmq..nessun crede che sia troppo severo.... per non avere schierato una sqaudra di U-11 ..la squadra del top10 sia penalizato 4 punti??
<BR>
<BR>se fosse il u-21 , o u-19..va bene..pero il u-11!!??
<BR>
<BR>o per esempio per avere shcierato qualcuno senza permesso di soggiorno o visto sportivo..va bene..
<BR>
<BR>se il proprio FIR ha deciso cheil U-21 non era factibile..non capisco che mettono una penalizazzione per KIDDY RUGBY!
THAKER
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Messaggio da THAKER »

X\' il top del movimento deve essere un esempio per tutte le altre società, soprattutto in programmazione.
<BR>Mi pare il minimo.
<BR>
<BR>A Parma (il Barilla Rugby Parma) iniziano a 6 anni...
pier12345
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Messaggio da pier12345 »

si..thak..tutto ragione.
<BR>pero ..se la FIR esige di ivestire nei giovanile..e poi..STRAPPA IL U-21? cioe..il campionato piu importanti per i giovani...
<BR>
<BR>e un po dificile di chidere di mantenere i sqaudra giovanile ..per poi annulare campionati a livello nazionale.
<BR>
<BR>Quelo che non ho capito..se il U_21 non ha potuto funzionare...perche si crede che il U-20 potrebbe funzionare??
<BR>
<BR>cmq...non credo che se Parma non shciera una sqaudra di u-6 o u-9 , si pierde punti.
<BR>
<BR>ma c\'e un campionato nazionale u-11???
THAKER
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Messaggio da THAKER »

I campionati giovanili iniziano dall\'Under 11.
<BR>
<BR>Ogni squadra di Super 10 e Serie A ha l\'obbligo di avere questa rappresentativa e partecipare a 8 concentramenti l\'anno per permettere a questi bimbi di giocare gli uni contro gli altri.
<BR>
<BR>I concentramenti devono essere riconosciuti dalla federazione tramite i comitati regionali.
<BR>Questo credo di aver capito, ho imparato leggendolo nel forum...
THAKER
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Messaggio da THAKER »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 02-09-2005 alle ore 15:41, angeloXXXL wrote:
<BR>Insomma pare che sia ufficiale. Dal prossimo anno (2006/2007) le prime 4 classificate del Top Ten 2005-2006 parteciperanno alla Celtic League con altre squadre scozzesi, irlandesi e gallesi. Dopo di che si avvierà un sistema di promozioni secondo il quale l\'ultima squadra italiana classificata nella Celtic verrà sostituita dalla vincente del campionato italiano. Attenzione: questa specie di \"promozione\" è però facoltativa in quanto la squadra \"promossa\", per entrare nella Celtic della stagione successiva, dovrà comunque sottostare a determinati vincoli regolamentari ed economici non indifferenti. Insomma potrebbe benissimo verificarsi che che la vincente del campionato italiano orfano delle 4 celtiche rinunci al passaggio e rimanga in Italia, per scelta o per necessità. Un bel guazzabuglio.
<BR>Ho letto tra le condizioni per la partecipazione alla Celtic, ma non vorrei aver male interpretato, di una fidejussione preliminare di 500.000 obbligatoria.
<BR>Qualcuno conosce meglio la situazione?
<BR>
<BR>A corollario sembra che Sky abbia già annunciato che se la cosa dovesse procedere in questi termini (ossia un campionato italiano senza le prime quattro big) rinuncerebbe alla trasmissione in esclusiva delle partite come avverrà da quest\'anno. Questo perchè, ovviamente, un Top Ten meno le quattro celtiche non sarebbe più un top ten (top six?) e perderebbe grandemente di interesse a fronte degli investimenti dell\'emittente.
<BR>
<BR>Da quanto ho letto (fonte: il Mattino di Padova, articolo a firma di Andrea Passerini) non tutto all\'interno della Lega filerebbe liscio, nel senso che vi sarebbero dissensi all\'interno dei vertici della LIRE stessa. Questo potrebbe lasciare un dubbio sul futuro prossimo venturo della Celtic così come viene annunciato? Mah......
<BR>
<BR>Saluti
<BR>Angelo Volpe
<BR>
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
THAKER
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Messaggio da THAKER »

Sarà l’anno degli italiani? - Giornale di Brescia
<BR> Tra i nuovi stranieri approdati al campionato italiano le stelle sono Brosnihan, Arbizu, Mc Leod-Henderson, Durston e Davies Tutti più forti, con il Ghial squadra da battere.
<BR>Sarà l’anno degli italiani, o almeno dovrebbe, anche se l’estate ha visto l’arrivo di una trentina di nuovi stranieri (stelle poche, però: Brosnihan al Calvisano, Arbizu e McLeod-Henderson al Gran, Durston al Viadana, Davies al Petrarca).
<BR>
<BR>Da domani, ogni club dovrà schierare almeno 11 giocatori di scuola italiana nella lista dei 22 che viene presentata all’arbitro prima della partita, pena la sconfitta a tavolino e 4 punti di penalizzazione. L’anno scorso fu il Catania a versare la goccia che fece traboccare il vaso: in più occasioni i siciliani arrivarono vicini a mettere in campo una intera squadra di nati e cresciuti all’estero. Lo fa anche l’Inter (calcio), si dirà. Il problema è che il rugby dispone di una base assai ridotta rispetto al football e se si vuole salvaguardare l’esistenza di una nazionale italiana della palla ovale, le «quote protette» sono necessarie, come fa il Sud Africa per dare spazio ai giocatori di colore.Non sarà bello, lo sport dovrebbe premiare i migliori, indipendentemente dal passaporto e dal colore della pelle, ma altra strada non c’è. Proprio il Catania, che durante l’estate ha perso molti dei giocatori che la scorsa stagione portarono la squadra ad ottenere un sorprendente quarto posto, partirà penalizzato di quattro punti in classifica per aver mancato di prendere parte al campionato Under 11, obbligatorio. La penalizzazione renderà particolarmente difficile la sfida con la neopromossa Venezia-Mestre per evitare la retrocessione. La lotta per la salvezza pare limitata a queste due formazioni. Craig Green, coach della Benetton, ritiene che l’obbligo di avere in campo almeno 11 italiani, comincerà a pesare più avanti nel tempo, quando gli allenatori saranno costretti a districarsi fra infortuni e rispetto delle «quote». Perché un giocatore sia considerato di scuola italiana deve aver disputato in Italia almeno un campionato U21 o aver vestito la maglia della nazionale azzurra di categoria, come nel caso di Castrogiovanni (nato in Argentina) e dell’altro pilone del Calvisano, il nuovo acquisto Vigne Donati (nato in Francia). Per la Ghial la nuova regola non è un problema, anzi: la rosa giallonera contempla esattamente undici giocatori cresciuti all’estero. A Treviso invece, dove Deon Kingi ha sostituito Parisse (Std. Francais), a turno qualche straniero dovrà necessariamente restare fuori per far posto agli italiani. Abituato alla Leonessa, dove doveva fare lo straordinario, Kingi si sta lentamente adattando alla disciplina di una Benetton che l’allenatore vede animata da forte spirito di rivincita, dopo la sconfitta della scorsa stagione. I veneti hanno salutato Franco Smith, metronomo del loro gioco, e il centro Canale (approdato a Clermont, in Francia) ma hanno prelevato Barbini dal Petrarca, Pizarro e Antonio Pavanello dal Rovigo, tutti nazionali. Il fatto poi che Pavanello sia figlio del nuovo presidente del club polesano e che nemmeno i legami di famiglia lo abbiano potuto trattenere a Rovigo dice che i rossoblù (tra i nuovi ingaggi anche Queirolo e Repetto, ex Leonessa) ancora non dispongono di risorse economiche adeguate alla propria gloriosa tradizione. Resta dunque un campionato a due (o tre) velocità: Calvisano, Treviso e Viadana per lo scudetto (e per la Celtic League), Parma, Gran, Petrarca, Rovigo e (forse) L’Aquila per le posizioni di rincalzo, Catania e Venezia per non retrocedere. Viadana, un’altra delle deluse della scorsa stagione, ha rafforzato sia la mischia che i tre quarti (occhio al funambolico gallese Durston e all’estremo sudafricano Schutte). L’allenatore Romagnoli spera di raccogliere finalmente il lavoro svolto nello scorso campionato, soprattutto dal punto di vista fisico. Anche lui però dovrà tenere la contabilità dei passaporti (tra i nuovi, anche gli avanti sudafricani Wannenburg e Geldenhuys e il tongano Filimolehala). Parma, eterna incompiuta, invece riparte nuovamente daccapo, dopo aver cambiato una ventina di giocatori: è partito il nazionale De Marigny (a Leeds) e sono arrivati, tra i tanti, Soffredini e Gumiero della Leonessa e Mazzucato del Calvisano. Anche il Petrarca ha cambiato molto, ma a Padova ancora non hanno preso le misure con il professionismo che permette agli altri di pescare in abbondanza nei loro vivai (Ghiraldini alla Ghial, Marcato e Barbini alla Benetton, Ferraro al Viadana e, negli anni scorsi, i Bergamasco a Parigi e Bortolami al Narbonne). Allergici alla sovraesposizione, i patavini, quest’anno, hanno ingaggiato l’ex All Black Chresten Davies (seconda linea) ma hanno scelto di giocare i loro match casalinghi alla Guizza, un campetto da 1.500 posti, invece che nel «tempio» del Plebiscito. Indecifrabili. Restano L’Aquila e il Gran. La prima continua a produrre buoni giocatori che… appena possono si trasferiscono altrove (Zaffiri, Masi, Carpente, Festuccia). A L’Aquila, oltretutto, durante l’estate hanno faticato a trovare l’allenatore. Alla fine in Abruzzo è arrivato il francese Fouroux, vecchia gloria un po’ segnata dal tempo, chissà se funzionerà. Quanto al Gran verificheremo domani al San Michele le ambizioni della squadra di De Rossi e Wakarua. Quest’ultimo, ignorato dai più, è riuscito anche al termine dello scorso campionato, dopo una stagione molto difficile per la Leonessa, ad essere il miglior marcatore del S10. Noti i suoi limiti, forse qualcuna delle «grandi» finirà per pentirsi di esserselo fatto sfuggire sotto il naso.
<BR>
<BR>Il «sogno celtico» cambia il rugby - Giornale di Brescia
<BR> Comincia domani il campionato italiano di rugby numero 76. Non sarà l’ultimo, ma quello successivo sicuramente varrà molto meno. Le quattro (o saranno solo tre?) squadre meglio piazzate nel prossimo torneo, infatti, l’anno dopo prenderanno parte alla Celtic League con le formazioni gallesi, irlandesi e scozzesi. Significa che dal 2007 in poi chi vincerà lo scudetto non potrà dirsi la squadra italiana più forte, visto che i club migliori nel frattempo si saranno trasferiti all’estero, a caccia di impegni più consistenti, ma anche dei proventi garantiti dai diritti Tv offerti da una competizione internazionale.
<BR>
<BR>Di conseguenza, il campionato che parte domani sarà inevitabilmente interlocutorio: un occhio alla classifica, tanto per essere sicuri di arrivare fra le prime (almeno per chi vuole fare il gran salto oltrefrontiera), e l’altro al futuro, cercando di capire se si potrà essere competitivi anche al di fuori dei propri confini. Questo è quello che si ripropongono il Calvisano, il Treviso e il Viadana, le «big three» del panorama domestico, sia dal punto di vista tecnico che economico. Le altre continueranno a giocare con una mano sul portafoglio e le ambizioni rivolte al proprio campanile, con l’eccezione del Parma, sempre alla ricerca di un’identità che tarda a venire. Una volta il campionato cominciava a ottobre inoltrato e finiva ad aprile, con una bella sosta a Natale. Adesso tutte le competizioni europee devono uniformarsi alle esigenze del rugby internazionale, Heineken e Challenge Cup comprese. Pertanto si parte quando è ancora estate e, pausa dopo pausa (lunghissima quella di febbraio e marzo per il Sei Nazioni), si va a finire a maggio. Ancora una volta, dunque, vincerà chi saprà presentarsi nella forma giusta al momento giusto, ossia all’appuntamento delle semifinali e della finale, in programma dalla metà di maggio in poi. La scorsa stagione, di questa situazione seppe approfittare a meraviglia la Ghial, incerta e indecifrabile per buona parte della regular season, ma cinica e implacabile come lo sprinter Petacchi sulla dirittura d’arrivo. Quest’anno il Calvisano si è rinforzato soprattutto in vista dei propri obiettivi internazionali, la Heineken Cup (esordio il 22 ottobre contro il Perpignan), un torneo nel quale non vince una partita da più di due anni, e la futura Celtic League, in funzione della quale è stata effettuata la maggior parte dei nuovi ingaggi gialloneri. La difesa del titolo conquistato a maggio, in questa ottica, diventa un traguardo di passaggio, al quale si penserà in primavera. Nel frattempo è tutto il rugby italiano che deve crescere, come visibilità, come pubblico, come prestigio, come partecipazione del territorio: i diritti Tv, da soli, non bastano per diventare grandi, a maggior ragione se si è uno sport di nicchia. Nel momento in cui il calcio vive i problemi noti, lo sbaglio più grande che potrebbe compiere la palla ovale è copiare gli errori e, in qualche caso, le follie che hanno portato il «pianeta calcio» vicino alla rovina. Buon campionato a tutti e occhio ai rimbalzi del pallone, che non essendo rotondo, nella maggior parte dei casi, va dove gli pare.
<BR>
<BR>Calvisano obiettivo Europa - Bresciaoggi
<BR> Rugby. Domani via al Super 10 che poi verrà stravolto: le prime 4 andranno in Celtic League .
<BR>Ieri a Palazzo Vecchio a Firenze è stato presentato il 76esimo campionato italiano di rugby, che da 5 anni ha assunto la denominazione di Super 10. Il secondo che inizia con lo scudetto su una maglia bresciana: nel ’76 partiva il Rugby Brescia col tricolore, da sabato è sulle maglie giallonere del Ghial Calvisano. Dopo 5 anni però il Super 10 è già vecchio.
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<BR>Per la formula nata col professionismo e ispirata, anche nel nome, ai campionati esteri, è già il tempo della pensione. O quasi. Infatti - è stato il tema centrale della cerimonia fiorentina - se anche il Super 10 resterà, dalla stagione 2006-07 il suo valore non sarà più quello di prima. Per dirla tutta, quello che inizia sabato è l’ultimo campionato italiano vero, e lo scudetto che assegnarà sarà l’ultimo a segnare una leadership effettiva. Dalla stagione prossima 4 squadre, le prime quattro del Super 10, parteciperanno con tutta probabilità («all’80 per cento» ha detto il presidente Fir Giancarlo Dondi) alla Celtic League, la lega tra scozzesi, gallesi e irlandesi. In subordine è in ballo l’ipotesi delle tre partecipanti, ma tutto sarà chiaro - compresa la cosa più importante, la partecipazione o no -, in settimana. Quando il capitolato inviato dalla Fir ai celtici con gli estremi e le garanzie della proposta italiana, avrà una risposta. Se sarà sì, lo scenario 2005-06 sarà questo: 4 club italiani giocheranno esclusivamente in Europa sui campi della Celtic legue e delle coppe europpe (Heineken e Challange) e le altri invece si disputeranno in Italia uno scudetto sminuito, una sorta di titolo dei poveri. E’ quindi evidente che la squadra che vincerà quest’anno sarà l’ultima ad assommare nello scudetto, il primato sostanziale e formale. Con la «riforma» la separazione tra i due termini sarà consumata. «Speravamo di poter iniziare il campionato sabato con una visione definitiva del futuro del Super 10, ma una settimana di differenza, in fondo, non provoca grossi scompensi», ha commentato Dondi. Super 10 e lega celtica però non saranno due mondi totalmente separati. La «comunicazione» è assicurata da un meccanismo di promozione-retrocessione che premierà la vincitrice dello scudetto «dei poveri» e punirà la peggio classificata tra le italiane di Celtic, scambiandole nell’anno seguente, quando l’una prenderà il posto dell’altra (ma circola l’ipotesi di un blocco: per i primi 5 anni nessuna inversione). All’inizio la «cessione» alla lega celtica dei 4 club verrà compensata al fine di mantenere invariato il numero di partecipanti al Super 10 dalle prime due di ognuno dei due gironi della serie A (la seconda serie), mentre la retrocessa da una quinta promossa, frutto di un doppio confronto tra le terze sempre dei due gironi di A. Queste scelte consumano dunque una frattura che ha implicazioni anche sulla crescita del rugby italiano. Positive o negative? «Il nostro obiettivo - ha spiegato Dondi - è far crescere il rugby professionistico italiano e, di conseguenza, la nazionale attraverso l’esperienza di un campionato tecnicamente elevato come la Celtic league. Sappiamo che questa iniziativa presenta dei rischi, ma crediamo valga la pena affrontarli». Inizialmente quando il calvisanese Alfredo Gavazzi tracciò il primo progetto per la Celtic, dovevano parteciparvi dei megaclub, espressione quasi geografica del rugby italiano. Alla base, poi, doveva funzionare un sistema di accademie per il reclutamento e la formazione dei giovani da inserire poi nei megaclub. L’ipotesi invece formulata nel capitolato al vaglio dei celtici prevede club veri e propri (come Calvisano o Benetton) che dovranno reperire le risorse finanziarie e umane per stare al livello di Munster o Cardiff. Per quanto riguarda le prime il contratto con Sky porterà nelle casse italiane poco meno di 2 milioni di euro, dei quali però non è chiaro il criterio di ripartizione. Una cifra consistente ma non tale da mettere i bilanci delle nostre società al livello dei celtici maggiori, tantomeno di inglesi e francesi. Quanto invece alle risorse umane è sancito l’obbligo di avere a referto solo 11 giocatori di scuola straniera: in Europa finiremo per schierare sempre gli 11 stranieri e gli altri... stranieri col passaporto italiano.
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<BR> DONDI: SI DECIDE IN SETTIMANA PER LA CELTIC LEAGUE
<BR> pupa84 scrive: \"Da: www.notizie.sport.virgilio.it
<BR>Presidente Fir: \"Abbiamo l\'80 per cento delle possibilità\"
<BR>Roma, 1 set. (Apcom) - Sabato inizierà la 76.ma Campionato Italiano di rugby, il quinto dell\'era Super 10. Oggi, alla presentazione, era atteso l\'annuncio dell\'ingresso di quattro squadre italiane nella Celtic League a partire dalla stagione 2006/2007, ed invece il presidente della Fir Giancarlo Dondi, nel corso della conferenza stampa, ha annunciato un rinvio dell\'evento: \"Dovevamo ricevere dalla Celtic League una comunicazione a riguardo entro la giornata di ieri, ma sono stato informato telefonicamente che, a causa delle ferie estive, la prevista riunione del comitato organizzatore è stata posticipata di una settimana.
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<BR>Speravamo di poter iniziare il campionato sabato con una visione definitiva del futuro del Super 10, ma una settimana di differenza, in fondo, non provoca grossi scompensi\".
<BR>Quando è stato chiesto quante possibilità ci siano per l\'ingresso nella Celtic League il presidente ha risposto: \"Non sono abituato a sbilanciarmi ma la mia impressione è che, avendo noi risposto esaurientemente agli impegni compresi nel capitolato di partecipazione alla competizione e da scambi di comunicazioni informali telefoniche, vi siano più dell\'80 per cento delle possibilità di una nostra partecipazione\".
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<BR>Poi il presidente della Lega Amerino Zatta ha spiegato cosa cambierà con questo inserimento: \"I primi quattro club del campionato che inizierà sabato accederanno alla Celtic League. La squadra italiana peggio classificata in Celtic League l\'anno seguente tornerà in Super 10. Per quanto riguarda la composizione del massimo campionato nazionale 2006/07, le quattro squadre che entreranno in Celtic League verranno sostituite dalle prime due classificate di ciascun girone della serie A. Una quinta squadra verrà promossa in Super 10 dopo un doppio confronto tra le terze classificate di ciascun girone di serie A\".
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