JosephK. ha scritto:Ma quando si fanno discorsi tipo "non giochiamo così e giochiamo solo cosà" mi chiedo come si faccia a sottostimare i nostri tanti difetti:
- abbiamo un buon 9 che non ha il calcio dal box.
- abbiamo un ala potente (Venditti) senza il calcio che non può coprire il triangolo e se lo fa può solo ripartire galoppando.
- abbiamo una seconda grandiosa (Furno) che ha manidipietra tipo quelle sul 2vs1 da potenziale meta.
- abbiamo un 10 che probabilmente in qualunque altro campionato sarebbe una terza apertura alla bisogna, tipo Ambrosini da noi.
e continuate pure a piacimento.
Questo discorso NON vuole essere una critica gratuita ma una sana consapevolezza. Abbiamo tanti limiti, non possiamo immaginare di entrare in campo con 15 campioni e dietro altri 50 di pari livello o quasi stile All blacks, Inghilterra ecc. Se si rompesse McLean entreremmo in un piccolo dramma...
Noi abbiamo alcuni grandissimi (Parisse, Mc Lean) alcuni quasi sempre grandissimi (Masi, Ghira), e poi un buon numero di buoni giocatori e giocatori medi che a volte fanno la cosa decisiva ecc.
Con questi devi adattare un gioco il più possibile efficace. Miglioramenti ci sono stati al gioco dei 3/4 con Brunel, dà più fiducia, li fa correre, gli fa provare off load, calci ecc. Sono usciti talenti come Sarto, Campagnaro, Morisi.
Ma poi la nostra inferiorità resta: questo non significa che non possiamo giocarcela ma che per farlo dobbiamo essere cinici, intelligenti, rallentare alla morte le partite dove se facciamo correre gli avversari fanno 3 mete in 5 minuti (Inghilterra), dove possiamo resistere 60 minuti placcando eroicamente (Irlanda) salvo poi cedere.
Insomma dobbiamo mettere in campo un gioco da guerriglia rugbistica, sfruttare ogni situazione di gioco fermo per guadagnare territorio e prendere fiato, trovare i nostri punti di forza "nella singola partita" (ad es. la touche non lo è stata nelle due partite precedenti), trovare i possibili bachi degli avversari e accettare che, ancora, se perdiamo ma abbiamo dato tutto e ci abbiamo provato con intelligenza (cosa fatta sabato in Scozia) ci può stare.
L'importante è un percorso di crescita per cui vanno benissimo anche le opzioni "capire dove posso intaccare il gioco altrui", "capire come posso fare punti anche andando sulla grezza" e, soprattutto, "capire come posso diminuire l'impatto dei miei punti deboli" (voglio dire come Brunel ha impostato in attacco lo scambio Mc Lean, apertura, masi tra 10/15/12 è una cosa intelligente e finalizzata a moderare i grandi limiti che abbiamo in quelle posizioni).
Aspetto per un giudizio definitivo, ma Venditti mi sembra migliorato sotto l'aspetto del gioco al piede.
Furno non credo abbia mani peggiori di un Geldenhuys e anche di altri suoi colleghi internazionali. Quello contro la Scozia è il primo errore che gli vedo fare e non era nemmeno un passaggio facile.
Insomma i nostri punti deboli sono tanti, ma sono altri, per me.
Sotto il profilo del gioco Brunel mi sembrava più contento dopo l'Inghilterra che dopo la Scozia, e credo di essere d'accordo con lui, ma di solito si gioca meglio contro le squadre più forti, almeno fino a quando si riesce a tenere psicologicamente, con la testa