Mi sebra una considerazione un pò semplicistica. Non esiste mica solo la psicologia clinica. E lavorare su questo aspetto non vuol dire sedersi a una scrivania o sdraiarsi su un divano come una concezione stereotipata porta a pensare. Tantomeno prendere in carico problematiche personali o di "sviluppo bloccato" della persona.tonione ha scritto:è una questione di forza, non di motivazioni, ne tanto meno di psiche. non sono un branco di dilettanti e non sono malati mentali. e in più, questo lo aggiungo per pura celia, la psicologia, in generale e in particolare, è un gioco che spesso crea le patologie.
ci vuole forza. costruzione della forza.
Vuol dire armonizzare tutti gli aspetti di tutti i componenti della squadra, anche quelli più "marginali" dell'organizzazione (che poi marginali non sono) per aiutare a gestire tutte le risorse presenti al massimo livello. Il che aiuta a lavorare sulle debolezze "mentali": motivazione, visione globale del match e del torneo, gestione dei cali anche fisici e scelta delle relative strategie applicate ... La forza è anche questo.
Se in certe partite tieni e in altre collassi, ho l'impressione che su questo aspetto non ci siamo proprio. E non dipende solo dalla bravura degli avversari o dalla tenuta atletica. Vedi la partita con la Francia.