Brexit - conseguenze per il rugby

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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

Garryowen ha scritto:Il problema dei britannici non sarà la Brexit in sé e le sue implicazioni economiche. Stringeranno la cinghia e poi tutto si potrebbe sistemare.
Il problema è il significato simbolico della Brexit per il Paese: ulteriore motivo di separazione interna e successo pieno per un totale idiota come Farage.
Intanto l'idiota (compagno di banco a Strasburgo dei futuri governanti d'Italia, tanto per capire che aria tirerà anche da noi), resosi conto del casino combinato, saluta la compagnia della politica britannica come già fatto da quegli altri due apprendisti stregoni di Johnson e Cameron. E nonostante tutto il suo antieuropeismo, conferma che continuerà a prendersi il non disprezzabile stipendio da parlamentare europeo, fra l'altro espresso in quella diabolica ed odiata moneta. Un pò come il nostro rodomonte in felpa che dice che l'euro è una creatura demoniaca, ma che di queste creature demoniache continua ad intascarsene un sacco in qualità di imprescindibile europarlamentare.
L'impressione è che questi, specie i due exiters, abbiano affrontato la contesa con la sprovvedutezza tipica dei cretini, convinti che finisse diversamente, ma con la speranza di "appropriarsi" successivamente al voto della metà perdente per sfruttarne lo scontento ed usarlo come base di potere personale in chiave antigovernativa.
Adesso, combinato il casino e con il timore di dover rendere conto della montagna di balle raccontata ai loro creduloni sostenitori, decidono di darsi, lasciando ad altri la gestione del casino combinato.
Complimenti davvero!
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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jaco
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jaco »

jpr williams ha scritto:Guarda, il mio sogno (molto di là da venire) è quello di un mondo unito senza barriere nazionali, senza bandiere, senza monete nazionali e con un unico governo mondiale federale: oggi sembra utopia, ma un giorno lontano, se non ci autodistruggiamo prima, ci arriveremo.
...e magari con "Immagine" come inno universale... no grazie.
Che ci debba essere un mondo pacificato, con libera circolazione, con politiche volte alla solidarietà e sussidiarietà è un "sogno" che condivido ed appoggio, ma se parliamo di "appiattirsi" in un unica cultura dominante, con un unico "governo del mondo" mi spiace ma non è il mio sogno. No ai nazionalismi, sono d'accordo, ma sì alle nazioni, etnie e culture che "nell'insieme delle diversità" si arricchiscono. Autonomia e autodeterminazione (come tu auspichi per il "tuo" Galles del resto :wink: ), ma che non sia, ovviamente, a discapito o motivo di sfruttamento di altri...
Credo, invece, probabilmente sbagliando (io di economia politica capisco poco niente), che l'attuale "semi-fallimento" dell' Europa parta proprio da questa "smania" di vole creare gli Stati Uniti d'Europa con delle forzature politiche che hanno snaturato l'iniziale impeto: sono abbastanza scettico, su questo passo. Personalmente mi sarei fermato alla CEE.

Condivido invece la tua impressione sui leader della Brexit. Il populista e il politico che gli si è accodato, non pensavano, secondo me di vincere, e adesso non sapendo come gestire la cosa si defilano. Può essere solo un'impressione esterna di un poco informato, per carità, ma già i giorni immediatamente seguenti il referendum non mi sembravano facce piene di gioia e soddisfazione, le loro, ma quasi incredule e preoccupate... ora le dimissioni... mah
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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

Naturalmente il mio è un sogno molto di là da venire. Forse si realizzerà nella seconda parte di questo millennio, se non avremo devastato prima il pianeta su cui viviamo.
Nei libri di fantascienza (Asimov, Bradbury, Dick) è normale vedere che i pianeti hanno un unico governo planetario. E la fantascienza ha previsto in passato un sacco di cose che oggi usiamo nella vita quotidiana e che sembravano, appunto, fantascienza.
Non credo che un governo mondiale distruggerebbe le specificità etniche e territoriali più di quanto la tecnologia e la mobilità di cose, idee e persone facciano da sole e faranno sempre più in futuro. Ci sono macrotrends che la politica e le istituzioni possono solo accompagnare, non determinare e quel governo mondiale sarà più frutto della "forza delle cose" che non un cammino deciso e prestabilito nei suoi approdi. Già oggi molte delle cose che determinano ciò che accade (movimenti di capitali e di merci) sono transnazionali; persino la criminalità lo è.
...Ma non preoccuparti, sono assolutamente certo che anche nel diecimila ci sarà una zona della penisola un tempo conosciuta come "Italia", appena sopra la laguna di un'ormai inabissata città sulle acque, in cui i multicolori abitanti non saranno in grado di pronunciare correttamente la "s" zoztituendola con la "ZZ". :lol:
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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

jaco ha scritto:Credo, invece, probabilmente sbagliando (io di economia politica capisco poco niente), che l'attuale "semi-fallimento" dell' Europa parta proprio da questa "smania" di vole creare gli Stati Uniti d'Europa con delle forzature politiche che hanno snaturato l'iniziale impeto: sono abbastanza scettico, su questo passo. Personalmente mi sarei fermato alla CEE.
Com'è noto il sogno di un'Europa libera ed unita nacque qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_di_Ventotene
nell'ora più buia del nostro continente ad opera di un pugno delle migliori menti espresse dal nostro paese e colà recluse da un regime con idee non dissimili da quelle di chi (Le Pen, Farage, Wilders, Salvini, Orban) oggi vorrebbe distruggerla, e che, in quel momento così orribile, seppero concepire un avvenire luminoso. Purtroppo oggi non disponiamo più né di Spinelli, né di Ernesto Rossi, mentre disponiamo di personaggi come quelli che ho messo fra parentesi. Ciononostante sono lucidamente convinto che la "forza delle cose" non potrà che arrivare a quella conclusione: magari farà un giro più largo di quello che io vorrei, ma là si arriverà.
L'alternativa immediata, per un paese come il nostro carico di debolezze strutturali, è diventare una dependance cinese nel vecchio continente.
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sandrobandito

Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da sandrobandito »

OT grande come una casa.
jpr williams ha scritto:le istituzioni possono solo accompagnare
Perdonami, ma a me le parole "accompagnare" e "solo", quando accostate, mi fanno sempre venire in mente questo personaggio:
https://www.youtube.com/watch?v=W9QIE1OytWg
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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

Ma da dove l'hai cavato fuori questo? :shock:
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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metabolik
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da metabolik »

sandrobandito ha scritto:OT grande come una casa.
jpr williams ha scritto:le istituzioni possono solo accompagnare
Perdonami, ma a me le parole "accompagnare" e "solo", quando accostate, mi fanno sempre venire in mente questo personaggio:
https://www.youtube.com/watch?v=W9QIE1OytWg
Non puoi buttar lì una roba così senza qualche spiegasiùn, un emulo del fratello di Rusty il selvaggio (Coppola)?
sandrobandito

Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da sandrobandito »

Potrei parlarvi di ambizione individuale, di edonismo e di consumismo. Vi parlerei di economia virtuale, di finanza volatile e degenerazione sociale. Potrei aggiungere la selezione della specie, l'evoluzione e l'estinzione. Finirei con la natura della vita e la teoria della panspermia, ma non posso. Che se no poi vengo tacciato di spiegazionismo. :-]
Garryowen
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da Garryowen »

jaco ha scritto:
jpr williams ha scritto:Guarda, il mio sogno (molto di là da venire) è quello di un mondo unito senza barriere nazionali, senza bandiere, senza monete nazionali e con un unico governo mondiale federale: oggi sembra utopia, ma un giorno lontano, se non ci autodistruggiamo prima, ci arriveremo.
...e magari con "Immagine" come inno universale... no grazie.

...eh no, soprattutto, che vita sarebbe con un'unica nazionale di calcio? Contro chi giochiamo?
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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enrico land
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da enrico land »

Finché si parla di Europa Unita sono il primo ad essere a favore. Con qualche "ritocchino", però. Certi paesi dovrebbero elevarsi un po' economicamente prima di entrare, altrimenti è corsa alla delocalizzazione, c'è troppa disparità salariale e di diritto del lavoratore. Altri paesi, invece, secondo me nulla hanno a che spartire con l'Europa e quindi mi auguro che mai il confine europeo sorpassi Bosforo e Dardanelli.
Insomma, finché si parla di Europa, a grandi linee la difendo lancia in resta, ma un unico paese senza confini mi sembra una mezza ciofeca, sono contrario e non perché "poi come facciamo con le nazionali", tanto pur avendo ancora i confini possiamo ben vedere che nella nazionale di calcio francese i due più francesi sono un alsaziano col nome da tedesco e uno che viene dai territori d'Oltremare, gli altri sono tutti africani, baschi, polacchi o spagnoli. I confini sono già belli malleabili da un pezzo, e ci aggiungerei un purtroppo, perché a me la cosa non fa per nulla piacere.
Al di là dell'indubbio valore artistico e musicale della canzone Imagine di John Lennon, vorrei riportare il parere della sindachessa di Cascina Susanna Ceccardi, secondo cui "la musica sarà anche carina, ma le parole sono aberranti. Un mondo senza fede, senza valori, senza proprietà privata guadagnata col frutto del proprio lavoro è un mondo non umano". La parola aberrante è indubbiamente esagerata, e il resto del discorso (non riportato) della signorina Ceccardi non lo condivido, però era ora di smontare la retorica di cui questa canzone è intrisa.
"Chi sono, i Puntinisti? Donne e uomini pigri, che non hanno la costanza e il coraggio di finire un ragionamento. Le loro frasi galleggiano nell'acqua come le ninfee di Monet [...]. Raramente questa overdose di puntini esprime un pensiero compiuto"

"Qualcuno sarà partito dalle terre della palla ovale, per venire qui nel tempio della palla tonda"
Davide Van De Sfroos, San Siro, 9 giugno 2017
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da metabolik »

L'enricoland mi costringe a re-intervenire, mannaggia, nel cuore della notte. D'altra parte era inevitabile che in bassa stagione l'argomento Brexit-conseguenze per il rugby dilagasse alla totalità del concetto/progetto Europa. Poi ci sono anche gli attentati nazislamici e tutti che s'incazzano con Salvini..è impossibile non intervenire.
Per me, ripeto, l'unione politica dei paesi europei è una necessità-a-prescindere, imposta dall'esigenza di non essere cancellati/comprati/dominati da superpotenze non europee. L'esigenza è strutturale, e, come tale, viene prima della sovrastruttura , cioè prima di quell'insieme di ideali di cui jpr ricorda la precisa origine, anche se questa forza ideale è stata determinante come primo motore perchè scaturita dalla tragedia di 2 guerre mondiali. La motivazione iniziale era di non fare più guerre, la motivazione attuale è sopravvivere in un'Unione di stati che hanno una storia di evoluzione politica 'vicina'. In che cosa è vicino un italiano a uno svedese, un irlandese a un greco ?
La risposta potrebbe partire dalla Res Publica di Roma, includere il Cristianesimo e la risurrezione repubblicana della Rivoluzione francese, la musica classica e la musica pop, ecc... certamente però, comunque rispondiamo, non possiamo dire lo stesso di altre nazioni, che , seppur più vicine come kilometri, non hanno condiviso l'evoluzione dello Stato e dei diritti dell'individuo.
Per adesso la Turchia non è Europa, come dice il giovane enricoland.
Speriamo che il popolo turco riaffermi lo spirito originario del padre fondatore laico, speriamo in un'evoluzione libertaria, ma , adesso, siamo lontani.
Luqa-bis
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da Luqa-bis »

Premesso che la graziosa ma caustica signorina di Cascina la critica l'ha fatta con uno spirito integralista analogo a quello di certi fanatici new age quando parlano a favore di quella canzone,
forse che il defunto Lennon scrisse quel brano semplicemente cercando di smontare tutti i fattori per i quali ci si scanna e discrimina?

Forse ai giocatori della nazionale francese sarebbe il caso di chiedere se si sentono francesi o altro, prima di classificarli "altri"?
E lo stesso ai giocatori tedeschi ?

In quanto all'Europa.

La mia critica è sul fatto che si sia pensato troppo da elite politico -economico e poco pensando agli elettori.
Che forse votano di pancia, che forse non sono del tutto all'altezza di poter decidere con piena consapevolezza (colpa della poltica, del mondo della cultura, dell'informazione e della formazione, non loro) ma che non possono essere trattati come sudditi (o qualcuno ha nostalgie da Vienna 1815?)

Quindi un allargamento a stati con molte differenze economiche, senza meccanismi di tutela (ma questo in ossequio a delle scelte politiche estremamente liberiste, quindi "strategico") e soprattutto senza una reale verifica su dove e quando arrivare al progetto definito.

Si parti da un nocciolo duro, per delle risorse straegiche, ma soprattutto per disinnescare la miccia che divide l'Europa da 12 secoli (si, dai tempi dei figli di carlo magno) ovvero la contesa tra Francia e Germania.
Nei primi decenni è l' "Europa" fu un remake dell'impero carolingio, più o meno.
Poi si è allargata, ma senza porre la domanda finale "Insieme si , ma quanto insieme?"

Si è proposto un unico mercato e una unica moneta, scelte da "mercato" più che da "paese".

Un unico parlamento?
Un unico esercito?
Una legislazione penale comune?
Una legislazione sociale comune?

Una Europa strutturata come il Commonwealth, come la Svizzera, la Russia, gli USA o la Germania federale?
per ora la scelta sta diventando se come la Cecoslovacchia o come la Jugoslavia.

Io penso ai casi precedenti in piccolo:

le città etrusche e Roma
gli stati italiani del '400 e le grandi potenze europee dell'epoca moderna.

In fondo l'interrogativo sull'Europa e analogo a quello sull'Italia.
zappatalpa
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da zappatalpa »

certo che tra Luqa e Tonione é una bella lotta. :D
qui va a finire che dobbiamo chiedere a Garry di fare il traduttore del loro gentil pensiero
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
sandrobandito

Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da sandrobandito »

Sembra una banalità, ma secondo me l'equivoco nasce da una definizione che evolve, quella che determina la natura degli individui nella collettività e dalla quale deriva l'organizzazione della società moderna: da "cittadini utenti di un servizio" a "consumatori clienti di un prodotto".
Questioni di dettaglio direte, però ho la sensazione che il nocciolo del problema stia tutto nell'accezione che ciascuno di noi ha di sè.
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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

L'Europa deve essere una comunità di intenti e di interessi per poter "essere".
Il passo da fare è quello di capire che gli interessi, se non diventano comuni, sono destinati ad essere spazzati via dal vento della storia, dalla forza delle cose. Per chi non l'avesse capito il sogno europeo è diventato, in questa fase storica, una necessità difensiva. Le piccole patrie nate dai nazionalismi dell'800 e in molti casi posticce (molti paesi, Italia inclusa, sono accrocchi di regioni con poco o nullo "senso d'assieme", idem il Belgio, il Regno "dis"unito, la Spagna) sono totalmente disarmate, prese una per una, in una competizione globale fra colossi: la loro unica prospettiva è il servaggio. UK, ad esempio, con la sua sciagurata mossa, si avvia ad essere null'altro che la 51esima stella della bandiera USA. Triste destino per quelli che un tempo erano "padroni del mondo" e si avviano a diventare sudditi di una loro ex colonia ribelle. Un giorno questa necessità difensiva sarà tale per tutto il pianeta, quando dovrà fronteggiare il disastro ambientale che abbiamo combinato e che può essere fronteggiato solo se tutti remiamo in un'unica direzione.

@enrico land
Mio giovane amico, se proprio devo scegliermi un maître à penser preferisco di gran lunga il vecchio sognatore Lennon, piuttosto che una sciuretta ringhiosa, gretta e ignorante che non conosce altro valore che il saldo del suo c/c. Io che non sono credente penso proprio che una persona come questa intenda il concetto di "fede" come farsi vedere la domenica in chiesa alla messa più frequentata perchè così si è "perbene", nella più classica accezione farisaica del concetto. Una per cui il crocefisso non è una testimonianza di amore e di sacrificio ma un simbolo di divisione e di guerra fra NOI e loro.
Lennon, nella sua profetica canzone, identifica con perfetta lucidità tutto ciò che ci impedisce di essere umani e ci fa essere come quella sciuretta.
Puoi pensare che sono un sognatore, ma non sono l'unico e preferisco continuare ad esserlo anzichè allinearmi alla sciuretta.
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