Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Moderatore: Emy77
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Direi che è un'ovvia conseguenza del game plan che ha concesso ai loro 3/4 una rampa di lancio di 20/30 metri per ripartire palla in mano dopo i calci.
Com'è noto il problema non è tanto il calciare, ma il non salire a portare pressione sul calcio.
Com'è noto il problema non è tanto il calciare, ma il non salire a portare pressione sul calcio.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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ForrestGump
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Mi rammarico di avere occhio...a fine partita mi son detto: dove vogliamo andare se sbagliamo un placcaggio su 4? ed ecco che arriva qualcuno a dirmi che avevo contato bene...JosephK. ha scritto:Orco boia, un terzo dei placcaggi mancati (45 su 152), dai questo è inaccettabile pure con gli AB e pure con così tanti placcaggi, non pensavo così tanto...pepe carvalho ha scritto:Match Stats
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jentu
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Invece dal vivo si aveva proprio questa impressione, che è conseguenza del modo con cui gli AB attaccavano gli spazi e la velocità fantascientifica (non uso il termine a caso) con cui muovevano il pallone sugli spazi stretti. Il loro game plane era di allargare e disorganizzare la nostra difesa con i calci sull'ala lontano dalla nostra area di meta e poi avanzare sull'asse, muovendo velocemente il pallone, vicino alla meta.JosephK. ha scritto:Orco boia, un terzo dei placcaggi mancati (45 su 152), dai questo è inaccettabile pure con gli AB e pure con così tanti placcaggi, non pensavo così tanto...pepe carvalho ha scritto:Match Stats
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Il placcaggio mancato nostro non era quasi mai il primo, ma il secondo o il terzo sul movimento avanzante.
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jentu
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Come è noto il problema dell'uso del piede, che è una soluzione più che necessaria da utilizzare dipende da più di una variabile e quella che citi è solo una.jpr williams ha scritto:Direi che è un'ovvia conseguenza del game plan che ha concesso ai loro 3/4 una rampa di lancio di 20/30 metri per ripartire palla in mano dopo i calci.
Com'è noto il problema non è tanto il calciare, ma il non salire a portare pressione sul calcio.
Stante la scelta del piano di gioco
Quando calcio i miei compagni sono pronti e se no perchè visto che il piano di gioco è quello?
Dove calcio perchè la direzione, la gittata ed il tempo di volo della palla sono scelte necessariamente da variare.
Come mi ridispongo dietro per il possibile calcio di risposta?
Chi dei miei ha le caratteristiche, come Zebo, di riuscire a prendere la palla suo contrasto aereo non dico sulla testa di un AB?
Quale tipo di rete difensiva e su quante linee devo disporre per neutralizzare il loro contrattacco?
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metabolik
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Sono d'accordo, è un'asticella ad altezza ragionevole per dire che siamo andati un pochino avanti, sicuramente non indietro, e questo a prescindere da tutte le preoccupazioni che abbiamo, astraendo dalla situazione 'congiunturale'.acarraro306 ha scritto:In attesa dei risultati contro Tonga e SA .
Dove mettiamo l'asticella per valutare se il Rugby italiano è andato avanti oppure no ? ci sarà pure un momento per valutare se la strategia seguita finora ha dato risultati positivi o negativi.
Io metto una asticella molto bassa : Sconfitta con il SA minore di 15 punti, vittoria con Tonga di almeno 20 punti
- jpr williams
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Sabato mi sembrava quella più importante. Il loro ricevitore il più delle volte era ben dentro i 22 e la nostra linea stazionava ferma e schierata attorno a metà campo: quando arrivavano a contatto erano lanciati come un frecciarossa ed avevano tutte le opzioni di incrocio pronte. In quelle condizioni i placcaggi sbagliati sono un'ovvietà. Se avessimo calciato un pò meno lungo e fossimo saliti un pò li avremmo affrontati in condizioni diverse; certo se lo scopo era risparmiare energie non l'avremmo conseguito perchè salire di continuo sui calci è una faticaccia.jentu ha scritto:Come è noto il problema dell'uso del piede, che è una soluzione più che necessaria da utilizzare dipende da più di una variabile e quella che citi è solo una.jpr williams ha scritto:Direi che è un'ovvia conseguenza del game plan che ha concesso ai loro 3/4 una rampa di lancio di 20/30 metri per ripartire palla in mano dopo i calci.
Com'è noto il problema non è tanto il calciare, ma il non salire a portare pressione sul calcio.
Poi, sia chiaro, ce le avrebbero suonate lo stesso, magari in qualche altro modo.
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Sono d'accordo, è un'asticella ad altezza ragionevole per dire che siamo andati un pochino avanti, sicuramente non indietro, e questo a prescindere da tutte le preoccupazioni che abbiamo, astraendo dalla situazione 'congiunturale'.[/quote]metabolik ha scritto: Io metto una asticella molto bassa : Sconfitta con il SA minore di 15 punti, vittoria con Tonga di almeno 20 punti
Una volta tanto sono in disaccordo con te: prendere 15 punti da una squadra (per quanto in difficoltà) avanti a noi di 9 posizioni e capace di recente di battere Wallabies e Pumas e darne 20 ad una dietro di noi di 2 sole mi sembra un'asticella bella alta, anzi, parecchio alta.
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stilicone
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
D'accordo con jpr.
Con i bokke mi starebbe bene prenderne 25-30, magari facendo un paio di mete (42-14, o simili). Meno di 15 mi sembra poco verosimile.
Vittoria con Tonga, anche di 10-15, mi sembra plausibile; ed una sconfitta, o una risicata vittoria 18-16, mi lascerebbero assai deluso.
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metabolik
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Sono stato interrotto da una causa di forza maggiore (a quest'ora, ovviamente, la consorte) e non ho potuto concludere il ragionamento sulla situazione 'congiunturale'. Perchè battere Tonga dopo 2 TM, con NZ e SA, significherebbe un avanzamento sicuro ?metabolik ha scritto:Sono d'accordo, è un'asticella ad altezza ragionevole per dire che siamo andati un pochino avanti, sicuramente non indietro, e questo a prescindere da tutte le preoccupazioni che abbiamo, astraendo dalla situazione 'congiunturale'.acarraro306 ha scritto:In attesa dei risultati contro Tonga e SA .
Dove mettiamo l'asticella per valutare se il Rugby italiano è andato avanti oppure no ? ci sarà pure un momento per valutare se la strategia seguita finora ha dato risultati positivi o negativi.
Io metto una asticella molto bassa : Sconfitta con il SA minore di 15 punti, vittoria con Tonga di almeno 20 punti
Perchè il ns. principale problema è la base numerica seniores e quindi l'ampiezza della rosa Nazionale.
Lo sappiamo, i TM costano in media 3 infortuni a partita, per schierare la Nazionale contro Tonga spareremo tutta la rosa.
Ecco il punto, secondo me, ecco perchè sarebbe doppiamente significativa una vittoria al terzo TM, e questa considerazione va oltre l'importanza del gap che subiremo (o infliggeremo) al SA, ad esso assegno un peso secondario.
L'osservazione di jpr è tuttavia giusta; il gap col SA, congruente al ranking, direbbe 30 punti, per cui un gap minore di 15 alza l'asticella.
- jpr williams
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Ma anche 20 a Tonga (dietro di noi di sole due posizioni, ma davanti a Romania, USA e Canada, squadre a cui non diamo legnate micidiali mi pare) mi sembrano un bel sperare, caro meta. Io mi accontenterei di una vittoria oltre break.
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- Hap
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Vorrei fare un ragionamento per tentare di interpretare la situazione attuale. Un ragionamento molto banale eh, ma mi sembra lampante.
A mio parere molte cose si spiegano alla luce di questa considerazione: la distribuzione dei valori e il valore totale del nostro XV è cambiato radicalmente.
Da Kirwan fino alla fine del ciclo Mallet e persino con Brunel potevamo contare su una mischia forte, con individualità di livello assoluto: avevamo una prima linea che poteva schierare titolari e riserve che reggevano con chiunque, e anche dominavano. Soffrivamo nei 3/4 dove eravamo sostanzialmente sterili, senza idee e con mediane raffazzonate e sempre transitorie.
Tutto questo, al massimo dello splendore, ci ha permesso di arrivare al nostro punto più alto perché, come sappiamo bene, se sei bravo in alcune fasi che sono i pilastri del gioco (mischia, touche, maul) puoi permetterti di toglierti qualche soddisfazione, sebbene dal 9 al 15 tu abbia dei discreti mestieranti.
Oggi la situazione è completamente invertita. Tra i primi 5 uomini, i migliori in senso assoluto sono ancora Geldenhuys e Ghiraldini. Tutti gli altri sono buoni giocatori da Pro12 o da Top14 ma sono tutto tranne che dominanti. Le terze sono l'unico reparto in cui godiamo di buona salute, a mio parere (non ottima perché non abbiamo ball carriers veri e propri).
Abbiamo invece paradossalmente molto più talento nei 3/4 con i vari giovani con grande potenziale ma, siccome siamo particolarmente sfortunati, non riusciamo quasi mai ad averli in campo tutti contemporaneamente. Perché vi prego, va bene tutto, ma ditemi che anche voi vedete la differenza tra 11.Bisegni, 12.McLean, 13.Benvenuti, 14.Esposito e 11.Sarto, 12.Morisi, 13.Campagnaro, 14.VabenepureVenditti.
In conclusione, credo che sia innegabile che il movimento abbia prodotto, in questi ultimi anni grazie anche al Pro12, un allargamento della base del gruppo della Nazionale che prima ci saremmo sognati. Abbiamo un gran numero di buoni giocatori che possono dignitosamente essere riserva dei titolari un po' più bravi. In più, questo periodo poi ha un tasso di infortunati che secondo me è folle e riusciamo parzialmente ad assorbirli proprio per questo fattore. Anche se adesso stiamo veramente esagerando.
Quello che non abbiamo più, e che prima ci salvava, sono quei picchi di talento nei reparti decisivi che, sebbene circondati da compagni dal valore medio più basso di quello attuale, ci portavano al risultato. E ogni tanto, eh. Picchi di talento che non sono sempre frutto della catena di formazione ma, semplicemente, li hai e li sfrutti.
Ora i talenti principali li abbiamo nelle terze linee ma soprattutto nei 3/4 e non basta, perché se non hai delle fasi statiche consolidate la partita non la vinci.
Speriamo che le nostre giovani prime e seconde linee maturino in fretta, abbiamo bisogno come il pane di una mischia solida perché solo così potremo utilizzare in maniera utile ed efficace chi gioca dalla 9 alla 15, altrimenti non serve a niente. E da lì costruisci il gioco. Sono sicuro che COS queste cose le sappia e che stia operando in questo senso. Forse è proprio un buon segno che gran parte di noi non capisca la ragione di alcune scelte, vuol dire che sta andando nella direzione giusta![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
A mio parere molte cose si spiegano alla luce di questa considerazione: la distribuzione dei valori e il valore totale del nostro XV è cambiato radicalmente.
Da Kirwan fino alla fine del ciclo Mallet e persino con Brunel potevamo contare su una mischia forte, con individualità di livello assoluto: avevamo una prima linea che poteva schierare titolari e riserve che reggevano con chiunque, e anche dominavano. Soffrivamo nei 3/4 dove eravamo sostanzialmente sterili, senza idee e con mediane raffazzonate e sempre transitorie.
Tutto questo, al massimo dello splendore, ci ha permesso di arrivare al nostro punto più alto perché, come sappiamo bene, se sei bravo in alcune fasi che sono i pilastri del gioco (mischia, touche, maul) puoi permetterti di toglierti qualche soddisfazione, sebbene dal 9 al 15 tu abbia dei discreti mestieranti.
Oggi la situazione è completamente invertita. Tra i primi 5 uomini, i migliori in senso assoluto sono ancora Geldenhuys e Ghiraldini. Tutti gli altri sono buoni giocatori da Pro12 o da Top14 ma sono tutto tranne che dominanti. Le terze sono l'unico reparto in cui godiamo di buona salute, a mio parere (non ottima perché non abbiamo ball carriers veri e propri).
Abbiamo invece paradossalmente molto più talento nei 3/4 con i vari giovani con grande potenziale ma, siccome siamo particolarmente sfortunati, non riusciamo quasi mai ad averli in campo tutti contemporaneamente. Perché vi prego, va bene tutto, ma ditemi che anche voi vedete la differenza tra 11.Bisegni, 12.McLean, 13.Benvenuti, 14.Esposito e 11.Sarto, 12.Morisi, 13.Campagnaro, 14.VabenepureVenditti.
In conclusione, credo che sia innegabile che il movimento abbia prodotto, in questi ultimi anni grazie anche al Pro12, un allargamento della base del gruppo della Nazionale che prima ci saremmo sognati. Abbiamo un gran numero di buoni giocatori che possono dignitosamente essere riserva dei titolari un po' più bravi. In più, questo periodo poi ha un tasso di infortunati che secondo me è folle e riusciamo parzialmente ad assorbirli proprio per questo fattore. Anche se adesso stiamo veramente esagerando.
Quello che non abbiamo più, e che prima ci salvava, sono quei picchi di talento nei reparti decisivi che, sebbene circondati da compagni dal valore medio più basso di quello attuale, ci portavano al risultato. E ogni tanto, eh. Picchi di talento che non sono sempre frutto della catena di formazione ma, semplicemente, li hai e li sfrutti.
Ora i talenti principali li abbiamo nelle terze linee ma soprattutto nei 3/4 e non basta, perché se non hai delle fasi statiche consolidate la partita non la vinci.
Speriamo che le nostre giovani prime e seconde linee maturino in fretta, abbiamo bisogno come il pane di una mischia solida perché solo così potremo utilizzare in maniera utile ed efficace chi gioca dalla 9 alla 15, altrimenti non serve a niente. E da lì costruisci il gioco. Sono sicuro che COS queste cose le sappia e che stia operando in questo senso. Forse è proprio un buon segno che gran parte di noi non capisca la ragione di alcune scelte, vuol dire che sta andando nella direzione giusta
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Una delle analisi più lucide lette da parecchio tempo.
Aggiungerei, come unico elemento, il disseccamento del "canale argentino" che, negli anni buoni, ci dava 2/3 giocatori di alto livello in più in formazione.
Aggiungerei, come unico elemento, il disseccamento del "canale argentino" che, negli anni buoni, ci dava 2/3 giocatori di alto livello in più in formazione.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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JosephK.
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Io ritengo la disamina dell'amico Hap ottimistica.
Mi spiego: la squadra del recente passato che aveva i Perugini, Festuccia, Lo Cicero, Castro, Ghiraldini, Aguero, con dietro comunque i Dellapè e Del Fava, aveva anche i Masi, i Mirco Bergamasco, i Canale, i McLean, i Troncon, i Griffen.
Dal mio puto di vista tra i 3/4 attualmente il giocatore di vero valore è Luke McClean, che però rende se messo da 15, molto meno in altri ruoli. Poi avremmo un Gori, che se in forma può fare la differenza. E avremmo un Morisi che purtroppo i pacifici che hanno rotto e non è più rientrato a quei livelli (anche a causa del secondo infortunio). Poi avremmo Canna, che per me resta un grandissimo talento, ma un talento tutto da confermarsi con continuità e completezza. Poi avremmo Sarto, che quest'anno stava facendo cose egregie e si è rotto ma che nel recente passato qualche infarto per svarioni di concentrazione ce li ha dati. Insomma gli "avremmo" iniziano ad essere tanti, troppi. Non c'è dubbio che i 3/4 sono giovani e con futuro davanti ma io vedo, attualmente notevole differenza anche in quel reparto.
Speriamo che gente dome Traorè, Quaglio, Ferrari, nel breve-medio termine inizino a dare qualità anche alle prime linee, ma onestamente un Castro non si vede in giro (forse Traorè ha quelle qualità, ma sapete che io per lui ho un pregiudizio positivo).
Mi spiego: la squadra del recente passato che aveva i Perugini, Festuccia, Lo Cicero, Castro, Ghiraldini, Aguero, con dietro comunque i Dellapè e Del Fava, aveva anche i Masi, i Mirco Bergamasco, i Canale, i McLean, i Troncon, i Griffen.
Dal mio puto di vista tra i 3/4 attualmente il giocatore di vero valore è Luke McClean, che però rende se messo da 15, molto meno in altri ruoli. Poi avremmo un Gori, che se in forma può fare la differenza. E avremmo un Morisi che purtroppo i pacifici che hanno rotto e non è più rientrato a quei livelli (anche a causa del secondo infortunio). Poi avremmo Canna, che per me resta un grandissimo talento, ma un talento tutto da confermarsi con continuità e completezza. Poi avremmo Sarto, che quest'anno stava facendo cose egregie e si è rotto ma che nel recente passato qualche infarto per svarioni di concentrazione ce li ha dati. Insomma gli "avremmo" iniziano ad essere tanti, troppi. Non c'è dubbio che i 3/4 sono giovani e con futuro davanti ma io vedo, attualmente notevole differenza anche in quel reparto.
Speriamo che gente dome Traorè, Quaglio, Ferrari, nel breve-medio termine inizino a dare qualità anche alle prime linee, ma onestamente un Castro non si vede in giro (forse Traorè ha quelle qualità, ma sapete che io per lui ho un pregiudizio positivo).
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Condivido. L'affermazione "sono sempre gli stessi giocatori di 10 anni fa" ormai non e' piu' vera. Siamo in una fase in cui c'e' il ricambio generazionale (la bassa marea a cui alludevo poco tempo fa), rimangono solo pochi grandi vecchi che tendono anche ad infortunarsi un po' troppo.
COS vede questa come una opportunita' (lo deve fare per contratto, in efffetti ...) per costruire una squadra di livello. Quando dice che c'e' un grande talento inutilizzato io concordo. Il nostro limite e' sempre stato di non dispiegare tutto il potenziale di cui eravamo capaci in maniera costante in tutte le occasioni. Che poi e' un altro modo di dire che l'Italia non e' cosi' male come sembra. Se COS riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori che abbiamo, a d avere un rendimento abbastanza costante e sempre in leggera crescita, allora davvero si possono ottenere quei risultati dignitosi che ci possono tenere in permanenza nei primi 8/10 del ranking nel prossimo decennio. Ripeto, l'obiettivo realistico e' dare fastidio a tutti e vincere con chi non e' in forma. Con la costanza di risultati, poi, viene anche l'allargamento del movimento.
Alcuni obietteranno che non e' la Nazionale che deve formare i giocatori, ma il nostro alto livello e' talmente minuscolo che non ci possiamo permettere un CT solo selezionatore, e la FIR pare averlo capito, finalmente.
COS vede questa come una opportunita' (lo deve fare per contratto, in efffetti ...) per costruire una squadra di livello. Quando dice che c'e' un grande talento inutilizzato io concordo. Il nostro limite e' sempre stato di non dispiegare tutto il potenziale di cui eravamo capaci in maniera costante in tutte le occasioni. Che poi e' un altro modo di dire che l'Italia non e' cosi' male come sembra. Se COS riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori che abbiamo, a d avere un rendimento abbastanza costante e sempre in leggera crescita, allora davvero si possono ottenere quei risultati dignitosi che ci possono tenere in permanenza nei primi 8/10 del ranking nel prossimo decennio. Ripeto, l'obiettivo realistico e' dare fastidio a tutti e vincere con chi non e' in forma. Con la costanza di risultati, poi, viene anche l'allargamento del movimento.
Alcuni obietteranno che non e' la Nazionale che deve formare i giocatori, ma il nostro alto livello e' talmente minuscolo che non ci possiamo permettere un CT solo selezionatore, e la FIR pare averlo capito, finalmente.
- giobart
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Re: Italia 2016 - dove mettiamo il "Break even" ?
Secondo me ti sei dimenticato Parisse e Favaro gente di assoluto valore, e poi anche Van Schalkwyk, Biagi e Cittadini non sono da buttare.Hap ha scritto: Oggi la situazione è completamente invertita. Tra i primi 5 uomini, i migliori in senso assoluto sono ancora Geldenhuys e Ghiraldini.
Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta fino alla fine!