ti do ragione sui grossi interessi (musica, tv, forse alcuni calciatori ecc.) però per gli esempi che ho fatto io sono proprio tutti veri. anzi se fosse vero che il tizio Rubbio fosse pompato da dei clickatori in Bangladesh mi daresti una fantastica notizia, ma temo che non è cosìHap ha scritto:Gli algoritmi di Facebook non lavorano così. Anche se tu hai messo like ad una pagina non è detto che riceverai gli aggiornamenti da quella pagina, aka il valore commerciale della stessa cala. Questo perché funzionano considerando lo storico di attività di ogni singolo utente. Ti mostrano quello su cui tu sei più attivo. Infatti, se sei titolare di una pagina FB e vuoi essere certo che tutti i tuoi seguaci vedano i tuoi post facebook ti suggerisce di "promuovere il post". Cioè tu paghi pochi euro e la percentuale di chi vedrà il post tra chi ha già messo like alla tua pagina aumenterà.zappatalpa ha scritto:Non credo sai, alla fine conta la visibilitá, e se tu "lik-i" una pagina, ogni volta che questa pagina posta qualcosa, lo vedono tutti.Hap ha scritto:Da appassionato non professionista dei meccanismi dico che i like alle pagine non valgono poi così tanto. Ricordati che è gratis metterlo, e un mi piace, anche solo per simpatia senza poi seguire, non si lega nessuno.
Ecco perché il valore commerciale di una pagina su Facebook (ma anche su un canale youtube) non è il numero dei like (o degli iscritti al canale) ma i click generati dalla pagina stessa, ossia: commenti ai post, condivisioni, click ai link e alle pubblicità contenuti e like ai singoli post.
Tutta roba che più o meno screma la clientela occasionale della pagina/canale perché richiede attenzione e tempo agli utenti, ha quindi più valore.
I like alle pagine vengono rimbalzati a destra e a sinistra perché è un parametro semplice e veloce per definire la popolarità di qualcuno, ma il mondo del social media managing credo ci sia andato ben oltre da tempo.
E alla fine dello stand gastronomico di Treviso ne sanno chi ci va alle partite, i lettori della Tribuna di Treviso che arrivano a fondo giornale e i 22mila che sono abbonati alla pagina del club. Se questo Rubbio ha un nuovo tatuaggio invece lo vedono 600mila. Attenzione: Like - essere abbonati non é automaticamente la stessa cosa, ma come si puó leggere solo un misero 5% toglie la notifica automatica.
Su Youtube invece contano chiaramente i click, lí l'interesse si misura ancora piú direttamente.
Una pagina con miliardi di like senza attività utenti vale 0.
E non ci vuole tanto ad immaginare che è così perché dal giorno dopo che è nato facebook sono nate le farm di like in India, Bangladesh e simili: bot e in alcuni casi persone pagate per mettere tonnellate di like fasulli.
Questo è un problema soprattutto che ha avuto youtube: ci sono canali con centinaia di migliaia di iscrizioni (che sono la stessa cosa dei like alla pagina facebook) che però, ad ogni singolo video, raccattano poche migliaia di views. E come mai, si è chiesto youtube e il mondo e gli sponsor? Easy, basta cercare su google e si trovano facilmente servizi molto border line che ti pompano le iscrizioni in modo fittizio. Da quel momento in poi il valore economico di ogni view non è stato più molto chiaro. Una volta, per vedere il view counter aumentare, bastava fare il refresh della pagina ed era un gioco da ragazzi aumentare le visualizzazioni con dei semplici software fatti in casa.
Ora youtube non è molto chiara nei confronti degli youtuber, nel senso, cos'è una visualizzazione? Visto che non basta più accedere alla pagina del video, cosa vale? Bisogna vedere tutto il video? (penalizzando quindi chi fa contenuti da più di 5 minuti?) Basta vedere una parte? Quanto in percentuale? Basta inserire degli spot e che l'utente arrivi almeno fino a quel punto?
Insomma, scusa il pippone zappa, ma su queste cose non è così semplice fare i conti. Girano i miliardi veri, qui, altro che rugby italiano
per youtube no problem, la percentuale dei partial-clicks è la stessa per tutti