Sul differente trend tra decessi e ricoverati ho chiesto spiegazioni al Villa che però non mi ha risposto (non mi rispondono mai quando chiedo lumi su twitter

); ha però risposto a una domanda abbastanza simile di un altro 'lettore' dicendo qualcosa come "al momento stanno emergendo casi meno gravi che non compensano l'uscita dagli ospedali (uscita con esito letale o favorevole) dei vecchi casi; nel frattempo però le persone non sottoposte a tampone continuano a morire in casa".
Ora, non per far sempre il dubbioso ma mi sembra strano che ci siano così tante persone lasciate a morire in casa e comunque se non è stato fatto loro il tampone in vita dubito lo facciano in morte, perciò a rigor di logica quei decessi non dovrebbero finire conteggiati come covid.
Quindi, in definitiva, il dubbio sulla divaricazione tra trend degli esiti letali e trend dei ricoveri in ospedale mi rimane.
Riguardo all'estate, continuo a pensar/sperare che un poco influirà; l'altro giorno in un articolo sulla possibile correlazione tra virus e inquinamento era scritto qualcosa come "non è ancora dimostrata una relazione certa tra questi due fenomeni ma una connessione di base dev'esserci, poiché il virus si scatena preferibilmente in soggetti debilitati e l'inquinamento debilita i nostri polmoni". Allo stesso modo credo (credo) si possa dire che il tepore estivo dà forza ai nostri polmoni (i malati di malattie polmonari venivano spediti al caldo, anche William Webb Ellis lasciò l'Inghilterra per cercare vano conforto sulla Costa Azzurra) e quindi li rende un poco più forti nel reagire all'intrusione del virus.
Anche l'influenza normale si trova benone dentro di noi quando abbiamo 40° di temperatura, però poi con l'arrivo della primavera quasi sempre svanisce; quindi la temperatura sembra non influire sui virus bensì su di noi.