Osservatorio italiani all'estero
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Tornando in topic: qualcuno ha notizie di Campagnaro? l'infortunio al ginocchio risale al 28 dicembre scorso.. ormai il periodo di riabilitazione dovrebbe essere completo e spero abbia almeno ricominciato ad allenarsi seriamente senza contatto..
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Re: Osservatorio italiani all'estero
In un post degli Harlequins lui risulta inserito in squadra. (In più lo ho visto in una live su facebook che era uno pseudo-commento alla partita della sua squadra l'altra sera).Ma non c'è tra i rinnovi. Aveva un biennale?Stru ha scritto: 17 ago 2020, 12:01 Tornando in topic: qualcuno ha notizie di Campagnaro? l'infortunio al ginocchio risale al 28 dicembre scorso.. ormai il periodo di riabilitazione dovrebbe essere completo e spero abbia almeno ricominciato ad allenarsi seriamente senza contatto..
- jpr williams
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Re: Osservatorio italiani all'estero
No, è colpa del fatto che questo rugby moderno senza dignità, senza lealtà, in cui a tutti va bene tutto senza il minimo filtro mi piace sempre meno. Abbiamo sostituito l'accettazione di ciò che è giusto con quella di ciò che è regolamentare: non mi piace per niente.ruttobandito ha scritto: 17 ago 2020, 9:19Avrai pure le tue ragioni, ma per come esprimi giudizi arbitrari sulla dignità delle persone stai scivolando sempre più nel cattivo gusto. Sembri zappacoso, solo più erudito.
Voglio credere sia colpa dell'astinenza...
Siamo sempre meno diversi dal resto delle cose. Il rugby è sempre meno diverso e sempre più uguale.
Un affare, una specie di rollerball senza più valori, ma con sempre più valuta.
Non mi piace.
E mi ribello con l'unica arma dei disarmati: le parolacce.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Pensa a me, che rutto è scoreggio!jpr williams ha scritto: 17 ago 2020, 18:59No, è colpa del fatto che questo rugby moderno senza dignità, senza lealtà, in cui a tutti va bene tutto senza il minimo filtro mi piace sempre meno. Abbiamo sostituito l'accettazione di ciò che è giusto con quella di ciò che è regolamentare: non mi piace per niente.ruttobandito ha scritto: 17 ago 2020, 9:19Avrai pure le tue ragioni, ma per come esprimi giudizi arbitrari sulla dignità delle persone stai scivolando sempre più nel cattivo gusto. Sembri zappacoso, solo più erudito.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Cioè nulla, una specie di residuato patetico in questo mondo che conosce il prezzo di tutto e non conosce più il valore di niente.
Ho sempre amato la nazionale perchè ai miei occhi era la summa di ciò che un movimento è in grado di produrre, anzi, se vogliamo, di ciò che un movimento è, del suo spirito, della sua anima. Il punto di arrivo, la luce in cima alla montagna.
Non è più così, la nazionale può essere un accrocchio de laqualunque.
Non mi fa battere il cuore.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Perdonami jpr, ma nel caso che il CT , o la Federazione, decidessero di schierare una nazionale fatta solo da giocatori di formazione italiana (che significa attenzione che potrebbe comunque avere degli equiparati dentro secondo la classificazione IRB) e perdesse tutte le partite del 6N, tu scriveresti lo stesso che non siamo all'altezza , che dobbiamo andare a giocare con Georgia, Romania, Spagna e Russia, perché ci farebbe bene?
Perché allora , te lo dico subito, capisco chi "si abbassa" ad usare equiparati veri. "Qornuto per qornuto, uso tutti i mezzi che ho".
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Premesso che le perdiamo tutte anche con gli equiparati, della serie svendiamo l'anima a gratis, mi sembrano due questioni diverse.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 11:21Perdonami jpr, ma nel caso che il CT , o la Federazione, decidessero di schierare una nazionale fatta solo da giocatori di formazione italiana (che significa attenzione che potrebbe comunque avere degli equiparati dentro secondo la classificazione IRB) e perdesse tutte le partite del 6N, tu scriveresti lo stesso che non siamo all'altezza , che dobbiamo andare a giocare con Georgia, Romania, Spagna e Russia, perché ci farebbe bene?
"Non siamo all'altezza" è un giudizio neutro, non uno stigma infamante: secondo me siamo una tier 2 e non una tier 1 e non credo che in questo ci sia qualcosa di cui vergognarsi. Dovremmo giocare con le squadre di cui parli non perchè fa bene o male, ma semplicemente perchè quella è la nostra dimensione, la dimensione che il nostro movimento vale. E non ci troverei nulla di cui gloriarsi se diventassimo tier 1 schierando metà AB's e metà Bokke vestiti di azzurro.
Una nazionale dovrebbe stare, a mio avviso, nella "categoria" che il suo movimento conquista con le proprie forze.
Io no. Preferisco arrivare centesimo con le mie forze piuttosto che primo grazie ad altri.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 11:21Perché allora , te lo dico subito, capisco chi "si abbassa" ad usare equiparati veri. "Qornuto per qornuto, uso tutti i mezzi che ho".
Del resto ti faresti curare da un medico che agli esami non si presentava e mandava un altro a sostenerli al suo posto?

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Re: Osservatorio italiani all'estero
Mi spieghi ancora una volta il tuo punto, che per principio condivido almeno in parte, ma la mia osservazione non criticava il merito, lo sai.jpr williams ha scritto: 18 ago 2020, 11:14Cioè nulla, una specie di residuato patetico in questo mondo che conosce il prezzo di tutto e non conosce più il valore di niente.
Ho sempre amato la nazionale perchè ai miei occhi era la summa di ciò che un movimento è in grado di produrre, anzi, se vogliamo, di ciò che un movimento è, del suo spirito, della sua anima. Il punto di arrivo, la luce in cima alla montagna.
Non è più così, la nazionale può essere un accrocchio de laqualunque.
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Hai un modo irritante di aver sempre ragione, ben più subdolo di quello di Gerry...
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Beh, se vale il principio di maggioranza, in realtà ho sempre torto qua.
E aver torto in maniera irritante non merita perdono, perciò mi preparo per l'inferno.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Che palle jpr, sembri uno che ha appena avuto un due di picche.
Allora vuoi che arriviamo con le nostre forze, pensi che siamo scarsi, la metto giù così brutale.
Gli altri utilizzano equiparati a palla, hanno campionati con più soldi e da noi chi dovrebbe creare indotto (le società) chiede alla federazione i soldi che questa raccoglie dal torneo dove secondo te non siamo degni di stare.
Abbi pazienza, ma qui siamo per me ad uno snobismo autolesionista che si avvantaggia dall'essere in una zona dove , caso unico, imprenditori locali con un centro peso finanziano una società di un centro di 15mila abitanti nemmeno.
E che grazie al loro potere economico, scusa eh, come altri club storici delle "terre vocate" raccattano i migliori prospetti dlele terre neglette, salvo poi lamentarsi quando qualcuno più ricco di loro se li accatta.
un po' come Firenze che ingoia Pistoia e Volterra, ma quando arriva un Visconti, un Imperatore o un Re di Francia si lagna con il Papa (eletto in quota Medici) si lamenta dell'invasore straniero, che disprezza i mercenari perugini e tedeschi, ma poi patteggia con le milizie altrui.
Se permetti anche io vorrei che ogni società giocasse con giocatori del suo vivaio o del suo bacino, e che gli stranieri fossro lì solo perché lavoran olì e non perché chiamati lì.
E tu mi rispondi - son club - nel mondo finanziario questo ha un senso, in Italia dove si cambia moglie, si cambia partito , a volte si cambia fede, ma non si cambia squadra, questo è essere puro o porcello secondo quale qulo sta scoperto.
Allora vuoi che arriviamo con le nostre forze, pensi che siamo scarsi, la metto giù così brutale.
Gli altri utilizzano equiparati a palla, hanno campionati con più soldi e da noi chi dovrebbe creare indotto (le società) chiede alla federazione i soldi che questa raccoglie dal torneo dove secondo te non siamo degni di stare.
Abbi pazienza, ma qui siamo per me ad uno snobismo autolesionista che si avvantaggia dall'essere in una zona dove , caso unico, imprenditori locali con un centro peso finanziano una società di un centro di 15mila abitanti nemmeno.
E che grazie al loro potere economico, scusa eh, come altri club storici delle "terre vocate" raccattano i migliori prospetti dlele terre neglette, salvo poi lamentarsi quando qualcuno più ricco di loro se li accatta.
un po' come Firenze che ingoia Pistoia e Volterra, ma quando arriva un Visconti, un Imperatore o un Re di Francia si lagna con il Papa (eletto in quota Medici) si lamenta dell'invasore straniero, che disprezza i mercenari perugini e tedeschi, ma poi patteggia con le milizie altrui.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Concordo in pieno con tutto Luqa.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 16:39 Che palle jpr, sembri uno che ha appena avuto un due di picche.
Allora vuoi che arriviamo con le nostre forze, pensi che siamo scarsi, la metto giù così brutale.
Gli altri utilizzano equiparati a palla, hanno campionati con più soldi e da noi chi dovrebbe creare indotto (le società) chiede alla federazione i soldi che questa raccoglie dal torneo dove secondo te non siamo degni di stare.
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E tu mi rispondi - son club - nel mondo finanziario questo ha un senso, in Italia dove si cambia moglie, si cambia partito , a volte si cambia fede, ma non si cambia squadra, questo è essere puro o porcello secondo quale qulo sta scoperto.
Una precisazione però: il qulo scoperto è di una donna o di un uomo?
Chiamatemi bigotto ma preferisco sapere dove lo stiamo ficcando se facciamo i porcelli, altrimenti meglio rimaner puri...
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Re: Osservatorio italiani all'estero
In un certo senso si. Mi sento tradito dal mio mondo. Oppure mi ero fatto l'illusione che fosse diverso. Mi è accaduto anche in molti altri campi.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 16:39Che palle jpr, sembri uno che ha appena avuto un due di picche.
Su questa questione degli equiparati non posso fare a meno di notare quanto segue.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 16:39Allora vuoi che arriviamo con le nostre forze, pensi che siamo scarsi, la metto giù così brutale.
Gli altri utilizzano equiparati a palla, hanno campionati con più soldi e da noi chi dovrebbe creare indotto (le società) chiede alla federazione i soldi che questa raccoglie dal torneo dove secondo te non siamo degni di stare.
Le argomentazioni che vengono portate sono essenzialmente due: lo fanno anche gli altri e noi lo facciamo di meno.
Non uno che mi dica: gli equiparati sono una cosa giusta perchè...
Ne deduco che nessuno pensi sia giusto che le nazionali (LE) li utilizzino.
Io sono conseguente. Penso che se una cosa è sbagliata non vi siano motivi di convenienza per utilizzarla.
Viceversa, se pensassi fosse giusta non cercherei scuse come le due per giustificarne l'utilizzo.
Forse si. Io lo chiamo "questione di principio", ma forse è solo una differenza terminologica.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 16:39Abbi pazienza, ma qui siamo per me ad uno snobismo autolesionista
Francamente fatico a capire cosa c'entri questo con la questione se gli equiparati debbano o meno far parte di una rappresentativa nazionale.Luqa-bis ha scritto: 18 ago 2020, 16:39 che si avvantaggia dall'essere in una zona dove , caso unico, imprenditori locali con un centro peso finanziano una società di un centro di 15mila abitanti nemmeno.
E che grazie al loro potere economico, scusa eh, come altri club storici delle "terre vocate" raccattano i migliori prospetti dlele terre neglette, salvo poi lamentarsi quando qualcuno più ricco di loro se li accatta.
un po' come Firenze che ingoia Pistoia e Volterra, ma quando arriva un Visconti, un Imperatore o un Re di Francia si lagna con il Papa (eletto in quota Medici) si lamenta dell'invasore straniero, che disprezza i mercenari perugini e tedeschi, ma poi patteggia con le milizie altrui.
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E tu mi rispondi - son club - nel mondo finanziario questo ha un senso, in Italia dove si cambia moglie, si cambia partito , a volte si cambia fede, ma non si cambia squadra, questo è essere puro o porcello secondo quale qulo sta scoperto.
Magari avrò a che fare con i club, per i quali il concetto di equiparato non esiste, visto che non sono rappresentative nazionali. Se ne potrebbe discutere, ma, ripeto, non vedo cosa c'entri con ciò di cui stiamo parlando il fatto che dei giocatori nati nella tua regione giochino in club di altra parte d'Italia. Ecco, forse, se ci fosse ancora il Granducato potrebbe entrarci, ma dall'Unità d'Italia direi che la questione è un pò datata.

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Re: Osservatorio italiani all'estero
Un pregevole post sulla pagina FB di rugby.it, credo ad opera del Gorgo, sulle nostre ragazze che giocano in Francia:
https://www.facebook.com/16370306898725 ... 73208/?d=n
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- doublegauss
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Te lo dico io che conto come il due di coppe.jpr williams ha scritto: 19 ago 2020, 9:40 Non uno che mi dica: gli equiparati sono una cosa giusta perchè...
Gli equiparati sono una cosa giustissima, se fatta con misura. Perché può essere molto nobile che uno scelga di rappresentare il paese dove ha scelto di vivere anziché quello che gli dà il passaporto (pensiamo a Griffen, per dirne uno). E in più esiste il problema della diffusione del gioco in paesi non storicamente tradizionali. E in più non puoi usare il criterio della cittadinanza in uno sport dove esistono non-stati come l'Irlanda e il Galles e ci sono milioni di persone che hanno cittadinanze doppie e triple.
Ciò premesso, il concetto è stato abusato, su questo siamo tutti d'accordo (e non siamo noi la pietra dello scandalo). Quindi bene che una volta che hai giocato con uno non puoi più giocare con l'altro (come già è), bene che si passi dai 3 ai 5 anni (come mi pare di avre capito si doveva fare ma si è rimandato). Mi piacerebbe ancora di più che i criteri di eleggibilità siano più stringenti, ma diventa un po' un ginepraio.
In sintesi: non è il concetto in sé ad essere sbagliato, è l'abuso che se ne è fatto.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Beh, se in tavola c'è coppe qualcosa vali comunque. Io neanche quello...
Ennò, chec'entra la misura? Una cosa o è giustissima o non lo è. Qui torniamo ad uno dei due argomenti di cui parlavo: ma noi non ne abusiamo.doublegauss ha scritto: 19 ago 2020, 13:08Gli equiparati sono una cosa giustissima, se fatta con misura.
Due osservazioni.doublegauss ha scritto: 19 ago 2020, 13:08 Perché può essere molto nobile che uno scelga di rappresentare il paese dove ha scelto di vivere anziché quello che gli dà il passaporto (pensiamo a Griffen, per dirne uno).
Innanzitutto questa al limite può essere la motivazione individuale del singolo, una sua aspirazione, non certo una scelta "sentimentale" della federazione che lo cappa.
In secondo luogo: ma davvero? Ma pensi che sia questo che sta alla base delle equiparazioni? Aspetto di vedere la marmotta che piega la cartina del cioccolato come nella pubblicità della Milka.
Io a Griffen ho voluto e voglio un gran bene, ma in nazionale non doveva giocare secondo me. Non ne faccio una questione di singoli individui (contro i quali ovviamente non ho nulla), ma è il concetto a non avere senso, almeno finchè si pretende di chiamare "nazionale" la squadra. Del resto, come detto qui da chi ne sa più di me, a parte il cricket non c'è nessun'altro sport in cui questo curioso e bislacco fenomeno esiste.
Questo francamente non lo capisco. Cioè per diffondere il gioco travesti da locali dei tizi venuti da fuori. E in che modo ciò dovrebbe diffondere il gioco?doublegauss ha scritto: 19 ago 2020, 13:08 E in più esiste il problema della diffusione del gioco in paesi non storicamente tradizionali.
Irlanda e Galles ci sono anche nel calcio senza bisogno di equiparati. Anzi, di Irlande ce ne sono addirittura due (purtroppo). Poi la doppia cittadinanza e l'equiparazione sono due cose che non hanno alcuna attinenza fra loro. L'equiparato non ha la tua cittadinanza più un'altra, ne ha un'altra e basta. Che c'entra?doublegauss ha scritto: 19 ago 2020, 13:08 E in più non puoi usare il criterio della cittadinanza in uno sport dove esistono non-stati come l'Irlanda e il Galles e ci sono milioni di persone che hanno cittadinanze doppie e triple.
Per me è proprio il concetto ad essere sbagliato. E proprio a livello "concettuale". Per renderlo giusto, però, basterebbe una modifica lessicale: basterebbe non chiamare più "nazionale" la squadra. Sempre se pensiamo che le parole abbiano un significato ed una attinenza con le cosa che designano.doublegauss ha scritto: 19 ago 2020, 13:08 In sintesi: non è il concetto in sé ad essere sbagliato, è l'abuso che se ne è fatto.
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