Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

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jpr williams
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da jpr williams »

Luqa-bis ha scritto: 12 nov 2020, 15:47Canna può giocare estremo ma Smith fa del 12 creativo il suo credo e al momento né Allan , né Garbisi lo convincono nel ruolo
Sperando che Oldie non legga :oops: a me piacciono sia l'idea del doppio play sia il modo in cui Carletto (sorprendendomi positivamente) lo ha fatto finora.
Ciò assodato comincio a chiedermi: se Franco crede (come spero) davvero nell'idea di mettere questo marchingegno sullo scaffale sarebbe bene cominciasse anche a farlo usare da qualche altro interprete. Perchè Carletto non è invulnerabile.
Secondo voi chi potrebbero essere i candidati ideali?
Io ho già espresso la mia predilezione per Luca Morisi, ma anche Allan a mio avviso potrebbe essere adatto.
Altri nomi qualcuno ne immagina?
Luqa-bis ha scritto: 12 nov 2020, 15:47sulla querelle Hayward
Mensola!
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jpr williams
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da jpr williams »

Soidog ha scritto: 12 nov 2020, 21:04Quella di non impegnarsi a fondo e di schierare formazioni prive di giocatori importanti quando il risultato non è determinante per una squadra, è un abitudine da lasciare al calcio.
La vittoria di un VI Nazioni può decidersi per la differenza punti e snobbare un incontro sarebbe una grave mancanza di serietà, davvero imperdonabile
Bravissimo. Questa è una cosa che vorrei sperare non cambi nemmeno con il turboprofessionismo.
Specie se dall'altra parte ci sono gli Sbiffe!
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da FP96 »

jpr williams ha scritto: 13 nov 2020, 9:25
Secondo voi chi potrebbero essere i candidati ideali?
Io ho già espresso la mia predilezione per Luca Morisi, ma anche Allan a mio avviso potrebbe essere adatto.
Altri nomi qualcuno ne immagina?
La presenza di Allan in panchina, e quindi di 3 aperture nei 23, mi fa pensare che anche Smith possa vedere lui (e anche Garbisi) come possibili interpreti del ruolo.

E poi c'è Rizzi, che se continua a crescere e mette a posto un po' la costanza potrebbe essere molto adatto.
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jpr williams
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da jpr williams »

loverthetop_86 ha scritto: 12 nov 2020, 23:58Scusami, se posso.
Andare a sfidare l'Inghilterra con quella squadra non è tanto un suicidio perché si perde, è un suicidio per altre ragioni:

a) Tattica. La spina dorsale di una squadra, dicono sia quella composta da tallonatore, numero 8, mediana, estremo. Prima costruisci e fai sedimentare questo scheletro, più possibilità hai di costruire una squadra solida. Se contro una formazione cattiva, dura, guidata da un coach che ha il dente avvelenato di questi cinque schieri un titolare, una riserva, uno che a questi livelli non gioca nel ruolo continuativamente da almeno due anni e due debuttanti assoluti la squadra si dissolve prima ancora di iniziare. E questo molto prima di affrontare questioni squisitamente tecnico-tattiche (doppio play, per esempio);

2) Di spogliatoio. Io allenatore decido dall'inizio un progetto, che significa far capire ai miei ragazzi cosa ho in mente di fare. Ci parlo, coi ragazzi, vado a vedere gli allenamenti e le partite, studio gli avversari. Se al primo match che ritengo "impossibile" cambio 20 giocatori tra i convocati, è molto probabile che la mia squadra non mi seguirà, o che comunque in pochi riescano a capire quel che voglio perseguire nei miei 4 (o 8, o 1, quel che vuoi) anni di contratto. Da questo punto di vista il rugby non è il calcio, non ci sono match tipo Italia-Estonia in cui posso provare esperimenti a tutto andare senza grosse conseguenze. Qui rischio di bacare la testa ai miei giocatori (e a me stesso) prima del tempo, mandandoli allo sbaraglio contro gente che farà loro del male (perché si faranno tanto male, non solo fisico).

Ne ho altri in testa, ma le due macro-categorie qui sopra sono un buon riassunto.
In definitiva, non è sostenibile convocare 30 giocatori per un impegno A e 30 completamente diversi per un impegno B molto prossimo. Prima di tutto perché (purtroppo) non abbiamo 60 giocatori di pari livello nel nostro movimento. Successivamente perché mineresti il tuo progetto, prima ancora che la testa (e la fiducia) della tua squadra.
Ma porca mignotta, perchè non vieni più spesso a scrivere qua sul forum, accidenti a te!
Questo è il post migliore che ho letto nell'ultimo mese.
Vedi di non essere avaro, allora.
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da jpr williams »

Consulente ha scritto: 13 nov 2020, 0:00Riguardo a Ruzza, mi sono fatto l'idea che ogni allenatore della Nazionale decide di fare una cosa stupida e inspiegabile, cosi' l'attenzione is concentra su quel problema e lui riesce a lavorare in pace sul resto.
Giuro che non ci avevo mai pensato.
Mi hai aperto un mondo. E mica solo sul rugby.
Ho un paio di dirigenti in azienda per cui il ragionamento calzerebbe a pennello. :shock:
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marte_
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da marte_ »

Parole al miele per Trulla da parte di Smith.
Tutti abbiamo dubbi sul ragazzo ma si è visto fin da subito che Franco ci avrebbe puntato.
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jpr williams
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da jpr williams »

FP96 ha scritto: 13 nov 2020, 9:44La presenza di Allan in panchina, e quindi di 3 aperture nei 23, mi fa pensare che anche Smith possa vedere lui (e anche Garbisi) come possibili interpreti del ruolo.

E poi c'è Rizzi, che se continua a crescere e mette a posto un po' la costanza potrebbe essere molto adatto.
Vero, non avevo pensato a Rizzi che da quanto dite non sta facendo male. Il problema è che normalmente non gioca in quel ruolo. Anzi, credo che attualmente (smentitemi se sbaglio: come sapete non seguo il procoso) nessun giocatore interpreti quel ruolo abitualmente.
Allora pongo due domande:
-se l'idea è quella che le franchigie "servano" alla nazionale e il CT ha deciso di puntare su questo "marchingegno" non sarebbe funzionale che l'idea venisse messa in pratica anche nei club? Così, per dimostrare che servono davvero, se non altro
-assodato che il marchingegno è nelle corde del CT e che Carletto non è invulnerabile perchè il CT non ha ancora provato a farlo usare ad altri? Perchè pensa che prima Carletto se ne debba impadronire del tutto e ciò non sia sinora avvenuto o perchè non ha la più pallida idea di chi impiegare (ipotesi che si ricollegherebbe forse alla prima domanda)?
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da marte_ »

jpr williams ha scritto: 13 nov 2020, 10:01
FP96 ha scritto: 13 nov 2020, 9:44La presenza di Allan in panchina, e quindi di 3 aperture nei 23, mi fa pensare che anche Smith possa vedere lui (e anche Garbisi) come possibili interpreti del ruolo.

E poi c'è Rizzi, che se continua a crescere e mette a posto un po' la costanza potrebbe essere molto adatto.
Vero, non avevo pensato a Rizzi che da quanto dite non sta facendo male. Il problema è che normalmente non gioca in quel ruolo. Anzi, credo che attualmente (smentitemi se sbaglio: come sapete non seguo il procoso) nessun giocatore interpreti quel ruolo abitualmente.
Allora pongo due domande:
-se l'idea è quella che le franchigie "servano" alla nazionale e il CT ha deciso di puntare su questo "marchingegno" non sarebbe funzionale che l'idea venisse messa in pratica anche nei club? Così, per dimostrare che servono davvero, se non altro
-assodato che il marchingegno è nelle corde del CT e che Carletto non è invulnerabile perchè il CT non ha ancora provato a farlo usare ad altri? Perchè pensa che prima Carletto se ne debba impadronire del tutto e ciò non sia sinora avvenuto o perchè non ha la più pallida idea di chi impiegare (ipotesi che si ricollegherebbe forse alla prima domanda)?
Hanno provato con Cardiff mi sembra a usare Rizzi e Canna 10 e 12 ma non è andata benissimo. Solo per una porzione della partita, non abbastanza per bocciare la soluzione. A domanda diretta Bradley ha detto che vede Canna come un 10. In futuro chissà.
Rizzi non mi sembra adatto come centro, troppo farfallone. Meglio morisi come dicevi te o anche Allan.
Spero che prima o poi rientri Campagnaro in modo da avere un giocatore che sappia avanzare come 13
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

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marte_ ha scritto: 13 nov 2020, 9:57 Parole al miele per Trulla da parte di Smith.
Tutti abbiamo dubbi sul ragazzo ma si è visto fin da subito che Franco ci avrebbe puntato.
Non ha il minimo dubbio.
È bello sentire parole del genere da parte di un coach, è anche un'assunzione diretta di responsabilità. Smith sa che quelle parole potrebbero tramutarsi in un boomerang se dovesse fallire.
Comunque è molto chiaro e diretto anche in questa conferenza stampa. Il riminese dovrebbe ascoltarla e farne tesoro, anche se temo che sia una vana speranza, è un muro di gomma :lol:

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da jpr williams »

marte_ ha scritto: 13 nov 2020, 9:57Parole al miele per Trulla da parte di Smith.
Tutti abbiamo dubbi sul ragazzo ma si è visto fin da subito che Franco ci avrebbe puntato.
La cosa che veramente sorprende è che Franco ci creda così tanto pur avendo avuto il ragazzo (non solo per colpa sua) poche occasioni per farsi vedere.
Nel vostro procoso non so se abbia fatto qualche spezzone di partita, quindi non mi pronuncio.
Nel Calvisano ha fatto una sola stagione, peraltro spezzata dal covid. Non era titolare fisso (sia a 15 che all'ala gli erano davanti Van Zyl, Mori e Balocchi) e ha giocato un numero non eccessivo di partite, senza peraltro mai mettersi particolarmente in evidenza.
Di contro ha al suo attivo due elementi non secondari: la provenienza da una delle migliori scuole d'Italia (il Valsugana rugby, sperando possa continuare ad esistere...) e ottime prove in U20. Franco quindi lo giudica per quel che è (o che si è fatto l'idea sia) e non per quel poco che ha fatto o potuto fare.
Il mio insignificante parere personale concorda con Franco per quel poco che ho potuto intuire vedendolo in campo dal vivo e non su uno schermo (come si muove, come si posiziona, certi particolari nei fondamentali "manuali"), ma solo il futuro spero prossimo potrà chiarire.
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da Man of the moment »

loverthetop_86 ha scritto: 12 nov 2020, 23:33 secondo me l'idea di Smith è di avere una seconda linea pesante, robusta, alta, con pochi fronzoli. Tipo quella che aveva a Treviso, per intenderci, con gente come Van Zyl e Pavanello, gente che in mischia non ti faceva retrocedere nemmeno se gambizzata.
Ah quindi tipo Meyer? Scherzo.
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da MarcoC »

jpr williams ha scritto: 13 nov 2020, 9:49
loverthetop_86 ha scritto: 12 nov 2020, 23:58Scusami, se posso.
Andare a sfidare l'Inghilterra con quella squadra non è tanto un suicidio perché si perde, è un suicidio per altre ragioni:

a) Tattica. La spina dorsale di una squadra, dicono sia quella composta da tallonatore, numero 8, mediana, estremo. Prima costruisci e fai sedimentare questo scheletro, più possibilità hai di costruire una squadra solida. Se contro una formazione cattiva, dura, guidata da un coach che ha il dente avvelenato di questi cinque schieri un titolare, una riserva, uno che a questi livelli non gioca nel ruolo continuativamente da almeno due anni e due debuttanti assoluti la squadra si dissolve prima ancora di iniziare. E questo molto prima di affrontare questioni squisitamente tecnico-tattiche (doppio play, per esempio);

2) Di spogliatoio. Io allenatore decido dall'inizio un progetto, che significa far capire ai miei ragazzi cosa ho in mente di fare. Ci parlo, coi ragazzi, vado a vedere gli allenamenti e le partite, studio gli avversari. Se al primo match che ritengo "impossibile" cambio 20 giocatori tra i convocati, è molto probabile che la mia squadra non mi seguirà, o che comunque in pochi riescano a capire quel che voglio perseguire nei miei 4 (o 8, o 1, quel che vuoi) anni di contratto. Da questo punto di vista il rugby non è il calcio, non ci sono match tipo Italia-Estonia in cui posso provare esperimenti a tutto andare senza grosse conseguenze. Qui rischio di bacare la testa ai miei giocatori (e a me stesso) prima del tempo, mandandoli allo sbaraglio contro gente che farà loro del male (perché si faranno tanto male, non solo fisico).

Ne ho altri in testa, ma le due macro-categorie qui sopra sono un buon riassunto.
In definitiva, non è sostenibile convocare 30 giocatori per un impegno A e 30 completamente diversi per un impegno B molto prossimo. Prima di tutto perché (purtroppo) non abbiamo 60 giocatori di pari livello nel nostro movimento. Successivamente perché mineresti il tuo progetto, prima ancora che la testa (e la fiducia) della tua squadra.
Ma porca mignotta, perchè non vieni più spesso a scrivere qua sul forum, accidenti a te!
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Mi associo alla gentile richiesta di jpr. Per uno che ne capisce poco come me è un piacere leggere post come i Tuoi ultimi.
Noi semplici appassionati spesso tendiamo a buttar giù nomi e formazioni a membro di segugio, come se i giocatori fossero pedine di un gioco di ruolo tutto sommato abbastanza intercambiabili, saltando a pié pari elementi fondamentali come equilibri di gioco e di spogliatoio, stato emotivo e psicologico dei singoli. Insomma a volte vediamo i protagonisti del gioco come i carrarmatini del Risiko.
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da Man of the moment »

Comunque ci stiamo dimenticando di una cosa importante. Esordirà Varney! (facendo tutti gli scongiuri). Fino a pochi mesi fa questa cosa era in dubbio.
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

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Mi hai rovinato il caffè. :x
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Re: Autumn Cup giornata I, Italia - Scozia

Messaggio da loverthetop_86 »

MarcoC ha scritto: 13 nov 2020, 11:13
jpr williams ha scritto: 13 nov 2020, 9:49
loverthetop_86 ha scritto: 12 nov 2020, 23:58Scusami, se posso.
Andare a sfidare l'Inghilterra con quella squadra non è tanto un suicidio perché si perde, è un suicidio per altre ragioni:

a) Tattica. La spina dorsale di una squadra, dicono sia quella composta da tallonatore, numero 8, mediana, estremo. Prima costruisci e fai sedimentare questo scheletro, più possibilità hai di costruire una squadra solida. Se contro una formazione cattiva, dura, guidata da un coach che ha il dente avvelenato di questi cinque schieri un titolare, una riserva, uno che a questi livelli non gioca nel ruolo continuativamente da almeno due anni e due debuttanti assoluti la squadra si dissolve prima ancora di iniziare. E questo molto prima di affrontare questioni squisitamente tecnico-tattiche (doppio play, per esempio);

2) Di spogliatoio. Io allenatore decido dall'inizio un progetto, che significa far capire ai miei ragazzi cosa ho in mente di fare. Ci parlo, coi ragazzi, vado a vedere gli allenamenti e le partite, studio gli avversari. Se al primo match che ritengo "impossibile" cambio 20 giocatori tra i convocati, è molto probabile che la mia squadra non mi seguirà, o che comunque in pochi riescano a capire quel che voglio perseguire nei miei 4 (o 8, o 1, quel che vuoi) anni di contratto. Da questo punto di vista il rugby non è il calcio, non ci sono match tipo Italia-Estonia in cui posso provare esperimenti a tutto andare senza grosse conseguenze. Qui rischio di bacare la testa ai miei giocatori (e a me stesso) prima del tempo, mandandoli allo sbaraglio contro gente che farà loro del male (perché si faranno tanto male, non solo fisico).

Ne ho altri in testa, ma le due macro-categorie qui sopra sono un buon riassunto.
In definitiva, non è sostenibile convocare 30 giocatori per un impegno A e 30 completamente diversi per un impegno B molto prossimo. Prima di tutto perché (purtroppo) non abbiamo 60 giocatori di pari livello nel nostro movimento. Successivamente perché mineresti il tuo progetto, prima ancora che la testa (e la fiducia) della tua squadra.
Ma porca mignotta, perchè non vieni più spesso a scrivere qua sul forum, accidenti a te!
Questo è il post migliore che ho letto nell'ultimo mese.
Vedi di non essere avaro, allora.
Mi associo alla gentile richiesta di jpr. Per uno che ne capisce poco come me è un piacere leggere post come i Tuoi ultimi.
Noi semplici appassionati spesso tendiamo a buttar giù nomi e formazioni a membro di segugio, come se i giocatori fossero pedine di un gioco di ruolo tutto sommato abbastanza intercambiabili, saltando a pié pari elementi fondamentali come equilibri di gioco e di spogliatoio, stato emotivo e psicologico dei singoli. Insomma a volte vediamo i protagonisti del gioco come i carrarmatini del Risiko.
Ragazzi, sono commosso!
Ultimamente leggo molto il forum, ma intervengo poco per vari motivi (lavoro, matrimonio appena andato a buon fine tra un dpcm e l'altro, voglia di far sedimentare quel che penso a caldo per poi non trovare più il tempo di mettere giù due righe). Lungi da me voler essere un esperto o sembrarlo, al massimo ho visto qualche partita dell'Italia dalla tribuna stampa, ho cercato di leggere e ascoltare gente molto più brava e competente di me, ma tutto vorrei tranne la pretesa di passare per quello bravo, ho tantissima strada da farr. Quello che penso, però, è che ogni tanto si debba portare qualcosa al bar, soprattutto se a volte sopraggiungono opinioni un po' tanto "spericolate", ecco.

Grazie ancora!

Ps: jpr, mi sa che su Hayward la pensiamo in maniera diversa, appena troverò due minuti scriverò due righe nel thread più adatto ;)
https://www.facebook.com/anonimapiloni

Vincitore del Premio Nostradamus 2022

"Co te mori, no te se de essar morto, no te soffri, ma par chealtri a xe dura.
Co te si mona xe a stessa roba."
(Antico detto veneto)
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