Mi sa che ce l'hanno con voi
"Dalle notizie, a volte, mi piace trarre delle riflessioni che magari finiscono per essere più interessanti dei fatti in sé.
Mi ha colpito come in Francia sia stata vissuta questa vicenda.
Non che non sapessi quanto sono diversi i due Paesi, ma qui in Italia per casi analoghi sono stato abituato ad atteggiamenti ben diversi che si sono ripetuti anche stavolta.
I tifosi di Montpellier sono stati molto severi nei confronti di Garbisi così come i giornalisti che hanno logicamente evidenziato la sua poca consistenza dalla piazzola.
Non si tratta di pazzi ignoranti che sbraitano sulle tribune o dietro lo schermo del computer, così come si potrebbe semplicisticamente pensare, ma di persone che, oltre a essere molto attaccate alla loro squadra, sono spesso competenti e soprattutto esigenti.
Giusto che si critichi un giocatore quando sbaglia, ovviamente senza mai mancare di rispetto, ed è bello che in certi stadi non ci si accontenti di una cosa fatta bene e una fatta male da parte di un giocatore ma si pretenda da lui un livello alto in tutte le sfumature del gioco.
Anche questo è il professionismo.
Questo, d’altronde, ha voluto lo stesso Garbisi quando ha scelto di lasciare la sua “comfort zone” di Treviso per andare in una squadra piena di stelle, in un campionato durissimo e in un mondo che vive il rugby all’ennesima potenza.
Non credo ci sia andato solo per i soldi ma anche per crescere, per avere concorrenza in squadra e risalto fuori.
Quindi: gli errori e le critiche gli faranno bene, se non sarà performante resterà fuori e ben venga la pressione di tifosi e giornalisti.
Qui da noi, invece, l’approccio qual è stato?
Un sito di notizie ha definito “ottima” la sua prova contro Toulouse glissando un po’ troppo sulla sua performance dalla piazzola e tanti appassionati si sono indignati di fronte alle critiche dei tifosi francesi sostenendo cose del tipo che “è giovane” e “per il resto ha fatto bene”.
Curioso notare le differenze.
Il solito atteggiamento a metà tra l’incompetenza e l’indulgenza già visto innumerevoli volte in passato e che ci fa essere di un provincialismo assurdo"
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