Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Brules
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Messaggio da Brules »

lupomar ha scritto:Quindi ricapitolando noi negli anni '90 avevamo un Campionato seguito molto più di adesso (non si può certo parogonarlo agli attuali campionti francese e inglese, ma comunque il seguito era più alto della tristezza infinita di adesso!) e soprattutto un Campionato molto più competitivo nel quale, negli anni, arrivavano fior di campioni a partire dagli anni 80' con Botha, Linagh, Campese, Kirwan, ... e poi negli anni '90 con Domingez e i tanti oriundi.
Vorrei far notare che questo thread e in particolare la parte quotata qui sopra si puo' applicare a praticamente qualsiasi sport in Italia. Anche a sua maesta' il calcio (in Brasile ci sara' il record di oriundi da 40 anni). Non parliamo poi di hockey e basket.

Forse il problema e' che non ci sono piu' soldi. Poi che la FIR e i club potessero fare scelte diverse siamo daccordo.
speartakle
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Messaggio da speartakle »

stilicone ha scritto:Se non ricordo male, la grossa infornata di oriundi argentini iniziò con i Mondiali del 1999, quando c'erano probabilmente anche grosse beghe tra i senatori azzurri.
Lì abbiamo visto Queirolo, ma anche i fratelli Ceppolino e altri.
Ma l'infornata riguardava anche i club. Ricordo le ironie sull'Arix Viadana, dove si allenavano in inglese, ma tutte le squadre di S10, a un certo punto, ne avevano più di metà di nascita e formazione straniera (anche 10-12 su 15).
Credo che nel periodo tra il 2000 e l'ingresso in CL (giusto o sbagliato che sia stato) sono stati commessi un mucchio di errori, dalla Federazione ma anche dai club (magari non tutti, per carità...), e mi piacerebbe accertare quanti sono gli italiani (nati e cresciuti in Italia) in Nazionale, nati tra il 1983 della covata di Kirwan e il 1990.
Dico Zanni, Ghiraldini...e basta.
(Sgarbi e Tebaldi sono più fuori che dentro, Giazzon gioca spezzoni, altri proprio non mi vengono in mente...Pavanello e Bernabo'? Nitoglia, che ci starebbe ma non ci va?) (forse De Marchi è 88 o 89, non lo so con certezza).
A occhio, quasi nessuno tra il 1985 e il 1988. Tre anni interi di scarsoni? E' più facile che siano stati anni di disinteresse per i vivai, che tanto c'erano i soldi e i figli degli emigrati. Poi sono finiti entrambi...
De Marchi è 86, Derbishire 86, Minto 87, Favaro 88.
Non per dire che i club abbiano lavorato bene, ma giusto per la precisione.
speartakle
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Messaggio da speartakle »

Per restare in topic, c'è sicuramente un concorso di colpe, nel periodo in cui i soldi giravano anche nei club, non si è investito assolutamente nei vivai e nel reclutamento, seguendo il buon esempio della Fir si è puntato sulle prime squadre cercando di farle diventare forti il più presto possibile prendendo giocatori da ogni dove (sia italiani che oriundi e stranieri), seguendo il ragionamento: più è forte la mia prima squadra e più in alto nei campionati si posiziona e più prestigio e soldi riuscirò ad avere.
metabolik
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Messaggio da metabolik »

GiorgioXT ha scritto:
metabolik ha scritto: i Dallan sono italianissimi, è risaputo e lo so anch'io, ma come i Cutitta si sono formati in SA, i Dallan si sono formati in AUS.
.
No, i Dallan sono nati ad Asolo e Montebelluna ed hanno iniziato a giocare in Italia, probabilmente li confondi con i fratelli Persico (anche loro curiosamente uno capellone ed uno pelato 8-) ) che sono di formazione NZ.

Adesso dovremmo anche iniziare a ragionare sulle società , perché nasce una netta differenza in quegli anni fra chi continua a formare giocatori internamente e chi sceglie di fare il grosso del reclutamento all'estero. Purtroppo la dirigenza federale sostenne sempre i secondi
No , non li confondo con i Persico , che hai fatto bene a ricordare perchè è un altro notevole esempio di quello che ho chiamato il 'rientro' di italiani od oriundi. Ti ho scritto in privato per evitare noiosi batti e ribatti.
Hai ragione sulla questione essenziale, la scelta fatta, a suo tempo, dalle Società fra reclutare e formare.
fabrio13H
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Messaggio da fabrio13H »

metabolik ha scritto:
GiorgioXT ha scritto:
metabolik ha scritto: i Dallan sono italianissimi, è risaputo e lo so anch'io, ma come i Cutitta si sono formati in SA, i Dallan si sono formati in AUS.
.
No, i Dallan sono nati ad Asolo e Montebelluna ed hanno iniziato a giocare in Italia, probabilmente li confondi con i fratelli Persico (anche loro curiosamente uno capellone ed uno pelato 8-) ) che sono di formazione NZ.

Adesso dovremmo anche iniziare a ragionare sulle società , perché nasce una netta differenza in quegli anni fra chi continua a formare giocatori internamente e chi sceglie di fare il grosso del reclutamento all'estero. Purtroppo la dirigenza federale sostenne sempre i secondi
No , non li confondo con i Persico , che hai fatto bene a ricordare perchè è un altro notevole esempio di quello che ho chiamato il 'rientro' di italiani od oriundi. Ti ho scritto in privato per evitare noiosi batti e ribatti.
Hai ragione sulla questione essenziale, la scelta fatta, a suo tempo, dalle Società fra reclutare e formare.

Concordo che vi siano stati grandi errori e demeriti nella struttura del rugby union italiano, negli anni di cui si parla, concordo se mi si dice che troppo spesso si danno le colpe alla Federazione e si è pronti a osannare le squadre di club mentre le colpe sono da ripartire soprattutto, per quel po' che so, sul fatto di aver lasciato in secondo piano la formazione dando la precedenza al cercare giocatori già pronti e fatti; mi piace anche rimarcare che penso sarebbe stato comunque difficile aver fatto passi tali da essere attualmente alla pari con le home nations anche se tutto fosse stato fatto al meglio e si sa che i percorsi umani sono sempre pieni di errori ed arretramenti. Detto tutto ciò penso che adesso, vista la situazione di scarsità economica in cui ci si arrabatta, avremmo da guadagnare e soprattutto ne guadagnerebbe la nostra nazionale se molti dei nostri migliori andassero a giocare in Francia, Inghilterra e altre britanniche, ferma restando la clausola che vengano lasciati liberi per gli impegni della nazionale. Sono invece contrario ancor più di prima ad andare a cercare sistematicamente oriundi poiché adesso, per una serie di ragioni quali le ottime offerte da campionati stranieri e il progresso che, pur non in misura ottimale, abbiamo comunque fatto, fanno si che il livello di giocatori che ci sarebbe necessario per progredire ulteriormente non sia sostanzialmente più raggiungibile, volere o volare tocca costruirseli in casa o almeno provarci e in questo bisogna migliorare e molto. Poi a 18-20 anni quelli che si dimostrano i migliori, tanto di guadagnato se vanno all'estero, e altrettanto se ci vanno quando già sono giocatori professionisti formati e affermati come adesso De Marchi, Ghiraldini e altri, visto che vanno ad allenarsi e a giocare a un livello che da noi non garantirebbe nessuna squadra o franchigia. A fine carriera tra l'altro, alcuni di quelli che ritorneranno divenire tecnici e contribuire a migliorare il livello di questa categoria della quale tanto abbiamo bisogno. Quando poi vi sarà, se e quando si avrà saputo arrivarci, un livello alto anche in Italia, il discorso cambierà e vi saranno meno emigranti. Per concludere una nota solo per la precisione, io ho trovato interessante questo topic, molte delle cose che sono venute fuori e diverse tue affermazioni metabolik, però anch'io non ho mai sentito che Manuel e Denis Dallan abbiano fatto importanti esperienze rugbystiche di formazione in Australia o in altri Paesi stranieri. Ho cercato anche in rete e l'unica cosa che ho trovato è una breve esperienza di Denis allo Stade Francais quando era già vicino ai 30 anni.
Squilibrio
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Iscritto il: 28 lug 2006, 20:35

Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani

Messaggio da Squilibrio »

Brules ha scritto:
lupomar ha scritto:Quindi ricapitolando noi negli anni '90 avevamo un Campionato seguito molto più di adesso (non si può certo parogonarlo agli attuali campionti francese e inglese, ma comunque il seguito era più alto della tristezza infinita di adesso!) e soprattutto un Campionato molto più competitivo nel quale, negli anni, arrivavano fior di campioni a partire dagli anni 80' con Botha, Linagh, Campese, Kirwan, ... e poi negli anni '90 con Domingez e i tanti oriundi.
Vorrei far notare che questo thread e in particolare la parte quotata qui sopra si puo' applicare a praticamente qualsiasi sport in Italia. Anche a sua maesta' il calcio (in Brasile ci sara' il record di oriundi da 40 anni). Non parliamo poi di hockey e basket.

Forse il problema e' che non ci sono piu' soldi. Poi che la FIR e i club potessero fare scelte diverse siamo daccordo.
E la nazionale italiana fi cacio a 5?
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