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30 min ha scritto: 6 nov 2020, 14:18A me la faccenda dei tre equiparati mi fa pensare a essere incinti ma solo un po'. O non li ammetti proprio oppure fai giocare tutti quelli che ritieni utili.

Hai ragione.
Poi io dei due corni del dilemma ho ben chiaro quello che sceglierei. Ma sta cosa un pò democristiana del si fa, ma senza dare troppo nell'occhio mi sembra, appunto, democristiana...

In realtà la cosa è poco democristiana e molto socialista, perché sarebbe un "mettiamo un tetto (tetto basso, diciamo 3) all'utilizzo di equiparati per non soffocare l'enorme afflusso di giocatori dei nostri vivai".

L'alternativa sarebbe una soluzione comunista, vale a dire una cosa che mi frulla in testa da tempo, viste le origini del nostro grande presidente: una nazionale composta esclusivamente da giocatori nati a Calvisano. Ci sarebbe da lavorarci su un po', ma si può fare, tutto si può fare

Non voglio riaprire nessuna discussione su equiparati si' o no, la posizione dei vari avventori del bar e' chiara, ma vorrei capire una cosa. Si dice che bisogna aumentare l' appeal della nazionale per aumentare il reclutamento dei giovani, per rastrellare sponsor etc., e poi si mette un tetto agli equiparati. Sono d' accordo che a parita' di prestazioni vada privilegiato un italiano ma se un domani lo schieramento migliore includesse la presenza di Faiva, Ioane, Stein e Brex vogliamo tenerne uno fuori?

30 min ha scritto: 6 nov 2020, 18:11 Non voglio riaprire nessuna discussione su equiparati si' o no, la posizione dei vari avventori del bar e' chiara, ma vorrei capire una cosa. Si dice che bisogna aumentare l' appeal della nazionale per aumentare il reclutamento dei giovani, per rastrellare sponsor etc., e poi si mette un tetto agli equiparati. Sono d' accordo che a parita' di prestazioni vada privilegiato un italiano ma se un domani lo schieramento migliore includesse la presenza di Faiva, Ioane, Stein e Brex vogliamo tenerne uno fuori?

Il ragionamento potrebbe essere corretto, però...

E' da quando siamo entrati nel 6N (anche un po' prima a dire il vero) che il principio è stato questo: "nazionale competitiva (!?) grazie agli equiparati per far da traino al movimento". Beh dopo 20 anni nei quali il traino si è impantanato e non riesce ad uscire dalle melme della mediocrità forse possiamo dire che non è propriamente la strada migliore... forse

Una nazionale con moltissimi equiparati ancorchè vincente (...si veda il punto precedente, ma facciamo finta) sarebbe comunque in grado di "aumentare il reclutamento dei giovani, rastrellare sponsor etc." o sarebbe vista come un corpo estraneo che incidentalmente si trova ad operare in Italia?

Sia chiaro che personalmente non sbavo per avere gli equiparati, ma li accetto serenamente perchè previsti dai regolamenti internazionale, infondo a me interessa che diano il massimo per la maglia che porrtano e i casi in cui questo non è avvenuto sono, fortunamente, rari. Nè mi preoccupa che gli equiparati precludano la strada ai "nostri", semmai aumentano la concorrenza e potrebbero, per questo, essere invece molto utile... purchè la concorrenza sia leale...

Temo che senza equiparati saremmo andati pure peggio. Se dopo 20 anni dobbiamo ancora ricorrere agli equiparati il problema non sono loro ma l' incapacita' del sistema di produrre un numero sufficiente di italiani di livello. Secondo me gli equiparati sono attualmente un male necessario.
E' vero che un certo numero di appassionati, che pero' direi che non sono tanti, li vede come un corpo estraneo ma i neofiti credo che non si porrebbero il problema, soprattutto se gli equiparati facessero veramente la differenza.

Dai, però diciamo sempre le stesse cose...

30 min ha scritto: 6 nov 2020, 19:28 E' vero che un certo numero di appassionati, che pero' direi che non sono tanti, li vede come un corpo estraneo ma i neofiti credo che non si porrebbero il problema, soprattutto se gli equiparati facessero veramente la differenza.

In realtà nella mia esperienza sono proprio gli amici calciofili ai quali riesco ogni tanto a far vedere una partita di rugby che storcono il naso all'idea che in nazionale giochino non italiani e non capiscono il conetto dell'equiparazione.

Gli oriundi invece, soprattutto se non troppi, non generano nessun problema dato che sono molto utilizzati anche dalla nazionale di calcio.

Sulla questione equiparati in sé si è discusso tanto per cui ripetersi genererebbe solo altra confusione, ma sulla questione tetto massimo invece credo che la risposta sia molto semplice:

Il tetto a una cosa del genere servirebbe in caso di uso smodato degli equiparati stessi, cosa che per noi non avviene. Non siamo il Giappone che fra un po' ha più equiparati che giapponesi in campo, per cui il problema non si pone.

Ad oggi l'unico equiparato realmente stabile in azzurro è Steyn (che peraltro fra un po' potrebbe anche diventare italiano a tutti gli effetti), visto che anche Hayward è ormai in fase calante. Gli altri appaiono in panchina ogni tanto in caso di emergenza come Meyer e Tuivaiti, che hanno tanti giocatori davanti in gerarchia (con Licata disponibile, ad esempio, Meyer probabilmente non sarebbe stato nei 23). Dei nuovi arrivi, l'unico che può ambire ad una maglia da azzurro stabile è Ioane: Faiva ha lo stesso ruolo dell'attuale capitano, per cui immagino partirà spesso dalla panchina (e dovrà giocarsi il posto anche con Manfredi e Lucchesi), Brex può ambire a delle presenze ma deve vedersela almeno con Morisi e Campagnaro (e mettiamoci pure Zanon) per un solo posto, finché giocheremo con due play.

Per cui, ad oggi gli equiparati sono un'aggiunta utile ma di certo non cambiano le sorti della nostra nazionale. Forse solo Ioane potrebbe davvero darci una cosa che ci manca completamente, cioè la fase realizzativa.

jaco ha scritto: 6 nov 2020, 18:23
Una nazionale con moltissimi equiparati ancorchè vincente (...si veda il punto precedente, ma facciamo finta) sarebbe comunque in grado di "aumentare il reclutamento dei giovani, rastrellare sponsor etc." o sarebbe vista come un corpo estraneo che incidentalmente si trova ad operare in Italia?

Abbiamo il precedente del Giappone, che e' per lo piu' un paese per nulla accogliente con l'immigrazione. "Gajin" in giapponese traduce sia straniero che barbaro.
Piccolo stratagemma di marketing: Abraham Jurgen Steyn = Abramo Eugenio Stainol, Jake Polledri = Giacomo Polledri, Maxime Mbanda' = Massimo Banda, Stephen Varney = Stefano Verni etc.

FP96 ha scritto: 6 nov 2020, 20:06
Brex può ambire a delle presenze ma deve vedersela almeno con Morisi e Campagnaro (e mettiamoci pure Zanon) per un solo posto, finché giocheremo con due play.

Brex comunque non sarebbe un equiparato ma un oriundo, ha anche già il passaporto italiano avendo rappresentato l'Italia ad un torneo di qualificazione olimpica dove il passaporto è un requisito.

Da capire se con quella presenza nella nazionale 7 si è liberato dalla nazionale argentina per poter giocare con quella italiana, per regolamento WR avrebbe dovuto giocare almeno metà degli incontri di quell'evento. A me risulta ne sia riusciti a giocare 4 su 5 (80%) prima di infortunarsi ed è quindi arruolabile per la nazionale XV, ma non essendo mai stato chiamato non ne ho la certezza.

Mi domando come mai nessun giornalista abbia mai fatto in conferenza stampa la domanda se Brex è eleggibile o meno. Anche perchè in futuro lo stesso proveremo sicuramente a fare con Riera.

giodeb ha scritto: 7 nov 2020, 10:44

FP96 ha scritto: 6 nov 2020, 20:06
Brex può ambire a delle presenze ma deve vedersela almeno con Morisi e Campagnaro (e mettiamoci pure Zanon) per un solo posto, finché giocheremo con due play.

Brex comunque non sarebbe un equiparato ma un oriundo, ha anche già il passaporto italiano avendo rappresentato l'Italia ad un torneo di qualificazione olimpica dove il passaporto è un requisito.

Da capire se con quella presenza nella nazionale 7 si è liberato dalla nazionale argentina per poter giocare con quella italiana, per regolamento WR avrebbe dovuto giocare almeno metà degli incontri di quell'evento. A me risulta ne sia riusciti a giocare 4 su 5 (80%) prima di infortunarsi ed è quindi arruolabile per la nazionale XV, ma non essendo mai stato chiamato non ne ho la certezza.

Mi domando come mai nessun giornalista abbia mai fatto in conferenza stampa la domanda se Brex è eleggibile o meno. Anche perchè in futuro lo stesso proveremo sicuramente a fare con Riera.

Non sono in grado di risalire al post specifico, ma ricordo di avere letto nei giorni scorsi un commento su onrugby dove si diceva che Brex non aveva disputato il numero minimo di partite per ottenere la riqualificazione.
In ogni caso sarebbe ora che ci fosse una dichiarazione ufficiale in merito. Avrebbe più senso imporre limiti temporali per la riqualificazione piuttosto che la partecipazione alle qualificazioni del Seven Olimpico.
Che logica ha fare disputare delle partite ad un giocatore che rappresenta una nazione non avendone titolo, solo per riqualificarlo ? Non è più semplice prendere quale riferimento il tempo trascorso dall'ultimo cap ?
Questo per evitare potenziali farse nei tornei di Seven per qualificazione olimpica dove l'obiettivo primario diventerebbe quello di riqualificare giocatori e non la qualificazione di per sé

Consulente ha scritto: 7 nov 2020, 9:13 Piccolo stratagemma di marketing: Abraham Jurgen Steyn = Abramo Eugenio Stainol, Jake Polledri = Giacomo Polledri, Maxime Mbanda' = Massimo Banda, Stephen Varney = Stefano Verni etc.

Che c'entra Max in questa lista?

@ Consulente

Stai a metà tra il ventennio , il Bosforo e il Golfo Persico.
Manca solo il battezzo nell'acqua del sacro Piave.

Comunque :
Abramo Giorgio Della Pietra
GeiK Polledri (basta fargli imparare il livornese o il romagnolo che il nome ci sta tutto
Massimo Del Banda

@ doublegauss
era un gioco per rendere digeribili certi nomi alloctoni

Comunque io quella della un po' incinta non la condivido. La vedo come quella dei fuoriquota- se uno vuole darsi un limite che male c'è?
E per spiegarla ai calciofili - come in alcuni stati e come nelle Legioni... honesta missio
@ jpr williams
Posso capire il "mi garba meno" , ma per me la regola è come per l'elettività: abbiamo avuto candidati non italiani per nascita e formazione scolastica (penso a qualcuno arrivato per studiare e poi rimasto perché si è fatto una famiglia).

Luqa-bis ha scritto: 7 nov 2020, 13:15 @ Consulente

Stai a metà tra il ventennio , il Bosforo e il Golfo Persico.
Manca solo il battezzo nell'acqua del sacro Piave.

Comunque :
Abramo Giorgio Della Pietra
GeiK Polledri (basta fargli imparare il livornese o il romagnolo che il nome ci sta tutto
Massimo Del Banda

@ doublegauss
era un gioco per rendere digeribili certi nomi alloctoni

Mi ricordo un formidabile Rolando De Marigni inventato d Cecinelli....

Soidog ha scritto: 7 nov 2020, 12:55
Non sono in grado di risalire al post specifico, ma ricordo di avere letto nei giorni scorsi un commento su onrugby dove si diceva che Brex non aveva disputato il numero minimo di partite per ottenere la riqualificazione.
In ogni caso sarebbe ora che ci fosse una dichiarazione ufficiale in merito. Avrebbe più senso imporre limiti temporali per la riqualificazione piuttosto che la partecipazione alle qualificazioni del Seven Olimpico.
Che logica ha fare disputare delle partite ad un giocatore che rappresenta una nazione non avendone titolo, solo per riqualificarlo ? Non è più semplice prendere quale riferimento il tempo trascorso dall'ultimo cap ?
Questo per evitare potenziali farse nei tornei di Seven per qualificazione olimpica dove l'obiettivo primario diventerebbe quello di riqualificare giocatori e non la qualificazione di per sé

Il sito della Benetton dice che ha giocato 4 partite ed è quindi eleggibile (non so perché usano il termine "Equiparato" che di solito viene utilizzato per chi si qualifica per residenza) -> https://benettonrugby.it/team/brex-ignacio/ Però il fatto che non venga mai convocato lascia pensare che ha ragione il commento di onrugby al quale ti riferisci.

Riguardo a come sia scritta la regola sono pienamente d'accordo con te. Purtroppo come abbiamo visto nei mesi scorsi non è l'unica regola sull'eleggibilità di World rugby scritta ad minchiam.