Bacioci ha scritto:Tutto giusto quello che hai scritto, ma permettimi di contestare il tuo "barocco". Quello è stato il miglior rugby mai espresso da Treviso nella sua storia (e, forse, da ogni squadra italiana). La finale è stata giocata ad un livello pazzesco, anche per merito del Rovigo, ma Treviso giocò in modo veramente incredibile, con azioni che, per quel periodo, duravano un'eternità. Più che barocco, il rugby di Villepreux era estremamente spettacolare ed era avanti 10/15 anni rispetto al rugby predicato nel resto del mondo (fatta salva Tolosa che, non a caso, vinse la prima Henieken cup in quell'anno).
Non credo di aver esagerato, anche perchè l'ho conosciuto in modo pieno, avendo fatto parte di quella squadra (in modo marginale, ma con grande orgoglio).
Tornando in tema, sono proprio curioso di vedere le il Battaglini sarà pieno...
Caro Bacioci,
ti stimo ora ancor di più, sapendoti essere stato esponente di QUEL rugby; l'aggettivo che ho usato per il rugby di Pierre non vuole essere offensivo, ma soltanto caratterizzante - in una parola sola - quello che era il credo del grandissimo Villepreux, per il quale l'efficacia del piano di gioco passava per l'azione sviluppata quasi unicamente sul movimento del pallone con le mani. Da un certo punto di vista è una sorta di processo di integralizzazione, per non dire fraintendimento, di quanto Carwyn James definiva 'rugby totale'. Un rugby che però non aveva come traduzione il 'movimento del pallone', quanto (a posteriori di fasi statiche - soprattutto mischia e maul, curate maniacalmente) la polivalenza degli atleti in giro per il campo, quindi la 'capacità di muovere il pallone' anche da parte degli avanti.
Il rugby di Villepreux, più che essere avanti 10/15 anni, ben si adattava a difese difficilmente in grado di contrastarlo, ma la sua 'durata' in efficacia non è stata cospicua. Il gioco al piede tornato prepotentemente alla ribalta assieme alla strutturazione delle difese nella seconda metà degli anni '90 ha sancito il suo limite.
Il credo di Villepreux è però servito, e questo lo si deve riconoscere, a far intuire con molti anni di anticipo che un rugby multifase era possibile.
Ma qui, credo, stiamo andando off-topic, anche se molto piacevolmente.
P.S.: non credo il Battaglini sarà pieno, nessuno si aspetta una simile 'impresa'; però almeno 2000 spettatori per me è giusto pensare ci potranno essere. Considerato quanto è popolosa Rovigo (50mila abitanti) sarebbe un bel numero, previo anche arrivo di molti padovani.