Lo scouting sugli eleggibili viene fatto, eccome, ma giustamente sotto traccia, vedi caso Braley.giodeb ha scritto: 16 lug 2020, 15:12Furno è nato in Australia ma a 2 anni è tornato a Benevento, quindi non lo considererei proprio uno italoaustraliano dal punto di vista rugbistico.Garry ha scritto: 16 lug 2020, 13:51 Anche Furno era australiano, se non sbaglio, e poi Gower, Giacheri, Pini, Gardner, McLean tutti australiani, e poi naturalmente il jolly del Dieguito nazionale e tanti altri italo-argentini, insomma, non ne abbiamo avuti pochi.
In ogni caso non si discute che la FIR abbia in passato usato molti oriundi, ma il fatto che questo sia avvenuto in maniera casuale, e che dopo che il rubinetto argentino si è in parte chiuso questi non siano così tanti in numero. Molti dei nomi citati sono piuttosto vecchi (Dominguez si è ritirato dalla nazionale ormai 18 stagioni fa, Pini, Giacheri e Gardner forse anche prima) e sono spesso frutto dello scouting di singoli club (soprattutto per gli argentini) che della federazione.
Secondo me la FIR dovrebbe avere un database di giocatori eleggibili per il mondo, monitorarli e ingaggiarli come fanno Scozia, Irlanda e Galles. Condividendo i nomi con franchigie e club del Top 12 così da incoraggiare un loro possibile ingaggio, magari si potrebbe anche cambiare la regola sui 3 stranieri, dando la possibilità di prendere anche 2 o 3 oriundi (giocatori non formati in italia ma eleggibili da subito per la nazionale italiana) oltre ai 3 stranieri.
Il database esiste di sicuro.
Nel recente passato ci sono stati giocatori eleggibili per l'Italia che hanno declinato le proposte della Fir perché hanno preferito giocarsi le proprie chances nelle nazionali del loro paese di nascita. Le federazioni britanniche hanno notevoli disponibilità economiche e possono garantire ottimi contratti agli eleggibili reclutati nell'emisfero sud